0•2
P.S. non so se le nozze coreane tradizionali siano così.
«Tu non sai con chi hai che fare. Stai attenta alla tua lingua. Il tuo carattere è troppo lunatico per i miei gusti.» sussuró all'orecchio di Lailla che le mise i brividi su tutto il corpo.
Si allontanó dal suo viso e di nuovo la guardó con quegli occhi freddi, anzi congelati.
Metteva paura.
«SIGNORINA!!! DOVE SIETE!? LA PREGO DI USCIRE.» urlarono Jangmi e la guardia.
«SONO QUI!!» urló anch'essa per farsi notare.
Si rigiró, ma non vide più davanti agli suoi occhi il ragazzo.
Se ne era andato...
«Ma guarda che sbruffone ho incontrato!» si lamentó sbuffando calciando un sassolino.
«Eccovi....mi avete fatto preoccupare.» disse Jangmi tra respiri e respiri per aver corso.
«State bene signorina? Non avete incontrato nessuno di pericoloso?.....E quella ferita!?!?» fece la guardia notando il piccolo taglietto sulla gola.
«Ah, dici questo? Diciamo che c'erano due che combattevano e uno mi ha preso come ostaggio contro l'altro e mi ha leggermente tagliato. Ma non è niente. Stiate tranquilli.» rispose ridendo così a caso.
Sempre la solita che non piangerebbe per nessun motivo.
«Ritorniamo immediatamente al palazzo, signorina. Non mi sembra sicuro.» propose la guardia.
Lei annuí e lo seguirono per ritornare nuovamente al palazzo....la "casa dell'orrore" o come lo chiamava Lailla.
•
Ritornò alla dimora della famiglia degli Shin molto tardi.
Almeno nessuno se ne era accorto fortunatamente.
Lailla aveva una benda di stoffa attorno al collo, dove giace il taglio, alla cui avrebbe fatto presto a guarire.
L'indomani toglierà quella benda visto che ci saranno le nozze.
«Lailla, dormite prima che l'indomani vi aspetta una giornata faticosa.» disse Jangmi versando dell'acqua calda con una teiera di porcellana in una tazza del medesimo materiale fragile.
«Nonché le nozze. Non ho ancora visto da lontano questo principe Jungkook e devo già sposarlo! Ma il mondo mi vuole davvero un male da cani!!» si lamentó per la medesima volta.
«Stiate tranquilla. Sarà un emozione in realtà. Adesso dormite bene che domani dovete preparavi con il vestito delle nozze.» le fece stendere sul letto e le rimboccó le coperte.
Non resistó che chiuse gli occhi.
Per una giornata così stancante era ovvio che sentendo il contatto del letto avrebbe immediatamente chiuso gli occhi per cadere tra le braccia dei sogni.
•
Era mattina presto e Jangmi cercava di svegliare la sua signorina.
«Si svegli, Lailla. Dobbiamo preparare tutto. La prego di svegliarsi.» continuó ad scuoterla nel tentativo di farle aprire gli occhi.
Finalmente mugugnó qualcosa e aprí gli occhi.
Si alzó dal letto e si stiracchió.
«Cosa succede?» chiese ancora mezza addormentata.
«Dovete prepararvi per le nozze. Vi ho già preparato il bagno con l'acqua calda e petali di rose.» rispose la serva facendola dirigere nella vasca di legno.
Lailla si spoglió e si levò la benda attorno al collo.
C'era una cicatrice visibile ma almeno si era cicatrizatta.
Si immerse nell'acqua calda della vasca.
Al contatto con l'acqua calda subito si rilassó.
Era da tempo che non si rilassava così...fin troppo tempo.
«Siete rilassati?» chiese la sua serva preparando i vestiti, mentre la signorina si bagna le spalle con l'acqua ancora fumante.
«Si, molto. Spero anche in queste nozze.» sospiró e immerse anche la testa facendo bagnare i suoi lunghissimi capelli neri.
•
Dopo il bagno alle rose, Jangmi cominció a farle indossare il hanbok rosso da nozze con dei ricami d'oro.
Egli fece una acconciatura mettendo accessori ai capelli tutti d'oro.
Con il trucco le fece diventare ancora più bella, soprattutto quel colore rosso sulle labbra.
Si guardó allo specchio e si stupití.
«Q-questa sono io!? Seria!? Ma non sembra. Io solitamente sono brutta.» sorrise vedendosi così bella come una principessa.
«Non dite così. Siete sempre stata bella. Il trucco sta bene a chi è veramente bella.» fece Jangmi molto felice di vedere la sua padrona finalmente sorridente.
«Adesso dobbiamo andare dal palazzo dei sovrani, Lailla. Siete pronta?» chiese Jangmi prendendo un velo rosso con un paio di cuciture d'oro.
