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Si da inizio all'operazione nuova alba

Alla sede principale della Xīngxīng Corporation risiedente in Cina, arrivarono da tutto il mondo i dirigenti delle succursali minori,
per poter partecipare ad un'importantissima riunione, di cui l'argomento principale era il progetto Nuova Alba.
Un progetto segreto, di cui soltanto i più rinomati dell'azienda ne erano a conoscenza. Il progetto principalmente era a fin di bene, si trattava di un virus in grado di disabilitare qualsiasi tipo di tecnologia dotata di un particolare chip, inserito su ogni dispositivo della Xīngxīng.
Il virus Nuova Alba doveva essere attivato in caso di malfunzionamento delle suddette tecnologie, difatti in passato ricevettero da tutto il globo molteplici segnalazioni anche preoccupanti che poteva infangare il buon nome dell'azienda.
Le segnalazioni precisarono di gravi malfunzionamenti sui dispositivi creati dall'azienda dotati di un sistema di interfaccia neurale.
Una di esse denunciò l'azienda per l'omicidio colposo di un importante astronauta, di cui la causa della morte fu proprio la loro tecnologia.
Intanto tornando all'epoca corrente i dirigenti arrivarono alla sala conferenze, appena il capo Tian Huang, non che dirigente della sede principale, li vide arrivare: "benvenuti, gentili colleghi finalmente possiamo dar iniziò a questa riunione!" Esclamò il capo, i colleghi annuirono, attendevano questo giorno da molto tempo ed ora era finalmente arrivato.
"Signori sapete perché vi ho inviato qui no?" Domandò Huang, la collega Akane Suzuki, dirigente della succursale situata in Giappone rispose: "si per il progetto Nuova Alba" riferì.
"Esattamente!" Esclamò Huang.
Huang spiegò che finalmente era arrivato il momento di entrare in azione, era il momento di iniziare il loro piano, quello di disabilitare non solo le tecnologie difettose dell'azienda, ma anche le tecnologie esterne.
Il dirigente della succursale della Polonia, riferì al signor Huang se avesse calcolato degli imprevisti, Huang a questo proposito spiegò che ci poteva essere un problema nella riuscita del loro piano. Si trattava di due ragazzi, i cui nomi erano: Reijiro Inoue e Bassam Sasaki, figli di due coppie di dipendenti: Setsuko Sakai e Izo Inoue &  Fatine Aziz e Aisen Sasaki. Questi quattro dipendenti assieme ad altri colleghi, avevano avuto il coraggio di andar contro gli ideali del signor Huang e furono puniti con la reclusione.
Il dirigente Huang era sicurissimo che pur di salvare i loro genitori, quei due ragazzi potevano essere un enorme ostacolo, per cui aveva ordinato ai loro servizi segreti di tenerli d'occhio e secondo le informazioni ricevute informò i colleghi che Reijiro era ricoverato in ospedale.

«Signor Huang visto che il ragazzo si trova in ospedale non crede che è meglio approfittare della situazione per ucciderlo? Prima ci liberiamo degli scocciatori e meglio sarà per la riuscita del nostro piano!»
«Ottima idea signor Anders, i nostri servizi segreti sono anche stati addestrati ad uccidere chi è di intralcio per lo sviluppo della nostra azienda, tra non molto ordineremo a loro di ucciderlo ma per adesso sono concentrati a tenere d'occhio il suo amico.»
«Io propongono di ordinarglielo adesso, prima ci muoviamo meglio é per l'azienda signor Huang!»
«D'accordo signorina Amélie!»

Il signor Huang digitò un pulsante posto sul manico della sua sedia, quel pulsante aprì un canale comunicativo protetto con i loro servizi segreti, a rispondere era un ragazzo dai capelli bianchi occhi color verde pino.
Huang all'inizio non si ricordò di lui, per lui i ragazzini di oggi non erano nessuno, li considerava troppo infantili e soprattutto dei gran spendaccioni, non erano sicuramente adatti a far mansioni in cui la caricatura era piuttosto alta.
Ma quando osservò gli occhi del ragazzo di un color verde scuro quasi da specchiarsi sull'iride immaginandosi un'immensa foresta di pini rammentò: "ah, tu devi essere colui che é stato incaricato per una missione sotto copertura in quella stupida scuola per spiare quei due ragazzi, infondo chi è meglio di un ragazzino per quella missione!" Esclamò Huang piuttosto soddisfatto, quel ragazzo inoltre era l'unico della sua età che era riuscito a crearsi una certa dignità lavorando per i servizi segreti della Xīngxīng Corporation.

«Sono lieto che si ricorda di me, mi dica signore immagino che la sua chiamata non si limita ad un saluto, se vuole sapere l'andamento della missione le ho inviato tutto tramite email sicura!»
«Si lo so, l'ho letta tre giorni fa, ascolta avrai un altro incarico, come ti avranno detto i tuoi colleghi dei servizi segreti il figlio di Izo Inoue e Setsuko Sakai é gravemente ricoverato in ospedale per problemi di cuore, vorrei che terminassi la sua vita! Infondo per quale ragione dovrà continuare a vivere malato, triste non è meglio per lui ucciderlo?»
«Confermo signore, vivere una vita complicata è meglio non viverla ed è giusto terminarla per non continuare a soffrire, ma ho una domanda, in quanto a sua sorella?»
«Rapiscila é portala da me in Cina, sono sicuro che sarebbe un'ottima cavia per le nostre tecnologie e ricerche!»
«Sarà fatto signore!»

Dopo aver chiuso la chiamata con il signor Huang a Lumino-City il sicario era pronto ad entrare in missione.
Era un normalissimo ragazzo di diciott'anni, a scuola era conosciuto nella sua classe perché amava la matematica. Nonostante la sua partecipazione scolastica era dovuta ad una missione sotto copertura era uno dei migliori studenti del suo anno.
Dopo aver calcolato tutti i rischi iniziò a dirigersi verso l'ospedale, secondo le informazioni raccolte dai colleghi, l'obbiettivo si trovava nella stanza 104 nel reparto di cardiologia.
Inoltre per i medici era il momento da scollegare il paziente dall'ECMO.
Appena lo scollegarono Reijiro iniziò a riprendersi e poi cosa che lo rassicurò meglio é che non si sentiva più affaticato come negli altri giorni, i medici annuirono, erano molto sollevati di quest'ottima notizia.
L'utilizzo della macchina era stato vero un successo.

«Si riposi signor Inoue, verrò a controllarla tra una ventina di minuti.»
«D'accordo dottore!»

Appena il Dottor Patel uscì dalla stanza seguito dalla sua equipe, Reijiro si mise su un fianco in modo da poter prendere sonno, non c'era cosa di più bella che una bella dormita pomeridiana.
Intanto il sicario tramite un computer portatile riuscì a collegarsi a tutte le telecamere dell'ospedale compresi il reparto di cardiologia e della farmacia.
Il perché spiava la farmacia dell'ospedale era pressoché semplice, in momento in cui la farmacista era distratta avrebbe potuto rubare degli appositi farmaci: Ibuprofene, Naproxene e Nimesulide.
Questi farmaci se non usati per diminuire il dolore o le infiammazioni, avrebbero potuto in futuro portare dei gravi problemi al cuore; mentre chi invece era già cardiopatico, con la somministrazione di questi farmaci avrebbe potuto causargli un infarto e ictus.
Un ottimo modo per poter morire, pensò il sicario.
Inoltre così facendo avrebbe potuto attuare un omicidio silenzioso e anche pulito, infondo chi lo diceva che l'unico modo per uccidere servisse per forza l'uso di un arma? Rischiando anche di farsi notare.
Poi dopo aver notato che la farmacista si era allontanata grazie alle telecamere, iniziò a dirigersi sul posto.
Una volta rubati i fermarci, silenziosamente uscì dalla farmacia, ed iniziò a incamminarsi verso il reparto di cardiologia stanza 104.
"Il reparto di cardiologia sta a due piani sopra, prenderò l'ascensore più vicino a me, appena entrato vedrò di renderlo mal funzionante da non far aprire le porte ad altre persone... e poi con un mio comando si aprirà soltanto per me!" Disse lui, mentre usciva con cautela dalla farmacia, nascondendo i farmaci in una sacca ed iniziò a incamminarsi verso il tragitto, rimanendo con gli occhi aperti.
Appena entrò nel reparto emergenze si diede un'occhiata intorno, qualcosa nei suoi calcoli andò storto, rimase a dir poco sorpreso, nessuno lo guardava e nessuno diffidava, nonostante tutto lui era comunque un ragazzo, nessuno poteva sospettare di un semplice ragazzino, per cui annuì facendo un sorriso ed iniziò a riprendere il tragitto verso gli ascensori.
"Certo che essere un ragazzo ha i suoi vantaggi!" Esclamò nel mentre camminava verso l'obbiettivo.
Appena arrivò digitò il pulsante dell'ascensore, appena si aprì ci entrò dentro, e digitò il tasto del secondo piano.
Intanto in Cina nella sala conferenze della Xīngxīng Corporation, i dirigenti avevano ideato un modo di inviare il virus in tutto il mondo più facilmente, tramite l'utilizzo di un enorme antenna.
Sicuramente per costruirla ci avrebbero impiegato parecchi mesi, ma non si preoccuparono perché erano nettamente sicuri che il tempo utilizzato per la costruzione dell'antenna sarebbe impiegato per il meglio.
"Ora dobbiamo solo decidere il luogo adatto per la costruzione dell'antenna" riferì Huang, Akane alzò la mano desiderava poter parlare, Huang le diede il permesso ed iniziò ad esporre l'argomento: "possiamo costruirla alla succursale in Giappone a Lumino-City nello spazio esterno, ha una piazza molto amplia e libera, perfetta e poi in caso il nostro agente non riesce a terminare la vita di quel ragazzino, possiamo sfruttare l'occasione, sicuramente si insospettiranno e usciranno allo scoperto e a quel punto noi li cattureremo e per imporre a loro una meritatissima lezione uccideremo i loro genitori davanti ai loro occhi!"
Huang annuì con un sorriso sadico e approvò l'idea della sua collega giapponese.

«Inoltre signorina Akane, ha anche un altro vantaggio, non so se si ricorda, ma tempo fa organizzai un incontro con quella stupida scuola, in modo che i nostri collaboratori vedessero da vicino quei due ragazzini, e poter raccogliere informazioni su di loro, questa gita ci sarà il martedì della prossima settimana, sicuramente la scuola non potrà permettersi di venire qui in Cina quindi sicuramente visiterebbero la tua succursale, quindi occhi aperti quel giorno!»
«Si signore, ricordo benissimo e non si preoccupi starò attenta!»
«Inoltre ci sarà anche il nostro agente sottocoperta, quindi tu e i tuoi subordinati trattatelo come un normale studente!»
«Si signore, noi dirigenti, io compresa, conosciamo bene chi è l'infiltrato alla Lumino-City High School!»
«Bene!»

Intanto all'ospedale di Lumino-City il sicario era appena arrivato alla stanza 104 e per sua fortuna, la sua vittima non era in stanza, avrebbe potuto inserire i farmaci all'interno della flebo senza problemi.
Reijiro intanto si era svegliato già da qualche minuto, era andato ai servizi igienici interni alla sua stanza, appena dopo qualche minuto uscì vide un suo compagno di scuola "Gihei, che ci fai qui?" Domandò Reijiro abbastanza perplesso, Gihei lo sentì, ed iniziò ad agitarsi, il volto era completamente bagnato dal sudore... non sapeva cosa rispondergli, ma agitazione a parte per sua fortuna aveva finito di sistemare la flebo circa un minuto fa.
"Allora mi rispondi?" Domandò il ragazzo, a quel punto Gihei si voltò lentamente verso il compagno.

«Ho saputo che non ti eri sentito bene, e che ti avevano ricoverato qui, quindi da buono amico sono venuto a trovarti»
«Mhhh... te l'ha detto Bassam?»
«Bassam? Eh si sì è stato lui ad avvisarmi!»

Reijiro fu piuttosto titubante, dal modo in cui parlava sembrava non essere del tutto sincero, Gihei notando le sue incertezze si inventò una scusa per andarsene: "Ora devo andare, sai faccio ripetizioni di matematica ad una ragazza delle medie, quindi a domani" disse Gihei nel mentre si avvicinò verso la porta e subito dopo pensò tra se e se "se ci arrivi".
Appena uscito dalla stanza si chinò é lanciò un sospiro di sollievo "non mi sono mai sentito così tanto agitato in vita mia".
Intanto Reijiro ancora dubbioso dalle parole dette da Gihei, decise di scrivere a Bassam.
Appena si aprì là chat, iniziò a comporre il messaggio "Hey, hai per caso avvertito Gihei che sono in ospedale?" Subito dopo averlo composto lo inviò sperando di poter ricevere in fretta una sua risposta. 
Gihei intanto dopo essersi liberato di quell'immensa agitazione, iniziò a riprendere il cammino verso l'uscita del reparto.
Nel mentre camminava vide arrivare verso di lui un medico, era il Dottor Patel, nonché primario di questo reparto, ma a causa di alcuni impegni sembrava non averlo notato.
Il Dottor Patel in questo preciso momento era al cellulare, riferendo alla moglie se la sua sala operatoria era libera, doveva portargli due suoi pazienti, la moglie riferì che in questo momento c'era un paziente, avrebbe potuto portarli una volta finito l'intervento, in più il marito non doveva disturbarsi nel cercala, perché l'avrebbe informato lei stessa quando la sala fosse pronta a ricevere i suoi due pazienti.
Gihei nel mentre approfittò di questa situazione per andarsene velocemente.
Non appena il medico arrivò alla stanza 104 notò che la flebo del paziente era già preparata "però... Le infermiere sono state molto veloci, forza signor Inoue oggi inizia il suo ciclo di terapia!" Esclamò il dottore.
"Va bene Dottore, sono pronto!" Rispose Reijiro.
Prima lo curavano e prima poteva andarsene, sua sorella aveva bisogno di lui.
Ma nel mentre si avvicinò al paziente per inserirgli la flebo, si accorse che c'era qualcosa che non quadrava, il falcone inserito non corrispondeva alla terapia.

«Qualcosa non va dottore?»
«Si, le infermiere ti hanno dato i farmaci sbagliati, questi non sono quelli che devi prendere... e sei stato fortunato che me ne sia accorto, se te l'avessi anche somministrata una goccia avresti rischiato l'infarto oppure un ictus...»
«Secondo lei chi è stato?»
«Non lo so, dovrò indagare sulla questione, le infermiere non penso farebbero un errore così grave...»
«Capisco... la ringrazio, la sua esperienza mi ha salvato la vita dottore!»

