Capitolo 7: Evolversi
Il giorno dopo ne uscì distrutto dalla notizia e mentre ero a cambiarmi a casa, sentì squillare il cellulare alle 6:57 di mattina: chi poteva essere? Esmond? Presi il cellulare e vidi che ha chiamarmi era Jami , che voleva da me a quest'ora?
Risposi, secco:- Buongiorno, amò-.Lei mi sembrò preoccupata:- Senti... so che non è la migliore notizia che potevi ricevere stanotte ma....bhe, ecco...hai mai pensato di usare i tuoi poteri per fare del bene? Almeno inizieresti a...-. Risposi, contrariato:- Al momento non mi pare granché come idea....senti...lo so che mi vuoi aiutarmi ma, adesso vorrei restare a riflettere, quindi, ti chiamo stasera, ok?-. Lei provò a dire qualcosa ma, gli chiusi il cell in faccia. Cosa sto facendo?! E' la mia ragazza non posso trattarla così!
Faccio per riprendere il cellulare ma, il pensiero è lo stesso "Devo allontanare più gente da me, devo sparire dalle loro vite, definitivamente". Già...ma come? Se c'era una cura, avrei smesso di essere Zombieman ma, se non c'era, come mi sarei potuto uccidermi? Anzi più ci provavo e più sarei infuriato, di conseguenza sarei potuto annullare tutto per ricominciare a cacciare più spietatamente.
MALEDETTO COLB! POTEVA CREARE UN FOTTUTO ANTI-VIRUS PRIMA DI DARMELO?!?
Aspetta un attimo...in teoria lo avrebbe dovuto fare, così chiamai Esmond che rispose assonnato, gli feci la seguente domanda ma, lo sentì sospirare serio:- Colb pensava che non c'è ne fosse bisogno visto che doveva essere una cura, mi dispiace ragazzo-. Bestemmia e chiusi il telefono, ero completamente irritato, fui talmente nervoso che mi colpì così forte la sedia con calcio da spaccare una gamba.
Mia madre venne in camera mia, preoccupata:- Che succede?-. Come vide la sedia rotta mi guardo, perplessa. Mentii:- Scusa....pessimi momenti con la scuola-. Lei si mise a sedere sul mio letto
:- Come hai fatto a rompere la sedia?!-. Cazzo.....credo che oramai ho poco da perdere
:- Sfogo....non trovo una cura...-. Lei rimase scandalizzata quando gli raccontai la verità, quando finì tirai un sospiro di sollievo.
Ero terribilmente stanco di quel peso e solo adesso me ne rendevo conto.
Ero così stanco di essere Zombieman da dimenticare di essere l'umano Antaw.
Vidi mia madre avvicinarsi, mi prese la mano e la strinse:- Grazie di avermi raccontato la verità, figlio mio!-.Mi abbracciò come una madre può consolare un figlio angosciato, mi chiese:- Ti difenderò sempre...sei l'unica cosa che non voglio perdere-. Mi allontanai, freddo:- Perché vuoi difendere un mostro?-. Mia madre, sospirò:- Sei sempre mio figlio, perché non provi a cambiare la natura di Zombieman? Così ti ha detto Jami, no?-. Sorrisi, sarcastico:- Ho la lingua troppo lunga a volte-.
Detto questo mia madre andò in cucina (avvisandomi che la sedia l'avrei pagata io...), io rimasi in camera a riflettere....il fatto era che Zombieman si doveva nutrire in qualche modo ma, come? Esmond mi aveva avvisato che avrei in futuro evitato di mangiare e bere, così presi una decisione seria che avrebbe firmato la mia condanna o la mia vittoria, scesi e mi diressi in cucina:- Mamma!-. Lei si voltò e io dissi deciso:- Per tre giorni e per tre notti non voglio mangiare nulla....devo cercare di far smettere la fame-. Mia madre non capì all'inizio ma, alla fine acconsentì.
Questo fu il primo giorno, mi chiusi in camera e tra leggendo, studiando (finendo anche ha imparare più del dovuto), giocando e dormendo feci passare le ore, alle quattro di pomeriggio chiamai Jami, mi sentivo profondamente in colpa per stamattina. Non rispose. Mi sentì male, ero diventato nel giro di dodici ore un pessimo ragazzo.
Mandai un messaggio a lei e Lenox, scrissi "Per tre giorni e per tre notti non uscirò di casa per nessun motivo, quindi non venite a disturbarmi, lo sto facendo per il bene di tutti" Lenox mi mandò qualche SMS per capire ma, non gli risposi, neanche Jami.
Lo stomaco non brontolò per altre ventiquattr'ore, mia madre aveva inventato una serie di scuse per tenere tutti all'oscuro, iniziavo però a impazzire, in parte mi ero trasformato e questo mi fece preoccupare, nessuno mi aveva contattato tranne Deena e Luann, di Jami nessuna traccia, la chiamavo ogni tanto ma, lei non rispose.
