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#019 - Turbine Yosen, un passato fondamentale

Ecco l'attuale situazione del duello tra Francesco e Neo Sawatari: dopo le agili combinazioni di mosse eseguite, l'utilizzatore di Re del Fuoco si trovava ora in una circostanza ardua da cui scampare, dato che il terreno avversario era occupato da ben tre mostri tra cui uno possedeva un effetto che aveva rispedito dritto nella sua mano il suo asso nella manica, Alto Avatar Garunix, e per questo motivo il suo lato era stato completamente scoperto ed esposto di conseguenza a una serie di forti batoste da consumare per un soffio tutti i suoi Life Points in un turno soltanto. Dunque, fu il nemico a essere in vantaggio e affiancato dal suo fedele trio di kama mise in bella mostra un beffardo sorriso e orgoglioso di sé, e le adulazioni dei compagni non fecero altro che montargli ancor di più la testa.
«Vai così Sawatari-san, sei quasi prossimo a ridurre il moccioso in poltiglia! Sei davvero straordinario!!»
«Lo so, lo so, perché è appunto il duellante che fa la differenza, e non il deck. Non per niente sono lo splendido, insuperabile...» il ragazzo lasciò in sospeso la frase in modo tale da consentire agli altri tre di concluderla al meglio, anche stavolta sapendo come, ovviamente.
«SAWATARI-SAN!», «Ohhh yes!»
Tutti gli altri si stavano chiedendo quando quella strampalata sceneggiata avrebbe avuto termine. C'era un duello in sospeso, e Francesco non poteva o meglio, non doveva permettersi una singola distrazione a differenza dell'avversario, anche se stato colto di sorpresa dall'assalto del trio di guerrieri-bestia: e come se ciò non bastasse, il turno di Sawatari non era ancora giunto alla sua conclusione e la sua prossima mossa continuò a lasciar stupefatti sia lui che Veve per un terzo effetto decisamente insolito.
«E non è finita qui. Da effetto dei miei kama, alla fine di ogni fine turno devono ritornare alla mia mano dove si trovavano in precedenza.» con codeste parole, il trio fu avvolto da dei tornadi di dimensioni più o meno simili alle loro e spiccando agili balzi all'indietro furono consumati dalle lame taglienti di quella potente corrente di vento che li ritramutò in carte, rimescolandosi a quelle che il loro proprietario aveva già a propria disposizione. E la sua azione successiva nonché l'ultima continuò a confondere i due duellanti. «Termino qui il mio turno. Avanti, tocca di nuovo a te. Vediamo se riuscirai a fare una mossa decente, prima di perdere!»
Che gli unici mostri schierati in campo tornassero tutti nella mano era una mossa decisamente azzardata, così come non posizionare neanche una carta coperta come mezzo di difesa. A questo punto, il castano aveva l'assoluto bisogno di elaborare una strategia perché questa azione mandava anche a monte i suoi piani: se i mostri nemici abbandonavano il campo di continuo, cosa pressoché probabile, attivare il primo effetto di Garunix sarebbe stato solamente uno spreco di tempo, poiché durante la stanby phase avrebbe potuto incenerirli e spedirli dritti al cimitero causando il loro non ritorno. Inoltre, esso era possibile da attivare solamente se quest'ultimo veniva distrutto da un effetto e invece era successo che gli fosse ritornato in mano anche a lui, mandando a fumo le sue iniziali intenzioni. Era costretto a cambiare e trovare una soluzione alternativa. Pazienza: finora voleva studiare principalmente il comportamento avversario e qualcosa in chiaro la aveva, altra ragione per cui tra poco avrebbe fatto sul serio sfoderando le sue capacità e conoscenze da duellante.
