Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 15 - 15.2 Rivelazioni


"Miu, non ho più il bozzo!", esultò Taiki portandosi le quattro zampe al petto.

"Te l'avevo detto che sarebbe sparito."

"Guardami, ora sono tutto ben definito e sono super coordinato."

"Sì, ma...", provò a ribattere la Protettrice, rendendosi conto che il Custode stava parlando con se stesso.

Il drago fece una piroetta e si portò al suo fianco tentando di misurarsi.

"Secondo me sono anche cresciuto."

"Taiki, capisco l'entusiasmo, ma cerca di darti una calmata."

Di colpo lui si fermò e le guardò le mani.

"La cosa importante è che tu non debba più ferirti. Da ora in poi, anche se ci basterà una stretta di mano per venire fin qui, se non ti dispiace proseguirei con il lancio sincronizzato."

"Okay, ma adesso andiamo. Kana ci sta aspettando."

Percorsa la strada dal giardino fino all'interno del palazzo, incontrarono la Reggente in prossimità della scalinata. Con sé aveva uno splendido bastone candido, intarsiato con venature dorate.

"Ho percepito il vostro arrivo. Sono così felice che abbiate accettato di venire."

Taiki, dopo un goffo tentativo di imitare il saluto zemlyano, optò per un inchino. Anche in forma definitiva le zampe erano rimaste della stessa misura ristretta.

"Visto, Taiki? Non avevo dubbi che ce l'avresti fatta, ma ora vi prego, seguitemi. Eiji non ha voluto raccontarmi i particolari della prova per lasciare a voi il privilegio di erudirmi. Confesso che, per quanto non si addica a una sovrana, la curiosità mi sta divorando."

Insieme, i tre si incamminarono lungo il corridoio con il ticchettio del bastone che risuonava lieve sul pavimento a scandire il concitato racconto dei due protagonisti.

Alla fine, il drago si fermò di colpo.

"Ma Eiji dov'è? Ho un'importante scommessa in ballo con lui."

Kana, concentrata nei propri pensieri, fece un paio di passi a ritroso, calcolando una precisa distanza, e sollevato il bianco appoggio lo picchiettò in testa a Coraggio.

"E questo a cosa lo devo?"

La Reggente gli fece l'occhiolino tenendo il bastone in bella mostra di fronte a sé. Lui lo squadrò dal fondo alla cima, finché unì i pezzi.

"Quella è una scimmia. Scimmia vuol dire Eiji!"

"Proprio lui", rispose Kana riportando l'oggetto al proprio fianco.

"Che delusione", disse Taiki con aria di superiorità. "Con tutto il tempo che ho aspettato pensavo saresti stato, come minimo, un'alabarda. Invece sei solo un pezzo di legno."

"Eiji dice di fare poco il sarcastico. C'è ancora la possibilità che ti trasformi in un *kunai", lo rimproverò per finta Kana. "Non sottovalutarlo. È merito suo se posso usare il mio potere al massimo. E poi la mia abilità è la magia. Ognuno di voi è una cassa di risonanza per l'attitudine del Protettore. Grazie alla Virtù che custodite, siete in grado di esaltare la forza di chi vi impugna e il risultato è molto più importante dell'aspetto con cui vi presentate."

Taiki si rivolse a Miu con gli occhi luccicanti e lei chiarì meglio le parole della sorella.

"L'abilità che ci contraddistingue è un potenziale nascosto e potrei non essermi mai allenata nel suo utilizzo. Ma non pensiamoci ora. Una volta stabilita la connessione ci lavoreremo."

Taiki però, che non le stava dando peso, si mise a correre nella direzione da cui erano venuti, fermandosi a metà strada.

"Questa volta non ho bisogno di ripetizioni, so già quello che devo fare", proclamò a zampe spalancate all'esiguo pubblico presente.

"Taiki, fermo."

"Non dirmelo. Resta lì."

"Taiki, NO", urlò invano la Protettrice.

Kana fece un passo di lato e il ragazzo travolse la sorella. Entrambi finirono a terra, con la principessa che lo guardava di sbieco.

"Ma Sayuri con Namis ha fatto così. Dove ho sbagliato?"

"Che sei troppo impaziente. E io non ho la stazza di Namis per reggere un te che mi salta addosso."

In quel momento il bastone di Kana si contrasse in una luce abbagliante fino a riprendere la forma della Virtù. Eiji si avvicinò al migliore amico e lo guardò severo.

"Sei il solito. Come pensi di poterti trasformare se non sai come stabilire la connessione?"

