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0•7

Lailla continuava a menarsi pur di togliere la sua presa.

«Lasciatemi! Siete veramente un grande bugiardo....un nobile bugiardo.» affermò Lailla.

«Mi stai dando del lei....allora capite cos'è l'educazione.
Non si dà mai del tu a un nobile come me....che più nobile sarei reale.» lo sussurrò all'orecchio con un sorriso beffardo accesso suo volto.

«E allora perché mi avevate chiesto di darci tranquillamente del tu? Siete per caso malato o cosa?» si innervosí ai giochetti del principe ereditario.

«Lo dicevo solo così per divertirmi un po'.
Quando diventerai veramente una donna che amo con tutto il mio cuore potrete darmi del tu, ma per adesso non credo proprio. State attenta a non strappare le regole del palazzo.
Ah! E aggiungo che io posso darvi del tu. Voi dovreste darmi del lei....sempre.» sorrise soddisfatto.

Odiava la parola "sempre"; lo avrebbe preso e gli avrebbe fatto mangiare quella parola.

«Sei veramente insopportabile!» esclamò.

«Non si fa così. Ti ho detto che devi darmi del lei. Credo che ci tieni alla tua testa.» cominciò a darle del tu tranquillamente con un sorrisino.

Lailla sentendo la sua minaccia subito sbiancó.

Era pure orgoglio, ma doveva sopportarlo e dargli del lei.

"La pazienza é assai prezioso. Solo lui può rovinarlo!"
Pensó Lailla insultandolo mentalmente.

Sospirò pesantemente e respirò profondamente.

«Allora mio principe, perché avete mentito in modo così grossolano di fronte alla regina Jeon e alla vostra futura sposa Hee-Young?» chiese dandogli del lei, anche se aveva dovuto ferire il suo grande orgoglio, ma ci teneva alla sua vita e alla sua testa.

«Dovrai stare alla mia bugia grossolana.» rispose come se fosse una cosa da nulla.

«Perché mai? É una cosa negativa da fare. E poi non ci sto! Quindi vi saluto, principe Jungkook.» fa per andarsi, ma la voce profonda del giovane principe la fermò di colpo.

«Ti farò incontrare tua madre....la tua madre biologica.» quelle parole fece perdere quasi perdere un battito alla piccola Lailla.

«M-mia madre?» si girò lentamente verso il principe.

Desiderava assai incontrare nuovamente sua madre. Era da tempo che non la vedeva, però così avrebbe dimostrato di essere debole di fronte a uno come Jungkook.

«So assai chiaro che desideri incontrare più volte tua madre e ti sto dando un opportunità.
Non mi dire che sei così ignorante da non accettare.» inarcó un sopracciglio per provocarla; ormai conosceva già chiaramente i suoi punti deboli.

«Chi vi dice che la sottoscritta é ignorante!? Accetto! Accetto la vostra proposta, ma rispetti anche i miei spazi.» strinse i denti.

Il principe fece un sorrisetto soddisfatto.

«Bene. Recita bene, sennò te lo scordi il patto e forse anche la tua...testa.» fece il segno della testa tagliata prima di andarsene soddisfatto.

Lailla cominciava veramente ad odiarlo con tutta se stessa.

Roteó come ultimo gli occhi per poi rientrare nel suo territorio.

Rientró non poco dopo sul suo territorio e una brutta sorpresa venne a galla alla sua vista.

«Oh. Care sorelle.....un vero piacere vedervi proprio qui.» sorrise falsamente vedendo le prime tre mogli del principe Jeon proprio sedute attorno al tavolino di legno a forma rotonda.

Rimi ricambiò il sorriso, altrettanto falso, come federe le altre due.

«Il primo incontro era stato un po'....improvvisato, ma non giustifica il fatto che hai alzato le mani contro di noi, sorellina.» parló per prima la maggiore di tutte con un sorrisino assai irritante.

Lailla cominciò a sbuffare e a fare sorrisetti divertiti sui discorsetti senza senso delle tre maggiori.

«Sorellina, possiedi una grande forza brutale...non si addice a una signora.» rise divertita Rha come una gallina in calore....altro che risatina da signorine.

Era ovvia che erano qui per disturbare Lailla, ma non si farà battere così facilmente.

«Ah sí? Quindi, fattemi capire sorelle.....essere una signora significa essere assai antipatiche a tutti e ridere come dei polli mh?» recitó la parte di una ignorante.