Intanto nel mentre Reijiro stava discutendo con il suo medico, il suo cellulare gli vibrò.
Il suo amico Bassam gli aveva appena risposto al suo messaggio: "Ciao Reijiro, mi fa piacere che mi hai scritto, sono stato molto in pensiero per te e non soltanto io, anche tua sorella é molto preoccupata per le tue condizioni.
Comunque in quanto a Gihei, non gli ho detto niente.
Anzi ieri per te ho saltato la scuola, il mio migliore amico é più importante dello studio.
Quindi, non avendo il suo numero cellulare posso parlargli soltanto a scuola, e non essendoci andato non posso minimante essere stato io ad avvisarlo..."
Appena notò la notifica, si scusò con il medico, riferendogli che gli era arrivato un messaggio importante e che doveva leggerlo, Patel riferì che non c'era nessun problema, anzi poteva far quello che voleva.
Reijiro dunque aprì la chat di Bassam ed iniziò a leggere il messaggio accuratamente.
Appena finì di leggere, iniziò a tubarsi, quelle parole non l'avevano affatto rassicurato anzi avevano semplicemente confermato i suoi sospetti.
Dal momento in cui si era ritrovato Gihei nella sua stanza d'ospedale, aveva iniziato a nutrire delle perplessità su di lui, doveva semplicemente confermarle e la risposta ottenuta dal suo migliore amico le confermò tutte quante.
Una di esse era proprio che fosse lui ad averli spiati quel lunedì pomeriggio nel corridoio della scuola.
Anzi nonostante doveva sentirsi più o meno sollevato per aver fatto luce su questo mistero, non lo era per niente, anzi era più turbato di quanto lo era prima.
Nel mentre lui rifletteva su altri sospetti, Patel riferì al suo paziente che sarebbe andato nel reparto farmaceutico per poter prelevare i farmaci giusti in modo da far iniziare a Reijiro la sua terapia.
Il ragazzo lo salutò attendendo il suo ritorno.
Il dottor Patel dopo essere uscito dal suo reparto si diresse verso l'ascensore, la sua destinazione era il piano terra.
L'ascensore dopo una ventina di secondi raggiunse il piano.
Subito dopo il Dottor Patel iniziò a dirigersi verso la farmacia, per poter prendere determinati farmaci per eseguire la terapia idonea al suo paziente, aveva una vasta scelta a cominciare dai Nitrati come: Nitroglicerina, Isosorbide e Mononitrato, poi seguiti dagli Antiaggreganti Piastrinici come: Acido Acetilsalicilico e Eparina, i Betabloccanti come: Atenololo, Acebutololo Cloridrato, Metoprololo Tartrato ed infine Calcio Antagonisti: Verapamil e Amlodipina.
Appena arrivò notò che la sua collega Joruri Yokoyama era in preda al panico. "Qualcosa non va?" Domandò il Dottor Patel nel mentre si avvicinava verso di lei.
Joruri subito dopo aver sentito la sua voce, si voltò verso di lui é gli rispose: "Oh Dottore é successa una cosa gravissima!" Esclamò preoccupata.
Patel a quel punto si allarmò, l'istinto lo portò a domandarsi se c'era qualcosa di collegabile sui farmaci sbagliati per la terapia del suo paziente e il panico della sua collega, pertanto per levarsi ogni dubbio le pose un'altra domanda:

«Joruri, per caso le infermiere... hanno somministrato dei farmaci sbagliati ai pazienti?»
«Cosa? No! Anzi é successo  che dei farmaci sono stati rubati...»
«Sai per caso quali sono i farmaci che sono stati rubati?»
«I farmaci rubati sono Ibuprofene, Naproxene e Nimesulide.»
«Che strano, gli stessi farmaci sono stati erroneamente somministrati ad un mio paziente!»
«Cosa? Ne è sicuro Dottore?»
«Si, e menomale che me ne sono accorto, altrimenti il mio paziente sarebbe potuto morire di infarto o di ictus...»
«Ah menomale che se n'è accorto... vorrà prendere dei provvedimenti?»
«Si, sono molto insospettito vorrei chiamare la polizia, ma prima vorrei indagare io stesso, non vorrei allarmare nessuno.»
«D'accordo dottore.»
«Comunque se non le dispiace, può darmi del Verapamil, della Nitroglicerina, del Acido Acetilsalicilico ed infine del Metoprololo Tartato?»
«Subito Dottore, le vuole tramite somministrazione per Eneovena, Intramuscolo, oppure desidera le Flebo?»
«Tramite Flebo.»
«Perfetto Dottore! Arrivo subito»

Joruri si diresse verso il terzo scaffale, dove teneva le flebo, la farmacia era divisa in tre scaffali, il primo dedicato ai farmaci per somministrazione per endovena, il secondo per l'intramuscolo ed infine il terzo per le flebo.
Mentre le soluzioni orali, vi erano negli appositi cassetti della sua scrivania.
Appena prese il necessario ritornò dal Dottore. "Ecco a lei dottore" disse dandogli i farmaci che gli aveva chiesto, il Dottor Patel annuì e ringrazio la collega, inoltre le riferì che avrebbe senz'altro indagato sulla faccenda dei farmaci scomparsi.
Lei lo ringraziò, il medico annuì e subito dopo la salutò, doveva immediatamente dirigersi nel suo reparto, così da poter finalmente somministrare la terapia al suo paziente.
Nel mentre si dirigeva verso il suo rapato prese il suo cellulare di servizio e scrisse un messaggio al dottor Feng Li: "Buon giorno Dottore, può venire nel mio reparto? Vorrei tanto che io e lei parlassimo con il mio paziente assieme".
Dopo averlo inviato, riprese il cammino verso il reparto, non serviva neanche  attendere una sua risposta perché era sicurissimo che se in caso lo visualizzasse, l'avrebbe potuto incontrare davanti alle porte del suo reparto.
Mentre continuava il tragitto verso gli ascensori incontrò proprio il dottor Feng Li, che si stava dirigendo proprio verso il reparto di Cardiologia.

«dottor Patel!»
«dottor Feng!»

Dopo essersi salutati entrambi si dirissero verso gli ascensori, che li portavano al secondo piano, dove vi era il reparto di cardiologia.
Dopo aver raggiunto il piano, uscirono dall'ascensore e i due medici si incamminarono verso l'ingresso del reparto.
Patel prese il suo badge, grazie ad esso aprì le porte del rapporto e fece accomodare il collega, appena Feng entrò lo seguì il dottor Patel e con le sue indicazioni, lo psichiatra arrivò alla stanza 104.
Reijiro lo notò.

«Ben tornato Dottore! Vedo che c'è anche lo strizza cervelli, il dottor Feng Li!»
«Si esatto, io e te ieri mattina c'eravamo già parlati ricordi?»
«Si ricordo...»
«Allora Reijiro, ho invitato il dottor Feng Li, per discutere tutti e tre insieme, durante la terapia»
«Capisco»

Il dottor Patel gli preparò la prima dose di flebo che conteneva il Verapamil, un medicinale a base di calcio.
Subito dopo avergliela preparata, la collegò al braccio di Reijiro tramite un ago.
Poi nel mentre che attesero che il Verapamil finisse, i due medici iniziarono il discorso con il paziente.
Ad iniziare il discorso fu il dottor Patel ponendogli una domanda: "Signor Inoue, visto che ormai tra me e lei c'è confidenza, le darò del tu, Reijiro ascolta bene ciò che sto per domandarti, ma tu hai dei nemici?"
La domanda posta dal dottor Patel, lo turbò di parecchio, addirittura gli iniziarono anche a tremargli i denti... "c-c-che... cosa glielo fa pensare?" Rispose Reijiro ponendogli un'altra domanda.
"Ciò che me lo fa pensare é che nella nostra farmacia sono stati derubati dei farmaci, più precisamente: Ibuprofene, Naproxene e Nimesulide... che, caso strano, li ho trovati aperti nella tua stanza, anzi sei stato fortunato che me ne sia accorto, se prendevi quei farmaci potevi morirci..."  rispose il dottor Patel, Reijiro comprese ciò che gli era stato detto del suo medico e lo ringraziò per avergli salvato la vita.
"Non devi ringraziarmi é il mio lavoro salvare le vite dei pazienti!" Esclamò il dottor Patel, Reijiro grazie alle sue parole si rassicurò e finalmente trovò la forza di raccontare.

«Purtroppo non posso rivelare con esattezza tutto quanto, l'unica cosa che posso dirvi che si, io ho dei nemici... ma non posso dire oltre!»
«Non può dirci neanche chi sono questi tuoi nemici?»
«No! Non posso andare oltre dottor Feng...»
«Come mai?»
«Perché se lo faccio finireste nei guai... e anche molto grossi...»