"Eddai, scusate. Sono l'unico curioso di capire che cosa diventerò?"

"Dovresti imparare ad assaporare l'attesa. Se riesci a domarla ti saprà ricompensare", affermò la scimmietta con le dita in posizione zen.

Kana aiutò Miu per poi iniziare un discorso ben più serio.

"Avrei un'ultima cosa da dirvi prima di lasciarvi liberi. Taiki, Miu: dovrete imparare a gestire il vostro potere nel più breve tempo possibile. L'oscurità è tornata a muoversi e questa volta non posso rassicurarvi. Non obbligherò nessuno a lasciare la Terra per Zemlyan, ma dovrete allenarvi qui, perciò è importante che troviate il modo di farlo il più possibile. So che sarete in grado di organizzarvi."

Gli interessati annuirono e salutata la Reggente si mossero per fare ritorno in giardino. Eiji li accompagnò pensieroso fino alla fontana da cui sarebbero tornati a casa e infine sospirò.

"Quello che Kana intendeva dire, Taiki, è che io resterò qui. Da ora in avanti, fin quando sarà il momento, non tornerò più sulla Terra."

"Sul serio? E gli altri?", chiese il drago più curioso che sorpreso.

"Faranno lo stesso. Sayuri è già qui. Watanabe e Yumiko, sistemate alcune questioni, ci raggiungeranno entro un paio di giorni. Certo, potranno sempre tornare se servirà, ma ne abbiamo discusso ed è meglio così, anche se i Protettori si sentono in colpa", disse rivolgendo un sorriso a Miu. "Questo è quanto. Ho chiesto io a Kana se potevate venire oggi per dirtelo, essendo una cosa tra Custodi. Sentiti libero di fare la tua scelta."

Taiki guardò la Protettrice per qualche momento prima di rispondere.

"D'accordo, ma ho anche io delle faccende in sospeso. Eiji, Miu, mi servirà il vostro aiuto..."

Il primo giorno di scuola dell'anno nuovo, i cancelli erano stati aperti da poco e il cortile cominciava lentamente a riempirsi. Tra gli studenti presenti e quelli in arrivo, tutti però rallentavano incuriositi dai due individui immobili che fissavano l'edificio.

"Aspetta, quello non è Togashi?", bisbigliò qualcuno.

"Ma, no. Togashi aveva sempre delle pettinature strane", commentò un altro.

I due ignorarono le chiacchiere perché erano proiettati in un lontano, comune pensiero.

"Namis, hai portato le carte compilate da Yumiko?", domandò Eiji senza voltarsi.

"Sì. Prima di entrare facciamo un ultimo resoconto del piano", rispose il comandante, a suo agio nelle eleganti vesti di uomo d'affari.

"Ma l'abbiamo ripassato mille volte."

"Non possiamo permetterci di commettere errori."

"Invece sì. Ti ricordo che questa non è la fine del mondo. Ma va bene, se la cosa ti fa sentire più tranquillo: Eiji e suo fratello..."

"Togashi Nendo", completò la frase il principe.

"... sono venuti nel qui presente Liceo per l'appuntamento con il preside, che è già stato informato del ritiro dall'istituto di Taiki Kikuchi e Miu Nakamura. Caso A: consegnamo le carte, che il nostro caro preside dovrà solo firmare e saremo liberi di andarcene. Caso B: stesso inizio, ma domande di circostanza sui motivi del ritiro. Cosa rispondiamo a questo punto, comandante?"

"Mia moglie e io, per motivi di lavoro, ci trasferiremo vicino al Tempio per stare accanto ai nostri genitori. Miu, sorella della mia consorte, non se la sente di rimanere sola e verrà con noi. Taiki, invece, desidera ritrovare se stesso. Per farlo ha deciso di tentare la strada monastica. Parlandone con la mia giovane cognata hanno scelto di partire insieme."

"Bravo, Namis, anzi, Nendo: lo vedi che ti sei preparato alla perfezione?"

"Voi umani siete complicati. Perché non possono aver deciso di andare a vivere insieme, lontano da qui, e basta?"

Eiji portò le braccia dietro la nuca fischiettando.

"Lo hai detto, è complicato. Taiki ci tiene a non far preoccupare nessuno, perciò, diciamo che se un adulto attesta che staranno bene, a nessuno dovrebbe balenare l'idea di cercarli. È una questione di tutela di diritti, salvaguardia della persona e bla, bla, bla... di giustizia, se vogliamo usare un termine a te più familiare."

"E allora perché non ti sei fatto accompagnare da Heiko?"

