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Capitolo 4: Un giornale e un problema


Il giorno dopo mi è parso tutto più tranquillo a scuola, nessuno infastidiva Jami, forse la isolavano ma, niente di grave in fondo. Io e Jami non ci facciamo vedere assieme per timore di essere derisi dagli altri, alcune volte c'incontriamo in casa mia e facciamo sesso o semplicemente stiamo insieme, lei sembra felice con un duefacce, mi chiedo quando dovrò raccontarle l'amara verità che le nascondo.

Sono passate due settimane da quando ho terrorizzato i bulli ma, ogni tanto esco e cerco una preda che ho marchiato prima, ogni sera una ragazza differente doveva subire una mia visita, ovviamente la polizia brancolava nel buio, purtroppo avevo bisogno che qualcuno mi potesse aiutare in segreto per trovare un antidoto e in fretta: Ogni sera poteva essere più difficile agire indisturbato, la polizia pattuglia le strade di notte sempre con maggior frequenza.

Un giorno in classe, Deena e Luann stavano giocando a scarabeo, visto che avevamo una giornata con un solo professore, per via di scioperi, sento una voce di un mio compagno, ci chiama tutti.

Aveva con sé un giornale, quelli di provincia, indicò una pagina, raffigurava un dottore con il pizzetto:- Quest'uomo sembra che verrà qui ad analizzare i campioni su Zombieman!-. Ci spiegò.

Un altra seccatura per me, mi venne l'illuminazione: avrebbe potuto aiutarmi? Stavo per chiedergli il giornale quando il bullo della mia classe fece volare il giornale, sparpagliandone i fogli.

Ho già una mezza idea a chi fare visita.

Quando suonò la campanella di fine ultima ora, aspettai che uscissero tutti, poi cercava le pagine che m'interessavano, nonostante fossero state calpestate, le misi nello zaino e ritornai in casa, riflettendo.

Non ero sicuro che poteva essere una buona idea ma, se ne valeva la pena, lo avrei incontrato, rischiando di finire in guai ancora più grossi, il punto era semplice: Farlo o non farlo? Sto citando Shakespeare? Sono messo proprio male?

Arrivato a casa, pranzo con mia madre, lei ancora non mi ha scoperto, sono certo che succederà un giorno o l'altro e non so ancora cosa dirle quando arriverà il momento, come finiamo, io vado in camera e mi studio il giornale.

Sembra proprio che sarà ospitato in uno dei nostri due hotel, almeno qualcuno potrà lavorare in sua presenza; si chiama Esmond Wizz, faccio una ricerca su internet per approfondire un po'.....PORCA PUTTANA! ...E' l'amico di Colb! Sembra che fosse arrivato più o meno ai suoi livelli medici-scientifici. Erano dei ricercatori per nuovi tipi di cure, questo spiega molte cose....Colb voleva testare la cura per assicurarsi che funzionasse ma, aveva bisogno di me. Ritorno a concentrarmi su Esmond. Devo assolutamente trovarlo, o lui troverà me per la polizia, devo assicurarmi di conseguenza che Zombieman sparisca nell'anonimo, come lo faccio a incontrare??

Sento un ticchettio alla finestra, vado ad aprirla e vedo Jami nel vicolo, mi saluta:- Come stai?-. Gli feci l'occhiolino, con finta calma:- Tutto a posto, Jami. Tu?-. Scrollò le spalle:- Niente di ché... stavi facendo qualcosa d'importante?-. Sembra ansiosa, il che mi fa pensare che vuole stare un po' con me:- No, vuoi che scenda?-. Lei annuì.

Scendo e avviso mia madre, lei mi dice:- Tra un'ora non sarò a casa, alla sette ritorno, portati le chiavi-. Io rispondo, tranquillo:- D'accordo ma'-. Esco e vado nel vicolo, Jami mi aspetta, appoggiata al muro, è pensierosa, mi preoccupò:- Che hai?-. Lei scuote la testa, per un attimo la vedo nervosa:- Niente, niente. Senti vuoi venire a casa mia?-. E' la prima volta che me lo chiede, gli sorrido:- D'accordo, anche se non sono pronto d'incontrare i tuoi-. Lei si fa una risata, i suoi non ci sono, il che probabilmente mi fa agire, prendendola da un fianco, la faccio girare e la bacio, lei però mi allontana, mi guarda storto.

Ops...non dobbiamo mostrarci fuori, siamo molto privati, tanto non è passato nessuno o i miei sensi si sarebbero attivati:- Scusa-. Mormoro, lei mi fece l'occhiolino e io gli sto davanti, in tal modo nessuno che ci conosce non potrà pensar male.

