La Caduta Di Reijiro
Reijiro proprio adesso si stava dirigendo verso l'istituto materno, per poter andar a prendere sua sorella Emi, nel mentre si diresse lí continuava ad avere lo sguardo basso senza poter guardare ciò che lo circondava, continuando a rimarginare ciò che gli era appena capitato, l'azione commessa da quella ragazza l'aveva afflitto eppure sapeva che non doveva preoccuparsi molto perché non la conosceva eppure sembrava di non poterci riuscire.
Quell'azione l'aveva veramente denigrato, e non poteva far altro che soffrire per questo.
E non appena arrivò il semaforo rosso per i pedoni appoggiò la sua mano sulla sua guancia destra piuttosto arrossata e appena la sfiorò "ai.." riferì il ragazzo dal dolore, ciò che sentiva era paragonabile ad una bruciatura, inoltre tenendo a contatto la sua mano con la sua guancia, la sentì frizzare... cercando contemporaneamente di trattenere le lacrime, gli faceva male, non era soltanto dolore emotivo che Reijiro stava passando ma anche fisico, anche se agli occhi di altri poteva sembrare una leggera sberla, era pur sempre una violenza.
E malgrado la sua forza d'animo, non riuscì a trattenere le lacrime e le lacrime scesero rigandogli il viso, appena la lacrima dell'occhio destro scese verso la ferita il ragazzo strinse i denti "ah..." disse lui sofferente, le lacrime amare avevano aumentato il bruciore che stava attualmente provando.
Sicuramente arrivando a casa si sarebbe risolto con un po' di ghiaccio, ma una ferita rimane una ferita "perché c'è gente cattiva in questo mondo? Cosa ho fatto di male?" Domandò lui, guardano verso l'asfalto non accorgendosi del semaforo che era appena arrivato verde, fu una gentile donna a farglielo notare "signore guardi che il semaforo è verde può andare" il ragazzo si voltò verso di lei, con le lacrime agli occhi, lei rimase sorpresa, un po' anche dispiaciuta di aver colto un ragazzo sofferente, lui con voce fioca e lacrimante rispose "la... ringrazio... ora proseguo...".
La giovane donna appena vide Reijiro andarsene rimase a bocca aperta "povero ragazzo chissà cosa stava passando, per piangere davanti ad una sconosciuta mi auguro si riprenda!" Esclamò lei, per poi riprendere il cammino verso il lavoro.
Reijiro appena raggiunse la scuola materna tentò di asciugarsi le lacrime, non poteva farsi vedere in queste condizioni davanti alla sua sorellina, lui lo ha sempre visto come persona emotivamente forte, pertanto doveva in qualche modo ritornare ad esserlo se pur era difficile in questo preciso momento.
Poi prese il cellulare dalla tasca ed inviò all'insegnante di Emi, per informarla che era arrivato a prendere sua sorella, appena lei lo ricevette, accompagnò Emi all'ingresso, la bambina era contenta, finalmente poteva vedere suo fratello, anche lui era contento di vederla, anche se in questo momento non lo dava a vedere.
Emi iniziò a correre dirigendosi verso il fratello per poi abbracciarlo, il ragazzo rimase impassibile, non le accarezzò neanche la testa come faceva il suo solito e da lì alla piccola scattò una campanella d'allarme e si preoccupò. "Fratellone tutto ok?" Domandò lei, ma Reijiro non recepì la domanda, era come incantato, era avvolto tra il suoi pensieri più cupi.
"FRATELLONE!! RISPONDI! STAI MALE!" Esclamò lei, ed iniziò a colpirlo in modo da farlo reagire, ma niente da fare... lui non reagì.
Per loro fortuna l'insegnate della bambina non aveva visto niente, perché se solo avesse assistito al fatto la famiglie Inoue avrebbe potuto avere dei problemi più di quanti ne avevano già.
Dopo qualche minuto il ragazzo si riprese, mordendosi poi il labbro dallo sconforto.
«Forza Emi andiamo a casa.»
«Si se ti farà stare bene, appena arriviamo ti preparo una torta fratellone.»
«Emi, non voglio che usi il forno potresti poi farti male.»
«Me la metterai tu allora, perché non cambio idea io ti farò una torta fine della discussione.»
Appena la discussione finì, Emi strinse la mano al suo fratellone e iniziarono poi a dirigersi verso la loro abitazione.