Lailla respiró profondamente e si guardó un ultima volta allo specchio.
«Sí...sono pronta.» rispose alla fine.
La serva la prese per un braccio e la condusse all'uscita, dove aun carro la attendeva tutto decorato.
Oltrepassó la porta della famiglia nobile Shin, dove c'erano i padroni della casa e anche la figlia Yuan che la guardavano male.
Entró nel carro accompagnata dalla sua serva affidabile.
La famiglia Shin si sarebbero recati più tardi al palazzo.
•
Mentre lentamente il carro andava in direzione del palazzo dei reali, la giovane sposa pensava se sarebbe stato una buona idea sposare una persona che non conosce senza fare niente.
Vorrebbe tanto scappare, ma ci avrà provato un infinità di quelle volte, però erano un fiasco.
«Non posso fare niente....ammettilo Lailla....questa volta non scappi più. Tanto prima o poi sarebbe successo.» sussuró tra sé a sé.
Questo era la sua rinuncia di dare tutto il suo corpo al principe Jungkook, ma non significava che nei prossimi mesi non proverà a scappare, per quanto potranno andare male.
Lailla era pur sempre Lailla, no?
•
«Signorina Lailla, dobbiamo scendere.» avvertì Jangmi.
«Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo...»
«Mi spiace, ma non posso. Siamo al palazzo reale e non posso chiamarvi per nome. Per favore, mi capisca.» sussuró a bassa voce.
«Va bene...ho capito...Aiutami a scendere, per favore.» e così Jangmi la fece scendere con delicatezza dal carro facendo attenta a non farla cadere.
Il palazzo era grandissima, anzi immensa.
C'erano guardie e consiglieri che si inchinarono al cospetto della sposa del principe.
Lailla si sentì un po' strana stare al centro di quella attenzione.
Salì le tante scale per raggiungere la stanza del trono.
Era un posto troppo grande che le persone sembravano quasi formiche.
Tutti erano seduti davanti a un tavolino di manicaretti, dove faranno un banchetto di nozze.
Al trono c'era il re Gongchan.
Dove anch'essa davanti aveva un tavolo pieno di manicaretti.
Mentre il principe era in piedi davanti al padre, vestito anch'esso di rosso con ricami d'oro, che aspettava la sua sposa con tutti i consiglieri del palazzo.
Finalmente Lailla arrivò.
E aiutata da Jangmi si fermó proprio affianco al principe e si sentiva a disagio tra i sguardi della gente, soprattutto non aveva coraggio di girarsi per vedere l'aspetto del principe proprio sotto gli occhi del re.
Jangmi si fece da parte ai sposi.
Il re sorrise contento e fiero.
«Signorina Lailla, sono immensamente felice di vedervi al mio palazzo. Sarai disposta per tutta la vita prendere cura di mio figlio?»
«S-si, mio re. Sono disposta.» rispose facendo un inchino.
Dopotutto non si può mai dire di "no" sennó la testa verrebbe tagliata.
«Sono molto contento di questo giorno. Sono sicura che sarai una bravissima signora Jeon.» fece il re facendo una piccola risata.
«Sono onorata.»
«E tu caro figliolo, prenditi cura della tua signora.» ordinò.
«Lo farò padre.» si inchinó.
Come faceva il principe a restare così indifferente e freddamente?!
«Accompagnate la signorina Lailla nella sua nuova dimora.» ordinò alle serve.
Così due serve più Jangmi accompagnarono Lailla, mentre il principe resterà al banchetto a brindare con tutti per le sue nozze e quando arriverà la notte dovrà recarsi nella dimora della sua sposa per passare la notte.
Neanche aver visto l'aspetto del suo futuro marito che la portarono via dal salone, però riuscì a vedere le spalle del principe Jungkook.
.
Lailla entró nella stanza e le due serve se ne andarono chiudendo la porta.
Subito si sedette al tavolo con sgabelli di legno con sopra qualcosa da sgranocchiare e del vino.
«Aish! É così stancante!» versa del vino in un piccolo bicchiere per poi versarne ancora.
«Su signorina...Ah no....Lailla....la smetta di bere. Deve essere lucida quando arriverà il principe.» tolse il bicchierino dalle grinfie della sua padrona.
«Ridammelo....tanto mancano un bel po' di ore prima che arrivi il maestà in persona. Pft!»
«Ma é sempre bene essere lucidi già dalla mattina fino alla fine.» consiglió Jangmi.
«Si si ho capito. Mi arrendo.
Almeno fammi mangiare qualcosa.» prese le bacchette e cominciò a sgranocchiare quello che c'era sul tavolino.
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