#029 - Finalmente ho compreso
Yuri continuò a contemplare le carte brillanti nella sua mano con la perplessità nella sua calma e composta espressione di sempre, non aveva mai visto finora un tale fenomeno. Lo stesso sembrò valere anche per Sora, a giudicare dallo stupore con cui volse i suoi smeraldi verso quei bagliori rosei in unione fra loro, creandone uno ancora maggiore: del resto, vedere un colore come il rosa luccicare tanto intensamente non era poi così male. Ma a cos'era dovuto bisognava saperlo eccome, sopratutto per il viola-rosa che non poteva spiegarsi cosa stesse accadendo alla sua carta, e perché stesse emettendo quella luce nello stesso momento dell'altra di cui non ne conosceva la provenienza ma che aveva comunque deciso di raccogliere. Anche perché, non ne era ben certo, ma ogni volta che incrociava il suo sguardo con essa, era come se nel profondo qualcosa stesse cercando di riemergere al di fuori di sé e provò anche allora l'identica sensazione che percepì più chiaramente delle scorse volte. Forse, avrebbe potuto avere a che fare con la ragione del perché stesse luccicando in sintonia al suo mostro. Altro strambo ma possibile punto che avrebbe potuto avere un collegamento a tutto ciò era che, in un modo o nell'altro, sentiva la sua mano tenente le carte rivestirsi di una percezione completamente nuova: qualcosa lo stava rivestendo di della potenza, una potenza che personalmente stava cominciando a trovare parecchio intrigante, e perché non ammetterlo, lo stava addirittura facendo entrare in uno stato di euforia in cui l'avidità stava prendendo il sopravvento su di lui. Precisamente, l'avidità di cui stavamo parlando si trattava dell'intenso desiderio di potere, o una sorta del genere. «Quanta potenza... Ma da dove arriva?»
Il bambino, distrattosi per qualche attimo, tornò alla realtà agitando un po' la testa in entrambi i lati. Non aveva tempo da perdere, si ricordò, ed il fatto che finalmente Yuri avesse le idee schiarite gli tolse di dosso il peso di un enorme macigno. Seppure c'era la probabile possibilità che non avesse ancora rammentato tutto per filo e per segno, come ad esempio molti altri frammenti del suo passato. Ma l'importante, per adesso, era che avesse compreso chi fosse generalmente. Quello era a cui puntava dal principio, sin da quando era arrivato in questa città. «Mi sembra fosse ieri il giorno in cui sono arrivato qui, dopo una lunga ed estenuante ricerca sulle sue tracce. Avevamo già setacciato parecchie e parecchie zone, ma nessun filo d'ombra di Yuri si era mai fatto vivo. E finalmente, anche se dopo molto tempo, sono riuscito a trovarlo... e ho scoperto che fino ad momento fa non ricordava praticamente niente del suo passato. Niente. Ma ora, sono riuscito ad allontanarlo da quella ragazza e ho avuto l'opportunità di aiutarlo in questa difficile impresa, da cui per un colpo di fortuna è riuscito a capire meglio come stanno le cose. Sono proprio orgoglioso di me stesso, hehe! Adesso capisco quando la gente parla positivamente della cosiddetta "soddisfazione nello aver intrapreso un compito assai arduo da portare a termine», questo significa che sono un grande! Yuppi!» con una piccola festeggiata mentale, l'azzurrò iniziò trotellare allegro qua e là, ma sopratutto fiero di aver terminato parte della sua missione segreta malgrado le difficoltà che aveva riscontrato nello schiarire il cervello confuso del quattordicenne. Ma, ancora una volta si fece presente che non aveva molto tempo per restare in quel posto. Già, perché Akaba senza dubbio li aveva sentiti parlare tramite i mezzi e le risorse della Leo Corporation che aveva trovato ed analizzato nei suoi laboratori e nella sua stanza personale in tutto questo tempo in cui aveva lavorato al suo servizio sotto copertura, fingendosi suo dipendente per scoprire qualcosa in per cercare lo Yuri disperso e fortunatamente era riuscito a rintracciarlo nel giro di alcuni ma apparentemente infiniti mesi. Aveva quindi un motivo in più per festeggiare, ma adesso era un argomento da sospendere almeno fino a quando non avrebbe posto fine alle loro questioni in sospeso.
