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Capitolo 8:Una promessa importante e l'inizio del cambiamento

Le mie ali erano decisamente particolari, quando le volevo si formavano sulla schiena e quando non le volevo diventavano polvere, che fosse grazie alla magia la loro comparsa e il mio miglioramento? Forse sarà un mio dubbio permanente nella mia vita, sono così splendide e terrificanti che sembra che l'inferno mi voglia, è una sensazione assurda, lo so.

Jami si era addormentata sul mio letto, probabilmente ero stato il suo pensiero fisso in questi giorni, tanto da sfinirla mentalmente e quel sollievo l'aveva risanata con un bel riposo. La guardai. Era il mio angelo e avrei fatto di tutto per proteggerla, gli accarezzai la guancia cercando di essere delicato, lei continuando a dormire accennando ad un sorriso, ridacchiai tra me pensando che aveva detto come scusa che la matematica gli aveva riempito la testa e si stendeva un attimo. Cinque secondi dopo si era addormentata.

Aspettavo che si svegliasse da almeno mezz'ora e decisi di ammazzare il tempo chiamando Esmond, composi il numero e aspettai. Venti secondi dopo rispose frettoloso:- Ciao Antaw, stasera ho da fare, ci sentiamo domani-. Mi chiuse il telefono in faccia. Probabilmente la polizia si stava organizzando per continuare a cacciarmi e avevano tutte le ragioni del mondo per farlo.

Scuoto leggermente Jami, cercando di svegliarla:- Amore, svegliati che sei qui da troppo tempo, dovrei andare-. Jami mugugnò, leggermente dispiacere:- Ma io voglio stare con te!-. Sorrisi e la baciai dolcemente, accarezzandole una guancia, risposi:-Devo iniziare a cambiare strada amore, forse qualcuno capirà che cerco il perdono-. Mia madre entrò:- Oh! Ciao Jami, come sta il mio ragazzo?-. Jami mi guardò negli occhi e rispose:- Molto meglio, signora. Decisamente in meglio-. Mia madre sorrise, voleva cucinare ma, io la fermai chiamandola a voce:- Mamma! Devo iniziare a rimediare e... devo anche cambiare look-. Ghignai divertito immaginandomi qualche scena con un costume da chirurgo ricoperto di sangue con il cartello "Vi curo io!". Ridacchiai tra me e spiegai questa a mia madre e Jami che sorrisero.

:-Figliolo...ma, quindi non mangi?-. Scossi la testa, mi guardavo la mano:- No mamma, è come se fosse inutile mangiare qualcosa ma, sgranocchiare qualcosa non m'infastidisce a dirla tutta, la mia... evoluzione potrebbe essere arrivata alle aspettative di Esmond...-. Jami mi prese quella mano e se la strinse:- Amore...quindi...potresti vedermi morire?-. La mia espressione divenne triste, la bacia sulla fronte:- Io lo impedirò amore. Sei la cosa più bella che mi capitasse e farò in modo che tu viva con me e...-. Lei mi tirò uno schiaffo, rimasi esterrefatto e la guardai completamente sorpreso.

Perché mi aveva tirato quello schiaffo? Non riuscivo a capirne il motivo e la fissai senza ottenere risposta, guardai mia madre perplesso e lei sembrava aver capito qualcosa che mi sfuggiva. Ma cosa?

Poi arrivò l'illuminazione, balbettai stupito:- Tu accetteresti la morte? Preferisci che la natura faccia il suo corso? Che tu muoia di vecchiaia lasciandomi marcire qui... io impazzirei per il dolore, lo sai-. Lei annuì con gli occhi lucidi:- Amore... io sono la tua debolezza e devi saperla affrontare al momento opportuno e io, voglio solo avere una vita felice con te! Non m'importa se verrò investita da una macchina o di vecchiaia ma, voglio che tu mi prometta che quando giungerà la mia ora tu mi lascerai andare, me lo prometti?-.

Mi sentii in trappola, l'amavo troppo per lasciarla andare via da me ma, l'amavo anche per rispettarla e prometterglielo. Mi guardai le mani e delle linee gialli con una forte energia mi pervase.

Tutta quella energia...tutto quel potere... e non lo avrei potuto usarlo per aiutarla ogni volta che volevo... Jami mi guardava preoccupata, mia madre si era avvicinata, sussurrai ironico:- Tutto questo potere e non potrò salvarti... vuoi che ti faccia il conto alla rovescia della tua morte?-. Jami respirò sollevata:- Ci hai fatto preoccupare...-. Gli accarezzai la guancia:- Manterrò la promessa amore-. Ci abbracciammo e mia madre sorrideva ma, come me ne accorsi, scherzai:- Mamma la privacy! Pussa via, su!-. Ridemmo e io mi staccai se non prima di averle scoccato un sonoro bacio casto.

