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#012 - Fusione: Predapianta Dragostapelia!

L'uomo avvolto nell'ombra e nel mistero non sembrava avere alcuna intenzione di scansarsi dalla sua postazione ostacolando Francesco e Veve, ignari chi fosse colui che avevano dinanzi.

Lo sconosciuto decise di avanzare di qualche passo, la luce della luna filtrò attraverso l'ingresso che ora come ora era stato fatto a pezzi, facendo luccicare i cocci di vetro sparsi per terra e scacciando l'oscurità che finora aveva tenuto nascosta l'identità di questa persona: aveva indosso dei semplici occhiali neri, uniforme del medesimo colore. Chiaramente doveva trattarsi di una guardia, a differenza di un comune componente delle Forze Speciali era ben diverso d'apparenza.

«E lei? Chi sarebbe?» a farsi avanti per primo fu Francesco che, ponendo quel quesito allo sconosciuto individuo, ruppe il silenzio creatosi tra le vicinanze.

«Chi sono non ha importanza. Ciò che conta è che non posso permettervi di passare.»

A seguito di tale affermazione, Veve preparò nuovamente il suo disco, decisa ad affrontarlo chiunque esso sia, ma di certo non era schierato dalla loro parte se le sue intenzioni erano quelle di intralciare la loro strada.

A fermarla, però, fu il castano che le posizionò un braccio davanti come un segno d'attesa, senza distrarsi dalle azioni dell'uomo nemmeno per un minuscolo istante. «Aspetta. Non sembra premunito di duel disk, quindi non credo ci sia bisogno di affrontarlo.»

«Attualmente il presidente sta disputando un duello importante.» proseguì questo, ignorando totalmente il lancio di sfida della ragazza. «Ho avuto l'ordine di non lasciar proseguire nessuno. Pertanto, vi chiedo di girare i tacchi e andarvene.»

A quel punto, il rumore assordante di un altro botto giunse fino al piano inferiore, stavolta di maggiore frequenza rispetto ai precedenti, sorprendendo i giovani che non poterono che guardare la direzione da cui proveniva.

«Ne arrivano ancora.» al commento di Veve, il quindicenne annuì con un leggero movimento del capo.

«Se le staranno dando di santa ragione. Ma, sai... forse non dovremmo intrometterci, per adesso. Questo duello è solamente loro, di quel Yuri e questo presidente, e sarà il più forte ad uscirne trionfante. Il ragazzo ha detto di voler fare per conto suo, bene, è arrivata l'ora di accontentarlo.»

I due si gettarono a vicenda uno sguardo che durò ben poco, poiché la sedicenne emise un sospiro paziente calando il braccio su cui portava il duel disk. Con le sue iridi azzurro cielo e nero come la pece rivolte verso nulla in particolare, approvò semplicemente. «Potresti aver ragione.»

[...]

Tentai più e più volte di vedere attraverso tutta quella polvere e detriti che volavano via dall'impatto, tuttavia con scarsi risultati poiché gli occhi si richiudevano d'impulso e mi era impossibile farlo.

In quel lasso di minuti, fui pervasa da una strana sensazione: non sapevo spiegarmene il motivo, ma anche solo per un attimo avevo avuto l'impressione di aver percepito un presentimento che non potevo descrivere in alcun modo. Di una cosa ero certa, e cioè che avevo assolutamente bisogno di scoprire cosa fosse successo dopo che il mostro di Reiji aveva brutalmente fatto fuori quello di Yuri.

Già, Yuri... Che fine aveva fatto? L'atmosfera, con lo scorrere dei secondi, era diventata insolitamente quieta, quasi come se io fossi l'unica lì dentro ormai. Chissà se fosse riuscito a...