Ne stavo uscendo pazzo con lei, così chiamai Esmond, esasperato:- Perché Jami non mi risponde?-.
Lui si accorse della voce di lui, così mi rispose cauto:- I suoi genitori non hanno gradito che non ha parlato di essere nuovamente fidanzata, ovviamente sono preoccupati per il fatto di qualche giorno fa, l'hanno messa in punizione solo fino a stasera, hanno paura che possa succedere la stessa cosa con l'ex fidanzato. Non ti conoscono, anzi, ho letto io il tuo messaggio e ho mentito che anche tua madre ti ha messo in punizione per la rissa.....tu come stai?-. Risposi più tranquillo:- Sto cercando di resistere senza cadere vittima della fame, è l'unico modo sicuro per iniziare a fare del bene. Scusa per il disturbo, Esmond, buon lavoro-. Chiusi e mi coricai sul letto rilassato.
La persiana era abbassata quasi del tutto per evitare che qualcuno si accorgesse di essere osservato dalle fessure, era quasi del tutto buio.
Quella sera mi chiamò Jami e la mia strenua concentrazione a combattere un istinto animale cessò immediatamente quando parlai nuovamente con lei, ero entusiasta di sentirla ancora, gli dissi scusa almeno dieci volte per come mi ero comportato ma, alla fine mi chiese altrettanto contenta:- Vuoi che venga?-. Il mio entusiasmo cessò di colpo:- No! Amore sto cercando di combattere l'istinto...se fallisco rischio di uccidere chiunque sia vicino a me...sono già metà trasformato da quando ho iniziato. Sono passate più di trentasei ore, è meglio evitare...non vorrei mai farti del male...lo sai-.
Per un attimo non rispose, chiese:- Sicuro che non vuoi una mano?-. Sospirai, feci un verso secco per negare, ci salutammo e chiusi il cellulare.
Non avrei mai voluto farle del male.
Il terzo giorno alle tre di pomeriggio sentì bussare al portone, i miei sensi mi fecero sentire molto bene cosa stava succedendo: sentì mia madre aprire e a parlare con tre voci femminili che riconobbi: Jami, Deena e Paula?! Deena non sapeva del mio segreto ma, perché quelle due erano venute?? Mia madre sembrò agitarsi, Jami e Paula presero la parola in maniera decisa, la mia amica Deena era confusa. Non distinguevo le parole ma, erano i toni a tradurre per me.
Alla fine sentì salire le scale e sentii bussare, non risposi, tentarono di aprire la porta ma, era chiusa, la voce di Jami chiese:- Amore, possiamo entrare?-. Mi osservai un attimo attraverso un piccolo specchio, metà faccia era io mentre l'altra era Zombieman, ero nudo e una spalla era rimasta ancora umana, metà mascella era storta per la trasformazione ma, i canini erano completi.
Risposi cercando di mantenere la propria voce:- No...Che volete?-. Per un attimo i miei istinti predatori volevano nutrirsi di carne viva ma, resistetti, stavano per rovinare tutto, lo sapevo, continuavo a sudare senza sosta per gli sforzi.
Deena rispose:- Hai il mal di gola?-. Jami rispose al posto suo, dicendole si, Paula chiese preoccupata:- Vogliamo solo chiacchierare un po'-. Ma erano diventate sceme o cosa?, risposi irritato:- Ci vediamo domani, ok?-. Sentì mia madre uscire, doveva andare a lavoro non poteva fare tutto lei, alcune volte mia madre preferisce che c'è la caviamo da soli, non ha tutti i torti.
Jami si appoggiò alla porta, triste:- Amore voglio vederti...-. Io risposi ridacchiando:- Amore sto talmente male che sono pure nudo.....quindi è meglio non vedermi se capisci cosa intendo!-. Stavo diventando aggressivo, aggiunsi dispiaciuto:- Scusa, non sono in me-. Deena esclamò:- Come sei nudo?!?-. Paula rispose, di rimando:- Deena, tu non sai la verità-. Credo che se ne fosse accorta di aver parlato un po' troppo, ci fu un attimo di silenzio, alla fine la sentì domandare:- Quale verità?...-.
:-Deena?-. La chiamai, sospirai:- Sono Zombieman-.Quella ammissione fu un altro peso che svanì ma, che si riempì di ansia, aspettai una reazione, la sentì balbettare:- Non ci credo..-. Mi avvicinai alla porta e girai la chiave, avvisando:- Non sono un bello spettacolo, statemi lontano...-. Mi misi seduto sul proprio letto e guardai la maniglia che lentamente si girò facendo il rumore tipico di una porta che si apre.
Jami è la prima a fare capolino dalla porta, il suo volto è spaventato da ciò che vide nonostante l'avesse vista più volte, Paula altrettanto, infine entra la mia amica Deena che trattenne un urlo, lei balbetta:- Come è successo?-.
