Capitolo 5
America pov
Ero vicino allo svegliarmi dopo aver sognato di vincere l'ennesima partita a scacchi contro Messico.
Mentre tornavo nel mondo normale però, sentivo vicino a me un forte calore, così piacevole e dolce, come se qualcuno mi stesse abbracciando.... no aspettate... COSA?!.
C'era qualcuno nel mio letto, potevo sentire adesso le braccia attorno ai miei fianchi.
Se mi avesse rapito un malintenzionato?!.
Per difendermi e mettere fuorigioco chiunque fosse, calciai con forza la persona vicino a me, così forte che quella venne sbalzata dal letto.
Aprii gli occhi e vidi un Russia ansimante, steso per terra e con una mano poggiata sulla pancia. "CAZZO RUSSIA".
Mi fiondai fuori dal letto per andargli vicino. Misi una mano sulla sua spalla accarezzandolo delicatamente per calmarlo, mentre la mia faccia diventava rossa per l'imbarazzo.
" SCUSAMI TANTO, NON PENSAVO FOSSI TU... MI SONO SPAVENTATO.... scusa".
Quando tornò a respirare normalmente, si girò verso di me nero in volto, si scrosciò di dosso la mia mano e mi spinse a terra.
" MA SCUSA EH?!".
Lui si girò alle mie proteste.
" SCUSA COSA?!, MI HAI APPENA DATO UN CALCIO DRITTO NELLO STOMACO, TI SEMBRA NORMALE?!".
Io non capivo, forse per lui entrare di soppiatto nei letti degli altri é normale.
" Ho sentito una persona che mi abbracciava da dietro e che non sapevo di aver ammesso nel mio letto, é ovvio che io gli abbia dato un calcio no? Se fosse stato un rapitore malintenzionato?".
" E chi mai avrebbe dovuto rapirti... uno zombie?!".
" Ma tu che ne sai?!".
"PERCHÉ MAI UNO ZOMBIE AVREBBE DOVUTO ABBRACCIARTI?!".
"PERCHÉ MAI TU AVRESTI DOVUTO ABBRACCIARMI?!".
Calò il silenzio nella stanza, entrambi non sapevamo cosa dire o meglio lui non sapeva come ribattere. Eravamo rossi in viso, anche se lui lo era di più, credo complice anche il fatto che fosse arrabbiato oltre che in imbarazzo.
" Comunque sia andata, basta pensarci, andiamo a mangiare". Detto questo si alzò e si avviò in cucina.
Io però volevo ancora sapere come si fosse ritrovato nel mio letto, non lo avrei lasciato andare così facilmente
" Ma Russia io voglio saper perch-". Non potei finire la frase perché Russia mi prese per il colletto e mi guardò dritto negli occhi." Ti ho detto basta America". E con questo mi lasciò cadere per terra.
Credevo che gli zombie non avessero il senso del tatto ma la botta l'avevo sentita e non poco. Sbuffai e andai in cucina dove lui aveva trovato dei biscotti al cioccolato.
Russia pov
Forse l'ho spaventato.
Mi girai a guardarlo ma il suo viso sembrava più scocciato che arrabbiato. Sorrisi tra me e me, era divertente non vederlo con il suo solito sorrisetto.
Ero più arrabbiato con me stesso, non avrei mai immaginato che mi sarei addormentato con lui dopo quel sogno.
Dopo aver preso un bicchiere d'acqua, America si sedette vicino a me volendo un biscotto ma io li avevo già finiti tutti. La sua faccia arrabbiata era esilarante e non potevo fare altro che trattenere le risate.
Dopo un paio di minuti di silenzio America finalmente si decise a parlare." Aaaah, che palle che sei, va bene ti chiedo scusa ma la colpa é principalmente tua però".
Io lo guardai e poi abbassai la testa, ricevendo un verso esasperante dalla bocca di America.
Si alzò e se ne andò nel soggiorno, quello era il mio momento.
Mi avvicinai di soppiattò mentre lui andava verso la finestra, lo presi per i fianchi e lo feci girare, alzandolo da terra. Iniziò ad urlare mentre io ridevo come un pazzo.
Avevo voglia di prenderlo un po' in giro come lui faceva sempre con me e poi questa è la vendetta per aver avuto un calcio in pieno stomaco.
Lo posai per terra e lo feci roteare in modo da poterlo vedere negli occhi. La sua espressione spaventata e la sua faccia rossa erano troppo per non scoppiare a ridere.
"Guarda chi é tutto rosso eh?~". Lui tornò in sé dopo qualche secondo e sorrise in modo malizioso." Se stiamo parlando di te lo vedo benissimo~". Sorrisi e lo lasciai andare, per questi pochi minuti di divertimento, l'ansia e la paura avevano lasciato il posto alla gioia e mi sentivo così rilassato. Forse avremmo dovuto passare più momenti come quelli anche per rimanere sani di mente e abbastanza rilassati.