Il dottor Patel si allarmò, i suoi presentimenti stavano venendo a galla e decise di porgli un'ultima domanda: "Per caso il ragazzo dai capelli bianchi che è venuto a trovarla fa parte di questi tuoi nemici?"
Reijiro gli rispose: "se i miei sospetti risultano veri, purtroppo si... però ora basta con le domande non posso aggiungere altro..."
I due medici compresero la situazione e smisero di fare domande.
Intanto Gihei Itou, era già ben lontano dai pressi dell'ospedale, il ragazzo si stava dirigendo in un vicolo buio, in modo da effettuare una chiamata molto importante, doveva contattare il suo capo: Tian Huang, per aggiornarlo sulla missione.
Intanto in Cina alla Xīnxīng Corporation, la riunione andò avanti e nel mentre proseguirono il loro discorso, nel grande schermo collegata al dispositivo cellulare del signor Huang apparve una chiamata, era il loro agente dei servizi segreti, sicuramente voleva informarli sull'andamento della missione.
Huang incuriosito decise di rispondere.

«Immagino tu abbia buone notizie!»
«Quasi signore, la missione per portare a termine la vita di Reijiro Inoue potrebbe essere andata a buon fine come non esserlo...»
«Cosa vorresti dire?»
«Intendo dire che per terminare la sua vita ho voluto mascherarlo come un possibile incidente... ho dato a Reijiro i farmaci sbagliati e se avranno avuto effetto sarà morto per infarto o ictus...»
«Ed in caso non avessero fatto effetto?»
«Se non avversaro fatto effetto rimedierò portandole sua sorella in Cina come mi aveva chiesto, però c'è un piccolo problema!»
«Di che si tratta?»
«Poco tempo prima di preparagli i farmaci, Reijiro mi ha guardato con uno sguardo sospettoso... quindi sicuramente avrà avvertito Bassam, e se così non posso avvicinarmi ad Emi se entrambi sanno che io lavoro per lei, signor Huang!»
«Capisco, vedi di trovare un rimedio e portami la bambina, altrimenti sei licenziato!»
«Si signore non si preoccupi non la deluderò, in quanto al rimedio ho  già contattato due colleghi, saranno loro a fare il lavoro sporco per me!»
«Va bene appena puoi aggiornami sulla missione!»
«Si signore.»

Intanto a Lumino-City Gihei chiuse la chiamata, dopo aver informato il suo capo sospirò.
Il risultato della missione era incerto, aveva il cinquanta per cento di aver successo, ma anche un altro cinquanta per cento di fallire e ciò lo rese impotente, inoltre come se non bastasse le parole dette dal signor Huang l'avevano ferito nell'orgoglio, non desiderava affatto essere licenziato.
Credeva in tutti i modi di far di più, di dimostrare di essere all'altezza proprio come i suoi colleghi adulti dei servizi segreti della Xīngxīng Corporation.
Eppure tutto questo non era bastato, ma non doveva disperarsi ora, perché doveva incontrarsi con due colleghi: Akira Takeuchi un uomo di trent'anni e Seki Wada una donna di venticinque anni.
Il randevu era in una linea abbandonata della metropolitana di Lumino-City, appena Gihei arrivò, vide arrivare due persone con abiti in borghese, alla sua sinistra un signore dai capelli argentei e dagli occhi grigi, mentre invece alla sua destra arrivò una signora dai capelli rosso scarlatto e dagli occhi blu oltremare.
Finalmente i tre agenti si erano riuniti.

«Qual é il piano Gihei? Infondo sai benissimo che non ci facciamo comandare da un ragazzino almeno che non ha una strategia adeguata!»
«Calmati agente Seki, ora vi spiegherò tutto quanto, l'operazione come ben saprete consiste nel rapire una bambina, si chiama Emi Inoue»

Gihei diede ad entrambi una foto in cui la ritraeva, i due agenti la guardarono attentamente "Ok, e il piano sarebbe?" Domandò Akira fissandolo.
Gihei accennò ad un sorriso: "allora, da quando suo fratello é stato ricoverato, la bambina é stata affidata al suo migliore amico, Bassam Sasaki. Immagino che lo conosciate, anche lui é un nostro obbiettivo. Però siamo fortunati, possiamo cogliere l'occasione per trarre informazioni.
Quindi la prima cosa da fare sarà spiarlo, lui abita in Via Ali Della Libertà numero 68.
Poi verso il pomeriggio si passerà all'azione.
Mostrando ai nostri nemici la vostra infallibile mira con il fucile di precisione e per farlo approfitterete del campanile, si trova ad ottanta metri di distanza da casa sua, per la precisione si trova a nord della via.
Ma ad appostarsi sarà soltanto uno di voi due e farlo sarà Seki, mentre tu Akira ti apposterai in una parete nascosta, così avrete due piani d'azione uno a lunga distanza mentre l'altro a breve.
Ma per la riuscita della missione, vi consiglio di usare dei proiettili soporiferi, Huang la bambina la vuole viva.
Akira inoltre devi sapere anche che Bassam non é molto bravo a difendersi, quindi se vi sarà d'intralcio, potrai passare allo scontro fisico e conoscendoti sicuramente ne uscirai vincitore."
Subito dopo aver finito di illustrare il piano, Akira fece un passo avanti e gli pose una domanda:  

«Senti Gihei, per aver delle probabilità in più per il completamento della missione,  abbiamo il permesso di terminare la vita del ragazzo?»
«Assolutamente NO!»
«Tch d'accordo...»
«Huang sicuramente avrà dei piani per lui, una volta che ci saremo sbarazzati di Reijiro toccherà a lui, quindi vedete di non ucciderlo. SONO STATO CHIARO?»
«D'accordo!»
«Poi dopo aver preso la bambina cosa dobbiamo fare?»
«Semplice, una volta che avrete terminato tornerete qui, ed insieme andremo all'aeroporto, questa linea abbandonata in superficie sbocca proprio in un hangar segreto, dove vi si trova un jet privato usufruito dai dirigenti della Xīngxīng Corporation e dai suoi servizi segreti,  noi tre facendone parte potremmo usufruirlo per portare la bambina dal signor Huang in Cina! E questo é tutto signori!»