Sorrisi tranquillo:- E' una lunga storia....ti farai raccontare da queste altre due-. Jami mi si avvicina ma, io gli faccio un gesto imperioso, esclamo:- NO! Fatico già a controllarmi.....non rischiare...-. Ansimo per gli sforzi mentali che faccio continuamente e lei se ne accorge, Paula chiede tesa:- Da quanto tempo non vai a caccia?-. Ridacchiai in risposta, Jami sembro preoccupata:- Da quando ha iniziato a fare questo. Amore...capisco che non esiste una cura e vuoi rimediare ma, questo non è il metodo adatto!-. Sospirai e le guardai negli occhi, poi ribattei amaro:- Esmond....ha scoperto che vivrò molto più a lungo di qualsiasi essere umano....forse anche troppo...potrei diventare un essere centenario, vedrei tutti i miei amici morire...e continuerò a vivere come uno SCHERZO DELLA NATURA!-. Per errore, la mia voce emise un onda d'urto, non troppo forte da distruggere la stanza ma, abbastanza da fare cadere le ragazze.
Respiravo agitato, dovetti fare respiri lunghi e profondi per cercare di controllare i miei sbalzi di umore, tenni la testa piegata, affaticato com'ero, sentì qualcuno toccarmi: Jami mi si era messa di fronte e mi aveva messo una mano sulla guancia:- Io non ho paura di te-. Le lacrime uscirono lentamente:- Jami....perché non hai paura di un mostro che ti ha sorpreso la notte? Perché stai con uno che ogni tanto esce a stuprare o danneggiare qualcuno? Perché riesci ad amarmi nonostante tutto?!-. Ero in preda ad una crisi e non riuscì a tenere a freno quella lingua.
Mi misi la testa fra le mani, sconcertato e disperato, gli istinti mi assalivano formandomi dei terribili dubbi, Jami mi prese il volto con entrambe le mani e si mise a sedere sulle mie ginocchia, mi fissò negli occhi e rispose con una dolcezza inaspettata:- Perché io so che tu non sei cattivo, sei solo costretto a esserlo ma, io, Paula, Deena e tutti i tuoi amici lo capiamo perfettamente....hai anche guarito Paula, no?-. Paula mi fece ridere, aggiungendo:- Non hai idea di come sono impazziti i dottori quando non hanno più trovato traccia della malattia che tu mi hai strappato dal petto, Antaw!-. Deena concluse pensierosa:- ...Quindi sei anche capace di fare del bene, no?-.
Jami rimase con me, nonostante ogni tanto aprivo la bocca in maniera a dir poco feroce, Paula e Deena se ne andarono, chissà perché ho visto in loro una grande amicizia...Nonostante le mie condizioni ha voluto dormire con me mentre io rimanevo sveglio a controllarmi, passai un'intera ora così e quando lei aprì gli occhi, mi avviso:- Ti sei trasformato completamente, amore. Come ti senti?-. Mi guardai allo specchio ed era vero. Risposi, leggermente frustato:- Combatto ancora però... mi sento più... "leggero"-.Lei mi diede un bacio sulla guancia:- Inizierai a volare?-. Scherzò.
Improvvisamente le immaginavo delle ali sulla mia schiena, mi concentrai addirittura su come dovevano essere: tipo alla demone solo con le ossa visibili ma, ideali per volare. Come finì di immaginarle sentì un formicolio sulla schiena e quelle identiche ali mi uscirono e Jami sobbalzò per la sorpresa, iniziai a sentirmi più potente, addirittura più forte e senza la presenza della fame.
Ho capito solo allora di essere riuscito a compiere il mio obiettivo e questo grazie anche alla magia, Jami mi accarezzò l'ala, commentò sarcastica:- Non saranno di un bello aspetto ma, sono fighe!-.Ritornai normale ma, con le ali ancora fuori, avvolsi con le ali Jami, costringendola a starmi vicino, esclamai:- C'è lo fatta!-. Lei come capì non pote dire nulla che le mie labbra si erano attaccate alle sue, lei rispose felice, mi staccai:- Mi dovrò chiamare Demon-Zombie, adesso?-. Lei scosse la testa:- Così non fai del bene, tesoro. Giocatela come ultima carta....se le cose andassero male-. Indirizzò lo sguardo verso un'altra direzione dopo questa frase, io in tutta risposta gli accarezzai il viso.
Sospirai:- Chiamo Esmond, deve iniziare a cercarmi dei clienti, almeno posso iniziare a curare-.
Tutto in me era più forte, la mia fame era scomparsa, gli istinti erano scomparsi, la magia mi aveva aiutato così tanto da migliorare anche le mie stesse capacità.
Da un mostro sarei potuto diventare qualcosa di potente e buono.
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