«Pesco.» e così fece. Girando poi il retro della carta rivolto verso il suo sguardo realizzò che mostro era la sua tipologia, il che sembrò andargli abbastanza bene. «Ottimo... Sfrutto ancora una volta l'effetto di Isola del Re del Fuoco, in modo da rievocare Re del Fuoco Alto Avatar Garunix!» RE DEL FUOCO ALTO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700. «E avrà della compagnia con sé, per questa volta. Infatti sto per richiamare Re de Fuoco Avatar Arvata!» RE DEL FUOCO AVATAR ARVATA Lv.✪✪✪✪ ATK/1800
«Con il tuo insulso tacchino non hai ancora imparato la lezione, a quanto vedo. E adesso mi metti dinanzi persino un elefante rosa?! Semplicemente ridicolo, hahah!! E speri di poter battere il magnifico Shingo con quel cosetto?!» il maschio in uniforme premette un palmo all'altezza della milza alla visione di Arvata, un elefante roseo con tanto di armature e spade dalle fiamme blu la cui aria determinata gli dava un aria di superiorità, sopratutto al fianco del possente Alto Garunix che esponendo le proprie ali al caldo sole di quel giorno emise un potente ruggito da far svolazzare via dei sassolini lungo la via circostante e muovere vestiti e ciocche di capelli di tutti i presenti, eccezione fatta per la ragazza che si trovava alle sue spalle a braccia conserte e con la schiena poggiata al muro col suo fare freddo ed impassibile di sempre.
«Io invece penso proprio di sì.» il tono fiducioso e deciso dell'utilizzatore di Re del Fuco fuoco fece accigliare il biondo. «Il tuo terreno è completamente privo di mostri... Pertanto, Garunix e Arvata passano all'attacco!»
«Seriamente credi di mettere così in difficoltà Neo Sawatari?!» questo si preparò a eseguire una contromossa dagli assalti della coppia di mostri focosi, prendendo in tempo una carta che collocò subito sul disco. «Si attiva l'effetto di Yosenju Oyam! Scartando Yosenju Kodam, mi è concesso evocarlo tramite evocazione speciale quando è in corso una battaglia!» YOSENJU OYAM Lv.✪✪✪✪✪✪ ATK/?
Dalla terra sottostante cominciò a prendere forma una figura violacea che man mano divenne sempre più grossa, fino a manifestare dinanzi a Shingo un'enorme e possente bestia d'attributo vento pronto a fargli da scudo contro il primo colpo che spettava ad Arvata che nonostante la tempestiva comparsa della creatura priva di forza d'attacco e difesa non esitò a fermare l'attacco. Una mossa che stranamente per l'oppositore non parve aver stupito Francesco neanche lontanamente, piuttosto stava continuando la battle phase come se niente fosse, come se si fu aspettato una mossa del genere.
«Se pensi che sia finita qui, beh ti sbagli di grosso, perché quando Oyam combatte con un mostro avversario i suoi punti d'attacco e di difesa diventano pari ai suoi!» YOSENJU OYAM Lv.✪✪✪✪✪✪ ATK/? (→ 1800). «E con l'evocazione di questo mostro, si riaccende la terza candelina precedentemente spenta per il santuario Yosenju!»
Esaltati, gli spettatori schierati dalla parte di Sawatari esultarono e gioirono tutti insieme conferendogli così maggior fiducia in sé stesso e sopratutto autostima di quanto non ne avesse di già, convinto al cento per cento di aver forzato il castano ancora in un angolo, e si passò una mano tra i capelli bicolori con uno sgargiante sorrisetto stampato sulle sue labbra. Tuttavia, quando stava per pronunciare qualcosa, si accorse che la sua espressione in volto diceva ben altro, il che lo perplesse e gli conferì una domanda spontanea.
«Beh, che c'è? Ti sei cacciato in guai seri e te ne stai lì con quell'espressione tutta seria? Cos'è, non vedevi l'ora di subire la tua sonora ed ultima sconfitta da parte di Neo Sawatari?!»
Fu allora che accadde l'inaspettato. Malgrado fu certo che Oyam e Arvata avessero gli identici punti, questo riuscì a sbaragliare la bestia viola senza alcun problema con un doppio colpo di spade che fendettero l'aria assieme al suo robusto corpo, che divisosi oramai in due parti, scomparve dalla circolazione e da ologramma tralasciò dei luccichii sotto gli sguardi esterrefatti dei contendenti che continuarono a chiedersi cosa fosse successo di preciso, compresa Veve. Eppure, due duel monsters con gli stessi valori d'attacco e difesa nel bel mezzo di una battaglia dovevano eliminarsi a vicenda, ma in questo caso non era avvenuto: e l'unica risposta plausibile con cui soddisfare la curiosità delle loro domande poteva essere soltanto una.
