28.
c
Nel momento in cui i suoi occhi trovarono i miei, tutto intorno a me si fermò.
Sembrava ci fossimo solo io e lei. Come se fossimo chiusi in una bolla tutta nostra, bolla costituita da quell'amore che non si era spento.
Era ancora lì, non se n'era mai andato.
E fu inevitabile perdermi nell'osservarla, osservare la sua bellezza.
I capelli raccolti in uno chignon che lasciava alcune ciocche arricciate a contornarle il viso candito per niente carico di trucco, solo un po' di mascara e un rossetto applicato su quelle labbra cha avrei così tanto voluto fare mie.
Abbassai lo sguardo sul suo vestito e il mio cuore ebbe un colpo quando vidi che l'abito che indossava era rosso.
se lo ricorda ancora.
Pensai inevitabilmente.
Non potei fare a meno di pensare che in quella sala lei era la più bella. Sarò pure di parte ma ehi era la verità.
Il mio stato di trance venne però interrotto da una mano che mi scuotè la spalla.
Interruppi il mio contatto visivo con lei e mi voltai verso la fonte del mio risveglio.
"Smettila di fissarla sembri un maniaco" disse Giada ridendo, mentre le mie guance andavano a fuoco.
"Non la stavo fissando" risposi abbassando lo sguardo, per evitare che notasse il mio imbarazzo.
"Si certo, ed io sono una renna di babbo natale" rispose lei continuando a ridere.
In realtà pensai a quello che aveva detto, e al fatto che comunque le avessi messo delle corna quando ancora stavamo insieme, quella famosa sera che andai a recuperare Leila, e che quindi potesse sembrare una renna.
Ma preferii stare zitto, sarebbe stata una battuta di cattivo gusto.
"Comunque poco fa, prima che tu entrassi, sono andata per salutarla, dato che pensassi tra noi fosse tutto apposto, ma a quanto pare pensavo male." mi disse lei dispiaciuta, cercai di ribattere ma continuò.
"Mi ha detto e cito sue testuali parole E comunque non penso tu abbia notato così tanto la mia assenza, avrai avuto da fare a Monaco. Il tuo posto è laggiù, accanto al monegasco. Sicuro lei sappia che sto già con un altro?" continuò Giada guardandomi.
Provai nuovamente a ribattere ma una nonnina, penso parente di max, mi diede una botta sulla spalla con le sue mani rugose seguito poi da uno SHH
"ouch" mi lamentai toccando il punto colpito, e sentii Giada ridere accanto a me, divertita dalla scena appena assistita.
Provai a ritrovare gli occhi di Leila, guardandola nuovamente, ma notai che stava prestando attenzione alla cerimonia, e decisi di fare lo stesso.
"Chi è contrario a questo matrimonio alzi la mano o taccia per sempre" recitò il prete come da copione.
Notai Lando in prima fila provare ad alzare la mano e Daniel da dietro tenerlo fermo, scena che fece ridere tutta la gente lì presente.
La cerimonia scorreva veloce, finché non arrivò il turno delle promesse, momento cruciale per i più sensibili, dato che avrebbe aperto i rubinetti delle lacrime.
Io non ero un tipo così sensibile a queste cose, certo certi momenti mi emozionavano, ma se non mi avessero toccato personalmente, non era così tanto tangibile la situazione.
"Come tutte le storie più belle, posso anche dire che non è mai stato semplice.
Siamo umani, si commettono errori, si fa del male anche senza volerlo. Però l'amore fa miracoli.
Sono una persona complicata Aria tu lo sai benissimo" max iniziò con le sue promesse e fece anche ridere qualcuno in sala.
"Ma sei sempre stata qui per me, e non potrò mai essertene più grato. Dal primo momento in cui incontrai i tuoi occhi, ho capito che saresti stata la persona che avrei amato di più al mondo. Sembra impossibile, ma penso che ognuno di noi lo senta, come un sensore, e lo senta una sola volta nella vita. "
Max continuò le sue promesse, ma io mi concentrai sulle sue ultime parole, e mi voltai incontrando per la milionesima volta quel giorno I suoi occhi.
E lo sentii, sentii il sensore di cui parlava Max, e mi resi conto che non era la prima volta che lo sentivo quando guardavo i suoi occhi.