"Da quando hai iniziato a rispondere con questo tono?". Chiese America di punto in bianco facendo allargare il mio sorriso." Ho imparato imitando un piccolo countryhumans con cinquanta stelle sulla bandiera~". Lui iniziò a ridere e sentii il mio cuore sciogliersi per qualche motivo.
Ci andammo a sedere sul divano per discutere, avevamo bisogno di un piano." Hey, tu hai detto che ci restano pochi giorni prima che marciscano i loro corpi, giusto?".
America pov
Annuii continuando a guardare Russia.
" Quindi... che facciamo adesso". Io abbassai lo sguardo, come potevo sapere cosa fare in una situazione del genere." Potremmo cercare altri sopravvissuti ma...". L'unica idea che mi era venuta in mente era questa, l'unica a cui ho pensato per tutti i giorni, patetico.
"Scusami... ma non so cosa fare...
Se ci fosse stato un altro paese qui al posto mio... avrebbe saputo cosa fare per salvarli tutti".
Fu in quel momento che mi sono finalmente chiesto perché, perché io tra tutti ero ancora vivo, io non merito di esserlo.
Russia mi guardava mentre io singhiozzavo sempre più forte.
Mi poggiò una mano sulla spalla e mi portò di nuovo sul suo petto, come aveva fatto la sera prima, accarezzandomi la schiena.
Io ingoiai la saliva e sospirai." Perché sono io quello che tra tutti é ancora vivo, sarei dovuto morire, c'erano paesi che avrebbero salvato tutti senza perdere tempo... non é giusto."
Russia non disse niente lasciando che io mi calmassi, continuando il suo su e giù con la mano.
" Non c'è un perché America, tu sei vivo perché é così che doveva andare, non sappiamo cosa sarebbe successo se ci fosse stato un altro al posto tuo, devi solo pensare che tu sei qui e che non puoi perdere tempo a rimurginare su una cosa che non possiamo sapere... il destino ha sempre un suo piano e tutto quello che dobbiamo fare e seguirlo, che ci piaccia o no...".
Mi si bloccò il respiro, non avrei mai immaginato che Russia avrebbe potuto dire una frase così... così... non so neanche come descriverla, filosofica credo? Più o meno?
"Queste sono state alcune delle ultime parole che mio padre mia ha detto, quando ho compreso che stava per morire non volevo accettarlo e così mi ha fatto tutto quel discorso, penso che... mi volesse dire che sul mio cammino perderò molte persone... subirò molte ingiustizie... ma che non posso perdere tempo a immaginare altre situazioni che sarebbero potute accadere... é solo una perdita di tempo soffermarsi sui se e sui ma... alcune volte ripenso a queste parole quando mi accade qualcosa, soprattutto esperienze poco piacevoli, smetto di perdere tempo e mi concentro sul percorso che ho davanti affrontando tutto..."
Continuai a rimare scioccato, non capivo bene il ragionamento ma Russia sembrava essere sicuro di quello di cui mi stava parlando.
" Ovvio... é impossibile non immaginare situazioni diverse... ed anch'io ho iniziato a pensare ultimamente a quest'ultime... ma da ora non lo farò più...".
Russia poggiò la mano sulla mia guancia e la sollevò, portandomi all'altezza dei suoi occhi.
Il mio cuore batteva davvero in modo innaturale, troppo veloce e riuscivo a sentire le pulsazioni in gola.
Lui mi guardò dritto negli occhi prima di riprendere a parlare.
"Sentendo quello che hai detto prima, mi hai fatto tornare in mente queste parole... mi hai ricordato mio padre... ti ringrazio".
Io arrossii lievemente non riuscendo ancora a comprendere quello che stava cercando di dirmi.
Russia mi riportò sul suo petto e continuò ad accarezzarmi dietro la nuca.
Aveva ragione su una cosa però, dovevo smetterla di procrastinare, era il momento di fare qualcosa.
" Non ho capito bene cosa volevi dire e non voglio neanche che tu me lo rispieghi... voglio solo dirti che mi impegnerò per salvarli... anche se qui servirebbe una cura... tipo una medicina e non credo proprio di riuscire a crearne una nello stato in cui mi trovo... anche se sono davvero un genio in chimica e medicina... non per vantarmi".
Russia sospirò smettendo di accarezzarmi.
" Anch'io sono bravo e posso aiutarti, guarda che non sei l'unico qui che può salvarli".
Ridacchiai, aveva regione, non ero più solo, non dovevo più cercare altri sopravvissuti, avevo lui adesso, lui mi avrebbe aiutato... finalmente.
"Allora mi aiuterai a salvare la mia famiglia?~"
"Anche tutti gli altri!"." Si anche gli altri, comunque mi aiuterai~".
"..."
"Si, li salveremo tutti".
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Scusate ma sabato ero ad un matrimonio e non ho avuto tempo di fare nulla. La Domenica si incontrano i parenti e quindi non sono riuscita a pubblicare. Lunedì non mi sentivo bene. Spero l'attesa non sia stata vana per voi.
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