Giunti al semaforo e nel mentre attendevano il verde per i pedoni, Reijiro notò con molto disagio una ragazza dai lunghi capelli azzurri e dagli occhi color nocciola alla sua destra.
Ciò che l'aveva incuriosito non era il suo seducente aspetto, ma ciò che lei indossava, l'uniforme scolastica che portava era la stessa di quelle ragazze che erano venute all'ingresso della sua scuola, una di quelle aveva sfidato Yumi a duello.
Sicuramente frequentavano lo stesso istituto: la Shine High School.
Coincidenze a parte, lui non era per nulla tranquillo ad avere un'allieva di quell'istituto al suo fianco destro.
Come se non bastasse sulla fronte iniziò a formarsi del sudore generatogli dall'angoscia che il ragazzo stava provando in questo preciso momento.
In seguito neanche dopo cinque secondi gli iniziò anche a tremare il braccio, quello con cui Reijiro stava tenendo Emi per mano.
Nel momento in cui lei lo notò alzò il suo docile sguardo su di lui e gli domandò: "Fratellone, che ti succede è da quando sei venuto a prendermi che sei strano, vuoi dirmi che succede?"
Reijiro sentì la sua domanda e abbassò lo sguardo su di lei, in modo da poterla guardare negli occhi, per poi risponderle reprimendo completamente la sua ansia: "Sto bene, non devi preoccuparti per me Emi." Dopo aver dato questa sua lieve rassicurazione egli annuì, il suo sorriso era dubbiamente falso, era severamente preoccupato, ciò che lo tormentava era un cattivo pensiero, temeva che tutte quelle che frequentavano l'istituto Shine, potevano essere della stessa pasta di colei che l'aveva maltrattato.
Il ragazzo d'un tratto scosse la testa, non poteva pensare una cosa del genere, ma se tutto ciò aveva almeno un fondo di verità non andava per niente bene e dopo aver messo la sua preoccupazione un attimo da parte, fece un piccolo sospiro e riferì: "Emi, forza prendiamo un'altra strada qui c'è aria viziata!" Esclamò lui.
Prendendo poi un'altra strada, la ragazza dai capelli azzurri, senza destrare alcun sospetto aveva udito i loro discorsi, incuriosita decise poi di seguirli.
Appena arrivarono nei pressi di un parco Reijiro vide la stessa ragazza che era al semaforo, stava seduta vicino ad un albero con un libro in mano.
Appena lei li notò chiuse il libro voltandosi a sua volta verso loro due, il suo sguardo incuteva timore mettendo in soggezione Reijiro, poi lei annuì facendo un lieve sorriso e si alzò dirigendosi verso di loro, il vento le mosse delicatamente i suoi capelli.
Emi rimase impressionata nel vederla, desiderava in fondo di diventare anche lei come quella ragazza.
«Finalmente, ho possibilità di parlare con voi due, in modo da poter chiarire certi fraintendimenti sulla mia scuola.»
«Non ho nulla da chiarire...»
«Ne sei sicuro? Perché se così non fosse, non saresti sulla difensiva! Quindi che ne dici se ci rilassiamo e ci conoscessimo un po' meglio?»
Reijiro sospirò dalla scocciatura, ma sotto sotto voleva accontentarla dandole una chance ma una soltanto, e gli domandò come lei si chiamasse, la ragazza di conseguenza annuì e gli rispose di chiamarsi Eléonore Morel, il suo luogo d'origine era la Francia nella città di Marsiglia, si trovava a Lumino-City per uno scambio culturale.
Dopo aver soddisfatto la richiesta del giovane, lui si presentò dicendogli di chiamarsi Reijiro, Reijiro Inoue, mentre la bambina riferì di chiamarsi Emi, Emi Inoue, loro due al contrario di Eléonore entrambi sono nati nella città di Lumino-City.
Eléonore dopo le presentazioni, annuì con sorriso "molto piacere di conoscervi" disse lei, e poi aggiunse "che ne dite, se per conoscerci meglio, non andiamo a cena fuori? Offro io".
Reijiro nonostante fosse molto lusingato, le riferì che non ce ne era bisogno.
«Cosa?»
«Emi, non insistere...»
«Dai...»
Emi per poter convincere suo fratello, all'uscita con Eléonore fece gli occhi da cucciola, cercando di penetrare la freddezza del fratello.
I suoi occhi intenerirono il cuore di Reijiro e per questa volta la fece contenta.
