Il segreto di Callisto, parte seconda.
Erano rare le volte in cui il signore di Zanon rideva e quasi tutte le volte era con Conan che deliziava i presenti della sua ilarità.
Callisto non aveva proferito parola per tutto il tempo, incantata dall'uomo che le era di fronte e che in quel momento si era accorto di lei.
Lo vide avanzare verso la sua direzione e gli sorrise languida. Spesso, dopo un combattimento, Alexander la portava in camera per giacere con lei.
"Ti sei divertita?" Le chiede il signore di Zanon, tirandole con il pollice il labbro che aveva incastrato tra i denti inconsapevolmente.
La donna annuì.
"Ora fai divertire anche me" disse semplicemente, facendola sorridere.
Tra loro era così che andavano le cose, praticamente da sempre.
Si addentrarono nella fortezza, facendo il percorso a ritroso tra corridoio e stanza di pietra, quando Alexander venne fermato dalla spia di ovest.
"Mio signore, mi dispiace immensamente distur..."
Alexander lo interruppe, alzando gli occhi al cielo.
"Che succede adesso?"
Chiese perentorio. Era crucciato, sapeva che nessuno l'avrebbe disturbato dopo gli allenamenti se non fosse stato importante.
"Ecco, Rudolf e i suoi hanno catturato una ragazza..."
Lo stupore si dipinse sul volto del moro, che subito dopo cominciò a ridere.
"E tu mi interrompi per parlarmi delle puttane di Rudolf?" Chiese spocchioso.
Era un uomo cinico e privo di morale, o almeno tutti pensavano così.
"Con lei c'era quel tale, Ares, il rivoltoso..." Il volto di Alexander mutò improvvisamente, Callisto sapeva cosa provasse verso quel tale il suo signore.
Gli toccò un braccio, che prontamente l'uomo scansò, poi la guardò feroce e le intimò di andarsene. Callisto sapeva che non le conveniva contraddirlo, così si allontanò in silenzio, con la gran voglia di scoprire qualcosa in più.
Qualche giorno dopo Rudolf portò la sua vittima alla fortezza.
La ragazza era terrorizzata e Callisto un po' si rivide in lei.
Era nascosta dietro una colonna, nella grande sala di pietra, mentre la giovane era inginocchiata al cospetto di Alexander, che in quel momento aveva il viso deturpato dall'ira.
"Non avrò compassione di te solo perché sei una donna. Quindi dimmi perché tu e quel bastardo eravate nelle mie terre" Callisto sussultò, mai l'aveva visto tanto adirato.
La giovane provò ad alzarsi ma Rudolf, alle sue spalle, le diede un colpo ai reni, facendola ricadere al suolo. La rossa notò subito il cipiglio di Alexander, nessuno aveva dato il permesso a Rudolf di colpirla e quindi ne avrebbe pagato le conseguenze.
Conosceva abbastanza Alexander da esserne sicura.
"Volevamo, ecco, noi volevamo attaversare il confine per andare in Grecia" Alex rise.
"Grecia. La terra di quello sporco bastardo. Mi dispiace solo non averlo ucciso con le mie mani nude, vedere i suoi occhi implorare pietà."
Alex si beava delle sue parole cariche d'odio.
Callisto non resistette e si allontanò da lì, troppo sconvolta da quella scena straziante.
I giorni a seguire furono apparentemente tranquilli. Tutto era tornato alla normalità, anche se la giovane ragazza era stata rinchiusa nelle segrete. Callisto provava pena per lei, Alex avrebbe potuto riservarle lo stesso trattamento. Era stata molto fortunata.
Ripensò a Sebastian e si chiese se non fosse meglio lasciare le cose così. Forse Alexander non avrebbe mai provato amore per nessuno, se non per se stesso. Probabilmente tacere la verità avrebbe salvato non solo la vita, ma anche la morale di suo figlio.
Abbandonò la sua camera, avvicinandosi alla sala ristoro.
Erano già tutti lì, il suo signore amava mangiare con tutti gli altri guerrieri, senza distinzione tra signore e umili guerrieri. Del resto era stato uno schiavo e conosceva la differenza di classe e a suo stesso dire era disgustato da tutto ciò.