"Su, non brontolare. Però, sai? Non mi dispiacerebbe fare una chiacchierata con lui e Yumiko una volta o l'altra."

"Non ti conviene. Sono maestri nell'arte della retorica", sbuffò Onore ironico.

"Grazie per la fiducia. Non me la cavo niente male con la parlantina e poi non avrei problemi a perdere un dibattito. Alla fine, mi ritroverei comunque arricchito."

"Quando succederà non dire che non ti avevo avvertito."

◾◾◾

L'incontro con il preside fu veloce e formale e le domande, come previsto da Eiji, poche e distaccate, una pura cortesia. L'uomo ricordava a malapena i nomi dei due studenti prossimi al ritiro e solo di Taiki, per via del suo trascorso, riconobbe il volto nella fotografia del fascicolo. Con estrema professionalità e gentilezza, appose le firme necessarie sui fogli vergati, offrì un caffè a Namis e un tè a Eiji, e li accompagnò alla porta concludendo il colloquio. Congedati con una stretta di mano, disse loro che la segretaria in sala insegnanti avrebbe pensato al resto.

Eiji fece strada al comandante verso l'aula incriminata, effettuò la consegna alla persona indicata e infine si guardarono soddisfatti del lavoro.

"Signor Togashi, è proprio lei?", domandò una voce conosciuta.

Da una delle scrivanie la signorina Hashimoto si alzò per andargli incontro.

"Buongiorno, professoressa, come sta? Si ricorda ancora di me. Quale onore!"

"Anche i muri stanno parlando del suo ritorno. Credevo fosse uno scherzo, ma noto che quel ciuffo sfrontato è davvero sparito. La stupirò dicendole che un pochino mi dispiace. Ma, non mi presenta al suo accompagnatore?"

"Come no? Questo è mio fratello, Togashi Nendo."

I due si rivolsero un inchino e si guardarono senza fiatare, ed Eiji sentì di non potersi far sfuggire l'occasione.

"Ha visto come ci somigliamo? Un giorno sarò anche io bello come lui."

Ma la donna, seppure colorita sulle gote, non si scompose.

"A parte l'aspetto, spero che un giorno vorrà imitare suo fratello nel portamento e nelle maniere. Posso chiederle cosa vi porta qui?"

Namis le spiegò, come da copione, il motivo della loro visita.

"Che peccato. Oltre ad aver perso lei mi toccherà fare a meno di altri due ottimi elementi. Kikuchi stava migliorando a vista d'occhio. E quando partiranno?"

"Tra due giorni", rispose di nuovo Namis prontissimo.

"Così in fretta? Oh, va bene. Desiderano forse salutare i compagni?"

"Stia tranquilla. Penseranno loro a tutto."

All'improvviso negli occhi della donna brillò un'intuizione.

"Aspetti. Quindi voi e Nakamura siete imparentati? Non lo sapevo. Potrei chiedere, per curiosità, in che circostanza lei e la sua consorte vi siete incontrati? Sono sempre stata in questa scuola, forse conosco sua moglie senza saperlo."

Namis impassibile guardò la signorina Hashimoto per un lunghissimo minuto.

"Questo, Eiji, non faceva parte del pia-."

"SIAMO stati proprio io e Miu galeotti di questi due piccioncini. Lo ricordo come fosse ieri. Anche tu spero, fratellone, perché sei ancora in debito. Eri dovuto passare a prendermi a scuola e il destino ha voluto che lo stesso facesse la sorella di Miu. E sa com'è, due più due, occhi negli occhi, colpo di fulmine..."

"Va bene così, non volevo intromettermi fino a questo punto..."

"E sapesse! Una volta rimasi quasi due ore sotto la pioggia e mi presi una bronchite perché si dimenticarono di me, mentre loro..."

"Abbiamo finito, fratello, possiamo andare", lo zittì Namis premendogli energicamente una mano dietro il collo.

Salutata l'insegnante i due uscirono dall'aula, con Eiji che ancora ridacchiava contento: era in possesso di un entusiasmante aneddoto da raccontare a Taiki e al resto della comitiva.

Namis si fermò a metà corridoio guardandosi alle spalle.

"L'hai vista anche tu prima quella sagoma, fuori dalla porta."

"Eh? Quale sagoma?"

"C'era qualcuno che ci spiava, ma a un certo punto è fuggito."

"Sarà stata una mia ammiratrice. Dai, andiamo. La campanella che senti significa che le lezioni stanno per cominciare. Torniamo a Zemlyan."

----------------------------------------

NOTE:

*Kunai: armi da punta risalenti all'epoca Tensho.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro