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2•0

Quando aprì gli occhi le prime cose che videro erano le tende della sua stanza.
Si accorse di essere distesa sul suo letto e aveva dolore dappertutto.
Si girò alla ricerca di qualcosa, ma notò una figura maschile seduto su una sedia addormentato con un braccio che reggeva la testa.

Si ricordò di aver perso i sensi mentre era dagli Shin. Era stato proprio Jungkook a salvarla dalle loro grinfie. Doveva proprio ringraziarlo, ci sperava che si voltasse per portarla a casa, anche se le suonava strano definire il palazzo "casa" sua, ma era ciò che sentiva dentro.

Adesso che lo guardava meglio, era molto più affascinate di quanto pensasse, soprattutto il suo naso e le sua labbra, anzi tutto di lui era perfetto. Possedeva degli lineamenti meravigliosi.

Distolse subito lo sguardo quando notò di aver pensato fin troppo su di lui.

Aveva la gola secca. Voleva acqua.

Vide vicino al comodino una teiera e un bicchierino, anche se era vicino a lei faceva fatica ad stendere il braccio ed arrivarci.
Non riusciva a staccarsi dal letto per colpa dei dolori che portava addosso.

C'era quasi a toccare la teiera, ma lo fece cadere ugualmente per terra causando un forte rumore.
Ciò fece svegliare il principe ereditario.
Sobbalzò di colpo e guardò subito Lailla per vedere la situazione.

Quando la vide sana e salva, si avvicinò a lei e la fece stendere nuovamente sul letto per non farla sforzare troppo, dopotutto il dottore aveva detto di farla riposare fino a quando i dolori non sarebbero svaniti.

«Ti sei fatta male?» prese le mani della fanciulla per vedere se si era fatta male.

Era un lato che non aveva mai visto in lui, lo trovava cosi premuroso, ma soprattutto non le sembrava affatto la stessa persona che conosceva.

«N-no.» disse solo incantata dalla sua premura.

«Se volevi l'acqua bastava solo dirmelo, sciocca.» prese la teiera e il bicchierino che era sul tavolo.

«Non volevo disturbarla.»

«Adesso basta fare la solita orgogliosa e bevi.» gli porse il bicchierino di porcellana piena d'acqua.

Lei lo prese e per sbaglio toccò le dita dell'uomo senza volere. Anche se lo aveva solo sfiorato per poco le metteva imbarazzo.

«Il dottore ha detto che devi stare a letto e ovviamente devi bere la medicina. Jangmi te lo farà portare ogni giorno.» disse il principe guardandola per bene.

Lailla aveva ancora dei lividi molto visibili sulla fronte e sul lato del labbro.
Senza volere, la sua mano di avvicinò al suo livido e lo accarezzò di spontanea volontà.

«Fa male, vero? —era molto triste sul fatto che non fosse riuscito a proteggerla— Farò in modo da mandarli all'inferno quelli che hanno osato toccarti!» strinse i pugni per la rabbia.

Per Lailla le sue azioni e le sua parole era talmente dolci da mandarla in confusione. Dentro provava qualcosa che non aveva mai provato fino d'ora. Era piacevole.

«Che fine hanno fatto?» chiese curiosa di saperlo.

«Attualmente sono nelle celle. Il re vuole esiliarli dal regno e portarli a lavorare nelle caverne come prigionieri.» spiegò egli.

«No! Non fatelo, principe.» negò.

«Ma come? Loro ti hanno fatto tantissime cattiverie! È immagino che questa non è l'unica. Perché li difendi?» fu molto scosso dalla negazione della ragazza.

«Anche se mi hanno trattato come un oggetto, mi hanno pur dato da mangiare e un alloggio. Sì, è stato un incubo in cui volevo svegliarmi, ma vi prego....non esiliateli in questo modo.» prese il tessuto del vestito di Jungkook come per pregarlo.
Lo guardava con gli occhi luccicosi.
Era difficile dire di no.

Quegli occhi e quella gentilezza....gli faceva ricordare assai sua madre, erano molto simili. Belle e premurose.
Sua madre non condannava nessuno, neanche quelli che avevano osato farle del male. Lui non aveva capito il perché di queste premure, ma infondo erano queste premure che la rendeva una regina meravigliosa e sopratutto una madre meravigliosa, stessa cosa anche per Lailla.

«Farò in modo di soddisfare i tuoi bisogni. Parlerò con il re, stai tranquilla. Se è ciò che vuoi, te lo farò avverare.» promise.

