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3.7

Jungkook si fermò in un villaggio poco distante dal Regno, in cui le case erano fatti di terra e paglia. Non godevano di lussuria, anzi tutt'altro che lussuria. Erano tutti affamati in questo villaggio e tanti morivano di fame. In inverno, pativano assai per il freddo.
I vestiti erano vecchi e sporchi.

Annodò le redini del suo fedele cavallo su un tronco di un albero magrollino.
Si guardò intorno e si sentiva in colpa, perché questa gente disgraziata era comunque il suo popolo e non godevano la vita decentemente.
Nel cuore sentiva angoscia per questa gente. Era cosi impotente davanti a loro. Non era abbastanza forte.

Una madre abbracciava il suo figlio, di pochi anni, addormenta tra le sue braccia; dei bambini stavano piagnucolando per la causa di fame; alcuni vecchietti si erano seduti su delle pietre attorno a un fuoco; alcuni uomini stavano persino litigando per mangiare l'erba. C'era anche la siccità in questa zona e ciò causò la secchezza del treno, l'erba verde era assente.

Una vecchia signora dai capelli quasi bianchi, si avvicinò a Jungkook zoppicando. Riconobbe subito il viso del principe e subito si inginocchiò.

«Principe Jeon. Siete qui.» delle lacrime di tristezza scesero e bagnarono il viso rugoso della signora.

Nessuno del villaggio se ne era accorto, quindi prese l'occasione di alzare la signora e di portarla nella sua casetta.
Non entrarono dentro la casetta della donna, quest'ultima volete sedersi su una pietra situata vicino all'entrata della casetta.
Jungkook stette in piedi.

Non lasciò andare via la mano del fanciullo, continuava a stringerlo tra le sue mani ruguse.

«Principe. Sono assai felice di rivedervi.» disse la signora sorridendo speranzosa.

«Signora Jung. Mi spiace per tutto quello che sta accadendo al vostro villaggio.» si sentì la causa di ciò.

«No! Non dite sciocchezze. È sempre stata una zona di povertà. Io sono a conoscenza della vostra bontà e sono in gratitudine, perché voi avete seppolto il corpo del mio adorato figlio degnandogli il nome di "guerriero".» negava che la causa fosse lui, perché lei conosceva benissimo Jungkook e tanti altri lo conoscevano.

Il principe fece un salto nel passato, ricordandosi della morte del figlio della donna..
Era doloroso....lui aveva perso dei soldati, invece le loro famiglie avevano perso dei cari....era ancor più doloroso.

«Vostro figlio, Joon Woo, è sempre stato un guerriero. Non dimenticherò del suo sacrificio. Porterò i miei ricordi nell'al di là.» strinse le mani stache della donna.

«Non siate tristi. Mio figlio era una testa dura, per cui anche il suo corpo era duro. Insisteva a entrare nel vostro esercito imperiale per avere qualche spicciolo, voleva portarmi dal medico e curarmi la gamba. Io ormai sono vecchia e non volevo che facesse un sacrificio del genere. Era ancora nella gioventù, ma ha lasciato il mondo prima della vecchia madre, cioè io. Ma sono assai felice che ha partecipato le battaglie mortali per difendere la nostra patria. Io sono felice e onorata di avere come voi futuro re. Nessuno di noi ci pentiamo di avervi qui con noi.» continuava a consolarlo.

La vecchia donna vedeva lui come se fosse un figlio, soprattutto dopo la morte del suo vero figlio. Le mancava tanto Joon Woo, aveva perso il marito anni fa per malattia, poi il figlio ceduto in una delle battaglie e adesso aveva solo il principe per poter soddisfare il suo cuore vuoto.

«Non lasciate che delle colpe non rivolte a voi vi mangino vivo. Voi siete un guerriero sceso dai cieli per salvarci dalla morte. Noi crediamo in voi.» continuava.

