Cap. 17
10 anni dopo...
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Lilya' s POV
Dopo ciò che aveva detto Iridio, la stanza piombò nel silenzio più totale.
All' improvviso, si avvicinò a me, accarezzando la mia testa come faceva la mamma: "Sai bene perché dobbiamo andarcene, nostra madre ha sempre quella cosa, lei avrà sofferto quanto noi per tutti questi anni." Fece una pausa, e poi continuò: "Dobbiamo andarcene da qui non solo per proteggere noi, ma per proteggere loro." E indicò la mia borsa e la sua Pokèball.
"Riescono a malapena a reggere tutto questo, contando anche gli esperimenti... li ho visti dentro quegli affari troppe volte. E poi Nihilego? È solo un Pokèmon raro? Non è affatto così... altrimenti perché lo avrebbero messo sempre in quarantena? Mh?"
Si stava aspettando una risposta da me, ma non riuscivo a smette di pensare a mamma e quanto avrebbe sofferto...
Come se mi avesse letto nel pensiero, Iridio mi disse: "Anche io sono preoccupato per lei, sorellina. Solo che dobbiamo per forza andarcene."
All' improvviso sentii un forte suono, simile a quello di un' allarme.
"È il segnale! Andiamo!" Disse, e mi prese per il braccio, mentre correvamo via, con la nostra infanzia alle spalle.
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Arrivammo quasi subito all' ascensore, visto la nostra velocità. Iridio prese una schedina, e dopo qualche attimo, l' ascensore iniziò a salire verso la riserva.
Appena arrivammo di sopra, sentii una delle guardie gridare "Eccoli!", e mio fratello mi prese subito per un braccio e iniziammo a correre più veloci che mai...
"I... non riesc-" Riuscii a dirlo a malapena, e lui mi fece tacere: "Zitta, ancora non è il momento giusto per parlare."
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Continuavo a sentirmi osservata, come se dentro quel nostro nascondiglio ci fosse qualcuno... Zygarde e Nebby stavano dormendo fra le mie braccia, mentre Nihilego e Iridio continuavano a controllare che non arrivasse nessuno.
"C-che facciamo ora?" Dissi. "Come sarà Mele Mele? Ti ricordi quando ci abitavamo lì? Questo posto doveva fare da "scuola" o qualcosa di simile... ricord-" Lui non mi fece finire, che subito mi guardò con un' occhiata a dir poco omicida, e tornò a controllare.
Dopo qualche minuto, Iridio disse: "Non c' è nessuno, possiamo andare." Si alzò e mi chiese con lo sguardo a spostare le casse, intanto rimettevo dentro Zygarde e Nebby. Mi voltai verso Nihilego: "Sicura di voler stare fuori?" Chiesi preoccupata. Per tutta risposta, lei si avvicinò a me e si attaccò al mio braccio, e poi lei divenne invisibile.
Ridacchiai per un momento, e poi andai ad aiutare il mio fratello.
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Eravamo circondati.
Fino a qualche secondo fa la zona del deposito era completamente vuota, desertica. E invece c' erano un sacco di membri della fondazione, spuntati fuori dal nulla.
"Che facciamo ora?" Bisbigliai a Iridio.
"Non ne ho id-" Non finì di parlarmi, che dalla sua tasca apparì un fascio di luce azzurrina, e si materializzò il suo Silvally: la creatura aveva la ROM Psico impiantata nel corpo, e grazie a ciò (nel giro di un' istante) riuscii a sparare un' onda psichica verso di loro. e dopo ciò, tutti gli altri caddero a terra, in preda a delle orribili convulsioni.
Facendo attenzione a non fare male a nessuno, arrivammo al motoscafo: lì ci aspettava Ciceria.
"Signorini, eccovi qua! Ce l' avete fatta, vedo! Pronti per salpare?" Chi chiese lei, con un tono contento. Sembrava quasi che ciò che avevamo fatto prima fosse semplicemente un gioco...
Intanto Silvally e Iridio salirono, il mio fratello mi invitò con un cenno della testa a salire.
Guardai per l' ultima volta la fondazione, e poi mi imbarcai, mentre tenevo dentro una borsa le mie ultime ragioni per vivere.
Samina' s POV
Fuori era ancora buio, solo le stelle e la luna rischiaravano la notte.
Guardai il tizio che stava seduto sulla poltrona. Ad un certo punto si alzò, e si avvicinò alla scrivania.
"Quindi... è vero che li può rintracciare?" Chiesi dubbiosa. Dopotutto, da uno vestito stile mafia non ci si poteva aspettare molto in termini di sincerità. Ma se ciò che pensavo fosse vero, avrei riavuto indietro le mie bambole in poco tempo.
"Ah, non lo sa signorina?" Disse lui, mentre si alzava, stringendo anche l' impermeabile nero.
"Io e i miei ragazzi saremo in grado di rintracciarli in un battito di ciglia, voglio solo una cosa in cambio..."
Si avvicinò e mi tese la mano.
"...La vostra collaborazione per il nostro progetto." Disse infine.
"Quale progetto?" Chiesi.
Nessuna risposta.
All' improvviso parlò.
"Un progetto molto importante, Che non potrà essere azionato senza il vostro contributo."
Stavo per rifiutare, ma poi un qualche genere di timore mi spinse ad accettare l' offerta.
"Mi perdoni, ma qual' è il suo nome?" Chiesi, mentre gli stringevo la mano.
"Beh..." Disse lui.
Alzò gli occhi: il sinistro era giallo, mentre quello destro azzurro.
"Chiamatemi Necrozma."
Lilya' s POV
Continuavo a guardare fuori dalla finestra, non smettendo di pensare alla costa: quando saremmo arrivati? Come avrebbero reagito gli isolani nel vederci? Sarebbero stati buoni o cattivi con noi?
Vidi con la coda dell' occhio Zygarde, che si stava avvicinando al mio posto. Mi voltai verso di lui, e lo presi con una mano, accarezzandolo con un dito.
"Zygarde, come sono le isole?" Chiesi a lui.
Lui chiuse l' occhio, e mentre lui "guardava" il mondo tramite le cellule, mi soffermai a vederlo: a causa di uno dei numerosi esperimenti che lui e gli altri avevano subito, il suo occhio sinistro era regredito ad un piccolissimo ovale bianco.
All' improvviso, il suo esagono divenne bianco, e poi lui cadde sul palmo della mia mano. Lo guardai sorridendo debolmente, e lo misi vicino ad un mio fianco: in quel momento lui stava recuperando la sua forza: usare la sua abilità gli costavano molte energie. E se riusciva a resistere anche per più di dieci secondi senza addormentarsi all' improvviso, lui si poteva considerare estremamente fortunato. Dopotutto, mamma aveva "sbloccato" l' abilità di Zygarde dopo avergli fatto chissà cosa...
Dopo qualche minuto, arrivò Iridio a sedersi vicino a me, e disse: "Ciceria ha detto che arriveremo a Mele Mele fra qualche minuto, come ti senti ora?" Non riuscii a dire nulla, perchè d' improvviso un' abnorme falla si aprì, e subito tantissima acqua iniziò ad entrare.
In un millesimo di secondo, presi in braccio Zygarde (che dormiva ancora.) e lo misi dentro la borsa, poi cercai di togliere l' acqua assieme al mio fratello, ma neanche con l' aiuto di Silvally riuscimmo a fare qualcosa...
Arrivò Ciceria, e ci disse ansimando: "Ci hanno attaccato... hanno usato delle mini-bomtrobe!"
"Che facciamo ora?" Chiese Iridio in preda al panico.
"Per prima cos-"
Un sibilio, poi tutto scomparve.
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