Eléonore vedendo che Reijiro aveva cambiato idea annuì "Perfetto, ora che siamo tutti d'accordo, possiamo dirigersi verso il posto?" Domandò lei.
"D'accordo..." rispose lui.
Intanto Yumi Takagi, si era separata dal suo amico Bassam da circa una ventina di minuti, entrambi erano preoccupati per il loro amico: Reijiro Inoue.
Appena arrivò in casa, salutò suo padre che era tornato a casa dal lavoro e si diresse in camera sua, appena entrò si buttò nel suo letto per poi prende il cellulare dalla tasca, come sfondo aveva un selfie che ritraeva tutti e tre: lei, Bassam & Reijiro.
Appena lo guardò, sospirò, appannando lo schermo del suo cellulare. "Che giornata di merda, proprio oggi che avevo intenzione di andare al cinema con loro due ed invece..." disse Yumi con dispiacere.
Ma nonostante il dispiacere, lei era anche molto preoccupata per il suo amico, pertanto decise di inviargli un messaggio, per poter sapere come stava.
Appena aprì l'applicazione prese la chat con Reijiro ed iniziò a scrivere il messaggio: "Ciao Reijiro-San, scusa se ti disturbo, sicuramente non lo vorresti, ma sono veramente preoccupata, quando te n'eri andato senza salutarci ho potuto notare che avevi dei problemi, io e Bassam siamo molto dispiaciuti, per non averli notati, e se il tuo dolore è scaturito da qualcosa che abbiamo fatto noi, ti chiedo cortesemente di perdonarci." Finito di scriverlo lo inviò, sperando di poter ricevere una risposta.
Invece Bassam Sasaki, era appena tornato a casa, per fortuna oggi non lavorava.
La sua residenza era un'immensa villa, con piscina interna riscaldata.
Ci viveva da quando era nato, grazie agli immensi stipendi dei suoi genitori, il bambino oramai ragazzo aveva tutto ciò che desiderava: una sala giochi, una per la musica, una per lo studio, una piccola palestra per svolgere alcune attività fisiche, in pratica non gli era mai mancato nulla ad eccezione dei suoi amati genitori, che furono segregati alla Xīnxgīng Corporation e da allora, quell'immensa residenza luminosa piena di energia positiva sembrava così piccola, dalle pareti si poteva notare la negatività che trasudava all'interno di esse.
Tutto ciò era causato da una semplice emozione, la solitudine, ma Bassam non era mai stato solo, appena lui entrò in casa fu accolto dal suo migliore amico a quattro zampe Bolton.
Il cane gli saltò addosso abbaiando dalla felicità, leccandolo anche in faccia. "Bolton così mi fai il solletico hahah" il cane fece un abbaio, e dalla felicità fece cadere il suo padrone, rivoltandogli la schiena sulla porta.
"Lo so che ti sono mancato e mi dispiace, ma spero che tu possa capirmi, ora che ne dici piccolo di permettermi di alzarmi e andarci a fare una passeggiata?"
Domandò lui, appena Bolton sentì la parola "passeggiata" il cane si sedette e si mise sull'attenti pronto per uscire.
Bassam aggrappandosi ad un mobile riuscì ad alzarsi, andando a prendere il guinzaglio e il collare, si trovavano in soggiorno, appena arrivò aprì lo scaffale prese l'occorrente e si ridiresse verso l'ingresso, Bolton appena lo rivide arrivare abbaiò scodinzolando la sua coda, non vedeva l'ora di uscire.
"Si Bolton, lo so che sei impaziente, fatti solo mettere il collare e il guinzaglio, poi andiamo ok?" Domandò verso il suo cane, il cane recepì la domanda, si calmò, permettendo a Bassam di inserirgli il collare e anche il guinzaglio.
"Ok bello sei pronto?" Pose un'altra domanda, il cane abbaiò facendogli capire che aveva capito la sua domanda ed era finalmente pronto per la sua passeggiata.
Appena aprì la porta il cane scattò fuori, Bassam strinse il guinzaglio. "Non devi andare così veloce, capisco che sei emozionato ma non devi tirare!" Esclamò, il cane aveva capito il suo sbaglio e con calma il cane riprese la sua passeggiata, mentre i due passeggiarono, il ragazzo rivolse lo sguardo verso il suolo, stava ripensando agli avvenimenti accaduti a scuola, lui nonostante cercava di nasconderlo per non far preoccupare il suo cane, era pienamente avvolto dalla malinconia, si sentiva la causa di ciò che era successo soltanto perché la migliore amica della sfidante di Yumi, lo desiderava come partner.
