Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Diario

"Salve" Layla sobbalzò, facendo strabordare l'acqua dal grande vaso che stava reggendo tra le mani. Era andata al fiume per riempirlo e poter riporre i fiori che Florence aveva raccolto per Modiva, e probabilmente doveva essersi assorta nei suoi pensieri per non essersi accorta dello sconosciuto che l'aveva raggiunta alle spalle. 

Nel voltarsi un milione di brividi le scesero lungo la schiena, malgrado la giornata fosse molto afosa. 

"Sono qui di passaggio, per caso sai dove potrei trovare un alloggio?" Il tono confidenziale fece rendere conto alla ragazza che non solo era una serva, ma ne aveva anche le sembianze, malgrado cercasse sempre di essere molto curata. Non sarebbe riuscita a passare per signora nemmeno impegnandosi moltissimo. Questo la fece riflettere sulle parole che sua madre le aveva rivolto un paio di sere prima. Era realmente impossibile fantasticare su Marcus?

Osservò lo sconosciuto. L'imbrunire rendeva i suoi capelli color del rame, gli occhi vispi erano grigi come i cieli d'inverno. Era così imponente che Layla temette per la sua incolumità per la prima volta nella sua vita. Al villaggio era spavalda e sicura di se stessa, perché si conoscevano tutti, ma in quel momento si sentiva vulnerabile e molto, molto piccola. Non avrebbe dovuto allontanarsi da sola dalla tenuta, così cercò di pensare a qualcosa da dirgli per poter tornare il prima possibile al sicuro. 

"Le buone maniere fuori dai confini non sono di usanza? Non conosco nemmeno il tuo nome, potresti essere un rivoltoso, perché dovrei aiutarti?" La sua lingua fece tutto il contrario di quello che la sua testa imponeva, le succedeva di continuo. 

L'uomo sorrise e Layla notò una piccola fossetta al lato del volto che gli ricordò qualcuno che in quel momento non rammentava. 

"Mi scuso enormemente per la mia maleducazione milady, Mi chiamo Sebastian e sono un soldato del vecchio reame" L'uomo si inchinò, ma era palese fosse tutta una commedia ironica per prenderla in giro. 

Layla sbuffò e convenne che quell'omone non era così spaventoso come il suo aspetto lo faceva apparire. 

"Qui abbiamo un signore, credo sarebbe ben disposto a ospitarvi nella sua fortezza, è un uomo buono" Si sorprese delle sue stesse parole, uscite senza pensare. Ormai sembrava non essere in grado di non lodare Marcus, almeno quando lui non poteva sentire. 

"Potreste portarmi da lui, ragazza?" La voce profonda le fece tremare le gambe, aveva la netta sensazione di averlo già visto da qualche parte, ma era sicura di non aver mai visto un uomo con i capelli rossi in vita sua. 

                                                                                                                  *

Così da vicino Zanon gli apparve ancora più sua. Sorrise falsamente alla piccola ingenua che aveva trovato al fiume e che in quel momento lo stava riportando a casa, benché inconsapevolmente. Aveva detto che il signore di Zanon era un uomo buono, probabilmente sarebbe riuscito a ucciderlo in poche mosse. Sebastian conosceva molto più di quello che lasciava intendere, sapeva che quella ragazzina era la più vicina a Marcus, per giorni aveva spiato la situazione da lontano, inviando uomini di passaggio per sondare il terreno. 

Ci volle molto tempo per essere ricevuto, come se avesse fatto visita al re di Francia nientemeno! Scoprì poco dopo che il grande regnante di quelle terre era immerso nella melma. 

"Salve, chiedo perdono per il mio aspetto, ma il fossato andava ripulito" Esordì Marcus sorridendo, pulendosi le mani su una pezzuola di cotone per poi porgere il palmo al suo ospite. Sebastian si chiese in che razza di scherzo fosse incappato. Zanon era una fortezza di guerrieri un tempo, un luogo valoroso e pieno di combattenti fieri. In quel momento gli sembrò essere approdato in un piccolo possedimento di un nobile di basso rango qualunque. 

Allargò le narici in segno di impazienza, ma accettò il saluto del signore di Zanon, afferrando la sua mano. 