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kimiraikkonen vabbè un anno in più un anno in meno, anzi cresce già istruito
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leilavettel non voglio vedere matrimoni per i prossimi vent'anni
catemasettizannini e scusami il tuo chi l'organizza?
leilavettel e ma con chi dovrei sposarmi? con un elfo rosso?
pierregasly un elfo rosso monegasco
leilavettel PIERRE
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nicorosberg ritirati e ti apri una boutique, così prendo il tuo posto🤩
lewishamilton senti Ciccio levati
estebanocon prima ci sono io
maxverstappen1 non rovinarmi il matrimonio con queste brutte notizie graziepregociao
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La sala stracolma di persone, qualcosa come 50 tavoli da 8 persone l'uno.
Diciamo che Aria e Max non si erano posti limiti negli inviti.
Io mi trovavo al tavolo con Pierre, Cate, Daniel, Lewis, Celeste e ovviamente, dato che sfortunatamente i posti non li ho scelti io, c'erano pure Charles e Giada.
Scherzo del destino, lui difronte me.
Durante la cerimonia, i nostri occhi non si erano staccati gli uni dagli altri nemmeno per un secondo. E la cosa di certo non era sfuggito a Cate.
"Io e Leila andiamo ad incipriarci il naso" disse la diretta interessa facendo strisciare la sedia. La guardai confusa ma lei mi disse di muovermi con poca gentilezza.
Una volta entrate dentro, si rivolse a me senza mezzi termini.
"Tutti quegli sguardi mielosi in chiesa dovrebbero significare qualcosa?" non sapevo cosa rispondere a così tanta sfrontatezza.
Cercai di aprire bocca ma lei mi precedette.
"Non vorrei essere crudele, ma sai che sono diretta nelle cose, e sai anche che Charles è qui con la sua attuale fidanzata, non voglio illuderti non è da me, quindi non guardarlo con quella faccia da pesce lesso innamorato, ti farà stare solo più male." mi rispose sincera.
Una cosa che ammiravo di Cate era il suo essere diretta nelle cose, ma a quanto pare non aveva chiesto a Pierre conferma su quello che mi continuava a ripetere, dato che a me aveva tolto quel grosso dubbio che mi portavo dentro da mesi.
Stavo per ribattere per dirgli ciò che mi aveva riferito proprio il suo ragazzo ma la porta del bagno si aprì, ed entrò Giada.
"Cercavo te, volevo parlarti" si rivolse a me con fare nervoso.
Pensai a come l'avevo trattata male quella mattina, senza motivo, non avevamo mai avuto la conferma che loro fossero tornati insieme, ma anche solo l'idea che lei potesse essere con lui mi faceva bruciare di gelosia.
E mi portò proprio alla reazione di quella mattina, reazione che lei non si meritava.
Cate però, ignara di tutto, non la pensava con me, e uscì da lei il peggio del suo carattere.
"Se fossi in te, eviterei di presentarmi davanti Leila con tale sfrontatezza, devi avere un bel coraggio" incrociò le braccia al petto Cate guardandola con aria di sfida.
"Non capisco a cosa tu ti riferisca" rispose giada in difetto, anche se sapeva bene a cosa alludesse Cate, anche se ciò non era vero
"Fai pure la finta tonta? Ora vedo cosa avete in comune tu e il tuo bel fidanzatino francese" disse ancora a tono Cate
Mi sentii in dovere di correggerla e mi riferii a lei
"monegasco." dissi a bassa voce e lei mi rivolse una brutta occhiata al quale io risposi con un'alzata di spalle.
"Ma lui non è mio, e non lo è più stato da quando ci siamo lasciati, non so perché pensatia questo" si difese la napoletana dalle accuse della mia amica.
Ma Cate non ne voleva proprio sapere cocciuta com'era
"Smettila di mentire, non ti crede nessuno, non puoi venire qua e..." continuava a parlare e vedevo Giada farsi sempre più piccola.
Non si meritava tutte quelle cose, soprattutto se la questione per la quale era accusata non era neanche vera. Così mi senti in dovere di intervenire.
" Lo so. " risposi solamente, rivolta verso Giada.
Lei mi guardò e mi rivolse un piccolo sorriso di gratitudine, mentre la mia amica era più confusa che mai.
"Sai cosa? Le credi veramente?" mi chiese paonazza Cate, guardandomi come fossi un mostro a tre teste.