Il ragazzo si chinò a terra scoppiando a piangere appena Bolton finì di fare i bisogni, camminò verso di lui piangendo e con le zampe cercò di tirargli via un braccio in modo da farsi spazio per leccargli il viso in modo da asciugargli le lacrime.
"Scusami amico, ma non sono in vena di giocare..." disse con voce fioca, appena lui si alzò barcollava, ma riuscì a tenersi in equilibrio e non cadere, riprendendo poi la lunga passeggiata e nel mentre il ragazzo pensava ripetutamente alle stesse parole: "chissà come starà Reijiro è colpa mia se si è fatto male"
La passeggiata con Bolton durò all'incirca due ore e mezza, erano le 18:30 si stavano facendo quasi le 19.
Quel cane aveva necessariamente bisogno di dover correre, essendo spesso in casa, il padrone essendo consapevole della situazione, cercò in questa lunghissima passeggiata di accontentarlo, non desiderava affatto che il suo cane stesse male... aveva perso tutto, non poteva perdere anche lui.
Nel mentre presero la via di ritorno, prese il cellulare dalla tasca, per far alcune foto a Bolton ed inviarle al suo migliore amico Reijiro, scrivendogli: "due ore di passeggiate e non facevo altro che pensare a te... mi dispiace..." appena finì inviò il suo messaggio, una lacrima amara, rigò il viso del ragazzo.
Dopo aver letto e riletto il suo messaggio ne inviò un altro: "spero che con l'aiuto di tua sorella tu stia bene..." e lo inviò, riprendendo nuovamente la passeggiata.
Intanto Reijiro, assieme alla sua sorellina Emi e alla loro nuova amica Eléonore, erano arrivati al ristornate, la location era molto raffinata con le pareti in rosa antico decorate in oro, poi i tavoli erano in marmo rosa, al centro della sala vi era una vasca con cascata.
Era un quattro stelle da come sembrava, sicuramente Reijiro ed Emi, non potevano permettersi ciò, ma Eléonore si.
Il loro tavolo era il quarantotto, appena si sedettero appoggiarono le mani sul tavolo, avvertendo l'immensa freddezza del marmo.
Emi era davvero emozionata di essere qui, mentre Reijiro non provava nulla di tutto quello che stava provando sua sorella minore in questo preciso momento.
Secondo lui non era una cena o conoscere una ragazza per fargli scivolare via l'immenso dolore che stava provando, ma doveva in qualche modo tentare, non poteva provare emozioni negative, i suoi problemi di salute non glielo permettevano.
Eléonore appena vide l'espressione insolita di Reijiro si preoccupò...
«Reijiro tutto ok?»
«Si, non preoccuparti...»
«Sicuro?»
Reijiro non fece in tempo a risponderle che arrivò il cameriere (Yushiro Okada) per consegnare a loro i menù.
Tutti e tre diedero un'occhiata ai menù, Reijiro era propenso nel provare il risotto all'aragosta e champagne.
Mentre Emi invece rimanendo in tema, desiderava moltissimo il risotto all'arancia.
«Ne sei sicura Emi?»
«Si, fratellone voglio quello.»
«Va bene.»
Invece Eléonore non era propensa su un primo piatto, preferiva di più i secondi pertanto ordinò un polpo all'arancia rossa.
Mentre da bere per i più grandi ordinarono dello chardonnay, un vino bianco frizzante mentre per la bambina una bevanda analcolica.
Il cameriere annotò tutto sul tablet inviando l'ordine direttamente in cucina, prima di andarsene augurò ai clienti una buona permanenza, i ragazzi lo ringraziarono per la cordialità, Yushiro annuì ed iniziò ad incamminarsi verso il bar per poter prendere le bevande, appena arrivò, aprì lo scomparto per poter prendere il Seau a glace, ovvero il secchiello per il ghiaccio dove mettere il vino, specialmente il vino bianco, appena lo prese, ci mise un po' d'acqua fredda e dopo aprì la ghiacchiera e con la paletta in acciaio raccolse il ghiaccio infilandolo dentro il Seau a glace, poi prese la bottiglia di Chardonnay e la mise al suo interno.
Mentre per la bambina gli avevano preparato una bevanda analcolica a base di Tè verde e lampone.
