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Capitolo 8

Con il pollice aggiornai la homepage di Twitter e subito mi comparvero nuovi commenti su quanto Zayn fosse figo nel suo nuovo videoclip di "Pillowtalk", l'ultimo singolo che aveva rilasciato prima di prendersi un periodo di pausa da passare a Doncaster. Effettivamente, come dar loro torto? Zayn aveva dei lineamenti bellissimi e, combinati con la sua voce pazzesca, creava un mix "da orgasmo", come lessi in uno degli ultimi cinguettii. Sorrisi scuotendo la testa. Mi sembrava davvero assurdo pensare che Zayn, proprio il mio Zayn, il ragazzo che conoscevo da sempre e con cui avevo condiviso la mia infanzia, era oramai sulla bocca di tutti. 

-Hazza, hai visto che Zayn è in tendenza su Twitter?-

Voltai di poco lo sguardo dalla mia posizione supina per avere una risposta, ma Harry era troppo occupato a far innervosire Anne, Charlotte e Luke che gli gironzolavano attorno sul letto. Tornai a guardare il cellulare mentre, con l'altra mano, accarezzavo piano i capelli di Lucy, mezza addormentata sopra di me.

-Dai, Harry! Rivoglio la mia caramella!- sbuffò Charlotte mettendo su il broncio.

-Ma è proprio qui, non la vedi?- sorrise Harry passando le mani davanti ai suoi occhi e facendola cadere all'indietro sul letto. Per tutta risposta, la mia piccola sbuffò ancor più forte e cercò di rialzarsi mentre Luke cercava di aiutarla a ritrovare la sua mou scomparsa mettendo le mani nelle tasche della felpa di Harry.

Eravamo stravaccati sul letto da almeno mezz'ora, o, per lo meno, io lo ero, persa su Twitter a gongolare dalla felicità per il successo di Zayn. In tutto questo, Luke, Charlotte e Anne, che si erano svegliati con Cody e Lucy prima di tutte le altre, avevano tacitamente concordato che quella sarebbe stata una splendida giornata da far iniziare con una furiosa litigata per decidere chi dovesse mangiare l'ultima mou del pacchetto che Niall aveva portato a casa un paio di giorni prima. Le tre pesti avevano iniziato ad urlare così forte che Harry si era incazzato come una belva ed era uscito dalla mia camera per andare a sgridarli, ma, come d'altronde accadeva spesso, non appena aveva sequestrato quella maledetta caramella, Luke, Anne e Charlotte avevano preso la cosa come un gioco, quindi lo avevano seguito in camera mia per riavere indietro la mou. 

-Ma qui non c'è!- gridò Anne riemergendo da sotto la t-shirt di Harry.

-Nemmeno qui.- diede manforte Luke estraendo le manine vuote dalle tasche della felpa.

-Cercate tra i capelli, mi sembra il miglior nascondiglio che possa offrire.- commentai tornando a guardare lo schermo del cellulare.

Sentii la risatina di Harry e il suo indice si conficcò nel mio fianco per farmi sobbalzare, come al solito. 

-Cos'è, hai la coda di paglia?- gli sorrisi di rimando, mentre Lucy, disturbata dal mio scatto improvviso, cercava di rimettersi comoda sulla mia pancia. Le sorrisi e tornai a coccolarla.

-Dai, Desi, aiutaci. Non è giusto che si tenga la nostra caramella.- commentò Charlotte, seriamente arrabbiata per la sua mou volatilizzata nel nulla.

-Non è nemmeno giusto che voi tre vi siate messi ad urlare per tutta la casa disturbando me e Desiree e le vostre sorelle che stavano ancora dormendo, o sbaglio?- ribatté Harry cercando di trasformare il gioco in una lezione di vita. Charlotte non sembrò convinta della piega data da Hazza, quindi fece finta di non aver sentito e tornò all'attacco chiedendomi di nuovo di intervenire.

Alzai gli occhi al cielo e posai finalmente il cellulare per dar attenzione al casino che stavano facendo sul mio letto.

-Harry, per favore, non fare i capricci e ridai agli altri bimbi la caramella. Appena esco a far la spesa, compro anche per te un pacchetto di mou, va bene?-

Luke, Charlotte e Anne scoppiarono a ridere e anche sul volto di Harry comparve un minuscolo sorriso, seguito, però, da un serissimo: -Vedi poi quando restiamo soli. Ti distruggo.-

Gli mandai un bacino volante, e, rimessa in piedi anche Lucy, mi misi seduta di fianco a loro.

-Quindi? Questa caramella dov'è finita?- gli chiesi alzando le sopracciglia.

Per tutta risposta, schioccò le labbra. -Se la vuoi, ti metti in fila dietro agli altri bimbi e aspetti il tuo turno per cercarla.-

Sto brutto stronzo. Non me lo feci ripetere due volte e mi alzai in piedi sul letto. Probabilmente, nemmeno Harry se lo aspettava e rimase immobile mentre, con un salto, mi buttai sopra di lui seguito a ruota da Luke e Anne, che cercarono di bloccargli le mani. 

-Allora? Dov'è?- chiesi avvicinando pericolosamente le mani al suo collo e alla pancia, pronta ad iniziare a fargli il solletico nei suoi punti deboli.

Harry stava morendo dalle risate, un po' soffocate dal mio peso e da quello delle mie piccole, sbatacchiate un po' ovunque sopra di lui. 

-Quindi?- ripetei, in attesa di avere una risposta dal mio migliore amico, ma lui non desisteva e cercava di togliere di mezzo le mie mani provando a soffocare i risolini.

-Siete proprio delle pappamolle.- commentò vedendo i nostri scarsi risultati nella ricerca di quella fottutissima caramella. Aprii la bocca fingendomi gravemente offesa da quell'insulto e smisi di fargli il solletico.

-Bimbe, sapete cosa bisogna fare con i ragazzi brutti e cattivi?-

Luke, Anne, Charlotte e Lucy si misero subito sull'attenti e percepii immediatamente lo sguardo assassino del mio migliore amico, conscio del fatto che avevo dalla mia parte le mie sorelline, quindi l'ignoranza poteva regnare sovrana.

-Bisogna renderli più belli. Andate a prendere la mia trousse?-

Il sorriso di Harry divenne glaciale, ma ormai il danno era fatto. Le piccole esultarono e subito si precipitarono in bagno a recuperare i miei trucchi.

-Desiree. Non ti conviene.- commentò Harry.

-Ah no? Perché? Sono una bimba, ho solo voglia di divertirmi.- risposi in falsetto alzando le spalle.

-Sì, e sai cosa succede alle bimbe cattive?-

Sorrisi e non aspettai la risposta, perché Charlotte e Anne tornarono in camera con un sorriso sornione stampato in faccia brandendo nelle mani il mio astuccio dei trucchi.

-Allora, piccole. Dividiamoci i compiti.-

Harry sbuffò, probabilmente pensando che non sarei davvero andata a fondo di quella stronzata. -Bimbe, non è una buona idea.- disse cercando di persuaderle.

-Come no?- chiese Lucy ridendo con quel suo sorriso sdentato -Non vuoi essere più bello?-

Charlotte le diede manforte. -Tranquillo Harry, ci penso io.- e così dicendo estrasse dalla mia trousse un pericolosissimo pennello da blush e lo sporcò nella polverina rosa pronto per essere utilizzato. Vidi il terrore negli occhi di Harry e per questo incitai Charlotte a proseguire nel suo lavoro. Luke, nel frattempo, curiosando nel mio astuccio, aveva impugnato un rossetto color fuoco e Anne aspettava il suo turno per avvicinarsi al volto di Harry brandendo il mio mascara.

-Desi, tu gli metti a posto i capelli?-

Guardai con occhio critico il Prince Harry incazzato nero che mi stava di fronte e sì, in effetti Lucy aveva ragione perché tutti quei ricci avevano proprio bisogno di una sistemata. Mi posizionai a cavalcioni su una delle sue gambe e iniziai tranquilla a dividere i suoi capelli lunghi in due belle ciocche. Harry aveva deciso in quell'ultimo mese di provare a farseli crescere fino alle spalle e, dio santo, era, se possibile, ancora più bello di prima. I ricci gli ricadevano in piccoli boccoli in maniera disordinata e gli donavano in una maniera assurda. Ero ben felice di poterci mettere le mani, specie perché ero l'unica persona al mondo ad avere il permesso di toccarli. Decisamente, però, in quel momento Harry era tutt'altro che felice di questo. 

-Desi, spero che tu sappia che non te la caverai bene questa volta.- disse sottovoce Harry lanciandomi un'occhiata di avvertimento.

-Scusami, ridimmelo quando non avrai il rossetto sbavato sui denti, così non riesco a prenderti sul serio.- risposi ridendo per tutte le sbeccature che Luke stava facendo.

Harry espirò paziente dal naso e rimase in silenzio appoggiando la testa al muro dietro di lui e attendendo che quella tortura terminasse. Dopo dieci minuti buoni, Anne, Charlotte, Luke e Lucy riposero i trucchi nella mia trousse e iniziarono tutti a ridere guardando il povero Harry, a cui, nel frattempo, avevo stretto due bei codini ai lati della testa. 

-Allora, come sto?- chiese, ridendo anche lui e si alzò dal letto per andarsi a vedere allo specchio della camera. -Meglio di prima, questo è certo.- commentò guardandosi nel riflesso per far ridere le mie piccole. L'acconciatura con le due fontanelle era di certo l'unica cosa decente. Per cominciare, infatti, aveva due enormi sbavature di mascara sulle palpebre colorate di un rosa improbabile, il rossetto era spalmato ben oltre i confini delle labbra e gli zigomi erano calcati di un rosa aranciato in netto contrasto con il suo incarnato.

-Siete delle pesti, sappiate che non vedo l'ora di vendicarmi.- disse infine girandosi verso di noi, lasciando intendere che quell'avvertimento era ovviamente solo per me. 

-Dai, princess, ti aiuto a struccarti.- dissi ridendo e scendendo dal letto. -Bimbe, dite addio ad Harriet.-

-Ciao Harriet!- risposero in coro sogghignando.

-Torna a trovarci!- urlò Anne mandandogli un bacio.

Scoppiai a ridere e sentii subito arrivarmi uno scappellotto non appena misi fuori i piedi dalla mia camera. 

-Oh andiamo, non ti sei divertito?-  chiesi aggrappandomi al mio principe per farmi perdonare.

-Da morire.- rispose sarcastico, senza, però, farsi mancare il solito sorriso che amavo.

- Come tolgo questo schifo dalla faccia ora?- mi chiese Harry sbuffando ed entrando in bagno per guardarsi allo specchio. Senza darmi il tempo di rispondere, aprì il rubinetto del lavandino e immerse il viso sotto il getto d'acqua.

-Te l'ho già detto che me la paghi?-

Alzai gli occhi al cielo ridendo: -Non meno di cinque volte.-

Presi un barattolo di latte detergente da un mobiletto vicino allo specchio e ne misi un po' su un dischetto di cotone.

-Forse è bene che tu sappia che l'acqua sbava il trucco, non lo toglie.-

Harry sospirò forte e chiuse il rubinetto con una manata interrompendo il flusso d'acqua e sollevò il volto.

- E volevi aspettare ancora un po' a dirmelo?- 

Mi misi al suo fianco ridendo e ci guardammo dal riflesso dello specchio. Harry aveva queste bizzarre sfumature colorate per tutto il viso.

-Il mostro di Loch Ness pagherebbe oro per vederti. - commentai seria e, puntualmente, mi  vidi arrivare un altro scappellotto alla testa.

- Ahia. - sbuffai tastandomi il capo.

-Se in cinque minuti non mi hai tolto tutta sta roba dalla faccia, sono cazzi tuoi. Ti consiglio di muoverti.- contrattò lui sedendosi sul bordo della vasca e mi attirò a lui prendendomi ai lati delle cosce.

Alzai gli occhi al cielo, ma gli sorrisi affettuosa e lui ricambiò scuotendo la testa. Poi, obbediente, iniziai a passargli il batuffolo di cotone sul volto.

***

Alle dieci e mezza la casa pullulava come non mai. Le piccole si erano tutte svegliate e, dopo aver fatto colazione, avevano sfinito sia me che Harry nel giro di un quarto d'ora. Sarah e Chantal, le due gemelline, avevano infatti pensato che sarebbe stato divertente nascondere tra i loro giocattoli il mio cellulare e quello di Harry nonostante sapessero benissimo che ci saremmo arrabbiati. E, per l'appunto, ora erano le uniche due sedute sull'erba del giardino di casa a non giocare con le loro sorelle per punizione. 

-Dai, Harry, per favore. Promettiamo che non lo faremo mai più.- piagnucolò Sarah seguita poi da Chantal.

Sistemai meglio la testa sulla coscia di Harry e aspettai che rispondesse lui alle insistenze delle mie piccole.

-Ah ma lo so che non lo farete mai più, ci mancherebbe anche.- rispose categorico e fece un occhiolino ad entrambe.

-Quindi possiamo andare a giocare?- chiese speranzosa Chantal.

-Piccole, basta lamentarvi. Potete andare a giocare quando lo dirà Harry, capito?- conclusi sollevando la testa per guardarle. Aspettai che annuissero e tornai a stravaccarmi sul mio migliore amico. Dopo il trambusto dei cellulari, io e Hazza avevamo pensato che sarebbe stata cosa buona e giusta portare tutte le piccole in giardino a giocare perché, così scalmanate e con il caldo micidiale, avrebbero dato presto di matto chiuse in casa.

Si era rivelata un'ottima idea, specie perché così io mi ero sdraiata al sole appoggiando la testa sulle gambe di Harry e chiacchieravamo tranquilli mentre mi accarezzava i capelli. Mentre il discorso virava nuovamente sul successo di Zayn su Twitter, tuttavia, iniziai a sentire un lieve torpore e, dio, stavo così comoda lì. Annuivo senza più rispondere alle considerazioni di Harry e probabilmente ad un certo punto mi addormentai, perché tornai bruscamente alla realtà quando un paio di dita fredde mi strinsero le guance.

Capii immediatamente chi era stato, ma non mi andava di aprire gli occhi sentendo ancora il sole bruciarmi caldo sulla faccia, quindi optai per bofonchiare un qualcosa che doveva sembrare: "Cazzo fai, coglione?".

-Sempre delicatissima.- commentò Louis e sentii Harry scoppiare a ridere.

Mi risistemai tra le gambe di Harry voltando il viso per sfuggire alle mani fredde del mio ragazzo e cercai nuovamente di assopirmi.

- Per stasera tutto a posto?-

Harry rise. -Certo. Di chi mi occupo?-

-Delle più casiniste. Anne, Lucy, Chantal e Luke.-

-Uhh. Sarà una serata movimentata.- commentò il mio migliore amico.

-Sicuro che per te vada bene, Haz? Non voglio incasinarti la serata.-

-Ma secondo te, Lou, anzi. Cody chi se lo becca?-

- Liam, ci sa fare con lui.-

Probabilmente Harry annuì e sentii Louis sedersi di fianco a me per tracciarmi il contorno delle guance con il pollice.

- Ha fatto la brava?-

-Al solito.- sbuffò Harry e percepii il suo sorrisetto da stronzo accompagnato da un'alzata di spalle. Rise anche Louis e tornò il silenzio.

Cosa avevano detto a proposito di stasera? Decisi che non aveva importanza e mi riassopii sentendo il tocco delicato di Louis tra i capelli.





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