Akira e Seki dopo aver ricevuto le istruzioni salutarono il loro collega e si diressero verso l'uscita della linea metropolitana.
Una volta fuori, Seki avviò il suo orologio dove controllò il navigatore. "Via Ali Della Libertà è a due ore da qui a piedi, muoviamoci!" Esclamò.
Akira intanto iniziò ad avvertire della tensione nell'aria, era da molto tempo che non partecipava ad una missione, si sentì arrugginito.
Seki nel mentre si incamminarono, notò la preoccupazione del collega e tentò di rassicurarlo: "é vero che non partecipi da molto tempo ad una missione per la tua età, ma non devi preoccuparti, hai visto i nostri avversari no? Una bambina e un ragazzino che non è in grado di difendersi, meglio di così non poteva andarci non credi?" Domandò guardando negli occhi.
Akira la ringraziò per le parole dette e le rispose: "Si, hai ragione, poi non è l'età che conta ma l'esperienza!" Esclamò lui.
Akira dopo essersi rassicurato, riferì alla collega che potevano finalmente riprendere il loro cammino verso l'obbiettivo.
Intanto la piccola Emi si trovava a casa dall'amico Bassam e proprio in questo momento stava giocando con Bolton.
Oggi non era andata a scuola, secondo lui era meglio che passasse questo tempo per se stessa.
Aveva bisogno di riprendersi da tutto ciò che era successo in questi giorni, ma Bassam mentre la vedeva giocare con il suo cane sapeva benissimo che un solo giorno poteva non bastare.
Però era anche molto preoccupato per la sua situazione scolastica e tenerla sempre a casa non era un'ottima soluzione e nonostante sia consapevole che la salute sia fisicamente che mentale venisse prima dello studio...
Emi intanto mentre giocava con Bolton sentì sussulti provenienti dall'ingresso, vide Bassam accosciato a terra, era veramente disperato, sperava fortemente che questa orrenda situazione finisse così da rendere felici entrambi, Emi sarebbe potuta ritornare da suo fratello maggiore e rivedere i suoi compagni di scuola, mentre Bassam anche sarebbe potuto ritornare nei banchi di scuola e anche ritornare al bancone del Bar.
Il suo datore di lavoro, il signor Akihiro Ishikawa ieri e l'altro ieri gli aveva inviato  alcuni sms per accettarsi della sua disponibilità al lavoro per il pomeriggio e per la sera, ma il ragazzo rifiutò entrambe le richieste, inventandosi una scusa, gli scrisse che era troppo incasinato con la scuola e che doveva studiare.
Akihiro (Ignaro della sua situazione) credette alle sue parole e fu anche molto  comprensivo nei suoi riguardi, augurandogli il meglio, sperando  che un giorno sarebbe potuto tornare al lavoro.
Emi nel frattempo si era avvicinata a lui e l'abbraccio fortemente. "Fratellone Bassam, non devi piangere, vedrai che andrà tutto bene, mio fratello si sistemerà ed io non ti sarò più un peso..."
Bassam appena sentì le sue ultime parole si scioccò... "Un peso? Ma che stai dicendo? Tu non sarai mai un peso per me!" Riferì lui, ricambiando allo stesso tempo l'abbraccio della bambina.
Mentre loro due si abbracciarono caldamente arrivò il cane, che assieme a dei piagnistei mosse con muso le loro braccia, desiderava il padrone tutto per se.
La bambina annuì é riferì: "però il tuo cane é molto geloso, ti vuole tanto bene".
Bassam invece scoppiò a ridere e poi nel mentre accarezzò il cane gli disse: "certo che  sei proprio un gelosone Bolton, lo sei sempre stato anche quand'ero piccolo!"
Appena il padrone smise di coccolarlo, Bolton abbaiò cercando di fargli capire che desiderava altre coccole.
Bassam dunque lo accontentò, e gli accarezzò il muso. "Ok ma dopo queste basta e se fai il bravo dopo faremo una bella passeggiata ok?"
Il cane appena sentì la parola passeggiata uscì dal giardino ed entrò in casa e si diresse verso la porta d'ingresso e appena arrivò si accucciò aspettando che il padrone lo portasse fuori.

«Quel cane non cambia mai, senti Emi ti dispiace se facciamo una passeggiata? Così si svaga un po'?»
«Certo che no, forza andiamo!»

Bassan annuì, prese per mano la bambina e rientrarono in casa e subito dopo si incamminarono verso l'ingresso dell'abitazione.
Emi si staccò dalla mano di Bassam in modo da poter prendere il collare e il guinzaglio per il cane, Bolton appena li vedette si diresse verso di lei e chinò la testa, e allo stesso tempo scodinzolò la coda.
"Che bravo cane che sei" disse Emi mentre gli inserì il collare.
Una volta inserito gli agganciò il guinzaglio.
"Ecco fatto, sei pronto per uscire Bolton" disse la bambina per andare verso la porta tenendo il guinzaglio. "Forse é meglio che lo tenga io" riferì Bassam e aggiunse:

«Sai Bolton quando é felice tira un po' é non vorrei che ti facessi male»
«D'accordo.»

Emi diede il guinzaglio al suo amico, poi lui aprì la porta "dai Bolton andiamo!" Esclamò lui.
Il cane abbaiò e uscì dalla porta pronto per essere portato a passeggio.
Seguito a ruota da Emi e Bassam.
Nel mentre Bassam chiuse la porta della sua abitazione, Bolton avvertì delle presenze estranee, erano i due agenti della Xīngxīng Corporation: Seki & Akira.
Come ricevuto dalle direttive, durante la mattinata dovevano limitarsi ad osservarli.
Bassam nel mentre sentì il ringhio sgridò il cane dicendogli: "OI Bolton, non si ringhia OK? E se lo fai ancora non esci" Il cane si accasciò per terra piangendo, non gli piaceva essere sgridato.
Il ragazzo lo guardò attentamente é lo accarezzò, sentendosi in colpa per averlo rimproverato. "Dai forza andiamo!" Esclamò lui, il cane si alzò, emise un abbaio, facendo capire al padrone che era pronto per la passeggiata.
Emi prese la mano destra di Bassam e iniziarono ad incamminarsi.
I due agenti intanto li seguirono, non dovevano perderli di vista, il cane si girò dietro di se, aveva avvertito nuovamente la loro presenza, ma questa volta, per non far arrabbiare il suo padrone non abbaio e ne ringhiò, ma rimaneva comunque in allerta, tenendo le orecchie aperte.
Mentre passeggiavano, il cane si guardava ripetutamente dietro di se.
Bassam allo strano comportamento del suo cane ci fece caso, tentò di rimanere calmo, anche se infondo al suo cuore era seriamente preoccupato, questa situazione di sentirsi osservato gli fece ricordare l'avvenimento accaduto nei corridoi di scuola, un loro compagno o insegnate aveva colto sia lui che Reijiro parlare della Xīngxīng Corporation e come se non bastasse il messaggio inviato stamattina da Reijiro, quello se fosse stato lui ad avvertire Gihei che lui si trovava in ospedale, lo fece preoccupare ancor di più e la sua preoccupazione gli lanciò un campanello dall'arme, Bassam stava iniziando a pensare che chi li avesse spiati allora era il loro amico Gihei...
"Non so per quale ragione tu l'abbia fatto ma lo scoprirò!" Esclamò Bassam non accorgendosi di aver pensato ad alta voce.
Emi lo sentì "scoprire cosa?" Domandò la bambina incuriosita.
Bassam dopo aver recepito la sua domanda fece scena muta, non era in grado di  darle una risposta.
Inoltre non poteva rilevare niente su ciò che ne riguardava.
Emi era ignara di ciò che era successo ai suoi genitori, Reijiro non se la sentiva di raccontarglielo, quello che lui temeva non era che lei poteva non comprendere al cento per cento la situazione,
anzi rispetto ai suoi coetanei lei era molto sveglia, ciò che realmente lo preoccupava  era la sua infelicità.
Potevano esserci delle gravi conseguenze, sia al livello fisico che a livello cognitivo, svelarle la verità di ciò che stava realmente accadendo avrebbe potuto segnare a vita quella povera bambina e lui non desiderava che lei soffrisse.
Bassam dunque decise di rispettare le sue decisioni, infondo chi se non suo fratello maggiore sapeva cosa andava meglio o no per Emi.

«Mi dispiace, ma tuo fratello mi ha detto di non rilevarti niente!»
«Perché c'entra anche mio fratello?»
«Purtroppo si, ma non posso aggiungere altro!»
«Uffa...»

Finita questa breve discussione, i due ripresero a passeggiare, amando in un'altra zona della città di Lumino-City.
La zona era tranquilla.
Bolton questa volta era piuttosto tranquillo, aveva smesso di guardarsi attorno e ciò tranquillizzò di molto anche il suo padrone.
Intanto i due agenti della Xīngxīng Corporation: Seki & Akira si erano rincontrati. Avevano deciso di lasciar star i pedinamenti e per il momento era meglio riorganizzarsi.
La reazione avuta dal cane poco prima che uscissero i loro obbiettivi dalla residenza e i ripetuti sguardi su di loro, li avevano messi in soggezione.

«Dobbiamo liberarci di quella bestiaccia... non cattureremo mai la bambina se quella bestia riesce a capire le nostre intenzioni anche se siamo lontani!»
«Si, sono d'accordo, infatti prima di colpire la bambina con i proiettili soporiferi, prima colpiremo lui, così avremo il via libera.»
«Tsk! Tutto qui?»
«Certo, non ti permetterò di far del male a quella creaturina.»
«Quella CREATURINA ci può rovinare il piano!»
«AKIRA BASTA! Useremo i proiettili soporiferi, così quella creaturina dorme e non ci rovina nessun piano OK?»
«Tsk! D'accordo...»

Finita la discussione Akira e Seki, si prepararono per riprendere la missione, Bassam e la bambina non erano andati molto lontano, potevano raggiungerli anche piuttosto in fretta.
Intanto quei due ammirarono la zona in cui si erano fermati.
La città di giorno era molto diversa da com'era al calar della sera.
Durante il giorno Lumino-City, era tutt'altro che luminosa, era spenta, senza un minimo di vita.
Ma tutto questo silenzio era comprensibile, la città di Lumino-City, non era soltanto la città dei giovani, ma era anche del lavoro e dell'istruzione.
Difatti negli orari diurni, gli abitanti, a partire dai bambini e dagli adolescenti ed infine degli universitari, erano impegnati nello studio.
Mentre gli adulti invece impegnavano le loro ore nel lavoro,
rendendo la città molto tranquilla.
Gli orari lavorativi erano la maggior parte diurni, solo le strutture sanitarie, gastronomiche come: i Bar e i Pub,
ed infine le strutture dei trasporti, l'aeroporto e le stazioni ferroviarie,
disponevano di un orario serale e spesso, soprattutto i giovani, notando questa sottile differenza tra il giorno e la notte paragonavano Lumino-City ad una lampadina, che di sera veniva accesa portando allegria tra le strade,
mentre poi verso il sorgere dell'alba come una normale lampadina, andava poi spenta portando via con se l'intera allegria.
Ma per Bassam invece andava bene così, lui era diverso, non era come i suoi coetanei che preferivano le immense vivacità serali, al contrario a lui non piacevano affatto, preferiva maggiormente la tranquillità diurna.
Emi intanto vendendo l'amico ammaliato dall'immensa tranquillità si sorprese.
Lei, come la maggior parte dei cittadini, preferiva la vivacità che la sera regalava, luoghi tranquilli e silenziosi l'annoiavano.
Bolton invece, mentre il suo padrone continuava a stupirsi della tranquillità intorno, si guardò con circospezione e annusò qualsiasi cosa, non era soltanto un cane intelligente, coccolone/giocherellone, ma era anche molto curioso.
Nel mentre i due continuarono la loro passeggiata mattutina, alla sede della Xīngxīng Corporation in Cina, nella sala conferenze, i dirigenti finirono la loro riunione, quello che c'era da dire era già stato detto in precedenza, l'operazione Nuova Alba.
I dirigenti delle succursali minori salutarono il signor Huang e uscirono dalla sala conferenze, per loro era il momento di rientrare in albergo.
Huang invece si incamminò in un reparto segreto, il cui accesso era bloccato a tutti se non a lui.
Quel reparto veniva usato come prigione per i trasgressori e appena arrivò in corridoio ci fu una guardia, appena la guardia lo notò si mise sull'attenti.

«Signore!»
«riposo, voi dei servizi segreti siete così rigidi... vorrei un po' di malleabilità d'ora in avanti!»
«D'accordo signore!»
«Senti vorrei vedere i prigionieri...»
«D'accordo, se vuole entrare mi deve fare una scansione della retina e la scansione della mano per aprire il portone!»
«D'accordo!»
«Ed infine una firma che accerta l'ingresso, e poi una volta uscito dovrà firmare di nuovo!»
«Va bene.»

Il signor Huang fece ciò che gli aveva richiesto la guardia, per prima cosa iniziò dallo  scanner della retina e subito dopo appoggiò la mano destra sul palmare, per effettuare lo scanner della mano.
Una volta fatto il blocco della porta si tolse e poco prima di entrare lasciò una firma che attestava l'ingresso e poi entrò.
Una volta dentro, notò i segregati: Fatine Aziz, Eisen Sasaki, Izo Inoue e Setsuko Sakai.
Appena lo videro entrare, Izo Inoue si mise davanti a loro, desiderava proteggere tutti i suoi colleghi in particolare sua moglie Setsuko Sakai.
Inoltre il collega Eisen Sasaki teneva sua moglie Fatine stretta tra le sue braccia, ultimamente la donna non si sentiva affatto bene.
La reclusione l'aveva fatta ammalare gravemente al livello polmonare.
Tossiva ripetutamente, inoltre assieme alla tosse, gli fuoriuscirono delle piccole gocce di sangue.
Questa tipologia di tosse veniva chiamata Emottisi.
Huang vendendola in quelle condizioni rimase impassibile, senza alcun minimo di pentimento delle sue azioni.
"Vedo proprio che delle persone non gliene importa nulla!" Esclamò Eisen.
"Tsk! Ha ragione, signor Eisen, di voi non mi interessa e ne tanto meno dei vostri stupidì figli, infatti sono venuto qui per informarvi che ho mandato un agente segreto a spiare i vostri ragazzi e ora sono passati all'azione. Purtroppo almeno per me il risultato della missione di oggi é un po' incerto, non si sa se il figlio di Izo Inoue e Setsuko Sakai sia ancora vivo oppure no! Vi lascio il beneficio del dubbio." Disse Huang per poi andarsene ridendo. I due genitori a saper che il loro amato figlio poteva essere morto gli spezzava il cuore, la madre d'istinto scoppiò a piangere tra le braccia del marito. "Setsuko, non temere, l'hai sentito, non si sa ancora se è vivo o morto, quindi noi dobbiamo sperare che sia ancora tra noi ok?" Domandò il marito alla moglie, la donna singhiozzando rispose: "ok..."
Mentre Aisen, nonostante il dispiacere che provava per i suoi colleghi, continuava a sperare che quel farabutto di Huang avesse la decenza di chiamare un medico, che potesse aiutare sua moglie.
Mentre a Lumino-City all'ospedale arrivò il momento per Reijiro di iniziare la sua seduta psichiatrica.
Il dottor Feng Li, lo psichiatra, voleva vedere in particolar modo le sue reazioni emotive.
Infondo aveva rischiato di morire più volte, le prime due a causa della sua malattia, mentre l'ultima a causa di terzi, chiunque sia stato a tentare di somministrargli quei farmaci, sapeva benissimo quali erano i suoi effetti collaterali e come se non bastasse quella persona era ancora a piede libero... Quindi sicuramente il ragazzo aveva tanto di cui parlare, tanto da sfogare... Almeno così credeva.
Appena arrivò nella sua stanza, Reijiro per circa un'ora non rivelò niente, il ragazzo non aveva di cui discutere per ciò che riguardava la Xīngxīng Corporation, erano segreti e nessuno doveva trarne conoscenza.
Invece in quanto alla reazioni cognitive dovuti ai suoi problemi fisici, anche lì rimase in silenzio, ciò che doveva dire l'aveva già detto appena arrivò in ospedale.

«Signorino, non può tenersi tutto dentro lo sa vero?»
«Si, ma non ho nulla da dire...»
«Capisco... ma se ha bisogno di parlare io ci sono!»
«La ringrazio della comprensione dottor Feng Li, comunque dov'è il dottor Patel?»
«Il dottor Patel sta indagando su ciò che ti è accaduto, hanno comunque rubato dei farmaci, quindi dobbiamo scoprire il colpevole...»
«Capisco, buona fortuna.»
«La ringrazio...»