Appena finì, ritornò ai tavolo dei tre ragazzi, e diede a loro lo chardonnay e la bevanda della bambina.
"La ringraziamo!" Esclamò Eléonore a nome di tutti i suoi clienti, Yushiro riferì che era il suo lavoro e non dovevano affatto ringraziarlo.
Poi il cameriere prese la bottiglia e con il cava tappi l'aprì davanti ai clienti, per poi servirlo ai due ragazzi a cominciare da Eléonore, lei doveva degustarlo e se dava l'ok il cameriere doveva servirlo in tavola.
La ragazza prese il calice e l'assaggiò bagnadosi delicatamente le labbra.
«È perfetto!»
«La ringrazio signorina»
Il cameriere, dunque gliene aggiunse ancora un po' al calice della ragazza e poi servì Reijiro.
Subito dopo aver finito con i due maggiorenni, passò alla bambina che le servì una bevanda fresca fatta in casa, riferendole che era composta da: Acqua Frizzante, Tè Verde e lampone.
Fece lo stesso anche con lei, glielo mise un po' in modo da permettere alla bambina di assaggiarlo e se gli dava il consenso di continuare a versarlo, la bambina per la degustazione tentò di imitare Eléonore, non essendo mai stata in un ristorante di alta classe, era un po impacciata.
Appena prese il calice con eleganza, lo avvicinò lentamente alle sue labbra facendo il primo sorso, Emi ne rimase estasiata era davvero buonissima e riferì al cameriere di aggiungergliene ancora un po'.
Yushiro l'accontentò e gliene versò ancora un po' poi appena finì augurò nuovamente buona permanenza e se avevano bisogno potevano chiedere a lui o ai suoi colleghi e abbandonò il tavolo, occupandosi anche degli altri clienti.
Dopo che il cameriere se ne andò, i ragazzi per ammazzare il tempo, decisero di chiacchiere del più e del meno.
«Allora Reijiro è vero quello che si dice su di te nella tua scuola?»
«Cosa si dovrebbe dire su di me?»
«Che sei il ragazzo più popolare della Lumino-City High School!»
Eléonore anche se era la prima volta che lo vedeva dal vivo, aveva già sentito parlare di lui, nel sito delle sua scuola Reijiro era molto apprezzato da molte ragazze, ma a causa del suo carattere solitario non era riuscito a notare tutto ciò che gli stava intorno, anzi al contrario aveva sempre creduto di essere un ragazzo normale, non pensava minimante di essere popolare... Eléonore a quel punto mostrò il sito web della scuola di Reijiro, dove vi era allegato un altro sito apposito per gli studenti, dove vi si poteva anche scrivere in anonimo e molte ragazze avevano scritto moltissime cose sul ragazzo, appena Reijiro lesse tutto ciò iniziò ad arrossire... "sei talmente popolare, che pure chi viene da fuori è in grado di riconoscerti!" Esclamò Eléonore, Reijiro era davvero scioccato, tutto questo non se l'aspettava.
«Avevo visto anche io qualcosa, non glielo detto perché so come è fatto mio fratello, però sono molto felice che lui è molto popolare peccato che non usa la sua popolarità per trovarsi una fidanzata»
«EMI!»
«Scusa...»
«Hahaha, suvvia Reijiro, non arrabbiarti con tua sorella, infondo ha ragione, con tutta la tua popolarità è strano che tu sia single...»
«Beh vedi, sono un ragazzo molto solitario, non avevo neanche notato tutta questa celebrità su di me a causa del mio carattere e poi ho altri impegni, aver una ragazza fra tutto questo impegno è il meno importante»
«Ah capisco... peccato...»
La loro conversazione andò avanti per altri cinque minuti e appena continuarono, Reijiro vide arrivare il cameriere con le loro portate, finalmente si cena, la prima ad essere servita era Emi, poi Eléonore e per finire Reijiro.
Il galateo diceva: prima i bambini, poi le signore e infine i signori.
I tre dunque presero le apposite forchette ed iniziarono a mangiare, rimasero tutti e tre stupefatti, l'aroma dell'arancio del riso di Emi e nel Polpo di Eléonore si sentiva il giusto dando alle due ragazze una certa nota frizzante.
Mentre Reijiro adorava il gusto delicato dell'aragosta nel suo risotto.