Lailla, Jangmi e Taehyung erano nascosti dalle visioni della gente del villaggio, stavano osservando Jungkook di nascosto.

«Che posto è? Perché è qui?» chiese curiosa Lailla al suo braccio destro.
Questo posto le metteva tanta tristezza, soprattutto vederli affamati da farli piangere.

«Questo è un villaggio che soffre di povertà. Sono famiglie senza cibo e acqua. Numerosi soldati del palazzo provengono in queste povere famiglie, perché hanno bisogno dei soldi per portare cibo in questo villaggio. Il principe è a conoscenza e quindi viene spesso a farli visita, soprattutto alle famiglie dei suoi soldati deceduti. Quella è la signora Jung, la madre di un soldato del principe che si era sacrificato per il Regno.» spiegò Taehyung dettagliatamente, informandola moltissimo sulle questioni di Regno.
Capiva che stavano patendo assai per la fame e non potevano starsene seduti a girarsi i pollici.
Provava tristezza per i soldati del regno, non si meritavano di essere dimenticati dopo la morte.
Adesso capiva quanto era importante per Jungkook allenarli fino allo sfinimento, era per rafforzarli e per poterli riportare a casa.
Si ricordava tutti i nomi di ogni soldato deceduto e li seppeliva nel terreno ricco di natura per farli riposare in pace.

Lailla voleva fare qualcosa! Come faceva Jungkook.

«Dobbiamo fare qualcosa! Domani ritorna qui?»

«Intendete il principe? Calcolando i suoi programmi credo proprio di sì.» rispose il generale pensando alle programmazioni che avrà domani.

«Bene! Domani lo aiuterò e portare del cibo caldo a sta gente. Non possiamo starcene da parte a guardarli, è angosciante. Anche loro fanno parte del nostro Regno Jeon e come tale anch'essi devono godere di ricchezza come tutti gli altri.» sosteneva che la vita era ingiusto, facevano parte dello stesso Regno, però alcuni soffrono di povertà e altri si godono. È ingiusto.

Taehyung vedeva in lei come futura regina.

«Signorina...» disse Taehyung, vedendo in lei l'ombra del suo stimato principe.

«Anch'io mi aggrego, Lailla.» si aggiunse anche Jangmi alzando la mano.

«Non posso mancare. Sono con voi, signorine.» ovviamente Taehyung non poteva mancare all'appello.

Si era fatto tardi. Il sole era quasi intento a rintanarsi.

«Si è fatto tardi, principe. È meglio che andiate a casa. Prendetevi cura della vostra salute. Siete ancora giovane. Non sentitevi più in colpa per mio figlio e per altri figli delle altre famiglie. Sono sicura che non si sono mai pentiti di combattere a vostro fianco. Credo in voi, principe Jeon Jungkook.» la signora voleva mandarlo via, perché era ormai tardi e se diventa buio non sarebbe affatto facile vedere la strada di ritorno.

Jungkook capì il pensiero da parte sua, ma prima di lasciarla, diede a lei e per il resto del villaggio un sacchetto di monete.

«Tenga, signora Jung. A voi serve. Domani ritornerò a farvi un'altra visita.» lasciò il sacchettino di stpffa pieno di monete tra le mani della signora.

Quest'ultima sapeva quanto ci tenesse ad accettarli. Sospirò e li accettò, solo per farlo ritornare al presto a casa sua prima del tramonto.

«Vi ringrazio in nome di tutti noi. Li distribuirò al villaggio. Andate, prima che faccia buio.» raccomandò la signora, insistendo assai.

«Va bene, signora Jung. Ci vediamo.» salutò con un inchino con la testa e si diresse verso il cavallo.

Gli altri abitanti del villaggio riconobbero il principe ereditario e cominciarono a farfugliare tra loro.

«È il principe!»
«È ritornato per aiutarci!»
«Che Dio ci benedica.»
«Grazie, principe Jeon.»