La magia che era in me mi aiutò a trovare un abito per chirurgo e anche se erano le otto mi spogliai sotto lo sguardo di Jami che divenne rossa, io risi di gusto:- Abbiamo fatto l'amore tante volte e ancora ti vergogni?-. Jami sembrava nervosa e si morse il labbro, nervosa. Rispose ancora rossa:- E' un fatto di pudore Antaw!-. Io mi avvicinai divertito e iniziai a baciarle il collo per poi salire e baciarla sulla bocca, mi mise le mani attorno al collo:- Ti prego resta ancora un po' con me, gli accarezzai i fianchi e a malincuore mi staccai da quel bacio:- I tuoi ti aspettano mentre io...-. Mi trasformai.

:- Devo cambiare strada e alla svelta amore mio-. Solo così rimedierò ai miei sbagli-. Mi sentii accarezzare la schiena e mi rilassai, Jami mi sussurrò al mio orecchio:- Sono orgogliosa di te, ora devi cambiare pagina-. Il mio sorriso era un po' spaventoso per via dei canini ma, Jami aveva imparato che era un sorriso dolce.

Presi quegli abiti e mi legai alla vita per trasportarli con me.

Uscì fuori e balzai tra i tetti mentre sicuramente la mia Jami sarebbe ritornata a casa dai suoi. Non l'avrei delusa e di questo ne ero sicuro al 100%, avrei fatto del bene nonostante rimanevo con l'aspetto di un mostro con una magia altrettanto potente, e anche se le persone mi avrebbero molto probabilmente disprezzato.

Mi fermai su un tetto e c'era ancora gente, chissà se qualcuno mi aveva visto... mi concentrai e con la magia cercavo chi stava male, alcuni erano in strada e non potevo toccarli come quelli che erano in famiglia a casa, dovevo cercare le opportunità propizie, dopo una mezz'ora a fare yoga tra i tetti finché sentì una malattia attivarsi su due individui vicini a loro, isolati in una stanza, balzai tra i tetti fino a raggiungere la loro casa, erano solo due ragazze probabilmente....inizio a chiedermi perché ci siano tutte queste femmine a Glichscoss, dettagli.

Aprì con la magia ed entrai da una stanza affianco alla loro, ero in una stanza che doveva essere uno studio, uscì silenziosamente da quella stanza e andai a diretto nella loro, apri lentamente e .....OH CAZZO!

.............................................Il mio cervello deve registrare la scena: sto assistendo ad un rapporto di sesso e queste due mentre gemono sul letto e non si sono accorte della mia presenza, che imbarazzo...

Una delle due sempre continuando a baciare l'altra le sussurra:- Ti amo-. L'altra bionda gli occhi e mi vede:-OH MERDA!!-. Finalmente mi vede anche l'altra e fa un balzo, entrambe mi guardano spaventate, una bionda e l'altra e rossa, mi guardano e vedo il loro corpo sudato e a dir poco....bagnato... ripeto: che imbarazzo.

La rossa sussurra spaventata:- T-Ti prego...non farci del male-. L'altra si attacca a cozza a lei, terrorizzata, io indicai con l'indice sotto il letto:- Se non volete guai andate sotto il letto e se uscite a guardarmi mentre non dovete, vi ammazzo-. Le due annuirono e s'infilarono sotto il letto spaventate a morte, sentì la voce della rossa chiedere:- Se vuoi stuprarci non farlo a...-. Emisi un basso ringhio per zittirla, mi trasformai in un umano e mi vestii da chirurgo e indossai una maschera di plastica che mi copriva tutto il viso.

Mantenni una mano trasformata per sicurezza, a tono ordinai:- Uscite fuori e non fate cazzate-. Le ragazze uscirono e rimasero sorprese, mi sistemai meglio un guanto:- Ho percepito che avete appena contratto l'AIDS, per vostra fortuna siete le mie prime clienti-. La rossa guardò la bionda perplessa:- Ma...da quando sei un chirurgo?-. Ridacchiò l'altra, aggiungendo:- Il dottor Zombieman fa meno paura... Cazzo!-. La presi dalla gola e la buttai sul letto, la rimproverai:- Ti voglio guarire sciocca, così ringrazia qualcuno che ti può guarire da una malattia di quelle terribili?-. La compagna le si avvicinò per rassicurarla, la bionda però aprì le gambe mostrandomi la sua intimità, beffarda:- Curami maledetto mostro schifoso! Hai stuprato mia cugina!-. La rossa cercava di calmarla ma, nonostante sotto la maschera ero rosso per la provocazione, da un mio lato mi rattristai:- Lo so che ho sbagliato ad fare del male ad alcune persone...-. Alzai lo sguardo puntandolo sul suo

:- Ma certa gente meritava quel trattamento! Sai perché lo fatto? Molti di essi erano bulli, persone senza il rispetto altrui e altre cose!-. Lei mi guardò perplessa:- Mia sorella non è un bullo...-. Aprì un palmo nella mano ed entrai furtivamente nella sua mente, capì che era la cugina di una che non aveva fatto niente di male e questo mi fece abbassare lo sguardo:- Stuprai tua sorella per depistare le indagini...mi vergogno ancora di ciò che feci....ora voglio solo rimediare...-. Misi la mano a palmo aperto davanti alla sua intimità e iniziai a usare la magia facendo uscire un piccolo globo colorato.

Entrambe rimasero incantate di come lo presi e lo distrussi, la rossa mi guardò esterrefatta:- Ma quindi sei un mago?-. Ridacchiai scrollando le spalle:- Non proprio...diciamo che ho avuto questi extra che mi aiutano parecchio... ora tocca a te-. La feci stendere e ripetei l'operazione, alla fine entrambe erano un poco intontite, gli spiegai:- E' normale, se conoscete qualcuno ditemelo che vado a curarlo-.

Mi trasformai ma, mi ero scordato di spogliarmi così si strapparono i vestiti:- Sono un coglione...-. Le due cercarono di non ridere.

Stavo per uscire dalla finestra quando sentì la bionda sussurrarmi un "grazie", sorrisi e inizia a cercare altri possibili pazienti.

Un mese dopo

:- Stia tranquillo John, il cancro al cervello lo quasi estratto-. Stavo estraendo un cancro tranquillamente e l'uomo di trent'anni quando sentì il suo cervello più leggero e i tagli rimarginati, si alzò e mi disse contento:- Ti ringrazio molto ragazzo, non credevo che dopo tutto quello che hai fatto, avresti fatto del bene-. La mia maschera coprì il sorriso e annuì tranquillo:- Non sono nato malvagio...ho imboccato semplicemente una brutta strada... comunque addio John-. Lui mi fece un cenno col capo e mi lasciò cinquanta dollari, il che mi rese perplesso:- Ciò che ho fatto non ha valore, se li riprenda-. L'uomo scosse la testa:- Te li meriti Zombieman o chiunque tu sia ragazzo-. Uscì da quella stanza di Esmond che mi aveva fatto scoprire qualche mese fa.

Sono cambiate rapidamente, quando ho iniziato a curare e guarire le persone da cancri, tumori, ossa fratturate ecc. La voce si è sparsa rapidamente, alla fine grazie all'aiuto di Esmond avevo recuperato il vecchio telefono fisso del posto e nonostante la polizia mi cercasse per i miei crimini, qualche agente o un suo parente veniva e si faceva curare da me gratuitamente.

Di certo tutti erano inizialmente diffidenti ma, alla fine anche senza ringraziarmi si resero conto che quel Zombieman era quasi del tutto cambiato... non ero del tutto cambiato perché danneggiavo sempre qualcosa di loro ai bulli come per avvisarli che se mi avessero istigato sarei tornato più incazzato di prima.

Controllai l'ora: Erano le 03.00, avevo imposto degli orari, dalle 22 alle 3 lavoravo come "medico" e a Glichscoss molti lo sapevano e qualcuno si era tranquillizzato se venivo a casa sua nella mia forma da mostro, ovviamente chiedevo silenzio su dove operavo e Narelle con qualche sua amica era venuta a farla curare, il che era bene. Tutti iniziavano a capire che ero cambiato.

Jami e io siamo ancora fidanzati e ci amiamo profondamente anche se lei mi prende in giro dicendo:- Ma dov'è il mio adorabile stupratore-. In fin dei conti l'apprezzo quella presa in giro perché è lei a dirla.

Presi quei cinquanta dollari e li buttai in un fuoco da me creato, non sopportavo l'idea di un guadagno, anzi, non mi aiutava a riparare i miei sbagli e non lo potevo sopportare, spensi il fuoco e mi sgranchì.

Stavo per uscire da lì quando qualcuno bussò alla porta, pensai:- I soliti ritardati-. Sbuffai e dissi semplicemente:- Avanti-. Entro un uomo bene vestito con giacca e cravatta e notai che aveva due guardie del corpo dietro di lui:- Questo è l'ufficio del dottore Zombieman?-. Annuì e feci segno di sedersi:- Qual'è il vostro problema?-. L'uomo si tolse giacca, camicia e canottiera e rispose:- Credo di avere un colesterolo troppo alto e vi posso chiedere un favore?-. L'uomo sembrava un po' viziato ma, finsi indifferenza:- Dica pure-.

L'uomo tirò fuori dai pantaloni un tesserino, porgendolo e si sedette dicendomi:- Quello lo legga dopo ragazzo. Comunque ho donato un rene....ne potrei avere un altro?-. Annuì, feci uscire un artiglio e gli tagliai il petto in modo verticale, lui rimase li a fissarmi, incredulo:- Non ho sentito nulla...-. Ridacchiai sotto la maschera:- Sono diventato molto bravo in queste cose... mi dai cinque minuti e sarà come nuovo-.

Mentre operavo con tranquillità notai che le bodyguard parlavano tra loro perplessi, li ignorai, mentre operavo pensavo come tutte quelle operazioni avessero sviluppato notevolmente la mia magia e il suo controllo.

Dopo quattro minuti e mezzo richiusi e rimarginerai la ferita:- Ora si può vestire signor...-. Presi il tesserino e strabuzzai gli occhi: Era il Vicepresidente!

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