Ma proprio allora, un gemito di dolore risuonò nelle mie orecchie. Il cuore tornò a battere velocemente, riconobbi al volo chi era stato; E nel momento in cui ogni cosa fu di nuovo visibile, gli occhi si spalancarono dallo stupore guardando Yuri venir scaraventato via contro la gelida parete che si sgretolò dallo schianto, facendone cadere dei pezzetti che si sparsero vicino per terra.

Le sue condizioni erano a dir poco terrificanti. Era lì, seduto sul freddo marmo che costituiva il pavimento della stanza, schiena contro il muro su cui era violentemente andato a sbattere, graffi e sporco dappertutto, sulla pelle e sul tessuto dei suoi abiti.

Sentii una fitta al petto notando l'espressione dolorante che cercava di nascondere attraverso un viso inespressivo, sebbene evidente. Ero talmente concentrata su quanto fossero raccapriccianti le sue condizioni che non mi resi conto di avere la bocca mezza spalancata, tanto che per farmi distogliere la concentrazione da quello furono i suoi occhi rosei che s'incontrarono coi miei ancora una volta.

Non riuscivo a sopprimere le mie emozioni, a nascondere la mia reazione scioccata da quel paio di iridi che nonostante la gravità della situazione erano sempre e comunque privi di sentimenti, agghiaccianti, malgrado inoltre i danni che aveva riportato. Le sopracciglia si corrugarono man mano assistendo a quella scena, e accorgendomi che il ragazzo stava continuando a guardarmi dalle mie labbra tentarono di fuoriuscire parole che potessero formulare una frase o perlomeno qualcosa di senso compiuto. Ma niente da fare, mi si bloccavano in gola e non mi permettevano di parlare come avrei voluto fare.

Intanto, in mezzo polverone che copriva la parte opposta della stanza si intravede un luccichio, e dissolto completamente, la figura di Reiji si manifestò assieme a quella del suo gigantesco Re del Destino che ritornò alla sua posizione avendo eliminato la povera Chimerafflesia senza essersi risparmiato. Le pupille si spostarono spontanee ad egli, incredula ancora su come si fosse rivelata devastante la potenza avversaria, quale aveva causato danni considerevoli e per giunta reali al giovane dai capelli viola e rosa, peggio di quelli che quest'ultimo aveva inferto all'oppositore precedentemente. (YURI LP 500; REIJI LP 500)

«E invece mi sbagliavo.» si corresse il sedicenne a quello che aveva detto a Yuri prima di privarlo di gran parte dei suoi Life Points. «Sei rimasto con cinquecento punti...»

Lentamente un gran ghigno si formò sul viso del ragazzo, il suo sguardo si posò sul nemico e quindi distogliendolo dal mio. Non parve mostrare molto dolore adesso, magari un tantino nei suoi tentativi di rimettersi in piedi ma riuscì nell'impresa senza troppi problemi. Ansimava in continuazione, ma ciò non gli tolse la sua solita smorfia che mai voleva saperne di non presentarsi esternamente.

«Questo lo avevo capito anch'io, presidente.» proferì parola tra un respiro e l'altro, sebbene non curasse né questo né il suo aspetto attuale. «Ma lasciatelo dire. La tua mossa è stata fin troppo prevedibile.»

Il suo commento sbigottì alquanto Akaba, compresa me: aveva permesso che la sua pianta venisse distrutta e corso il rischio di perdere l'incontro, e a dispetto di ciò aveva ammesso di aver previsto le sue mosse. Dunque, volendo avrebbe potuto evitare la perdita della propria chimera e assieme ad essa di quasi tutti i suoi punti? Se così fosse, allora, perché non lo aveva fatto?

«Spiegami come sei riuscito a sopravvivere al mio attacco.»

Una risatina percettibile fuoriuscì dalla bocca del quattordicenne. I suoi occhi furono allora pieni di voracità oltre che con pazzia, e questo poteva significare soltanto una cosa. «Chiaro e semplice. Il tuo mostro è privo anche di un solo misero punto, a meno che non combatta con un altro mostro, giusto?» il giovane si arrestò ad osservare la reazione ancora confusa del nemico, il che sembrò divertirlo abbastanza. «In quel caso si raddoppierebbero, com'è successo ora. Infatti, ti sei accorto che non ho fatto ricorso all'effetto di Chimerafflesia?»

A tale domanda, la vista del presidente s'allargò immediatamente. In effetti quello che aveva detto Yuri corrispondeva al vero, non aveva attivato il potere della sua Predapianta per ridurre la potenza del re ed incrementare la sua al tempo stesso. E adesso che aveva praticamente ammesso di averlo fatto di proposito, la questione si fece sempre più confusionaria: perché non aveva fatto uso del suo effetto?

«Non ci sono dubbi... Avevi deciso di non ricorrere ai poteri del tuo mostro poiché sapevi che così facendo i punti del mio sarebbero aumentati a ben settemila, e se fosse successo, tu avresti perso.» Reiji riuscì a comprendere ed analizzare quello che intendeva Yuri, facendo allargare ulteriormente il suo sorriso. «Inoltre, vedendo come stavo utilizzando gli effetti Pendulum dei miei D/D Orco e D/D Fiero Cavaliere, hai pensato di lasciare che Chimerafflesia venisse distrutta da Re del Destino in modo da ridurre il danno che avresti dovuto subire. Una mossa astuta, non c'è che dire. Ma è tutto inutile, stai solo posticipando la tua imminente sconfitta. Anche se per il momento non mi resta che terminare il mio turno.»

«Oh sì! E questo sarà l'ultimo!» era incredibile quanto l'espressione del ragazzo fosse raccapricciante quanto gelida, il viso si oscurò mentre esclamò quella frase preparando le dita sulla cima del deck per estrarre una carta nuova dal mazzo. «Dopotutto, ti avevo detto che contro di me vincere il duello sarà impossibile. Pesco!»

Tornata completamente alla realtà, il mia vista si posò ancora sul duellante fusione che in qualche maniera sembrò già avere la situazione sotto controllo, probabilmente dovevo averlo dedotto dal suo fare sicuro più che mai. Malgrado questo, la vidi dura nel far fronte a un duel monster il cui sarebbe stato sempre superiore ai suoi, in quanto il suo attacco sarebbe raddoppiato alla loro potenza se avesse provato a farlo fuori in battaglia. In un caso come questo, non sapevo affatto come si sarebbe comportato, l'unica risposta poteva venir fuori assistendo al proseguimento del match.

«Attivo la carta magia: Predapotatura! In questo modo, posso riportare in gioco lei, Predapianta Chimerafflesia!» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2500

«Hai di nuovo evocato la tua chimera... Ma è solamente uno spreco di tempo.» il volto di Reiji divenne scuro quando inclinò la testa verso il basso, risollevandola in seguito. «Se proverai ad attaccare il mio re, esso sarà comunque a un passo avanti rispetto alla tua Predapianta perché la sua forza d'attacco si raddoppierà a quella di Chimerafflesia. Oltretutto, se decidessi di bandirlo in alternativa, non ti sarà possibile perché il potere del tuo mostro non ti consente di rimuovere dal gioco dei mostri di livello otto o superiore, ed il mio è di livello dieci!»

Eppure, Yuri non parve intimorito. Anzi, non era cambiato nemmeno di una virgola, deciso e determinato come poco fa, chiara evidenza che stesse pianificando qualcosa che secondo lui avrebbe potuto ribaltare l'esito del duello a suo favore, ancor più evidente quando si apprestò a ribattere. «Non mi sembra di aver detto che voglia ricorrere ai suoi effetti.»