«Beh... finalmente la parte fondamentale ti è chiara. Non è così, Yuri?» chiese con un sorriso fiducioso sul suo viso, roteando costantemente il bastoncino del suo bombolone in bocca oramai consumatosi del tutto, irrompendo sulla curiosità del momento del viola-rosa, rimasto ad osservare la coppia di carte con estrema attenzione e figuriamoci se avevano smesso di illuminarsi. Pertanto, il ragazzino tirò fuori dalle labbra l'appoggio restante del suo gustoso dolce il cui sapore lo aveva messo alla carica come un carburante e, gettato a terra senza dare il minimo riguardo, il suo sorriso fece per allargarsi e sollevò il braccio sinistro il cui ologramma celeste del suo duel disk attirò l'attenzione dell'avversario, che facendo caso al duo di Pellicciaspavento presenti sul suo schieramento, gli fece tornare di nuovo in mente che avessero in corso un duello cominciato da oramai troppo tempo. «Arrivati a questo punto, direi di concludere una volta per tutte questo incontro, non sei d'accordo anche tu? Che ne dici, quindi, di fare una piccola scommessa?»
Yuri aggrottò le sue pronunciate sopracciglia all'interrogativo di Sora, non avendo per niente dimenticato un particolare e importante dettaglio. «Se ricordo bene, ne avevamo già stabilita una prima di dare inizio al nostro scontro, moccioso. I patti erano chiari: se avessi vinto tu ti avrei fatto da maestro. Ma se invece sarebbe stato il sottoscritto ad impugnare la vittoria, cosa senz'altro probabile... mi avresti lasciato in pace una volta per tutte. Non ho la minima idea di come faccia a conoscermi, ma una cosa la so. Non mi ricordo affatto di te, e non posso dire che mi stia proprio simpatico.»
«Ehi, ma come ti permetti razza di insolente?!» sbraitò il piccoletto a guance gonfie, battendo ripetutamente la sua scarpa sul pavimento sgretolato mentre Yuri non batté ciglio, piuttosto decise di mettere da parte le carte nella sua tasca illuminata di un rosa vivo e preparò il suo disco con un sorriso sarcastico che si fece spazio sulle sue labbra. Sora sospirò, rinunciando a quell'impassibilità unica che soltanto Yuri sapeva mostrare, una delle caratteristiche di sua degna nota abbastanza conosciuta nell'accademia e ne aveva infatti sentito parlare molto in giro. «Beh, è normale infondo che tu non sappia chi sono io. Non ci siamo incrociati così tante volte, eppure grazie a tutte le chiacchiere degli altri studenti posso dire di essere abbastanza informato sul tuo conto. Ma vederti dal vivo è ben tutt'altra cosa. Ma vederti dal vivo è ben tutt'altra cosa. Ascolta, di certo dalle mie parole avrai capito che tra noi qui non sei il solo a far parte di Academia. Bensì, sono dei vostri anch'io.» l'ultima frase l'aveva dettata con un altro sorriso sulla sua faccia ma stavolta leggermente malizioso, rivolto in modo completamente esposto a uno strampalato oggetto a mezz'aria, considerevolmente piccolo ma non parecchio difficile da adocchiare. Yuri si voltò di conseguenza nella stessa direzione a cui puntavano i suoi occhi, e si accorse solo allora che per tutto questo tempo una sottospecie di microchip sospesa nel vuoto stava osservando ogni loro singolo movimento. Una qualche sensazione di essere osservato in effetti l'aveva percepita superficialmente, infatti non aveva dato per nulla peso alla cosa. Ma come mai era lì, con l'intenzione di assisterli? A chi era dovuta la presenza di un simile congegno? «...»
«Akaba dev'essersi goduto lo spettacolo. Immaginavo stesse iniziando a sospettare di me, ma oramai per lui è troppo tardi.»