«Uno dei preziosi poteri di Re del Fuoco Avatar Arvata ha avuto modo di fare il suo corso. Un potere che gli consente di vanificare l'attivazione di un qualsiasi effetto avversario e pertanto Oyam non ha subito cambiamenti di punti ed è stato sconfitto. Inoltre, devo distruggere Re del Fuoco Avatar Kirin nella mia mano come conseguenza: ma è un prezzo che intendo pagare volentieri perché quando Kirin è distrutto mi è concesso mandare Re del Fuoco Avatar Barong dal deck al cimitero. E con la tua prevedibile mossa, subirai tutta l'ira incandescente scaturitasi in Alto Garunix!» il maestoso mostro d'attributo fuoco concentrò l'energia accumulata al suo interno dai forti raggi del sole in svariate forme sferiche costituite da calde fiamme prodotte dal suo corpo, che scagliò poi in rapida successione contro la sua sventurata vittima portandosi via dei preziosi Life Points, e finalmente il quindicenne passò in vantaggio. (FRANCESCO LP 800; SAWATARI LP 500)
Sbalordito, Shingo venne travolto da una potente corrente d'aria che si schiantò a massima velocità sul suo volto lo costrinse a coprirsi con un braccio facendo forte pressione coi talloni incollandoli letteralmente sulla fredda e possente materia di cui erano composte le strade della città e riuscì per un pelo a non essere scaraventato all'indietro; Con un sospiro di puro sollievo dopo che l'ondata di vento cessò, calò l'arto precedentemente sollevato a mezz'aria. Non era soltanto stupito e sollevato, bensì anche arrabbiato, sopratutto arrabbiato. Quel ragazzo che non faceva altro che definire come un fastidio minore stava invece prevedendo ogni sua mossa e si era perfino salvato per poco contro l'assalto dei suoi tre kama, cosa che al solo pensiero lo irritava maggiormente perché se fosse stato impreparato all'evenienza non avrebbe avuto a che fare con un duro colpo inflittogli miseramente: non c'era che dire, aveva incontrato un duellante da non sottovalutare per nessuna ragione. E con un forte sfidante si doveva ricorrere ai mezzi pesanti, pur di accertarsi che fosse presto caduto nell'oblio.
«Hmpfh... Lo ammetto, avevo sbagliato a sottovalutarti, moccioso. Tuttavia devi ancora avere ben in chiaro una cosa di vitale importanza, e cioè che è impossibile battere l'insuperabile Shingo con la sua fidata squadra di Yosenju e ora te ne darò un assaggio!» una volta terminato il turno di Francesco, il biondo non esitò affatto a procedere con la sua prossima azione ed estrasse una carta dal deck nuova di zecca, quella decisiva e che avrebbe potuto ribaltare le sorti di questo scontro. Quello che gli restò da fare era stare attento a non commettere il minimo errore, o altrimenti poteva costargli caro e non lo avrebbe permesso. «Spengo tre candeline dal santuario per attivare uno degli effetti di Campo Addestramento Yosen per aggiungere alla mia mano un mostro che ben presto temerai quando lo farò scendere in campo. E per farlo, mi servirò della magia: Montagne Divine del Vento Yosenju. Se non ho nessun mostro schierato dalla mia parte del terreno, mi è concesso posizionare due mostri Pendulum nella mia Scala Pendulum direttamente dal deck!»
C'era ancora qualcun altro, quindi, in grado di servirsi di quell'evocazione e quel qualcuno era proprio il ragazzo che Francesco e Veve consideravano fino ad un momento fa ridicolo. E quella frase rivolta al castano che lo aveva avvertito dicendogli che sarebbe stato prossimo a intimorirsi di fronte alla creatura che aveva intenzione di richiamare forse tra non molto, lo incitò ad alzare ancor di più la guardia. Lo vide prendere un paio di carte dal suo mazzo e, con un ghigno beffardo e soddisfatto, le mostrò ai presenti coi loro brillanti colori smisti all'azzurro cielo, il verde ed il marroncino, solita colorazione di carte comuni: non c'era nulla da aggiungere, erano dei veri e propri Pendulum e adesso stavano per fare la loro parte in una performance in cui Sawatari stava per lasciar tutti a bocca aperta, in particolare il suo oppositore concentrato più che mai. «Ci siamo, tieniti pronto perché la creatura che stai per fronteggiare non ha rivali! Imposto la Scala Pendulum con Yosenju Shinchu L di scala tre e Yosenju Shinchu R di scala cinque! Con questo, sono in grado di evocare simultaneamente molteplici mostri di livello quattro!»
