Cap. 11
Zygarde' s POV
Appena aprì gli occhi, mi ritrovai dentro una specie di campana di vetro, cicrondato dai più strani aggeggi.
Provai ad alzarmi, ma non ci riuscì: che Giratina mi avevano fatto quelli?
"Sei stordito per la fatica e ferito, non ti hanno fatto nulla!" Disse una voce. guardai d' appertutto, ma non capii da dove proveniva.
"Sono qui sotto!" Ripetè la voce.
Guardai, e vidi una specie di piccola nuvola azzurro/viola, con delle "braccia" azzurro chiaro. aveva anche dei piccoli segni sul corpo. La faccia era completamente nera, e mi stava sorridendo.
"Ciao! Mi chiamo Cosmog, e tu?" Disse con fare fastidioso.
"Zygarde" Risposi semplicemente: se mi legavo con quell' affare, avrei solo sofferto.
"Zygarde e basta? Niente di più? Non abiti da nessuna parte? Non mangi nulla? Anche tu sfrutti la luce solare per vivere? Sei stato creato artificialmente? Ti ricordi qualcosa del..." Non si decideva a smettere
"Chiudi.la.bocca." Risposi seccato: viveva solo per le domande quello schifo fluttuante e glitteroso?
All' improvviso, si "accese" una forte luce chiara: gli umani l' avevano notato subito, tant' è vero che il corridoio si riempì subito di un sacco di Camice bianco e altri tizi con un outfit simile.
"Zygarde! sta per succedere qualcosa, andiamo!" Disse Cosmog, spaventato.
"Duh, genio! C' è il vetro che-" Prima che finissi di parlare, la campana si polverizzò completamente. Quella nuvolina mi aveva proprio stupito.
Scesi (insieme a Cosmog) dalla capsula, e facendoci strada fra le persone lì presenti, guardammo: la luce chiara era stata emessa da un piccolo portale, da cui stava uscendo qualcosa.
La cosa che stava uscendo era simile ad una medusa, aveva quattro tentacoli ed era completamente trasparente, la "testa" aveva dei segni simili a delle stelle, sebrava fatta completamente di vetro. Era anche ridotta male!
La medusa si accasciò a terra, stremata. Una donna corse verso l' essere, cercando di prenderlo in braccio.
"QUALCUNO MI POTREBBE AIUTARE?!" Gridò. Subito molti umani si avvicinarono a lei, menomale che eravamo diventati invisibili!
Fortunatamente, c' era uno spazio (fra le tante persone) in cui potevo vedere ciò che succedeva: gli umani più vicini alla medusa stavano cercando di curarla, e alcuni sembravano digitare qualcosa su uno schermo.
Guardai meglio l' essere, e mi sembrò anche di riconoscerlo... all' improvviso ebbi una specie di Flash: ero in mezzo ad un deserto, e la medusa (insieme ad altri cosi) stava per attaccarmi con delle sfere viola. Alla fine di quest' allucinazione mi, vennero dei fortissimi brividi...
"Zygarde! S-stai bene?" Disse Cosmog, preoccupato.
"S-sì... sto bene..." Risposi una volta che mi ripresi.
"Eh no! Si vede che stai male! Vieni con me, ci penso io a te!" Ribattè, e mi mise sopra di lui.
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Cosmog' s POV
Eravamo sopra un letto morbidissimo, completamente bianco. C' era un cielo color blu pastello fuori.
"Zygarde..." Chiesi al Pokèmon vicino a me.
"Mh...?" Rispose mezzo addormentato.
"Tu... conosci quella cosa? Vedendo la tua reazione..." Dissi io: si sarebbe arrabbiato come prima?
"Quella medusa? Mai vista in vita mia" Sembrava sincero...
"Le faranno male? Saranno gentili con lei come è successo per noi? Aspetta un cucciolo? Anche lei sa trasformarsi come te? è buona o cattiva? Riuscirà-" Non riuscii a finire di parlare che Zygarde mi fermò, urlando:
"SMETTILA DI FARE COSì, SANTO A- aspetta, come fai a sapere della mia abilità?!". In quel frangente si alzò dal punto in cui era steso e si avvicinò a me, squadrandomi sospettoso.
Che mi inventavo? Mica gli potevo dire "Oh niente, a volte la mia testa si trasforma in una friggitrice gigante sul punto di esplodere, e per questo mi vengono in mente dei ricordi della mia vita passata. Cose normali insomma!"
Prima che potessi fiatare, la lampada a Neon appesa al soffitto si accese, rivelando davanti a noi una ragazzina di 7 anni dai lunghi capelli biondi.
E questa ragazzina aveva accanto a lei una donna, forse sua madre.
Eravamo fregati.
Nihilego' s POV
Appena svegliata, controllai dov' ero: intorno a me c' era una specie di cupola di vetro, sotto di me c' era un groviglio di cavi, con solo un piccolo strato di vetro a dividerlo: ero stata messa in quarantena, la cosa migliore che mi poteva succedere.
Guardai la vetrata, e controllai se c' era un punto in cui potevo uscire: un piccolo foro fra il vetro e il "pavimento". Subito mi assottiglio e passo nel buco: alla fine ero uscita.
Mi teletrasporto fuori da quel posto, e mi ritrovo a Mele Mele: perfetto.
Fluttuo abbastanza in alto, per evitare di dare nell' occhio.
Dopo un po di tempo, arrivo alla "Collina Diecicarati" (o almeno è così che la chiamavano gli umani).
Mi teletrasporto all' interno della collina: tranne il centro, l' intero terreno era ricoperto d' erba.
Guardai in basso, e vidi qualcosa luccicare.
Subito spostai la polvere, e vidi ciò che pensavo e speravo: un pezzo di prisma, completamente nero, "emergeva" dal terreno: il nostro creatore era lì, pronto ad essere risvegliato.
"Perfetto, il tuo sangue dovrebbe bastare, è il momento di farlo" Dissi a me stessa. Trasformai uno dei miei tentacoli in un coltello affilatissimo.
Chiusi gli occhi, e con un colpo preciso mi tagliai.
Dal mio tentacolo stava uscendo un liquido trasparente, simile all' acqua: il mio sangue.
"Beh... è il momento di prepararsi, cari Umani" Dissi prima di ritornore all' AEther Paradise.
L' umanità si avvicinava al suo tramonto.
Necrozma' s POV
Dopo 1000 anni di prigionia, finalmente mi risvegliai, fortunatamente ero abbastanza vicino alla superficie.
Appena fuori, presi un profondo respiro: l' aria fresca mi riempì i polmoni: l' ultima volta che avevo respirato, era per lanciare uno dei miei attacchi.
Alzai gli occhi al cielo, facendomi irradiare dalla luce di una luna morente.
Grazie alla luce, ero ritornato alla vita.
Ad un certo punto, sentii dei passi: un' umano stava arrivando.
"Mi chiedo quale sarà la sua reazione quando mi vedrà..." Pensai.
Poco prima che arrivasse l' umano, guardo in alto, pensando a quel Pokèmon da quattro soldi, Zygarde.
"Preparati "Protettore di Alola", Io e i miei soldati stiamo venendo a prendere te e questo pianeta..."
L' Umano arrivò, e tesi il mio braccio verso di lui.
"...e a incenerire l' Umanità".
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