"Non è molto importante, non sono un nobile ma un semplice soldato. Avrei bisogno di discutere di una faccenda...privata" Si voltò nella direzione di Layla, che era rimasta tutto il tempo a osservarli. Marcus sorrise apertamente, era probabile che la ragazza avesse già fatto stranire il suo ospite dopo i primi due minuti di conversazione. 

"Certo, non prima di essermi dato una ripulita. Layla accompagna il nostro ospite nella sala centrale e fai preparare un piccolo rinfresco per lui, deve essere stanco e affamato"

La ragazza annuì, ma il rosso serrava la mascella, contrariato. La ragazza scortò l'uomo come le era stato ordinato, ma ne fu nuovamente intimorita quando rimasero da soli. Sembrava arrabbiato per qualcosa, ma non se la sentì di domandare alcunché. Del resto l'aveva condotto lei al castello ed era suo dovere tenerlo d'occhio, per cui si assentò solo per dare ordini nelle cucine, poi tornò a controllarlo. 

"Mi guardi come se fossi un mostro" Le fece notare il rosso, una volta tornata in sala. Dopodiché voltò lo sguardo verso l'esterno della tenuta, attraverso il finestrone che si estendeva quasi fino al soffitto. Le diede le spalle, rimanendo a contemplare il paesaggio, reclamandolo internamente come suo. Li distanziavano pochi metri e la vecchia poltrona di pelle di Marcus. 

"Mi spiace avervi dato questa impressione, non era nelle mie intenzioni" Era incerta, la sua voce la tradiva e Sebastian era troppo intelligente per non rendersene conto. 

Si voltò per guardarla e notò le sue gote arrossarsi.

"Ho sempre terrorizzato le persone per la mia statura, la mia era solo un osservazione" Controbatté in modo più sicuro della sua interlocutrice. Razionalmente Layla sapeva che non aveva nulla da temere in quel luogo, ma le tremarono comunque le ginocchia. 

"Layla, lasciaci soli per favore" Marcus fece il suo ingresso, ripulito e vestito di tutto punto. 

La ragazza fece un mezzo inchino e scappò via, congedandosi con un sospiro di sollievo. Sia Marcus che lo straniero la guardarono assorti finché non sparì dietro la porta, poi il rosso prese la parola. 

"Strano tornare qui" Dall'esterno poteva sembrare calmo e composto e la sua frase una semplice osservazione, ma Sebastian aveva lanciato una vera e propria frecciatina, per capire se Marcus conoscesse l'uomo che aveva davanti. 

"Siete già stato qui, dunque. Posso sapere il vostro nome signore?" 

Sebastian sorrise, era proprio lì che voleva portarlo. 

"Mi chiamo Sebastian e non sono un signore, bensì un soldato, un combattente proprio come mio padre. O dovrei dire nostro?" Il tono retorico e le parole del rosso fecero scoppiare Marcus in una fragorosa risata. 

"Comprendo che le mie parole potrebbero sembrarvi assurde, anche per me scoprire le mie origini è stato un duro colpo, anche se conosco la verità da tanti anni, ormai" Marcus allora sbottò. Uno scherzo era anche concesso, ma il perpetrare di esso non lo era affatto.

"Menti!" Tuonò dalla rabbia. Il suo presunto fratello serrò la mascella dallo scontento e dalla frustrazione. L'aria era molto tesa, entrambi fermi nelle loro posizioni. 

"Non mento. Prima te ne farai una ragione, meglio sarà per tutti noi" Passò al confidenziale, stufo di tutti quei giri di parole per arrivare al medesimo risultato. Estrasse del taschino interno un piccolo libricino rilegato con il cuoio e chiuso con un nastro del medesimo materiale: un diario. 

"Questo mi è stato dato molto tempo fa, l'unica cosa che mi rimane di mia madre, Callisto; La puttana di nostro padre. Tieni, puoi leggerlo e capire che ti sto dicendo la verità. Tanto io ormai lo conosco a memoria" Marcus si affrettò a prendere il piccolo quaderno tra le mani, in effetti sembrava abbastanza rovinato da aver attraversato parecchi anni. Ma questo non poteva giustificare né la maleducazione né il fatto che Marcus non poteva accettare ogni sconosciuto che si identificava come figlio di Alexander di Zanon. Anche perché di cortigiane suo padre ne aveva avute moltissime. 




Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro