Oggi ci stavo seriamente pensando, mi chiedo per quale motivo io continui a sorridere quando non provo nulla che mi spinga a farlo, quando sto solo male o solamente affondando più del solito, anche quando sento di morire, con i polmoni in fiamme quasi stessi morendo affogata.

Poi però, riflettendo, pensando meglio a quell'ammasso informe ed inutile di eventi piatti che è stata la mia vita, grigia e scialba, mi sono resa conto del motivo, ho capito che si tratta semplicemente del mio indossare una maschera che non sono più capace di togliere.

Dunque quasi mi viene da ridere quando sento dire alla gente che le prime reazioni, quelle avute per istinto, sono le più veritiere se devono rispecchiare l'interiorità di una persona perché può essere corretto, ma non per tutti, non per gente come me che non rammenta neppure quale sia il significato di agire naturalmente.

A volte provo disgusto per questo aspetto di me, è ipocrita, dannatamente per certi versi e io non ho mai sopportato questo tipo di persone, gli ipocriti, ma parzialmente alla fine mi sono resa d'esserlo anch'io.

Certe volte vorrei che si potesse, solo con il volere della propria anima, scomparire senza lasciare nulla alle spalle, non tracce, non briciole di ciò che si è stati e poter essere liberi come il vento nel cielo che spira, spira sempre e non si ferma mai.

Lo so che è un desiderio inutile, vano per la sua impossibilità, ma c'ho pensato a come sarebbe bello potesse avverarsi questo mio strano pensiero, forse quasi quanto essere come pioggia che bagna la terra, ravviva ciò che potrebbe essere morte per mancanza d'acqua e sparisce come è arrivata.