"So che loro non stanno insieme, me l'ha detto Pierre stamattina prima che iniziasse il matrimonio, stavo per dirtelo ma hai iniziato a dare di matto." conclusi alzando le spalle, un po' a disagio.
Di certo non quanto Cate, che stava morendo dall'imbarazzo.
" Credo di doverti porgere le mie scuse. " si rivolse a giada con uno sguardo colpevole, poi continuò
" Se non vi dispiace, vado ad affogare il mio imbarazzo nell'alcol" e con questo uscì dal bagno.
Io scoppiai a ridere, seguita a ruota libera da giada.
"Comunque mi dispiace per come mi sono voltata stamattina, non ti meritavi un trattamento del genere" mi scusai sinceramente
"Tranquilla, immaginavo pensassi una cosa del genere, l'avrei pensato anch'io." mi confortò lei
"Però, non vorrei immischiarmi in cose vostre certo, però volevo dirti solo una cosa se posso" continuò lei
Annuii incerta e lei riprese a parlare
"Conosco Charles da tanto, anche troppo tempo, e so riconoscere il suo dolore. Da quando vi siete lasciati, mi sembra essere tornati indietro a quel fatidico 5 ottobre 2014, dal quale diventò quasi un vegetale, privo di vita. Leila Charles ti ama più di quanto non abbia mai amato nessuno, non ha amato neanche me così tanto. Sa essere testardo, bambino, codardo e tutto, ma quando ama qualcosa o qualcuno, ci mette tutto se stesso. Non perdetevi un'altra volta, datevi la possibilità di essere felici, ve lo meritate. "
Rimasi spiazzata dalla sue parole. Non sapevo cosa dire, cosa fare.
"È solo un consiglio, non aspettarlo se puoi prendertelo da sola" e con questo uscì dal bagno lasciandomi sola con i miei pensieri.
///
Dopo le parole di Giada, persi il conto di quanti bicchieri mi passarono davanti.
Ero in pista a scatenarmi con i miei amici, senza pensieri.
Finché una mano che conoscevo fin troppo bene si posò sul mio fianco.
"Mi concedi questo ballo cherie?" mi sembrava un sogno la sua voce roca che arrivava dritto al mio orecchio, mandando brividi su tutto il mio corpo.
Capii che anche lui voleva provarci, voleva essere felice con me.
"oui" risposi con un pessimo accento francese, sputando un po'.
"Il tuo accento fa schifo" rise un po' lui
"Ehi, sta zitto" risposi io dandogli uno schiaffetto sulla spalla.
"Possiamo parlare, da soli?" mi chiese lui di punto in bianco, e tutto d'un tratto tornai sobria.
Annuii incerta della mia decisione e lo seguii fuori, sedendoci su una panchina.
C'era un cielo mozzafiato quella sera, pieno di stelle.
Un silenzio strano, difficile da interpretare, calò su di noi, per un tempo quasi indefinito.
Una folata di vento fece rabbrividire le mie braccia nude.
Lo vidi sfilarsi la giacca, probabilmente per porgermela.
"Charles davvero non c'è bis..." provai a declinare la sua giacca, ma lui insistette finché non la posò sulle mie spalle.
Gli porsi un piccolo sorriso come ringraziamento e strinsi maggiormente la sua giacca, inalando il suo profumo.
Dio quanto mi era mancato.
"Io.." parlammo nello stesso momento, e scoppiammo a ridere.
Mi fece un cenno per lasciarmi parlare, così presi occasione e cominciai.
"Mi dispiace" lo vidi inarcare le sopracciglia, come stranito dalle mie parole.
"Mi dispiace di essere fuggita, come se a me non importasse niente di aggiustare le cose. Però sono contenta da un lato, credo non eravamo ancora pronti ad un passo così grande. Anche se questo mi rendo conto non era il modo migliore di affrontare la situazione. Non voglio che tutto questo finisca Charles, sono stata malissimo in questi mesi, e vederti poi con Giada mi ha fatta stare ancora più male, non sapevo come interpreta.. " venni interrotta da lui.
"Davvero credi che sarei potuto tornare con lei? Dopotutto quello che ho fatto, per te?" mi chiese lui come se l'avessi ferito ancora di più.