Come sempre la donna si sedette accanto al suo signore, come un docile cane da accompagnamento. Era denigrante ma necessario nella sua posizione.
Improvvisamente l'uomo si alzò dalla sua postazione e solo in quel momento Callisto si rese conto che la ragazza detenuta era seduta accanto a Conan, dall'altra parte della tavolata.
Vide Alex stringerle il polso e sussurrarle qualcosa di minaccioso, tanto che la ragazza sgranò gli occhi impaurita, seguendolo.
La fece sedere accanto a lui, così si ritrovò nel mezzo.
Erano troppo vicini per non riuscire ad ascoltare la loro conversazione, benché parlassero a voce controllata.
"Ma che vi prende? Avete già la vostra sgualdrina, che volete da me?"
La ragazza indicò la rossa, che di rimando si crucciò.
Forse tutto quello che Alexander le aveva fatto se l'era meritato, quella ragazza aveva la lingua troppo lunga.
Alexander la prese per i capelli, facendole inarcare la nuca e le disse: "Due sgualdrine sono meglio di una. Il tuo posto è al mio fianco, tutti sanno che abbiamo congiunto le mani e stanno già preparando tutto per farci sposare in via ufficiale, non è opportuno che la mia futura moglie si intrattenga con i miei guerrieri."
Moglie?
Callisto sobbalzò dalla sua postazione, ma erano tutti troppo presi da loro stessi per accorgersene.
Non poteva essere vero, Alexander aveva congiunto le mani con una sua prigioniera? E perché? Non poteva allontanarsi in quel momento perché avrebbe destato dei sospetti, quindi finì il pasto in fretta, per poter scappare da quella sala e rifugiarsi nella sua stanza per elaborare un piano.
Quando ci tornò trovò solo Alexander, intento a lisciare il suo spadino.
Sapeva che l'avrebbe trovato ancora lì, in fondo il suo signore era un abitudinario.
Si schiarì la voce per far notare la sua presenza, ma Alexander non si girò neppure.
"Mio signore, ho ascoltato involontariamente la tua conversazione con la ragazza..."
Ma venne interrotta.
"Adélaïde, si chiama Adélaïde"
Era necessario precisarlo? Pensò la donna.
"Vale la pena crucciarsi per lei quando ci sono io qui?"
Disse, alzandosi le vesti e destando la curiosità del suo signore.
La donna aveva ideato un buon piano, ma per attuarlo ci sarebbe voluto del tempo...
"Non qui, ho in mente un posto migliore" Sorrise maligno e Callisto si rese conto che aveva qualcosa in mente.
La donna notò che il moro aveva lasciato lo spadino sul tavolo in legno, così lo rubò mentre lui era di spalle, appuntandolo alla coscia.
Seguì poi il suo signore ovunque volesse condurla.
L'uomo la portò nei giardini, al di sopra del quale vi erano le stanze degli ospiti.
Cominciò a baciarla con foga, spingendola contro la parete di pietra della fortezza. L'aria era fresca, in grande contrasto con l'uomo che la stava toccando.
Le alzò le vesti e la prese senza premura, come faceva da sempre. Poi però si rese conto del motivo per il quale Alexander aveva scelto proprio quel posto.
Sopra di loro Adélaïde li guardava scioccata, con gli occhi umidi.
In fondo non erano poi tanto diversi, lei e Alexander, entrambi tramavano cose maligne per ottenere i loro scopi.
Callisto sorrise alla giovane, urlando con un po' troppa foga mentre godeva tra le braccia di Alex.
Vide la ragazza sgranare gli occhi e scomparire nella sua stanza.
Nessuno le avrebbe portato via il padre di suo figlio, pensò soddisfatta.
Note:
Cosa ne pensate di questa svolta del racconto? Callisto ha celato un segreto enorme a tutta Zanon, che ben presto si abbatterà su Marcus.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento, mi aiutano a capire se la storia vi sta piacendo ❤️
Alla prossima ✨
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