A giudicare dal comportamento del nemico, si presumeva fosse maggiormente stordito, e come non biasimarlo: strano da parte di Yuri non voler fare ricorso al sostegno della sua fidata rafflesia che in ogni occasione lo aveva sostenuto togliendo di mezzo gruppi di Forze Speciali ed altri avversari, il mostro su cui faceva più affidamento tra quelli del suo mazzo. Se le cose stavano così, doveva possedere una creatura la cui potenza era molto elevata rispetto ad ella, una creatura che si sarebbe rivelata la soluzione al suo problema e perché no, un essere capace di stendere il nemico con grande successo sebbene il guaio in cui si trovava. «E adesso 'sta un po' a guardare, presidente, guarda come sto per consumare tutti i tuoi insulsi Life Points mentre attivo un'altra magia, quella che segnerà brutalmente la tua sconfitta: Polimerizzazione!» presa la carta ne girò il retro, svelando appunto il suo asso nella manica, la Polimerizzazione. «Sai a cosa serve questa carta, no? Bene. Grazie ad essa, ora posso fondere Predapianta Chimerafflesia e Predapianta Verme Stapelia in un unico mostro la cui forza supererà persino le tue aspettative!»

La coppia di predatori si innalzò per aria e, venendo attratti l'un l'altro, cominciarono ad unirsi generando poco a poco le parti del corpo di un'enorme bestia che s'iniziò a formare. «Evocazione per Fusione!» Yuri fece scontrare i palmi delle sue mani, ciò fu accompagnato da quelle tre parole, le sue favorite senza dubbio. «E adesso appari! Livello otto, Predapianta Dragostapelia!» PREDAPIANTA DRAGOSTAPELIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700

Un essere dalle sembianze simili ad un incrocio tra un drago ed una stapelia nacque dall'unione tra le due piante, atterrando con l'aiuto delle sue due possenti ali emettendo un boato talmente forte da scaraventare via i detriti che fino ad un attimo fa erano sparsi in giro, e per poco anche il contenitore delle carte dei draghi che fortunatamente era stato spostato di qualche centimetro, intero e senza graffi. Il suo aspetto era davvero imponente, un po' raccapricciante certo, come l'intero deck Predapianta del resto.

Tuttavia, come Reiji stesso aveva affermato, non c'era modo che Yuri potesse far fuori Laplace: se avesse provato ad attaccarlo, la forza del D/D/D sarebbe incrementata fin troppo per com'era messo Dragostapelia e sarebbe andando incontro ad una disfatta probabilmente inevitabile.

Le labbra del maschio s'arricciarono in una smorfia perfida e maliziosa, pupille che incrociarono quelle della preda. «Questa è la tua fine, presidente. Nessuno finora mi ha mai battuto in duello, ricorda queste parole mentre Predapianta Dragstapelia si accanisce sul tuo adorato D/D/D Laplace Re del Destino!»

La famelica creatura partì all'assalto al comando del duellante, sfoderando le sue zanne affilate come lame di spade presenti all'interno della sua cavità orale pronto a lacerare il suo bersaglio.

Quella mossa mi lasciò stupita. In pratica stava per auto-distruggersi cercando di abbattere l'avversario in una battaglia, e oramai non era possibile fermare la Predapianta. A causa di ciò, le parole decisero finalmente di uscire di bocca, consentendomi di esclamare: «Ma che diavolo, è forse impazzito?!»

«Una mossa del tutto sprecata.» fu così che capii che Yuri era seriamente nei guai fino al collo se non spacciato. «Eppure ti avevo avvisato. Si attiva il potere di...»

«Attivo l'effetto di Predapianta Dragostapelia!» il grido dell'altro maschio interruppe di colpo la contromossa nemica, cogliendo entrambi di sprovvista. «Una volta per turno, che sia il mio o quello del mio avversario, esso libera un Segnalino Predatore che intrappola in una stretta morsa il tuo mostro e, se questo è di livello due o superiore, automaticamente diventa di livello uno!»  D/D/D LAPLACE RE DEL DESTINO Lv. ✪✪✪✪✪✪✪✪✪✪ (→ ✪) ATK/?