"Non sapevo cosa pensare Charles, ero sola e confusa, perché volevo te e allo stesso tempo avevo paura, paura di stare ancora male. Ma poi ho visto quella foto e la gelosia si è impossessata di me." risposi abbassando lo sguardo.
Ritornò quel silenzio fastidioso, quando non si trovano le parole giuste per esprimere ciò che pensi, per aggiustare le cose.
Eravamo come bloccati, lo volevamo entrambi si ma forse non abbastanza.
Charles preso un respiro profondo e mi guardò.
"Non mi importa" disse di punto in bianco.
Lo guardai confusa e lui continuò
"Non mi importa di quello che è successo, di quello che abbiamo passato in questi mesi, perché io so che...." venne interrotto nuovamente da Daniel che arrivò correndo.
Possibile che non potevamo finire un discorso?
"Ecco dov'eravate, c'è la torta sbrigatevi." ci trascinò completamente verso il banchetto allestito a bordo piscina, dove ci sarebbe stato il taglio della torta.
Mi avvicinai a Cate, con ancora la giacca di Charles addosso.
"Allora cosa vi siete detti?" mi chiese la mia amica una volta al suo fianco.
La guardai confusa.
"Hai la sua giacca addosso, e vi ho visto uscire prima" rispose con l'aria di una che la sapeva lunga alzando le sopracciglia.
"Mi sono scusata con lui per come ho gestito la situazione, lui si è arrabbiato perché ho pensato che lui fosse tornato con Giada, stava per dire qualcosa ma Daniel ci ha interrotti." dissi con aria triste.
Le mie insinuazione sul suo conto lo avevano fatto arrabbiare, ed ero quasi certa che lui non avrebbe più voluto vedermi, se non come amica.
"E perché quel faccino? sono sicura che Charles no no se la sia presa così tanto." rispose la mia amica sicura delle sue parole, ma ormai sembrava che fosse passato sul mio umore.
"Non lo so, credo che lui non voglia più stare con me" ammettei triste, devastata.
Non riuscivo ad immaginare una vita senza charles al mio fianco.
Cate mi passò un braccio come a confortarmi, io infilai le mani nelle tasche della giacca, dato che erano congelate.
Toccai qualcosa, mi sembrò velluto, una scatoletta in velluto.
La mia curiosità prese il sopravvento e la tirai fuori, guardando Cate confusa.
Lei alzò le spalle e mi intimò ad aprirlo e così feci.
E rimasi di stucco.
Un anello, in oro bianco con un piccolo diamante al centro.
Di una finezza da togliere il fiato.
"Eccoti, ti avevo persa di vist... oh, vedo che l'hai trovato" Charles dietro di me se la rideva mentre io lo guardavo ancora incantata.
Non trovavo una risposta.
"Ecco vedi era di questo che volevo parlarti, prima che Daniel ci interrompesse" disse lui, urlando l'ultima frase guardando male l'australiano.
Lui dal canto suo guarò da un'altra parte con aria da finto innocente.
Io, dal canto mio, non riuscivo a pronunciare parola,cosi ci pensò Charles.
"Leila non sono mai stata una persona sicura, e mentire se ti dicessi che non ci saranno difficoltà in futuro, ma sono sicuro di amarti più di qualsiasi altra cosa e di voler passare il resto della mia vita al tuo fianco." disse queste parole mettendosi in ginocchio, e a me mancò l'aria.
Ero inerme alle sue parole, come se stessi sognando e aspettassi qualcuno che mi risvegliasse.
Cate al mio fianco mi diede un pizzicotto sveglianfomi dal mio stato di trance.
Charles mi guardava aspettando qualcosa e mi resi conto che avevo ancora l'anello in mano.
Così glielo porsi.
"Leila Vettel, vuoi sposarmi?" e li crollai.
Fiumi di lacrime percorsero le mie guance.
"Si si si si e cento mila volte si" Risposi saltandogli in braccio.
E mi sembrò come nelle favole, finalmente avevo il mio lieto fine.
leilavettel
👤 charles_leclerc
leilavettel #chelia is finally real.
piace a danielricciardo, aria Norris e altre 690.231 persone
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THE END.
Sono triste e allo stesso tempo emozionata.
ho finito la mia prima Storia .
Non finisce qui ovviamente, ci rivedremo presto
All the love
Sxx
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