Posizionati quest'ultimi nelle rispettive zone, nel cielo sopra le teste di tutti si aprì un varco proprio come nel duello tra me e Yuri contro Veve e Francesco oppure quando il maschio dai capelli viola e rosa aveva sfidato Reiji Akaba e questo aveva eseguito lo stesso metodo di evocazione nel bel mezzo del loro incontro. Il bagliore azzurro lucente si riflesse sui volti di ciascuno, che meravigliati osservarono quella magnifica vista, non così spettacolare alla fine per Francesco: stavolta non poteva indovinare quale mostro gli avrebbe schierato addosso ma una cosa era certa, non doveva essere affatto una bestia con cui scherzarci sopra.
«Evocazione Pendulum! Tornate in campo, Yosenju Kama 1, 2 e 3!» YOSENJU KAMA 1 Lv.✪✪✪✪ ATK/1600, YOSENJU KAMA 2 Lv.✪✪✪✪ ATK/1800, YOSENJU KAMA 3 Lv.✪✪✪✪ ATK/1500. «Offro poi in tributo Kama 1 e Kama 2 per evocare il mostro decisivo. Oh grande capo dei fantasmi rivestito dal vento! Discendi in queste lande con il tuo mantello furioso! Vieni! Mayosenju Daibak!» MAYOSENJU DAIBAK Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/3000
Una grossa e imponente creatura dal corpo costituito da un'essenza di vento tagliente con tanto di bocca colma di zanne affilate e una coda possente si fece spazio sul terreno in affronto al Re Garunix, ruggendo in una maniera a dir poco assordante da spaventare persino qualche soldato che si nascose a loro stessa insaputa dietro ai compagni, molti per giunta tremavano inconsapevolmente come delle foglie. Le due enormi creature cominciarono a ruggire l'uno contro l'altro aumentando di parecchio l'intensità delle loro grida, costringendo i presenti a tapparsi le orecchie ma furono talmente potenti che quel gesto fu completamente inutile.
Osservando i suoi numerosi punti d'attacco oltre al suo terrificante e mostruoso aspetto, Francesco capì alla fine il motivo per cui avrebbe dovuto destare attenzione e non osava immaginare il potere di cui era dotato: sentiva puzza di bruciato, era sicuro che abbatterlo non sarebbe stata purtroppo una passeggiata. E i suoi sospetti furono fondati quando Sawatari passò all'offensiva.
«Con l'evocazione di ben quattro mostri, si accendono la bellezza di quattro candele sul santuario. Ecco ora che sfodero l'artiglieria pesante... Attivo dopodiché l'effetto di Mayosenju Daibak, con cui può spedire ben due carte sul tuo terreno nella tua mano! E quelle che scelgo di togliere tra i piedi sono il tuo caro Re del Fuoco Alto Avatar Garunix e la tua bella carta coperta! Buon viaggio di ritorno!» la feroce bestia generò con la sua coda un gigantesco tifone che si spedì a rapidità impressionate verso i suoi bersagli, circondando la bestia alata tutt'intorno rendendola prigioniera di una morsa a cui malgrado cercasse di dimenarsi non poté fare nulla per contrastarla. Ma il quindicenne di certo non se ne sarebbe stato lì impalato a guardare.
«Non ci pensare neanche, svelo la trappola: Alta Mare sull'Isola di Fuoco. A condizione che controlli un mostro di attributo fuoco di livello sette o superiore, mi concesso distruggere Mayosenju Daibak!»
«Eh no, sei un po' troppo frettoloso secondo me!» tale risposta pronta non fece che stordire l'altro ragazzo, ma poteva immaginare in ogni caso che avesse pronta una qualche contromossa e difatti si apprestò ad indicare uno dei suoi Pendulum con un cenno della testa. «Quando uno dei miei mostri sta per essere disintegrato, Shinchu L può far sì che ciò non accada ma così facendo devo distruggerlo e metterlo nel mio extra deck! Di conseguenza, l'effetto di Daibak viene risolto e tu devi dire di nuovo ciao al tuo pennuto!»
«Non ho alternative...» pensò con rapidità il castano, nonché all'unica mossa che poteva eseguire arrivati a quel punto. Non gli rimaneva che sperare che il suo piano fosse andato a suo favore. Altrimenti... «Gioco la magia-rapida: Cechio dei Re del Fuoco, con cui distruggo Avatar Arvata per richiamare dal mio Cimitero Re del Fuoco Avatar Garunix!» RE DEL FUOCO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪ DEF/1700. «E quando Arvata viene distrutto, posso richiamare dal cimitero Re del Fuoco Avatar Yaksha.» RE DEL FUOCO AVATAR YAKSHA Lv.✪✪✪✪ DEF/200
Veve, così come il resto degli osservatori del match, stava cercando di comprendere perché Francesco stesse giocando in difensiva in quella maniera: era anche vero che se non fosse stata per la magia e Daibak avesse sferrato un attacco contro Arvata ci avrebbe rimesso tutti i suoi Life Points, ma aveva come l'impressione che stesse preparando il terreno per fare un qualcosa di tutt'ora ignoto. A giudicare dal suo solito atteggiamento pacato, probabilmente sapeva quello che stava facendo e restava soltanto da vedere cosa gli fosse passato in mente.
«Pff. Astuto il marmocchio, ma stai soltanto posticipando la tua imminente sconfitta! Mayosenju Daibak, Kama 3, riducete in poltiglia quegli scarti!»
La gigantesca creatura di vento si avventò senza la minima esitazione verso il piccolo Garunix che usò le sue alette come scudo dagli attacchi nemici: purtroppo, però, non bastò per ostacolare la travolgente furia di Daibak e fu colpito in pieno dal suo corno appuntito, il quale gli causò una terribile dolenza mentre venne scaraventato via lentamente fino a volatilizzarsi. Al contrario di Francesco, egli non aveva perso nemmeno un punto poiché la bestiola era stata messa in posizione difensiva e le creature avversarie non infliggevano danni perforanti, proprio come sperato. L'offensiva non terminò qui, infatti Kama 3 seguì velocissimo il Mayosenju e inflisse un colpo furtivo di spada all'interno di una gamba di Yaksha, che accusò dolorosamente. Francesco aveva nuovamente il campo scoperto, ma...
«Avendo distrutto Yaksha, il suo effetto può distruggere una carta che ho in mano o che controllo. In questo caso non ho Re de Fuoco scoperti, ma guarda caso la mia scelta ricade su Alto Avatar Garunix.»
Non era da tutti sbarazzarsi del proprio mostro migliore, ragione per il quale gli spettatori continuavano ad essere confusi da ogni azione che il castano eseguiva nel corso della sfida. E fu esattamente ciò che fece, prese la carta del suo fidato volatile e la inserì nella zona del disco che doveva essere il cimitero: era evidente a quel punto che stesse pianificando una strategia da utilizzare per sconfiggere Sawatari, concentrato fin troppo a farlo fuori il prima possibile. Sfortunatamente per lui gli toccava attendere ancora un turno, se la circostanza non si fosse ribaltata a favore dell'oppositore naturalmente.
«Tsk! E allora, che cosa ci guadagni a distruggere il tuo uccellaccio eh?! Concludo il mio turno, pertanto Kama 3 deve tornare nella mia mano mentre Daibak resta in campo visto che l'ho evocato tramite tributo e non con evocazione speciale. Vedi di fare in fretta perché non ho tutto il giorno!», «Sawatari-san, Sawatari-san, che cosa stai facendo? Come mai non hai attivato l'effetto di Campo Addestramento Yosen??»
Al rammento di quel dettaglio importantissimo ricordatogli da uno dei suoi compagni, il biondo spalancò gli occhi quanto più possibile e la mandibola si allungò fino a posarsi sulla superficie della strada rimanendo paralizzato in una sciocca e buffa posa, un errore imperdonabile che gli sarebbe costato l'esito del match. I soldati delle Forze Speciali cominciarono allora a fare un gran chiasso, insultando e deridendo il poveraccio che fu fortunatamente difeso dal trio che lo accompagnava sin dall'inizio: ci fu il caos totale lì in mezzo, tra urla e quasi perfino risse, che fu improvvisamente fermato dal grido isterico di Sawatari stesso.
«ORA BASTA, DATECI UN TAGLIO! E voi, brutti mascalzoni che non siete altro, la pagherete per come avete osato rivolgervi al grande Shingo, questo ve lo garantisco... Ho i miei modi per riscalare la vetta della vittoria, ho detto che il pivello contro di me non avrebbe avuto speranze e così sarà! Quindi chiudete il becco, siate pazienti e osservate il mio imminente trionfo!» egli si passò le dita tra i capelli con la sua solita aria vanitosa, circondato dai compimenti e dalle frasi di stima da parte dei ragazzi nei suoi confronti strappando pure forti sospiri dal gruppo di uomini giunto alla totale impazienza.