Solo allora, però, il viola-rosa fece caso alla precedente affermazione del ragazzino. Aveva sentito bene... anche lui era un membro della sua stessa scuola, proprio quell'Academia? «Bene, direi che possiamo proseguire il nostro incontro, prima che qualche suo scagnozzo possa interferire. Avevo pianificato di lasciare questo posto subito dopo averti messo in chiaro le idee, ma devo dire che sto davvero cominciando ad entusiasmarmi! Dico sul serio. Non immaginavo che fossi diventato ancor più tosto dell'ultima volta in cui ci siamo affrontati per testare le capacità dell'altro. Ma non sei il solo ad essere migliorato, Yuri! Anch'io mi sono allenato duramente per arrivare a questo livello, e indovina un po' a chi fra poco spetterà l'esito di questa battaglia? Esatto, proprio al sottoscritto! Sopratutto perché l'attacco decisivo spetta alla mia terrificante Pecora Pellicciaspavento...» mormorò con malizia il bambino, una malizia che finora non aveva mai mostrato prima. Tipica caratteristica di Yuri, ma con la differenza che quella di quest'ultima era di una unicità assoluta viste le tremende, macabre espressioni che soltanto lui riusciva a sfoggiare. «Sai, fingevo quando ti avevo detto che se avessi vinto mi avresti insegnato le tue tecniche di duello. Ma adesso...», «E pensi davvero che non ci sia arrivato fin da subito?»
Sora mostrò uno sguardo sorpreso all'improvvisa interruzione da parte dl più grande, specie per quelle parole. Non si aspettava di certo di sentirgliele dire, magari stava solo tentando di prenderlo per i fondelli. Ma, ripensandoci meglio, non avrebbe di che stupirsi: infondo, a sol vista d'occhio si poteva leggere benissimo quanto scaltro e sveglio potesse essere. Anche se finora non ci aveva mai fatto caso al fatto che stesse effettivamente fingendo di aver creduto che la storia della scommessa fosse cosa da prendere alla lettera, ma in realtà bisognava considerare un punto ben oltre più fondamentale, e cioè che poco fa fosse riuscito a smascherare il suo piccolo "travestimento" secondo quanto confessato. «Ah, allora quella tua zucca che ti ritrovi non è poi così vuota... Allora facciamo così: se vinci tu, sei libero di farmi fare quel che ti pare per un'intera settimana. Ma se invece dovesse accadere il contrario, allora in quel caso quello a dare ordini sarò io. Beh, che ne dici? Una proposta allettante, non trovi? Tra l'altro, in questo modo la posta in gioco sarà ancor più interessante, quindi... perché rinunciare!»
Un lieve sorrisetto si manifestò sul viso fiducioso del viola-rosa, la grinta e il coraggio del marmocchio lo avevano un pochino stupito, non c'era da negarlo. «Devo ammetterlo, hai fegato per aver sfidato il sottoscritto a duello e non posso fare a meno di sentirmi meravigliato dalle tue parole. Ma vedi, devi sapere che la mia bravura non sta soltanto nei duelli... Scommesse del genere, per me, sono pura passeggiata. Hai commesso l'errore più grande che potessi fare a propormi una sfida di questo tipo, ma uno sbaglio ancora peggiore è nello aver sprecato mille preziosi Life Points per attivare la tua Fusione Istantanea ed evocare quella tua inutile e non per niente macabra pecorella. E dovrebbe far tremare di paura me e le mie Predapiante? Fammi il favore. Una misera bestiola tutta recidita e piena zeppa di ruggine come quella non potrebbe fare del male neppure ad una mosca. E ti dirò, anziché intimorirmi mi fa davvero un gran ridere!»
Ecco difatti che il ragazzo cominciò a lasciarsi andare in una grassa e perfida risata, tant'è che si ritrovò costretto a mettere una mano sullo stomaco dal dolore che sentiva già dalla bella ridarella che si stava concedendo giusto per servire al piccolo Sora una bella dose di umiliazione accompagnata da un pizzico di vergogna, cosa che però non sembrò intensificarsi in lui: anzi, con un tono un tantino seccato ma con un'espressione sicura di sé, si apprestò a ribadire senza ulteriori indugi alla spiritosità di Yuri, interrompendolo nel suo attuale stato divertito dalle sue ultime sciocchezze eseguite nel corso del match.
«Tsé! Se stai pensando di attivare la tua carta coperta per contrastare l'assalto di quella che tu chiami "inutile pecorella", sappi che non ti sarà possibile. Perché vedi, quando lei attacca, al mio avversario non è concesso attivare alcun effetto, non soltanto carte magie e trappola! In pratica hai appena fatto la figura del credulone, caro mio, e adesso stai per subire una sonora batosta che non dimenticherai, specie perché ti toccherà eseguire tutti i miei ordini per una settimana intera! Hehehe!», «Beh, che dire. Ti ringrazio per avermi avvertito dei suoi effetti.»