Quelli che lo videro, si misero a pregare e a beneficare il principe per portarli via dal periodo brutto che stava passando.

Jungkook aveva sentito e notato i loro atteggiamenti e sperava che non lo pregassero, perché non era sicuro che fosse un principe qualificato.

Salì in sella e lasciò il villaggio.

I tre che lo inseguiva, si preparono anch'essi a fare ritorno. Aspettarono più o meno dieci minuti dopo la partenza di Jungkook per partire.

«Dobbiamo sbrigarci, signorina Lailla. Sono sicuro che il principe appena arrivato al palzzo, andrà a cercarvi. Se scoprisse tutto, mi squaglierebbe vivo.» fece il possibile per fare andare più veloci i cavalli.

«Vi chiedo scusa. Ma mi prenderò le responsabilità. Ne sono consapevole.» si scusò Lailla mentre era dentro la carrozza, sperando che i cavalli potessero volare.

Jungkook, in sella, uscì tra gli alberi nascosti e bloccò la strada più in là, volendo bloccarli del tutto mettendosi in mezzo.  

Taehyung, rabbrividì subito dopo aver avvistato il suo onorevole principe a quindici metri di distanza e lo stava guardando anche severamente.
Bene! Oggi è la morte di Kim Taehyung.

Si fermò a un metro distanza da lui.
Si inginocchiò subito chiedendo perdono.
Jungkook rimase freddo e non disse nulla.

Lailla e Jangmi non sentendo la carrozza andare in avanti, uscirono fuori per vedere che situazione era.

Quando Lailla vide la figura massiccia del suo amato, per poco non fuoriusciva l'anima.

«Jungkook? Haha che coincidenza.» sperava che una risata facesse sciogliere l'ambiente, ma, palesemente, non aveva funzionato.
Aveva promesso di prendersi le responsabilità ed è quello che farà.

Scese dalla carrozza accompagnata da Jangmi.
Guardò dritto negli occhi di Jungkook, ancora in groppa al cavallo.

Lailla, piegò la schiena in avanti e chiese scusa.
Jangmi si inginocchiò con Taehyung.

«Non prendertela con nessuno. È stata tutta una mia idea. Volevo indagare su di te per curiosità e per farlo ho messo di mezzo il generale Kim Taehyung. Non essere troppo cattivo con lui. È colpa mia! Se vuoi punire qualcuno, punisci me.»

«Non badate a me, signorina. Io sono un uomo.» sussurò Taehyung alla signorina ancora inginocchio.

Jungkook con aria severa lo fulminò con lo sguardo. Egli taqque in un batter d'occhio dopo lo sguardo che aveva ricevuto.
Taehyung, come un cane bastonate, abbassò la testa.

«Rientriamo al palazzo. Tu, Lailla, salì nel cavallo con me; voi altri seguite a passo veloce. Capito?» disse sempre freddamente il principe.

Lailla, con aria dubbiosa, si avvicinò a lui quasi spaventata, come se lui la mangesse dopo quello che aveva combinato.

Jungkook scese dalla bestia per aiutarla a salire. La prese tra la vita e in una sola alzata la mise in sella.

«Tieni le redini.» disse lui e lei fece.

Dopodiché anch'esso salì in sella, stando dietro a Lailla.
Prese le redini tra le mani della sua amata e cominciò a far muovere il cavallo.

Era la prima volta che galoppava un solo cavallo attaccato al suo bellissimo principe azzurro. Sentiva il suo cuore battere dietro la sua schiena e sentiva pure il suo respiro ritmico.
Ma adesso doveva pensare a come farsi perdonare e aiutare Taehyung a togliersi dagli guai. 
Era finita in un pasticcio. A pensare che si era nascosta benone da lui, ma Jeon Jungkook era sempre Jeon Jungkook. Non per niente è un comandate sveglio organizzativo e un giorno sarà incoronato come re.

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