Per quanto tentassero di far finta di niente, Veve e Francesco non riuscivano a credere alla bizzarre scene a cui stavano assistendo ed il fatto che i cittadini passanti li stessero fissando accigliati rese la circostanza presocché imbarazzante. Anche se, era dovere del ragazzo portare a termine questo duello una volta per tutte e si apprestò quindi a iniziare il suo prossimo turno, quello che aveva preparato accuratamente per far sì che si fosse aggiudicato lui la vittoria attraverso una serie di studi sul nemico e finalmente aveva un'idea molto più chiara del suo stile di gioco da cui nacque una trovata apposita e perfetta che gli avrebbe consentito di scavalcare l'ostacolo che era Mayosenju Daibak.
«Pesco dal deck.» e frattanto, riflettendo sul fatto di aver mandato il suo tanto fidato Garunix al cimitero, dei ricordi cominciarono a riemergere dalla mente sua. Dei ricordi a lui fondamentali, la sua storia di come era entrato nel mondo dei duelli insieme a quella carta a lui estremamente cara.
[...]
In un piccolo paesino di campagna, risiedeva un bambino. Un bambino molto conosciuto dalle sue parti, allegro e amichevole con tutti ansioso di fare sempre delle nuove conoscenze. Ma quell'allegria col tempo fu destinata purtroppo a svanire: per motivi di lavoro dei genitori, lui e la sua famiglia furono costretti a trasferirsi e abbandonare la tranquillità della campagna che tanto amava e a cui si era perfettamente adattato, comportando un radicale cambiamento nel profondo del ragazzino influendo assai nel suo carattere aperto e socievole. Sfortunatamente, il lavoro della madre e del padre costrinse entrambi a compiere lunghe, quasi infinite assenze da casa e avevano pochissimo tempo da dedicare al figlio che di giorno in giorno cominciò lentamente a ritrovarsi in un piccolo mondo chiuso di assoluta solitudine. Ma, arrivò il giorno in cui si trasferì in città dove però riscontra svariate difficoltà col fare amicizia con le persone locali e per quanto si fosse sforzato non riuscì affatto a trovarsi a completo agio come nella sua reale casa ormai lontana, e cominciò a chiudersi in sé stesso e il suo atteggiamento gentile e allegro finì presto col venir rimpiazzato da taciturno e solitario. La città in questione fu esattamente Maiami City, dove attualmente viveva con suo cugino che per tutto questo tempo gli aveva fatto da fratello maggiore e riferimento nel corso della sua crescita e da lui venne a conoscenza del vasto mondo del duel monsters, ricevendo lezioni e consigli preziosi che lo aiutarono man mano a migliorare le sue doti da duellante in erba a duellante esperto. E la sua primissima carta fu proprio lei, Re del Fuoco Alto Avatar Garunix, e il giorno in cui la ebbe ricevuta fu un passo importante per lui perché anche da lì la sua carriera di giocatore aveva finalmente aperto i battenti. Al primo tocco, sentiva già di poter migliorare man mano e rivoluzionarsi nel duellante in gamba che adesso era diventato; Era stato suo cugino stesso a consegnargliela, che per insegnargli a duellare come si doveva, aveva stabilito di creargli un deck alla base di Garunix appositamente per il più piccolo con cui imparò abbastanza in fretta le regole principali del gioco, con cui cercò di compensare la mancanza di amici duellando a ogni ora del giorno. La sua bravura progredì e progredì ancora, sopratutto quando riuscì alla fine a creare un mazzo tutto nuovo da solo migliorandolo con l'esperienza aggiungendo e togliendo carte, restando pur sempre sulla base del suo primo mostro. Nacque in questo modo il suo personalissimo deck Re del Fuoco, superando anche suo cugino e le sue aspettative: tuttavia, sapeva comunque di dover imparare ancora molte cose, e per tal motivo continuò a combattere perdendo perfino assai ore di studio per dedicarsi a strategie su strategie per le proprie carte da sperimentare sui suoi avversari. Un esempio ne era una che aveva già utilizzato molte volte in passato, forse la sua preferita, che aveva a che fare con la possente bestia alata di livello otto che aveva già usato anche nel bel mezzo di un piccolo incontro tra cugini per mostrare all'un l'altro i progressi fatti nel corso delle loro innumerevoli sfide.