Sora spalancò gli occhi, realizzando l'interruzione da parte di Yuri del proprio momento di goduria a ciò che pensava fosse l'ingenuità di quest'ultimo, ma in realtà si era rivelato ancora una volta il più astuto. Senza neanche volerlo, appunto, gli aveva appena spiegato del potere principale ed il più importante della sua Pecora Pellicciaspavento. Avrebbe anche potuto controllare dallo schermo del suo duel disk, ma a quanto pare il piccolo Yuri aveva la sfrenata voglia di continuare ad umiliare l'azzurro, ma infondo per il proprio divertimento avrebbe fatto questo e altro.
«Prima, pertanto, che la tua pecora possa attaccare... attivo immediatamente la carta trappola: Predapianta Rinascita! Che mi consente di riportare in gioco un mostro Predapianta dal mio cimitero... E indovina chi sto per richiamare al mio fianco? Heh... Torna tra noi, Predapianta Chimerafflesia!» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2500
Eccola che tornò a farsi spazio sul campo di gioco, abbandonando la sua compagnia di piante che come lei erano stati spediti al cimitero delle carte per supportare il proprio padrone contro l'assalto dei mostri di Sora. Chimerafflesia, più affamata che mai, sfoggiò i denti che celava nel suo grosso fiore e nel suo paio di liane, digrignati contro la coppia di Pellicciaspavento che contraccambiarono quel gesto sfregando le seghe circolari e la dentatura di catene come un avvertimento di non sfidarli, mentre per la rafflesia risultava più come una minaccia che diceva loro che presto li avrebbe masticati volentieri. Sora non si era per niente aspettato di rivedere in gioco il tanto adorato mostro Fusione di Yuri, considerato che l'aveva precedentemente eliminato con la certezza assoluta che non l'avrebbe più rivisto, ma evidentemente si era sbagliato. Era inoltre sorpreso dalla sua intelligente mossa di scoprire la sua trappola prima che la sua pecora incatenata potesse sferrargli l'attacco decisivo e finirlo: allora si sarebbe aggiudicato la vittoria, e fu quella la ragione del per cui il furbetto aveva proposto lui una scommessa simile che adesso stava rischiando di perdere per colpa della sua scarsa scaltrezza del momento. «C-cavoli...! Accidenti, questa proprio non ci voleva! Oh accidenti, dovevo solo mettermi a tacere...!»
«Hahah! E adesso, siccome la mia feroce pianta possiede più punti del tuo mostro... non ti resta che terminare la Battle Phase.» sussurrò Yuri con orgoglio della sua furbizia di cui non poteva far altro che ritenersi fiero, assumendo un atteggiamento di degna superiorità nei confronti dell'avversario che ringhiò leggermente al suo snervante comportamento, ma sapeva che dopotutto arrabbiarsi era inutile e doveva pur accettare la realtà dei fatti. Una soluzione l'avrebbe scovata... Prima che fosse stato Yuri a sconfiggere lui?
«Beh non ho carte in mano come mezzo di difesa, per cui, ugh... termino qui il mio turno...»
«Bravo marmocchio ubbidiente.» mormorò con sarcasmo il quattordicenne, subito preparandosi ad estrarre una nuova e senz'altro ultima carta dal suo deck. Il tutto dipendeva da quale carta avesse pescato, ma conoscendo il suo intero mazzo come le sue tasche non gli sarebbe risultato difficile trovare una strategia con quelle che aveva a disposizione e qualsiasi altra gli fosse capitata a portata di mano. «E ora preparati alla resa dei conti... Sora. Pesco!»