Poi mentre mangiarono, ci furono accurate discussioni, come ad esempio cosa si voleva far dopo aver ultimato gli studi (Università/Collage compreso). Reijiro disse che gli sarebbe piaciuto diventare un tecnico informatico, ma ebbe una tragica notizia, la scuola per quanto riguardava il suo percorso universitario aveva già deciso per lui, avevano orientato Reijiro ad iscriversi in un collage privato dove ci si approcciava a studiare le lingue e le culture di altri paesi.
Anche se ne era un po' demoralizzato cercò di non rovinarsi la vita a causa di questa crudele scelta.
Eléonore ed Emi, rimasero sconvolte sopratutto la sorellina che ne era ignara, e si domandò come mai non glielo avesse mai detto.
Reijiro però non era il tipo di persona, che si apriva facilmente, anzi era lui a far aprire la gente... ma mai il contrario.
Inoltre Eléonore disse che non era affatto corretto, secondo lei avrebbe dovuto scegliere lui il suo percorso di studi, la scuola non doveva affatto intromettersi, Reijiro, anche se lei avesse ragione, disse che doveva stare tranquilla, piuttosto voleva sapere lui cosa desiderava fare Eléonore una volta terminati gli studenti.
La ragazza riferì che desiderava diventare una ricercatrice scientifica.
«Molto interessante, spero che il tuo desidero si avveri»
«Ti ringrazio, invece tu Emi cosa desideri fare quando finirai gli studenti?»
«Io... beh ecco, io essendo piccolina non ho un'idea precisa, potrei anche cambiare idea crescendo...»
Emi guardò suo fratello, in modo che potesse darle coraggio "Forza Emi, sono sicuro che tu abbia già qualcosa in mente, pur se sono idee remote" Esclamò Reijiro, cercando di darle coraggio.
«Io voglio per ora ambire a diventare un medico, per poi studiare chirurgia e infine aver la specializzazione di cardiochirurgia...»
«Ottima ambizione Emi, però sai che è molto lunga la strada per diventare un medico? Ora fai la materna, pensa a finire quella ok? Poi quando verrà l'ora sappi che dovrai studiare tanto, che non riconoscerai neanche l'orario per quanto rimarrai in camera a studiare, ma conoscendoti tu c'è la farai!»
«Grazie fratellone, mi impegnerò vedrai»
«Tuo fratello ha ragione, la strada che vorrai intraprendere è lunga e tortuosa, ma se avrei voglia e impegno ce la farai!»
La piccola Emi, si sentì molto motivata e grazie alla motivazione il suo desiderio diventava sempre più grande, non vedendo l'ora di poter crescere e di studiare medicina.
Dopo che finirono di discutere, ripresero a mangiare finendo i loro piatti, era arrivata l'ora del dessert.
Pertanto presero nuovamente i menù e diedero un'occhiata, Emi era propensa per il cremoso al cioccolato bianco, mentre Eléonore invece prese una torta al cioccolato con crema al cocco, ed infine Reijiro invece sempre una torta cremosa ma con solo cocco.
"Tra capelli azzurri ci si intende" riferì Eléonore facendogli l'occhiolino, il ragazzo arrossì di botto, mentre Emi sotto sotto godeva "finalmente mio fratello ha la ragazza!" Esclamò sotto voce.
Dopo aver deciso i dolci, aspettarono l'arrivo del cameriere Yushiro, appena lui arrivò i ragazzi dissero i dessert richiesti, lui se li segnò tutti quanti nel tablet ed inviò la comanda alla cucina. "Poi desiderate anche un caffè? E un succo alla bambina?" Domandò Yushiro.
Reijiro rispose "per me no grazie" invece Eléonore ed Emi, erano interessante alla proposta del cameriere, Eléonore desiderava un ginseng, mentre Emi desiderava un succo di mirtillo.
Yushiro prese nota ed inviò le ultime richieste al bar.
Poi dopo aver finito il cameriere iniziò a dirigersi verso il bancone del bar, appena arrivò il ginseng e il succo erano già nell'apposito vassoio.
Prese il vassoio e andò al tavolo "ecco a voi il caffè ginseng e il succo di frutta per la bambina" disse il cameriere, per poi appoggiarli al tavolo.
"Grazie mille signore" riferì Eléonore a nome di tutte e due.
Il cameriere fece un cenno con la testa e se ne andò.
«Come mai non hai voluto anche tu il caffè...»
«Sono cardiopatico...»
«Oh, mi dispiace, è per questo che tua sorella ambisce a diventare una cardiochirurga?»
«Veramente non lo so... Emi è così? Vuoi diventare un medico per aiutare me?»
«Beh ecco... beh forse... si...»
Reijiro d'istinto abbracciò la sua sorellina e si mise a piangere dalla compassione. La sua sorellina era davvero un'amore, Emi nel mentre l'abbracciava gli diede alcune pacche sulla schiena "su fratellone, dai non piangere, solo che se aspetti quando mi laureò sarà tardi, fai prima a chiedere ad uno già laureato" riferì la sorellina, preoccupata per lui.
Il ragazzo finita la crisi di pianto si ricompose e ringraziò la sua sorellina di essere sempre con lui, lei annuì, suo fratello e i suoi amici erano l'unica cosa che contavano veramente nella sua vita.
Passati due o tre minuti, finalmente arrivarono i dolci, ed iniziarono a mangiarli, il cremoso al cioccolato bianco fece esplodere le papille gustative della bambina, per quanto fosse buono, mentre invece per i ragazzi anche erano ammaliati dal gusto dei due dolci al cocco, ma cercavano di mantenere un certo contegno.
Inoltre insieme ai dessert, Emi si degustava anche un succo di frutta al mirtillo, mentre Eléonore un delizioso ginseng.
Il ginseng nonostante si fosse raffreddato per l'attesa dei dolci, aveva mantenuto la sua cremosita, appena lo degustò rimase ammaliata dal gusto dolce di questo caffè, al contrario del normale caffè il ginseng tendeva alla dolcezza.
E nel mentre lo degustava, i due ragazzi e la bambina, si soffermavano sempre a parlare di com'era la vita a Lumino-City, Eléonore essendo straniera, il ragazzo era particolarmente curioso su come lei si trovasse e come lei trovasse la città.
Eléonore gli riferì che era una città molto grande, e che aveva due lati, di giorno era tranquilla e molto silenziosa, mentre di sera diventa luminosa e molto caotica, lei nonostante fosse un'adolescente non gravida molto le città molto chiassose, preferiva la tranquillità.
Poi non appena ebbero finito, i ragazzi si alzarono dal tavolo dirigendosi verso la cassa, il costo della cena era di circa 3500,80¥.
La ragazza pagò, ed uscirono poi dal ristorante, per Reijiro ed Emi era arrivato il momento di salutare Eléonore, ma appena le loro strade si separavano, la ragazza prese il ragazzo e gli diede un bacio sulle labbra, Emi a guardarli rimase perplessa, ma sotto sotto era contenta, finalmente forse suo fratello aveva trovato una fidanzata, che lo accettava per i suoi pregi e per i suoi difetti.
Il bacio durò per circa tre o quattro minuti, appena lei si staccò riferì con rossore sul viso "allora a domani" per poi dare a loro le spalle dirigendosi verso la strada opposta.
Reijiro a causa di quest'azione divenne molto confuso, tra la sua testa ora non giravano solo pensieri negativi su ciò che era successo a scuola, con le compagne di Eléonore, ora vi sono anche pensari positivi.
Ma come mai aveva dato questo bellissimo gesto proprio a lui? Voleva aiutarlo a credere che non tutte le ragazze della Shine High School sono cattive? Oppure era un modo per aiutarlo a rialzarsi da una brutta giornata?
A queste domande solo lui poteva trovarne risposta, ma non era il momento, ora dovevano tornare a casa nel mentre passeggiavano per il tragitto, il ragazzo prese con se il cellulare qualche ora fa aveva sentito due vibrazioni, evidentemente aveva ricevuto dei messaggi ed erano proprio quelli di Yumi e di Bassam, disse a loro di non preoccuparsi che primo o poi si sarebbe ripreso, era stata soltanto una brutta giornata, nulla di più.
Appena i due lessero i messaggi, si sollevarono, erano veramente contenti, che il dolore del loro amico non fosse causato da loro.
«Emi, comunque solo perché poco fa ho ricevuto un bel gesto non significa che io mi sia ripreso, tuo fratello ha subito una ferita fisica ed emotiva... e un bacio non fa passare tutto da un momento all'altro, quindi vedi di non montarti la testa, andando a dire in giro che sono fidanzato mentre non è realmente cosi!»
«Va bene fratellone, se tu stai male, sai che per te io ci sono sempre, lo sai vero?»
«Si, lo so, del resto sei mia sorella»
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