Il dottor Feng Li, dunque si alzò e uscì dalla sua stanza, non avendo possibilità di effettuare un'analisi psichiatrica, non aveva senso che continuassero almeno per oggi.
Sicuramente avrebbe potuto dar lo stesso aiuto offerto, ad altri pazienti che lo vorrebbero.
Reijiro dopo essere rimasto solo disse: "mi dispiace Dottore, ma non posso rivelare i miei segreti, ne andrà della vostra vita e non posso neanche darvi una mano con le indagini, non posso dire che a rubare i farmaci é stata una persona di mia conoscenza, non posso proprio".
Poi sospirò e si sdraiò nel letto voltando il viso verso la finestra. "Emi, Bassam mi raccomando fate attenzione!"
Intanto Emi e Bassam, continuarono la loro passeggiata e nel mentre passeggiavano, Bassam vide un'orologio appoggiato ad una fermata dell'autobus. "Caspita sono le undici e mezza, é meglio far rientro così ti preparo qualcosa per pranzo!" Esclamò lui, infondo tempo che rientravano si faceva già mezzogiorno.
Emi, era d'accordo con lui, aveva molta fame, non vedeva l'ora di tornare a casa per poter mangiare.
Bolton invece mentre camminò per il ritornò a casa avvertì di nuovo la presenza di Akira & Seki che erano nascosti, proprio davanti a loro.
Ed iniziò a ringhiare e abbaiare pesantemente,
facendo addirittura spaventare la bambina.
Bassam tentò di calmarlo, ma fu tutto inutile, il cane aveva perso il controllo.
"Bolton BASTA! Ora CALMATI E DIMMI..." il cane appena sentì le sue ultime parole si fermò, attendeva che lui gli pose le domande.
Bassam a quel punto gli domandò: "Bolton avverti qualcosa di strano? Qualcuno ci spia? Fammi due abbaìi per il si e uno per il no" ordinò Bassam.
Il cane fece due abbai,
Che confermarono i dubbi del ragazzo, preoccupato irrigidì le sopracciglia e allo stesso tempo iniziò anche a stringere la mano di Emi.
Il cane corse verso i due agenti che li stavano spiando e morse il didietro di Seki.
La ragazza uscì fuori dal nascondiglio e urlò dal dolore.
"Stupida bestiaccia, come hai osato!" Esclamò Akira uscendo anche lui dal nascondiglio e gli sparò con il fucile di precisione.
Emi urlò dallo spavento e si mise dietro a Bassam.
Il ragazzo, nel momento in cui avevano sparato al suo cane, mollò la mano di Emi e corse verso di lui.
Il proiettile che lo colpì era uno di quelli soporiferi, per cui dopo un piccolo piagnisteo il cane si addormentò, ma non significava che era del tutto fuori pericolo. Al contrario dipendeva tutto dalla tipologia del sonnifero presente nel proiettile, se era uno di quelli letali e Bolton non veniva curato con un anti veleno, poteva morire nel sonno.
Akira appena Bassam si avvicinò con rapidità diede il suo fucile alla sua collega e dal suo stivale tirò fuori una pistola.
"Tsk! Per te niente proiettili soporiferi!" Esclamò Akira, Bassam era spaventato, le gambe gli tremarono.
"Emi... scappa!" Esclamò lui, terrorizzato.
La bambina gli diede retta e scappò. "Seki inseguila, l'obbiettivo e prendere la bambina. Muoviti!" Esclamò Akira.
Seki inseguì la bambina, ma Bassam la buttò a terra, allorché Akira si arrabbiò e disse:  "pagherai per questo tuo affronto ragazzino." E subito dopo sparò alla mizla del ragazzo.
Bassam urlò dal dolore e inseguito dopo una manciata di secondi perse i sensi.
Seki, poi gli tirò un calcio per spostare  il ragazzo, non gradiva affatto avere il suo sangue addosso.
Poi i due scapparono alla ricerca della bambina.
Nel mentre Bassam e il suo cane Bolton giacevano al suolo, qualcuna appartenente all'istinto Shine-High School, si stava dirigendo nella zona.
Era Misaki Yamamoto, che vi abitava proprio in quella zona.
Nel mentre si avvicinarono, suo fratello Koan Yamamoto notò qualcuno.

«Sorellina penso sia successo qualcosa, avviciniamoci ancora!»
«Si!»

Appena i due si avvicinarono, Misaki riconobbe il ragazzo, nonostante fosse sconvolta e in cuor suo desiderasse piangere doveva essere forte, forte per lui e d'istinto prese la sua borsa e tirò fuori un piccolo asciugamano ed iniziò a tamponare la ferita in modo da guadagnare del tempo fino all'arrivo dei soccorsi.
"Mentre io penso ad arrestare l'emorragia chiama subito un ambulanza e poi se è possibile anche il veterinario." Disse Misaki nel mentre tamponava. "Si subito sorellina" rispose Koan e nel mentre prese il cellulare, digitando immediatamente il numero emergenze 864 per poter richiedere un'ambulanza.
Attese per qualche secondo e gli risposero:

«Numero emergenze come posso aiutarla?»
«Ehm salve ho bisogno di un'ambulanza in Via Dante! Giace un ragazzo svenuto, probabilmente é stato aggredito da un'arma bianca o da fuoco, purtroppo non so con esattezza, non ho assistito alla scena, probabilmente era dal ritorno da una passeggiata con il suo cane»
«Ok l'ambulanza sarà subito da lei signore.»

Misaki nel mentre continuò a tamponare la ferita, il ragazzo iniziò ad emettere qualche suono e disse: "E...mi..." il ragazzo stava iniziando a rinvenire.
"Shhh non devi parlare, devi conservare le tue energie se vuoi vivere, hai capito?" Domandò molto preoccupata per lui.
Misaki conosceva bene Bassam ancor prima del loro primo incontro e sapendo le sue condizioni sia anche quello che aveva passato, voleva aiutarlo e starle vicino il più possibile non come una normale amica.
Desiderava essere di più.
Koan come Bassam, frequentava il quarto anno alla Lumino-City High School e ogni volta che tornava a casa da scuola si sfogava con sua sorella minore,
riferendole che quell'istituto era veramente orribile.
Durante ogni ricreazione, vedeva con i suoi occhi le atroci sofferenze di quel povero ragazzo di colore.
Se non fosse stato per la sua amica Yumi che lo proteggeva, sicuramente sarebbe potuto morire...
Inoltre le spiegò anche il suo desiderio, ovvero quello di potersi unire a lei, per aiutarlo.
Ma la paura lo bloccava, credeva di essere debole, un fallito e se qual ora avesse interferito, avrebbe ricevuto il suo stesso trattamento... e Misaki prese questa situazione molto a cuore.
Passarono dei minuti, l'ambulanza stava per arrivare, Misaki intanto continuava a tamponare la ferita e Bassam stava di nuovo per perdere conoscenza, ma lei non glielo permise. "Oi guardami, devi stare vigile, non puoi svenire di nuovo, non PUOI PERMETTERTELO!" Esclamò la ragazza urlando queste ultime parole.
Il ragazzo nonostante sentì le voci ovattate, riuscì a comprendere la sua preoccupazione e tentò di rimanere vigile cercando di parlargli.

«Senti... so che tra... te e il mio amico non scorre buon sangue.. non ho dimenticato ciò che gli hai fatto, ma se dovessi morire... avvertiresti tu a Reijiro, che sua sorella Emi potrebbe essere in pericolo... per favore...»
«Non pensarlo neanche tu, non morirai ok? E sarai tu ad avvisarlo»
«É più facile a dirisi che a farsi... ma di un po' Bolton, il mio cane, come sta?»
«Non lo so, mio fratello sta cercando di contatare la clinica veterinaria più vicina»
«D'accordo...»

Dopo queste parole il ragazzo avvertì del dolore alla milza e nonostante desiderasse fortemente rimanere sveglio, non riuscì e perse nuovamente i sensi.
Il proiettile all'interno della milza si era spostato di due centimetri, perforandola ancor di più.
Koan intanto riuscì a contattare il veterinario più vicino, riferendogli che un amico di sua sorella mentre rientrava da una passeggiata con il suo cane, sia lui che il cane erano stati aggrediti, l'aggressore probabilmente aveva un'arma da fuoco o un'arma bianca, non ne era del tutto sicuro di quale si trattasse.
Purtroppo come aveva già riferito all'addetta del numero emergenze, che sia lui che sua sorella non avevano assistito alla scena.
Il veterinario comprese la situazione e gli disse di portargli immediatamente il cane, Bolton poteva essere in serio pericolo... e dopo aver staccato, Koan riferì tutto alla sorella:

«Misaki, ho contatto il veterinario, gli porto il cane, ha detto che lo vuole vedere subito!»
«D'accordo... fai attenzione!»
«Si...»