Kyun si alzò improvvisamente dalla sua postura e indicò Lailla con il dito arrabbiata dalle parole offensive della minore.

«Cosa insinui brutta racchia!? Che le sottoscritte siano antipatiche e dei polli?!» urlò Kyun.

Lailla non si fece abbattere così facilmente da delle urle stridule di una donna.

Un sorrisino fece spazio.

«Oh ma andiamo, cara sorella. Era solo una domanda, no? Non vi riscaldate assai....fa male al sangue.» rispose in modo arrogante da far infuriare le tre donne.

«Insinui che siamo vecchie?!» si aggrega anche Rin con Kyun.

Lailla mantiene sempre la sua ironia dipinta sul volto e continua.

«Non l'ho mai detto, care sorelle. Sono solo più piccola di voi e nient'altro di dettagliato. Però se fossi in voi tenerei a bada il sangue.....non si sa mai.» sorrise vincente.

A questo punto si alzò anche Rha con aria offesa dalle parole della piccola Lailla.

«Sorellina cara....» fece Rha sorridendo ironicamente per poi avvicinarsi di più alla più giovane.

«Ti sei fatta nuove nemiche.» sussuró con un tono di sfida, ma non riuscì minimamente a spaventare Lailla....anzi rideva.

«Se intendi quelle tre che sono state cacciate via dalla sottoscritta in persona dal mio territorio.....allora non é propriamente un grosso problema alla cui preoccuparsi.» rise divertita apposta per farlo sentire alle presenti.

Le tre donne assunsero un espressione di odio e anche offese.

«É assai più difficile bere il tè caldo che picchiare quelle tre, non credete, sorelle?» affermò ironicamente ridendo facendo scoppiare di furia alle tre.

Quest'ultime se ne andarono via con la testa alta...come se le loro corone fossero ancora nelle loro teste... tutt'altro che questo; erano state perfettamente buttate per terra dalla piccola Lailla.

La più giovane sbuffò e si sedette su uno sgabello di legno in cui ci erano sedute quelle tre.

So versó dell'acqua su una delle tazzine piccole alla cui presente.

In un solo sorso lo manda giù.

«E Jangmi? Dove sarà andata?» con lo sguardo cerca la sua servetta, ma niente.

Aspettó con preoccupazione per qualche minuto, finché si sentì sollevata vedendo proprio ella arrivare con in mano una scatoletta.

«Jangmi! Dov'eri finita?» chiese quasi preoccupata dalla lunga assenza della servetta, anzi no, non lunga assenza, ma di soli pochi minuti di assenza.

«Scusatemi per l'assenza, Lailla.» si scusó inchinandosi come faceva solitamente.

«Mi hai fatto preoccupare. L'importante che adesso sei qui.» sorrise alla sua amata Jangmi.

«Grazie, Lailla.» ricambiò il sorriso.

Gli occhi di Lailla si posarono sulla scatoletta curiosa di sapere il contenuto.

«Questa é un regalo assai speciale da parte della regina Jeon per voi.» appoggió la scatoletta sul tavolino rotondo, dove Lailla aveva sorseggiato il bicchierino.

«Per me?» chiese confusa.

Apri con cautela la scatoletta.

Anche Jangmi era molto curiosa di sapere che regalo fosse....poi era speciale....proprio da parte delle regina del regno.

Gli occhi grandi di Lailla si dilatano nel essere sopresa vedendo il contenuto.

«É veramente stupenda. Non trovate?» affermó Jangmi ammirando l'oggetto tanto magnifico.

Lailla lo prese in mano per ammirarlo al meglio esporlo al sole.

Era un bracciale fatta tutta di giada bianca, ma aveva un particolare assai unico e soprattutto inestimabile.....un diamante celeste incastonato proprio sul bracciale fragile in materia.

«Ma....ma é meravigliosa. Sarà veramente inestimabile.» la sua bocca formava una O.

«Sapete, non avevo mai visto in vita mia dei bracciali di giada come questi. Si vede proprio che é un regalo da parte della nostra amata regina Jeon.» affermò la servetta continuando a non staccarsi gli occhi dal gioiello.

«Peró é troppo inestimabile.»  rimise apposto il bracciale di giada.

«Non posso accettare un regalo del genere da parte della Regina Jeon.» continuò Lailla.

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