Improvvisamente, ecco che subito dopo la pescata il ragazzo avvertì uno strano presentimento che pervase il suo corpo, il che lo costrinse ad arrestare le proprie intenzioni nel gettare il suo sguardo sulla nuova carta. Da quel che stava sentendo, si trattava dell'esatto sentimento che stava provando poco fa, quando quella strana ma piacevole energia lo stava pervadendo al contatto della coppia di carte. Non che forse scomparsa in realtà, ma adesso stava tornando a farsi sentire assai come poco fa e non poteva contenere quel senso di euforia scaturitosi in lui nell'essere circondato da così tanto potere. Non ricordava addirittura quando fosse stata l'ultima volta in cui si era sentito così bene in vita sua. «Questa sensazione... È... impressionante...» disse fra sé e sé, fissando un palmo di una sua mano e sghignazzando al pensiero di cosa potesse essere quel piacere tanto ardente che gli si stava bruciando dentro come una fiamma. «La senti anche tu, non è vero?»
HRRRRRRRRRRRR...
Fu come tutto frutto dell'immaginazione, ma al tempo stesso sembrava una cosa fin troppo reale per pensare che fosse semplice fantasia: l'ambiente circostante, dotato di variazioni di colore dal limpido azzurro al grigio privo di emozioni con cui esprimersi, assunse un colorito totalmente violaceo con delle fruste spinate che si estendevano un po' dovunque. Ma, cosa a cui far maggiore caso, un'immensa e poderosa figura si manifestò alle spalle del ragazzo, tanto da metterlo all'ombra come se non bastasse il fatto che il posto non era poi così luminoso. Bensì, era abbagliato di poco grazie a delle sottospecie di sfere verdi e rossastre sparse sul corpo della bestia di cui Yuri ne aveva appena sentito il ringhio nervoso, ma allo stesso tempo assetato. «Ma certo. So che anche tu lo vuoi. Mi assomigli come una goccia d'acqua, dopotutto...»
La belva si chinò lentamente per raggiungere più o meno la stessa altezza del giovane, tralasciando un altro cupo ringhio che sembrava chiamare qualcosa e senza dubbio, come aveva sostenuto Yuri, era attratto anch'esso dall'identica cosa. Il viola-rosa lanciò ella un'occhiata compiaciuta che poco a poco si trasformò in un folle sguardo. Ma sfortunatamente non durò molto a lungo, aveva una sfida da portare a termine e al più presto: solamente così avrebbe potuto scovare la reale fonte di quella forza. «Non è parecchio distante. Sento che è più vicina di quanto pensassimo. E, non vorrei sbagliarmi, ma... potrebbe forse trattarsi della Rosa?»
Man mano agli occhi di Yuri fu nuovamente visibile il reale ambiente che lo circondava, per cui era come se la bestia violacea e quell'estensione violacea fossero scomparse nel nulla. Onestamente, non ricordava quando fosse stata la scorsa occasione in cui aveva pronunciato anche solo con qualche sillaba il mio nome. Ma discorso a parte, qualcosa lo rendeva perfettamente convinto che la fonte di quell'energia fossi proprio io, non al cento per cento però: per avere delle conferme doveva andare a verificarlo di persona, anche perché nell'aria sentiva puzza di bruciato. «O magari è quel cosiddetto collega del moccioso che la sta occupando. Chiunque sia, non intralcerà la mia strada.»
Le rosee iridi del ragazzo si spostarono verso la nuova carta che teneva tra le dita. Poteva andar bene in quel turno, e senz'altro un modo lo avrebbe trovato per abbattere la coppia di Pellicciaspavento in un turno. Avrebbe potuto farlo anche con la sua sola Chimerafflesia, ma dove vi era il gusto nel limitarsi a bandirne uno e attaccare l'altro per consumare gli ultimi Life Points avversari? Non era poi un finale tanto appropriato ed originale con cui concludere in bellezza lo spettacolo. «Attivo la carta magia: Esplosione Predatrice! Scoprendo dalla mia mano Predaianta Clamidosundew e Predapianta Pteropenthes, i tuoi mostri vengono affetti da dei Segnalini Predatore. Così facendo, automaticamente passano al livello uno. E non è ancora finita... Infatti, per assicurare la piena riuscita del mio piano, evoco Clamidosundew!» PREDAPIANTA CLAMIDOSUNDEW Lv.✪✪ ATK/600. «L'effetto di cui è dotato questo famelico clamidosauro fa sì che si fonda con un mostro che si trova su qualsiasi lato del terreno e perciò anche il tuo, a condizione che i tuoi siano preda di un Segnalino Predatore. Quindi unisco Predapianta Clamidosundew a Pecora Pellicciaspavento!»