«Adesso riposati. Andrò personalmente dal re.» gli mise per bene la coperta e poi se ne andò per incontrare suo padre.

Era affascinata dalle sua azioni.
Ci teneva a lei? Ma perché?
Era veramente Jeon Jungkook?
O forse questo era il vero Jeon Jungkook? La persona di cui parlava la regina Jeon Aera da sempre con ella.....

Jungkook ebbe il permesso di entrare nel grande ufficio del grande re.

Prima di tutto doveva inchinarsi al cospetto dell'imperatore e poi doveva avere il permesso di parola.

«Hai bisogno, figliolo mio?» chiese l'uomo più potente del regno.

«Si, padre.»

«Dimmi.»

«Riguarda ai signori Shin.»

«Mh? Non è sufficiente il loro castigo per aver aggredito la tua moglie?» chiese confuso, infatti alzò un sopracciglio.

«Non è questione di castigo, padre. Vedete, la mia moglie, nonché Lailla, non vuole tutto ciò per i signori Shin, nonostante le loro aggressioni nei suoi confronti fin da piccola. Vorrebbe che esistesse un'altra opzione per loro. E io vorrei solo il meglio per lei. Se è ciò che vuole, io glielo darò. Vi prego di pensarci, padre.» si chinò un'altra volta per avere il suo consenso.

L'imperatore Gongchan era molto colpito da una richiesta del genere, ma ancor più colpito dal suo amatissimo figliolo: era la primissima volta che aiutava una donna in questo modo.
Era assai fiero di egli.
Stave proprio crescendo nel modo più migliore. Gli spiaceva vederlo sempre freddo e distaccato.

«Sono assai fiero di te, Jungkook.» sorrise felice di vedere un Jungkook diverso.

Il giovane fanciullo era confuso dall'affermazione del padre. Perché doveva essere fiero di lui? Cosa aveva fatto?

«È la prima volta che vieni da me per via di una donna. È un buon segno. Si vede che ci tieni molto a Lailla. Farò del mio meglio per proteggerla, Jungkook. E ti devo confessare una cosa.     —si avvicinò a suo figlio è gli mise una mano sulla spalla—.      Ti devo chiedere perdono. Neanch'io vorrei vederti sposare donne che non ami, ma lo sai che questo regno e le genti che ci abitano hanno bisogno di aiuto e sostegno. Spero solo che non mi odi per ciò. Io vedo che provi qualcosa per la signorina Lailla. Voglio proteggervi e un giorno lei potrà stare accanto a te come regina. Sono molto più sicuro sapendo che sarete voi a governare il regno futuro.» erano le stesse parole che disse Aera a Lailla.

«Padre, non c'è nulla da chiedere scusa. Io so che lo fai per il bene del popolo, per questo non ho mai avuto cattivi pensieri nei vostri confronti. Io vi onoro come Dio. Grazie di accettare i miei veri sentimenti per Lailla. Sì, ammetto che provo qualcosa. Ho capito che voglio proteggerla dai pericoli.» rispose deciso.

«Proprio l'amore che provo per tua madre.» diede delle pacche sulla sua spalla per dargli coraggio, infondo era ora anche per lui di avere un'amata al suo fianco.


Lailla era distesa ancora sul letto senza fare niente e ciò non le piaceva per niente.
Si annoiava troppo!
Non poteva fare praticamente nulla! Neanche andare in bagno.

«Che noia, Jangmi!!!» urlava per tutta la stanza.

«Resistete per un po' di giorni, Lailla. Vi siete appena un po' ripresi.»

Ma continuava ugualmente a sbuffare.

«Oh?» fa Jangmi sentendo qualcuno bussare alla loro porta.

«Chi sarà mai?» chiese Lailla.

Chiunque sia quello che bussava, bussava in morir molto aggressivo e agitato.

Jangmi andò ad aprirla, ma si ritrovò una Yuan arrabbiata.

«DOV'È LAILLA?!» senza neanche chiedere permesso entrò dentro tutta arrabbiata cercando solo ed esclusivamente la sua interessata.


P.S. Ho notato che ho fatto un errore stupido. Ho scritto sbagliato il nome della sorella di Lailla. Era sempre stato "Yuan", dopo un po' non so perché ma è diventato "Youra"🤣 Comunque li ho corretti. Si chiama "Yuan" LOL.

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