Camminiamo per una decina di minuti, cercando di prendere strade non molto affollate, improvvisamente mi sento toccare una spalla, mi giro e vedo Deena, mi saluta:- Ciao, Antaw. Che ci fai da queste parti?-. Ci passa di fianco Jami che si dirige in un vicolo, senza voltarsi. Rispondo a Deena, calmo:- Faccio una passeggiata, ogni tanto mi rilassa-. Deena sembra aver fretta, tanto che mi dice:- Fai bene, fai i compiti ti raccomando!-. Ho una faccia scocciata solo per quest'ultima frase, la saluto educatamente e mi dirigo dove si è diretta Jami, la ritrovo su una panchina, stava parlando con una sua compagna di classe (ancora non stuprata, futura vittima).

L'unica cosa che posso fare e aspettare ad un bar, uso un po' di magia per crearmi dei soldi e mi prendo un cornetto, la magia ha i suoi vantaggi in queste situazioni. Gli impiegati del bar cercano di non fare quel solito sguardo misto di curiosità e paura, d'altronde non gli posso dare torto per via della maschera.

Mi accorgo che ha un tavolo poco distante dal mio, alcune ragazze mi lanciano occhiate curiose o sprezzanti, non sono di certo della mia scuola, decido di guardarle per farle capire che il giochetto degli occhi la possono pur smettere. Una di loro si alza, mi si avvicina:- Sbaglio o tutti ti chiamano Mascherato?-. Chiede lei, curiosa. Noto che le sue compagne sono stupite di una domanda così diretta, io gli rispondo con ironia:- C'è chi mi chiama Duefacce, chi Folgorato o semplicemente Mostro-. Do una rapida occhiata fuori: Jami si sarà accorta della mia situazione ma, la sua compagna la ha bloccata, pazienza, me la dovrò cavare.

Intanto lei mi fa un'altra domanda, più impertinente:- Perché allora non stai insieme a Zombieman?-. Da un lato è ironico ma, gli rispondo in maniera abbastanza acida:- Perché se io fossi insieme a Zombieman, io le ammazzerei le rompipalle come te!-. Così dicendo, mi alzo senza darle il tempo di controbattere o forse lo zittita, non mi volto anche se ho il mezzo sospetto che sia rimasta senza parole. Sorrido tra me e me, Jami si dirige dall'altra parte della strada e io la seguo.

Arriviamo e lei con gesti nervosi mi fa cenno di entrare subito, io mi affretto ed entro: la casa di Jami è modesta, una piccola casa a due piani, mi ricordo ancora la sua camera da letto ma, il soggiorno e la cucina erano stupendi, sembrano delle stanze per vip, c'erano molte decorazioni ma, anche mobili antichi e ben strutturati con forme molto reali, la cucina è collegata al soggiorno, a questo punto la mia domanda mi viene spontanea:- Ma i tuoi genitori che lavoro fanno?-. Lei mi risponde, leggermente nervosa:- Mio padre è avvocato, mamma invece gestisce un'edicola....-. Quando entriamo nella sua stanza notò che entrambi siamo leggermente scossi, lei però non nota me, mi lancia uno sguardo comprensivo. Non facciamo niente, solo ci riposiamo abbracciati nel suo letto, lei mi vuole vicino come se fossi il suo talismano protettivo, mi sussurra:- Chi era quella ragazza?-. Io risposi tranquillo:- Quella che ho incontrato sulla strada era Deena, la mia migliore amica, quella al bar invece non so ma, certamente non era della nostra scuola-. Lei sembrò cambiare atteggiamento

:- Vuoi dire che Deena è la tua ex?-. Io risi, lei sembrò innervosirsi, mi sbrigai a spiegare

:- Tranquilla, non è la mia ex, è solo l'unica vera amica che ho incontrato da quando mi sono trasferito qui, inoltre abbiamo gusti differenti-. Lei però, mi provocò:- Ma gli opposti non si attraggono?-.

:-Jami, smettila. Non c'è niente tra me e Deena, è solo un'amica, niente di più-. Lei si scusò, io la perdonai dandole un dolce bacio, senza maschera è strano stare insieme a Jami. I miei sensi però mi avvisano: sta per succedere qualcosa, lo sento.

Jami ha tolto il braccio destro e ha preso qualcosa di nascosto dal letto, mi pugnala con un coltello da cucina....dopo quattro coltellate la fermo, lei ha le lacrime agli occhi, mi ha colpito quattro volte al torace, mormora in maniera triste:- Sapevo che eri tu.....ti ho scoperto una notte....sei uscito da lui.....perché?...perché non mi hai ammazzato subito?-. Io rimasi immobile, le ferite si stavano rigenerando, lei stava sopra di me, piangente.

Io cercai di accarezzarle la guancia, lei provò a ritirarsi ma, io gli presi il polso, facendomi pugnalare l'ennesima volta, lei sgranò gli occhi, incredula:- M-Ma che stai facendo??!...-. Era il momento migliore per spiegarle:- Se avessi potuto, mi sarei già ammazzato ma, come vedi non posso morire....In parte è stata una mia scelta diventare così....solo che non pensavo di diventare un mostro...-. Io sto evitando di piangere, mi metto seduto sul letto, con il coltello ancora nel torace. Me lo tolgo in maniera brusca, esce il sangue in maniera molto lenta, la ferita si richiude dopo due minuti.

