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4.3

Stettero a guardarsi tra loro, non riuscendo ancora a realizzare che fosse incinta.
La testa, della futura madre, era tra le nuvole che pensava come affrontare la strada con un bimbo in grembo.

Il principe raccomandò al medico di non dirlo a NESSUNO. Il medico annuì.
L'anziano lo aveva visto crescere fin quando era un bimbo, ogni qualvolta che litigava con altri bambini, veniva sempre da lui per disinfettare le ferite e fasciarle. Quanti ricordi nostalgici...., Invece adesso era già cresciuto e tra non molto diventerà re.

«Vi ho visto crescere quando eravate ancora in fasce. In un batter d'occhio vi vedo già assai alto. E adesso avete una bella moglie e un figlio non ancora pronto a nascere.
Non vi preoccupate, principe. Non lo dirò a nessuno. Non conosco i motivi, ma se lo fate un motivo c'è e io mi fido di voi.» fa il medico sorridendo.

«Grazie per la vostra fiducia e un grazie anche per tutte quelle volte che mi hai curato le ferite da piccolo.» era nostalgico l'infanzia, non ci si dimentica mai che solo ieri eri solo un bambino piagnucoloso.

Dopo che il medico se ne andò, Jungkook si inginocchiò affianco a Lailla. La prese per mano e con gli occhi lucidi la guardò negli occhi, dove intravise delle stelle dentro di essi.

«Abbiamo un bambino tutto nostro.....Non sai quanto lo volevo.» la strinse ancora più a sé, ripensando a quante volte lo aveva desiderato di avere una famiglia tutta sua.

Jangmi portò, Dal e Ilmol, fuori per lasciarli soli soletti, seguito da Taehyung.
Adesso era solo questione famiglia tra loro. Preferivano farsi affari loro.

«Belli il coniglio e la volpe. Sono vostri?» chiese Taehyung, non sapendo cosa argomentare, mentre aspettavano fuori dalla stanza, in piedi.

«Oh? Non sono miei. Sono della mia signorina. Sono stati regalati dal principe per farle compagnia.» rispose arrossendo un pochino, perché lui era tanto vicino a lei.

«Buono a sapersi. Questa volpe sembra un po' vivace.» si inginocchiò davanti Ilmol, intento ad accarezzarlo, ma a esso non piacque per niente, difatti la graffiò alla mano, come avvertenza.
Accatteava solo Lailla e Jangmi.

«Ahi...porca miseria che aggressività.» si lamentò.

Jangmi appoggiò il coniglio per terra per poi controllare la situazione. Prese d'istinto la sua mano per guardare se la ferita era profonda.

«Non sembra profonda.» era talmente concentrata sulla ferita che non si era corta che la sua mano stava toccando la sua di mano.

Taehyung, invece, arrossì timidamente per questo tocco caldo, ma non riusciva a smettere di fissarla incantato.

Jangmi alzò lo sguardo. I sguardi si scontrarono e i loro respiri si mischiarono. Era la primissima volta che i loro visi erano così vicini.

Jangmi, imbarazzata, lasciò la sua mano e gli chiese scusa per le sue azioni.

«S-scusatemi.» si mise di spalle vergognandosi di guardarlo.

«N-non fa niente....»si grattò la nuca. Desiderava ancora la sua calda mano nella sua.

Jangmi mise entrambe le mani sulla faccia, ma si fece ugualmente coraggio per girarsi e guardarlo in faccia, sennò gli sembrerà che era maleducata.

«P-puoi darmi la m-mano?» chiese lei timidamente.

Anche se era confuso, eseguì ugualmente la richiesta.

Jangmi tirò fuori un fazzoletto di stoffa di colore rosa panna per fasciargli la ferita.
Con delicatezza avvolse la ferita con il suo fazzoletto e infine fece un bel fiochetto, dove reso la fasciatura più carino.

Egli guardò il fiocco con stupore e si intenerì dalla dolcezza della ragazza. D'istinto gli si formò un sorriso.

«Rosa? È carino, insomma.» commentò sorridendo.