Ecco che la pecora di Sora venne trascinata con forza da un irresistibile potere che la avvicinò sempre più al clamidosauro, finché i loro corpi cominciarono a sfiorarsi e unirsi insieme in una cosa sola generando poco a poco un mostruoso essere alato coperto da una tetra nube violacea in costante crescita e sviluppo. La mano di Yuri si spedì dritta verso il suo extra deck, e quando la zona apposita del suo disco si aprì per lui, la sua mano iniziò a tremolare, quasi come se volesse portarsi piuttosto da tutt'altra parte e senza dubbio all'interno della sua tasca dove vi era la coppia di carte che stava ancora luccicando. Ma non poteva prenderle, questo era il problema: se voleva utilizzarle in quel match, avrebbe dovuto inserirle prima nel suo disco ma non l'aveva fatto. Non era concesso evocare carte che si avevano inserito nell'extra deck nel bel mezzo di una sfida, non aveva scelta quindi. «Evocazione per Fusione... Date il benvenuto alla terrificante, violenta e affamata... Livello otto, Predapianta Dragostapelia!» PREDAPIANTA DRAGOSTAPELIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700. «Il tuo terreno sta per essere scoperto, mio caro Sora. Nel caso ti fossi scordato dell'effetto di Chimerafflesia puoi star certo di restare tranquillo, ti schiarirò le idee in men che non si dica: una volta ogni turno, questa inarrestabile macchina da guerra può rimuovere dal gioco un tuo mostro il cui livello è pari al suo od inferiore. Il tuo insulso Leone Pellicciaspavento non ha scampo!»
«Acciderbolina!» l'azzurro indietreggiò di alcuni passi, incredulo dinanzi all'immagine del suo povero leone che veniva lentamente disintegrato dagli assetati morsi della rafflesia e poi, dopo aver lasciato per sempre i giochi, poté ammirare un imponente Yuri affiancato dalle sue Chimerafflesia e Dragostapelia, schierati tutti contro di lui.
Intanto, accadde però qualcosa d'insolito che catturò la sua attenzione. Gli occhi di Yuri iniziarono a brillare intensamente del medesimo colore delle sue iridi, esattamente come per le carte, un fenomeno strambo ma curioso al tempo stesso. Per un attimo era convinto che se lo stesse immaginando, ma strofinandosi le palpebre, capì che le cose non stavano per quel verso. Ma allora, cosa gli stava accadendo?
«Vai, Dragostapelia... Distruggi il moccioso una volta per tutte!!» non ebbe neppure il tempo di parlare che il maschio e la sua predatrice partirono all'assalto: questa, a seguito di un assordante ruggito per aumentare la sua carica, aprì le sue ali e senza perdere minuti preziosi si diresse ad una velocità a dir poco sorprendente verso il piccolo Sora, fin troppo paralizzato dallo stupore per mettersi al riparo dall'assalto travolgente del mostro Fusione e con un colpo così potente da scaraventarlo lontano contro la parete frantumata consumò i suoi ultimi Life Points. «Aahhhh!» (YURI LP 1400; SORA LP 0)
Un grosso cumulo di polvere si innalzò nell'aria, coprendo la visione del bambino miseramente sconfitto quando pensava che la vittoria gli era in pugno. Per quanto riguardava Yuri, fu da quell'ultimo colpo che qualcosa non andava proprio in lui: la sua espressione diceva chiaramente di non essere soddisfatto, e la rabbia prese il dominio totale su di lui, tant'è che digrignò i denti e li strinse con così tanta forza da rischiare di farsi male da solo. «ANCORA...! Chimerafflesia, attacca!-Ngh...»
Stremato, il ragazzo si lasciò cadere sulle ginocchia e gli ologrammi restanti svanirono poco a poco. Il suo respiro si era fatto sempre più veloce, i suoi occhi non smettevano di illuminarsi. Ma il suo autocontrollo, con lo scorrere dei secondi, sembrò tornare stabile anche se non del tutto. A sorprenderlo, tuttavia, ci fu una tremenda esplosione alle sue spalle che lo allarmò all'istante, facendolo voltare verso la direzione da cui essa proveniva: era parecchio vicina, talmente tanto che aveva intravisto grossi pezzi di cemento volare via per le strade di Maiami. E da quelle parti... sapeva che ci fossi io.
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