Koan non aveva altro tempo da perdere dunque prese il cane imbraccio e si incamminò verso la clinica. 
Durante il tragitto vide da lontano arrivare l'ambulanza, lui annuì.
"Menomale, ora Misaki, potrà riposarsi..." disse il ragazzo, per poi riprendere il cammino verso la clinica veterinaria.
I soccorritori: Jiro Hara, Kei Yokoyama ed infine Ise Ueno arrivarono sul posto. Appena scesero dall'ambulanza Jiro e Kei presero il lettino, mentre Ise appoggiò delicatamente il paziente su di esso.
Inoltre dovevano sapere da quanto tempo Bassam era in stato di incoscienza, Misaki riferì che aveva perso i sensi due volte, la seconda per un minuto circa, mentre la prima purtroppo non n'è era a conoscenza...

«Quindi se ho capito bene, quando sei arrivata sul posto l'avevi già trovato senza sensi?»
«Purtroppo si...»
«Capisco... vedrai che lo salveremo.»

Ise dunque passò subito all'azione, inserì al paziente una mascherina dotata di bombola d'ossigeno, in questo modo avrebbe potuto accelerare il risveglio.
Dopo qualche secondo il ragazzo riuscì ad aprire gli occhi e in seguito fece due colpi di tosse.

«Ora che sei sveglio tieni sempre la mascherina ok? Ti stiamo portando in ospedale»
«D'accordo...»

Mentre Jiro controllava i parametri vitali: battito cardiaco, saturazione, pressione.
Il battito cardiaco era stabile, mentre la saturazione era nella norma, però la pressione sanguigna a causa della perdita di sangue era molto bassa, per cui Jiro ordinò a Kei di aiutarlo a spostare il lettino all'interno dell'ambulanza, così da potergli somministrare del Gutron in flebo.
Kei ubbidì, insieme presero il lettino e lo adagiarono all'interno del veicolo.
Jiro prese il Gutron nel momento in cui collegò il braccio del paziente alla flebo, notò che l'emorragia era anche stata arrestata in maniera esemplare.
"Sei stata tu a fermare l'emorragia?" Domandò voltandosi verso Misaki.

«Cosa glielo fa pensare? La  mia uniforme scolastica ricoperta di sangue? Si sono stata io a fermare l'emorragia»
«Sei stata brava, da grande saresti un ottimo medico per le emergenze.»
«La ringrazio...»

Poi prese la mano della ragazza e con una spinta l'aiutò a salire in ambulanza.
Misaki fu sorpresa, non se l'aspettava affatto che potesse venire anche lei, infondo soltanto i parenti dei pazienti potevano salire con loro in ambulanza.
Ma per questa volta i tre soccorritori fecero un piccolo strappo alla regola, infondo era stata Misaki a salvargli la vita.
Intanto all'ospedale, il dottor Patel, si trovava al reparto emergenze, in modo da poter svolgere alcune indagini sul caso dei medicinali rubati.
Nel mentre cercava alcuni indizi vide arrivare verso di lui un'infermiera, il suo nome era Hoshi Kaneko,
che lo avvisò di un caso di aggressione e la persona coinvolta era un ragazzo di colore, di diciott'anni e che tra qualche minuto sarebbe arrivato al reparto emergenze in ambulanza.

«Ti ringrazio di avermi avvisato Hoshi, ma sai benissimo che io non appartengo al reparto emergenze, ma che lavoro in cardiologia. Io sono qui semplicemente per effettuare alcune indagini prima di chiamare la polizia.»
«Si questo lo so... però hai notato anche tu, che tutti i medici del reparto emergenze sono impegnati, quindi visto che sei qui...»
«D'accordo ci penserò io!»
«Grazie mille dottor Patel.»
«Prego, ma vedete di trovare del personale... chiedere aiuto al personale di altri reparti non è una cosa opportuna...»
«Vedremo cosa potremo fare dottor Patel»

Durante il tragitto verso l'ospedale Bassam si stava più o meno riprendendo.
Era vigile e non aveva subito altre perdite di coscienza.
Giunti all'ospedale i soccorritori presero il paziente e lo portarono al reparto emergenze.
Il dottor Patel era pronto a riceverli, Bassam lo notò

«Ma io la conosco... lei é...»
«Shh... lo so che ci conosciamo, ma adesso non pensare al tuo amico pensiamo a te...»

Bassam a quel punto si zittì, nonostante per ora era stabile, si sentiva comunque molto debole.
Quindi era meglio che non sprecasse altre energie.
Il dottor Patel riferì di portarlo immediatamente al box 24.
I soccorritori si avviarono verso il box richiesto dal medico.
Appena arrivarono, Jiro e Kei salutarono il paziente e lo lasciarono nelle mani del dottor Jonathan Patel.
Nel mentre se ne andarono, si incrociarono con Misaki, che li ringraziò per aver aiutato il suo amico.
I due riferirono che non serviva ringraziarli e che era il loro lavoro.
Dopo essere andati, lei iniziò a dirigersi verso il box.
Appena arrivò si sedette accanto a lui e gli teneva una mano per dimostrare la sua preoccupazione nei suoi riguardi.
"Vedrai che guarirai, ne sono certa."
Il dottor Patel si infilò i guanti in lattice e assieme all'infermiera Hoshi che lo assisteva, si diressero verso il box 24.
Appena arrivarono il dottor Patel iniziò finalmente a visitarlo e per prima cosa notò subito che sulla milza vi era appoggiato un asciugamano, lo tolse é notò una ferita circolare.

«Alla fine il mistero é svelato, quando ci hanno chiamato, non sapevano con certezza con che cosa ti avevano aggredito, perché chi ti ha trovato non aveva assistito alla scena. Ma ora è tutto chiaro! Ti hanno sparato vero?»
«Purtroppo si...»
«Fammi vedere, vedo se c'è un foro di uscita.»

Il medico con il permesso del paziente iniziò a muovere il suo corpo. Bassam sentì molto dolore, nonostante sia stato delicato la ferita gli faceva molto male.
Il medico però non notò nessun foro d'uscita. "É possibile, che sia ancora all'interno della milza ti manderemo a far una TAC e poi una volta individuata la posizione del proiettile, ti manderemo a far un intervento chirurgico!" Riferì.
Poi dopo riposizionò il corpo del paziente in posizione retta, il ragazzo tentò di stringere i denti, ogni volta che lo muoveva sentiva dolore.
Poi subito dopo aver finito, si tolse i guanti in lattice e uscì assieme ad Hoshi.

«Hoshi prepara una TAC, poi dopo chiama chirurgia e se è possibile anche la polizia, l'aggressore può essere ancora a piede libero!»
«D'accordo!»

Dopo aver dato i compiti all'infermiera, il dottor Patel iniziò a dirigersi al suo reparto.
Voleva avvertire Reijiro che il suo amico si trovava qui all'ospedale.
Mentre l'infermiera chiamò immediatamente chi di dovere, in modo da poter richiedere una TAC.
Per sua fortuna, era libera nelle prossime due ore, quindi poteva mandarci il paziente anche adesso.
Hoshi a quel punto, dopo aver chiuso la chiamata, si diresse al box e riferì a Bassam che era pronto per effettuare la TAC.
Mentre il dottor Patel invece aveva appena preso l'ascensore.
Si stava dirigendo al secondo piano.
Giunto a destinazione si incamminò verso il suo reparto e non appena arrivò ebbe un ultima metà da fare, la stanza del suo paziente principale, Reijiro Inoue e non appena arrivò alla sua stanza entrò.

«Dottore»
«Reijiro ho una notizia da darti...»
«Quale?»
«Il tuo amico é qui in ospedale, Reijiro non agitarti promettimi che non lo farai...»
«D'accordo... cosa è successo a Bassam?»
«In pratica é stato aggredito con un'arma da fuoco, ora starà facendo una TAC e poi andrà in Sala Operatoria, insomma gli hanno sparato...»

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