«Attivo l'effetto di Garunix con cui distrugge tutti i tuoi mostri dopo che è stato eliminato dal potere di una carta il turno scorso, tornando perciò in gioco. E con il mio attacco diretto ho vinto!» seduti intorno ad un piccolo tavolino con un playmat sulla superficie in mancanza di risorse per ologrammi, il ragazzo uscitone sconfitto imprecò per la sconfitta ma doveva riconoscere che il suo cuginetto lo stava superando molto velocemente, o meglio, lo aveva già superato, cosa che anziché stuzzicarlo lo rese orgoglioso di quest'ultimo: significava allora che le sue dritte gli erano servite eccome, e perché negare che avesse anche talento nel campo del gioco a cui era tanto appassionato che un tempo aveva deciso di presentargli.
«I miei complimenti, cuginetto! Hai saputo sfruttare al meglio le tue carte in combinazione tra loro, e così facendo hai inoltre imparato a conoscere meglio il tuo deck... Davvero un gran bel lavoro. Continua su questa strada e nessun avversario potrà ostacolare il tuo cammino verso la vittoria. Un ultimo consiglio che intendo darti, è quello di pensare sempre prima di agire anche nei duelli. Soltanto con la calma ribalterai le cose a tuo favore, e sono sicuro che queste tue efficaci strategie faranno di te un ottimo duellante di classe.»
Le sue parole scossero il ragazzo, ma non poteva che dargli ragione. Con la tranquillità era possibile raggiungere qualunque obbiettivo, senza lasciarsi prendere dal panico o altro, e quelle frasi di lodi continuavano a eccheggiargli nelle orecchie. Sinceramente non ricordava di essersi sentito così prima d'ora, fiducioso delle sue capacità e fiero dei tanti anni che aveva speso ad analizzare le possibili combo del suo mazzo di cui alla fine ne era valsa la pena. Ogni volta che si trovava in difficoltà o qualcosa lo turbava, cercava di rammentare le avvertenze di suo cugino che gli infondevano sicurezza e lo aiutavano a risolvere le questioni da cui non riusciva a cacciarsi al di fuori. Non lo avrebbe mai ringraziato abbastanza per tutto quello che aveva fatto per lui, per averlo aiutato a non sentirsi nella totale solitudine attraverso i duelli e per averlo reso ciò che era adesso.
«Me ne ricorderò, cugino.»
[...]

E dopo un breve momento di ricordi vissuti di nuovo, Francesco fu adesso convinto per davvero che distruggere Garunix non avrebbe fatto che condurlo al trionfo, che il suo metodo fosse riuscito con successo e che non doveva preoccuparsi minimamente di poter commettere il minimo sbaglio, lo scontro stava per concludersi proprio come aveva pianificato. Tutto era pronto per il gran finale; L'unica cosa da dover mettere in atto, la definitiva, stava per arrivare. «Si attiva l'effetto di cui è dotato Re Alto Avatar Garunix: essendo stato distrutto il turno precedente, può tornare sul terreno e quando ciò accade riduce in cenere gli altri mostri.» RE DEL FUOCO ALTO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700
«C-che cosa...?!» ecco che il motivo della eliminazione del re focoso venne svelato, ma per i contendenti fu troppo tardi: Garunix non perse secondi, il suo corpo fu interamente illuminato da una colorazione rosso accessa che illuminò in primis il grosso musone di Daibak e con un gesto dell'indice del ragazzo puntato ai nemici, la bestia fece scattare all'infuori il fuoco scaturitosi in sé travolgendo qualunque cosa gli si stesse parando davanti, fino ad arrivare al Mayosenju che a causa delle brutali scottature emise un verso da spaccare i timpani, ritrovandosi costretto a lasciar solo il suo padrone preso dal completo stupore. «Impossibile... Il grande Neo Sawatari... sconfitto da un pivello...?»
«E ora, Garunix, passiamo all'attacco finale!» questo generò ad una rapidità impressionante una grossa palla di fuoco, plasmandola con le sue ultime forze restanti dandole potenza e volume, e quando fu pronta per essere lanciata, il mostro attese l'approvazione del castano per scagliarla a tutta forza non solo su Sawatari, ma anche sui suoi scagnozzi che per loro sfortuna si erano immobilizzati dal terrore e non erano riusciti a evitare la possente ondata di calore le cui fiamme consumarono ogni suo Life Point restante. «AAAAAAAAAAAA!!!» (FRANCESCO LP 800; SAWATARI LP 0)

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