Porgo il coltello a Jami in tutta calma, lei è confusa e non smette di piangere ma, se lo riprende, proseguo:- Un certo dottor Colb venne a casa mia, non c'era mia madre, lui mi diede una siringa contenente un liquido.....diceva che in queste condizioni avrei potuto morire in pochi mesi per la poca difesa contro le malattie.... Era un siero sperimentale....non avevo molta scelta d'altronde e....ho iniziato-. Non so se Jami comprese ma, mi accusò che io ne avevo approfittato per fare del male agli altri e cerco di scappare ma, la presi e la misi appoggiata all'armadio, costringendomi a guardare in faccia:- Pensi davvero che io sia felice della mia situazione?! .....quando mi trasformo ho un istinto di rabbia primitiva, la quale mi fa scegliere due vie.....uccidere o stuprare qualcuno.....la prima notte mi sono divorato un povero cane randagio....e poi ho ingoiato una testa a uno di quei due delinquenti..... Capisci? Sono costretto a fare del male...che io lo voglia o meno-.

Lasciai la presa su di lei e gli diedi il mio cellulare, continuai neutro:- Se ti fa sentire meglio, chiama la polizia e racconta tutto-.Lei mi spostò il cellulare m'indico con gli occhi gonfi:- Perché sei rimasto con me?-. Io alzai due dita:- Due motivi: il primo che sarebbe sembrato sospetto per te e poi non mi ero sentito così felice dall'incidente, secondo, invece e perché mi sento continuamente in colpa per quello che ti ho fatto-. Lei mi tirò uno schiaffo. Lo sentì in tutta la sua frustrazione, rabbia, odio e amore poi senza dire una parola si mise sul letto, io rimasi alzato, completamente fermo, feci per andarmene ma mi richiamò:- Aspetta Andraw....Vuoi stare comunque con me?-. Io scossi la testa:- Ti ho già fatto sentire abbastanza male, Jami, non intendo infierire-. Così facendo aprì la porta e la richiusi alle mie spalle.

Ero arrivato alla porta d'ingresso quando sento Jami correre verso di me, io mi giro, giusto per capire e ricevo un bacio! Mi si è lanciata addosso tanto da abbracciarmi e io lo presa al volo, rispondendole.

Lei si stacca, dicendomi:- Non mi abbandonare-. Io la sollevo come la prima volta, la stringo a me e la sorrido, ho un dubbio:- Non mi odi?-. Lei aveva le lacrime agli occhi, mi strinse con tutta la forza che aveva in corpo.

Per un po' stiamo cosi abbracciati,davanti alla porta d'ingresso, tanto che ad un certo punto mi schernisce:- Vai, cavallo!-. Gli feci una di quelle facce tra il buffo e lo scherno, lei si mise a ridere ma, ad un tratto s'illumino di colpo, tanto da staccarsi da me e prendermi per mano:- Hai sentito che è arrivato mio zio Esmond?-.

Io rimasi a bocca aperta:- Esmond Wizz è tuo zio?!? Era amico di Colb!-. Lei annuì. Mi portò in soggiorno e prese il telefono fisso:- Forse ti può aiutare...-. Stava per comporre il numero ma, io la fermai come lei si girò, io la bacia, entusiasta:- Grazie, amò-. Lei arrossì:- E' la prima volta che mi chiami amore-. Lei appoggiò il fisso e mi buttò sul divano, togliendosi la maglietta, rimanendo in reggiseno e jeans:- Puoi ancora aspettare....Zombieman?-. Il suo sguardo era un po' malizioso ma, come pronunciò il nome del mio mostro, le chiesi in maniera serio:- Non chiamarmi così.... Mi fai solo pensare a quando faccio del male-.Lei s'irrigidì:- Scusa..-. Io l'avvicinai a me, baciandole il collo e sfilandogli il reggiseno mentre i nostri corpi si univano.

Due ore dopo.

Esco insieme a lei dalla doccia, lei cambia vestiti, io no ovviamente. Io e Jami non siamo stati così uniti, solo del libro non gli ho parlato ma, quello è troppo pericoloso da parlarne, nelle mani sbagliate può provocare guai. Sono le sei, i suoi genitori ritornano tra un'ora e mezza circa, lei però vuole che io stia ancora con lei, mi chiede:- Stanotte ti trasformi?-. Annuì cupo, le ho già spiegato che se non lo faccio a determinati giorni potrei impazzire, Jami si alza e prende il cellulare

:- Manderò un messaggio a mio zio, alle quattro di stanotte fatti trovare alla finestra del suo hotel-. Non l'avevo mai vista così seria, annuì.

Lei scrisse un messaggio, mi diede un'occhiata e poi lo inviò, Jami si dirige verso di me e mi abbraccia:- Spero di non averti messo nei guai-. La stringo forte:- Tranquilla, sistemerò tutto-.


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