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1•1

«M-ma tu sei...» fu a bocca aperta la dolce Lailla.

«Te l'avevo detto che era meglio non saperlo.» disse Jimin.

«Cognato! Sei il mio cognato.» esclamò, in modalità euforica.

Jimin alzò un sopracciglio e restò quasi perplesso dalla sua affermazione "non amichevole" per egli.
A Jimin non piacevano per niente persone del suo carattere, a dire la verità era la prima volta che conosce una tale donna pazza.

«Scusa? Come mi hai nominato, zanzara?» chiese egli con la solita voce seria.

«Cognato, no? Sei il principe Park Jimin, nonché fratello del principe Jeon Jungkook. Ho sbagliato dire qualcosa, cognato?» rispose innocentemente.

«Tsk! Non sono suo fratello, sono il fratellastro. Immagino che tu sia la sua quarta moglie, quella che è appena entrata nel palazzo pochi giorni fa. —suppose l'uomo— Bene. Così non mi tolgo il disturbo di chiederti l'abitazione. Adesso basta chiacchiere e sali. Torniamo nel palazzo reale.» le porse una mano per aiutarla a salire sul cavallo.

"Un momento! Ma io non dovevo scappare dal palazzo? Perché ho cominciato a chiacchierare con il primo principe?! Idiota!"

«Io...Bhe...non mi ero persa....stavo solo cercando un posto dove guardare le stelle.» si inventò una scusa ridicola per non ritornare al palazzo.

«Non vuoi ritornare al palazzo? Ti posso tranquillamente lasciarti andare via, ma la mattina seguente quando scopriranno che sei scomparsa, ti cercheranno dovunque e quando ti troveranno, tu non ne uscirai viva. È un reato, lo sai? Viene punita con la decapitazione.» spiegò egli alquanto indifferente della vita di questa ragazzina.
Quest'ultima deglutì e si convinse automaticamente a ritornare al palazzo.

«Ma adesso che ci penso, non mi dispiacerebbe ritornare al palazzo, cioè guarda! Un orso ha cercato di mangiarmi. Meglio ritornare a casa. Le stelle possono aspettare eh eh.» disse ella in modalità spiritosa.

Prese volentieri la mano del principe Jimin e salì in sella all'animale.
Ella era seduta dietro di lui, era obbligata ad abbracciarlo per la vita per non rischiare di cadere.

«Tieniti forte.» gli avvisò.

«Va bene, cognato.» sorrise falsamente.

«Puoi smettere con questo "cognato"?» chiese lui sospirando.

«E tu la smetti di chiamarmi "zanzara"?» replicò Lailla.

Jimin non voleva più perdere tempo prezioso con queste cose banali.

«Tsk! Zanzara.» affermò.

«Yha!-» neanche il tempo per replicare una seconda volta che il cavallo cominciò correre.

Lailla per poco non cadeva male, fortuna che si era attaccata veloce alla vita del principe.

Mancava poco all'arrivo del palazzo.

«Yha! Perché eri alla foresta a sta ora?» chiese improvvisamente Lailla al principe.

«Non sono affari tuoi.» rispose secco senza prestarle attenzione, concentrando solo ed esclusivamente per la strada.

«Ohhh! Ho capito, progettavi qualcosa di losco.» ironizzò, facendo persino un sorriso malizioso.

«Fai meno la impicciona.» fu più serio di prima.

«Ma andiamo! Stavo scherzando, cognato. Non prendere seriamente ciò. Sarai venuto a vedere le stelle. Forse infondo sei un romanticone.» scherzò Lailla facendo risate.

«Sta zitta, zanzara.» Jimin cominciava a trovarla sempre più fastidiosa, quanto voleva tapparle la bocca.

Arrivarono al portone del palazzo dove erano presenti delle guardie in guardia.

«Principe Jimin, ben tornato.» si avvicinò una guardia dopo aver riconosciuto il primo principe.

«Oh? La fanciulla dietro di voi sarebbe?» chiese la stessa guardia notando una figura femminile.

«È la signorina Lailla, quarta moglie del principe Jungkook. Si era persa.» spiegò egli.

«Ah! Mi porga le mie più grande scuse, signorina Lailla.» si inchinò per scusarsi per la sua maleducazione.