Il D/D/D fu assalito da una minuscola creaturina che ricordava molto una Predapianta, quale afferrò e strinse saldamente una parte del suo corpo stringendola in una feroce presa da cui era impossibile liberarsi, se non con la distruzione di Laplace stesso.

Intanto la fase di battaglia proseguì, la pianta continuò a fiondarsi dritto verso il Re del Destino intento a polverizzarlo. Non mi fu affatto chiara l'insolita mossa del segnalino da parte sua: stava comunque per venir schiacciato dalla temibile superiorità avversaria, un'azione simile come avrebbe potuto cambiare le cose?

«Qualunque sforzo tu faccia è completamente inutile, Yuri, faresti meglio ad arrenderti! Un misero segnalino non ribalterà la situazione, la tua sconfitta è ormai inevitabile perché il mio Laplace si rafforzerà ulteriormente e tu verrai spazzato via insieme a ogni singolo Life Point che ti rimane!»

«Non succederà.»

Quella risposta ci perplesse di nuovo. Il sorriso sul volto di Yuri si fece ancor più vasto fino a trasformarsi in uno abbastanza inquietante, finendo poi col scoppiare in una scherna risata vera e propria. «Te l'ho già detto, quello che sta per lasciarci non sei altro che tu! E adesso vedrai il perché, Dragostapelia vanifica totalmente gli effetti dei tuoi mostri con un Segnalino Predatore rendendoli inutilizzabili!»

«Non è possibile!» Reiji esclamò d'istinto, osservando come il suo Laplace fu prossimo a diventare il pasto della pianta che con la sua bocca dentata fece piazza pulita di esso e anche dei suoi ultimi Life Points, generando un forte impatto da farlo scaraventare all'indietro, svanendo in un grosso polverone che nemmeno stavolta non permetteva di vedere un bel niente. «Perdonami... Rosa.» (YURI LP 500; REIJI LP 0)

Gli ologrammi svanirono nel nulla, compreso Dragostapelia, soddisfatto del suo pasto, in seguito alla disattivazione dei dischi. La mia focalizzazione, in quegli attimi, non fu attratta su Yuri o su cosa avesse intenzione di fare siccome aveva ottenuto la vittoria, ma verso la direzione in cui era caduto il sedicenne di cui non se ne vide neanche un filo d'ombra. Aveva realmente vinto con cinquecento punti, quando invece si pensava fosse finita per lui?

Udii dei passi lenti e agghiaccianti avvicinarsi, e voltandomi, me lo ritrovai davanti. Yuri mi fissò dall'alto, silenzioso, con freddezza che si manifestò sul suo viso. La sua smorfia abituale era svanita,di nuovo inespressivo.

Mi ripresi dai miei pensieri quando mi accorsi che il maschio aveva raggiunto un mio fianco dopo essersi chinato e allungato verso di esso, non capendo cosa volesse fare. «C-cosa stai...» di scatto mi ritrovai con la faccia rivolta al pavimento e una spalla su cui vi era appoggiata il mio corpo indolenzito con l'aiuto di un braccio che mi teneva saldamente, il che mi sorprese abbastanza. «E-ehi che fai, lasciami!»

Percepii un sussulto che fermò le mie protestare. Girai un po' la testa per controllare, parve provenire dal giovane, ma da quella vista non potetti comprenderlo affondo finché Yuri non cominciò a parlare. «Pesanti lo siamo eccome, a quanto pare.»

Potetti sentire il volto bruciare, furono parole che non mi aspettavo potesse dire sinceramente, ma mi sbagliavo. «Ha parlato quello maleducato, ora vedi di togliermi le mani di dosso, maniaco!!»

Iniziai a muovermi come una matta sferrando calci a vuoto e contemporaneamente posando qualche pugno sulla sua schiena, incolume. I miei tentativi di divincolarmi si arrestarono non appena da lui udii uscire altre parole, di quelle agghiaccianti che facevano venire i brividi lungo la spina dorsale. «Ti conviene darci un taglio con questa tua patetica lotta. Stai soltanto sprecando tempo, non puoi sfuggirmi ormai. E sai perché?»