«M-mi piace il rosa....» arrossì.

Si avvicinò pian piano a lei e con delicatezza la prese per una mano, mentre non lo stava guardando.

A quel tocco, arrossì di brutto! Era pronta a sputare lava bollente come un vulcano in calore. Non se lo aspettava un'azione così romantica da parte di un generale così indifferente.

«Anche a me piace il rosa.» fece lui, senza lasciare la presa.
Neanche lei voleva lasciarla. Stette solo a godersi il bel momento che si era creato magicamente.

«Ah sì? Un generale come voi piace veramente il rosa?» chise lei mordicchiando l'unghia dell'incide. Iniziò a trovarlo carino e bambinoso, non sembrava più un generale di ghiaccio.

«Sì, perché a una ragazzina le piace il rosa. Quindi piace anche a me.» rispose arrossendo anch'esso dalla timidezza.
Non si era mai sentito in questo modo prima d'ora.

Quella ragazzina era proprio Jangmi in persona. Le piacque molto la sua risposta.

Oggi nacque un'altra bella coppia di giovani.

Lailla non sapeva cosa dire, era senza parole, ma era felice quanto lui.

«Non me lo aspettavo.» affermò lei toccandosi la pancia che non si era ancora formato.

Jungkook capiva che fosse un po' improvviso, dopotutto sono in un periodo assai difficile.
Il villaggio era quasi apposto, ma c'era ancora la questione di Regno in sospeso.
Ma era un motivo in più per Jeon Jungkook per diventare più forte e prottegerli a costo della sua vita. Sarebbe stato più forte di prima, sapendo di diventare un padre.

«Lailla...non importa cosa accadrà. Io voglio il nostro figlio. Vi proteggerò. Finché ci sono io, nessuno vi può far del male. Ve lo prometto.» strinse, fiducioso, la mano calda della sua amata.

Era così strana la vita, ti fa del male e poi ti fa sorprese. Niente era strana quanto la vita.
Sapeva benissimo che il principe ereditario la avrebbe protetta, ma cosa ne sarà degli abitanti? Aveva paura di tenere questo bambino. Capiva benissimo le parole della Regina Jeon di quel giorno, ma non poteva far a meno di pensare una quantità di morti per colpa sua. Cosa poteva fare? Cosa!? Era confusa ma allo stesso tempo felice di avere un bambino da parte dell'uomo che amava.
Vuole anche lei questo bambino e allo stesso tempo vuole la pace del loro Regno. Non poteva essere egoista a tal punto...

«Jungkook? Ma se tenessi il nostro bambino, la principessa Hee-Young lo verrà a sapere e ci dichiarerà guerra. E io non voglio guerra di sangue!» ammisse tra lacrime di confusione.

«Ma se lei diventasse la futura Regina del regno ci sterminerà tutti. Di conseguenza non solo moriranno i soldati in battaglia, ma anche ogni singolo abitante. Quello sì che sarebbe una vera guerra con il sangue.» cercò di farla ragionare con le sue parole.

Lo fissò impaurita, immaginandosi una scena sanguinosa davanti a lei. La regina Aera, la signora Jung con altri abitanti e quei poveri bambini.....e soprattutto vedere Jungkook disteso in una pozza di sangue, sarebbe peggio di un inferno. Non sarebbe stato in grado di sopportare tale scenario.

«Anch'io lo voglio il bambino, ma non posso non ammettere che ho paura di perdere un'altra persona che amo. Ho già perso mia madre e non voglio più perdere anche voi.»
altre lacrime le rigò il dolce visetto. Abbraccio suo marito chiedendo aiuto.

«Mia bellissima fiore di ciliegio, quando ti separerai dall'albero sarà l'erba morbida che ti abbraccerà, l'erba non lascerà che i tuoi petali si spezzino.» lei era il fiore e lui era l'erba, pronto ad prenderla quando si separerà dall'albero madre. Quando arriverà il freddo, il fiore si unirà con il terreno, così il fiore e l'erba saranno in un tutt'uno.

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