«Ma no, tranquillo.» garantì ella un po' assonata dalla giornata.

Entrarono finalmente dentro il palazzo e lasciarono il cavallo nelle mani delle guardie per portarlo alla stalla.

«Adesso ritorna dove sei venuta e stai più lontana possibile da me, zanzara.» Jimin volle ritornare nella sua dimora al più presto, non voleva poi vedere questa donna pazza tra i piedi un'altra volta!

«Ma andiamo, cognatino! Infondo siamo diventati come amici.» ironizzava come sempre ella, dando delle piccole pacche al principe.
Ma a quest'ultimo dava assai fastidio quelle pacche troppo "amichevoli".

Arrivò proprio in quel momento il principe Jungkook e vedendo ciò che stava vedendo, fu veramente sorpreso.
Sembravano molto "amici", e ciò gli faceva pensare che Lailla poteva essere molto sospetta.
Fu serio e si dimenticò dalla testa di ciò che pensava a lei, perché adesso sa che può essere un'alleata del suo fratellastro odioso.

Si avvicinò silenziosamente ai due, con le braccia posate dietro la schiena, facendo sembrare un uomo molto al altezzoso.

«Bene bene, vedo che sei tornata.» fece Jungkook.

Lailla vide che egli e in quel momento voleva solo farlo sparire dalla faccia dell a terra.
Era ancora arrabbiata per ciò che aveva detto sulla barca.

«Pft! Che ti interessa?» gli diede la schiena per non vederlo in faccia.

Jungkook per il momento lasciò da parte la fanciulla e si concentrò sulla persona che più odiava.

«Vedo che non ti stanchi mai di sgattaiolare via di notte eh?» ironizzò Jungkook con un falso sorrisetto in viso.

Jimin fece fuoriuscire un sorrisetto e guardò il suo fratello minore con un sorriso altrettanto falso.

«E tu non cambierai mai. Sei il solito duro. Dovresti crescere fratello mio.» disse il più grande dei due.

«Faresti meglio a preoccupare per te stesso. Puoi portare pure questa donna poca intelligente in questo palazzo per sfidarmi, ma stai pur certo che non vincerai mai, fratello mio.» nominò pure Lailla. Attualmente il principe Jungkook credeva che ella fosse un'alleata del suo nemico, quindi non avrebbe avuto altra pietà.

«Nomini la tua quarta moglie? Certo che credi sempre a ciò che vedi. Non crescerai mai, fratellino.» Jimin senza neanche salutarli lasciò il posto e se ne andò via.

Adesso erano solo il principe Jeon e Lailla.

«Non mi fiderò mai di te. Non so perché lavori per Jimin, ma sappiate che non vincerete.» affermò serio egli con uno sguardo minaccioso.

«Ah? Mi scusi, ma non capisco ciò che lei sta affermando. Io perché dovrei lavorare per il principe Jimin? Siete per caso fuori di testa? Adesso scusatemi, ma non mi fa per niente piacere vedervi. Buona notte.» non lasciò neanche a egli per replicare che se andò anch'essa veloce.
Vederlo le faceva arrabbiare.

Il principe più giovane era seduto davanti ai libri e inchiostro, con la sua solita spalla affidabile.

«E quindi quella sciocca donna è una spia di Jimin. Quanto sono stato sciocco. A pensare che la trovavo interessante.» affermò molto deluso da ciò.

«Mio principe, ma ne è sicuro? La signorina Lailla non sembra affatto una ideale per fare la spia. Non sa nemmeno combattere.» disse Taehyung.

«Ti sei fatto ingannare, Taehyung. L'ideale per fare la spia è sempre quella che fa sembrare meno sospettosa. Questa volta Jimin è stato assai furbo. Questa donna l'ho presa persino in sposa e mia madre è fissata con lei, vuole che lei diventi la mia regina. Se sale veramente al potere, Jimin avrà in mano tutto. Accidenti!» sbatte la mano sul tavolino molto furioso. Questa volta suo fratello aveva in mano tutto. Doveva cercare un modo per sbarazzarsi di Shin Lailla.

«Dobbiamo fare fuori Shin Lailla.» affermò ancora il principe con uno sguardo più che deciso.

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