Cominciai a sentire i muscoli rilassarsi, lasciai cadere le braccia e le gambe, la testa finì per posarsi dolcemente sul suo dorso. Sbattei le palpebre ripetutamente, riaprendole quando mi accorgevo che stavano per chiudersi in preda alla carenza di energie ma ciononostante continuavo a fare il possibile pur di non addormentarmi. Ma poi, la sua voce mi infondette uno strambo senso di gelo. «... Perché tu sei ufficialmente mia.»

Con quello, iniziai pian piano ad intravedere meno cose finché l'unica che riuscii ad avvistare era soltanto il fascino dell'oscurità che riuscì ad abbindolarmi, ragion per cui finii per cadere in un sonno profondo.

Il duellante, con un sogghigno stampato in viso, era sul punto di andarsene, fino a quando qualcosa suscitò il suo interesse: l'oggetto contenente i due draghi. Curioso gli si avvicinò senza esitazione, quasi come se fosse stato attratto da qualcosa a cui non proprio poteva resistere. Se lo ritrovò sotto il naso, in pieno rischio di essere sottratto di quel che proteggeva al suo interno.

E questo fu ciò che fece. Portò una mano al lato del contenitore, premendo il pollice sul pulsante che consentiva di sollevare la protezione di cui era dotato ammirando cosa lo aveva tanto attirato. Una carta di un tono nero ma brillante, affiancata da... una carta violacea che maggiormente lo interessò.

Le afferrò entrambe in un'unica presa, portandosele dinanzi a volto, in primo piano quella lì: occhi verdastri e lucenti, affamati, colmi di sete di vendetta. E al solo sguardo, in Yuri tornò quello stesso sentimento bizzarro che aveva provato lungo il breve tragitto per arrivare in questo posto, un ruggito che secondo lui lo chiamava in continuazione. A dire il vero, non era la prima occasione in cui gli fu capitata una cosa del genere: era sicuro di non sbagliarsi, da quando era giunto in questa città aveva spesso avuto una sensazione simile dentro di sé ma poco ci ebbe fatto caso. E dall'istante in cui aveva raccolto queste carte nella sua mano, lo sentiva ancora. Possibile che tutta questa faccenda fosse collegata a loro...?

Il maschio restò a dir poco stupefatto. Spostando le sue iridi rosa verso la raffigurazione completa del mostro, ma sopratutto sul suo nome inciso sopra, tutto gli si schiarì immediatamente. Dunque era lui che si ostinava a chiamare il suo nome? Era lui che lo stava cercando così tanto?

«Non ho alcun dubbio... Sei tu.»

«Signor Akaba!»

Il giovane incrociò la vista con un uomo dalla vesti completamente nere, condotto sul luogo grazie all'ascensore che portava al piano superiore, a differenza sua che era entrato letteralmente sfondando il muro. La probabile guardia, notata la sua presenza, passò immediatamente sulla difensiva resosi conto che mi stava caricando sulla sua spalla, inerme. «Tu, ragazzo... Lasciala andare, ora.»

Yuri sghignazzò, ignorando totalmente i suoi avvertimenti. Rapidamente sollevò una delle tasche della sua camicia, conservando le carte e prendendone una dal suo deck, quella che aveva utilizzato quest'oggi per riportarmi indietro quando me l'ero svignata di corsa per Maiami City. «Attivo la magia: Flash Viola!»

Un'accecante luce illuminò l'ambiente circostante coprendo la sua via di fuga. L'uomo dovette per forza aspettare che si fosse dissolta per tornare a vedere, e una volta scomparsa, di noi rimanettero solamente tenui luccichii rosei, volatizzati nel nulla. «Accidenti. Sono scomparsi...»

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