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Capitolo 6

Mi svegliò improvvisamente una forte pressione sullo stomaco. Bofonchiai qualcosa di non identificabile e alzai il capo quel tanto che bastava per constatare che Niall nel sonno si era mosso appoggiando il suo braccio sulla mia pancia.

Voltai di poco il viso verso destra e mi ritrovai appoggiata al petto di Louis che russava leggermente. Il suo respiro calmo mi soffiava piano sui capelli e sarei potuta rimanere in eterno in quella posizione se una piccola vocina ronzante non mi avesse iniziato ad infastidire con la domanda "Dove cazzo si sono messi gli altri  a dormire?". Sbuffai e tornai nella posizione di prima, alzando piano il busto, cercando di non muovermi troppo e sbattei le palpebre per guardarmi intorno: l'orologio sul comodino segnava le 5.36 e dalle persiane socchiuse penetrava una luce fioca, che permise in ogni caso ai miei occhi di analizzare la camera.

Louis e Niall, come avevo constatato, dormivano ai miei fianchi, ma notai che i ragazzi avevano spostato il letto a cassetto davanti a quello su cui mi trovavo e sul materasso a due piazze dormivano Zayn e Liam. Corrucciai la fronte e voltai piano lo sguardo dietro di me: Harry si era sdraiato orizzontalmente dietro ai nostri cuscini contro la testata del letto, con un incastro perfetto che nemmeno una partita a Tetris.

Il mio cervello non fece in tempo a formulare l'ovvia domanda del "Perché cazzo si sono messi in questo modo?" perché aveva già trovato la risposta: mi avevano circondata.

In effetti mi ero addormentata probabilmente molto prima di loro e già iniziava a prendere forma nella mia testa un'immagine ben precisa dei ragazzi la sera prima. Probabilmente si erano scervellati per trovare un incastro perfetto dei letti, così che se mi fossi svegliata non sarei potuta andarmene senza prima svegliarli. Bastardi.

Davvero non capivo quale fosse il loro problema: si sistemavano in posizioni assurde solo per far star comoda me, nonostante avessi detto loro più volte che non avevo nessun difficoltà a dormire per due notti sul divano.

Assurdi. Nient'altro da dire.

Tornai a guardare Niall che mi sembrava tutt'altro che comodo e cercai un modo per scendere dal letto senza svegliare nessuno di loro, altrimenti sarebbero stati guai.

Il biondo era invalicabile e passare sopra Liam e Zayn sarebbe stato andare incontro a cazziata certa. Voltai lo sguardo verso il mio ragazzo.

Merda, un giorno di quelli l'avrei riempito di botte. Era stata sicuramente sua l'idea di barricarmi fra loro cinque e ovviamente aveva anche pensato bene di mettersi sul mio lato destro perché sapeva che sarebbe stato l'unico lato da cui sarei potuta materialmente passare. Se avessi svegliato proprio lui sarebbero stati cazzi amari, infatti. E lui ovviamente sapeva che io lo sapevo.

Beh in qualche modo ce l'avrei fatta, dovevo solo stare attenta a dove mettere i piedi e a fare assoluto silenzio.

Feci leva sulle mani e mi alzai piano sul materasso cercando di abbassarlo il meno possibile con il mio peso. Louis era girato sul fianco e questo giocò a mio favore, dal momento che potevo facilmente valicarlo con una gamba e appoggiare il piede sul bordo esterno del letto.

Il più silenziosamente possibile lo aggirai e riuscii con un piccolo saltello ad atterrare sul pavimento.

Sorrisi compiaciuta di me stessa, ma mi raggelai non appena sentii un movimento dietro di me. Mi voltai piano e vidi Louis girarsi con un sospiro sull'altro fianco, con il viso rivolto verso la sottoscritta. Rimasi immobile, ma non sembrava essere sveglio. Per sicurezza rimasi ferma per qualche altro secondo, ma alla fine decretai che questa volta avevo vinto io.

Sorrisi e alzai il dito medio ad un Louis addormentato, seppur sapessi che il giorno dopo me l'avrebbero fatta pagare.

Sapevo benissimo che lo facevano per me, ma riuscire a bluffare Louis che solitamente non me ne faceva passare una, era molto divertente. Meno divertente sarebbe stata la sua reazione, ma si poteva giocare anche a quel punto.

Sorrisi tra me e me per i miei pensieri e m'incamminai per il corridoio, affacciandomi nelle camere delle piccole per guardarle dormire beatamente prima di decidere su che divano avrei trascorso la parte restante della nottata.

Anne era sicuramente la più bellina mentre dormiva: le si spalancava la bocca e quando si metteva su un fianco le si incurvavano le guanciotte. Era dolcissima. Una sera io e Zayn eravamo rimasti una buona mezz'ora a guardarla dormire, mentre lui teneva tra le braccia Jenni, che come al solito, non riusciva ad addormentarsi senza la sua presenza.

Mi stavo per dirigere vero la seconda cameretta, ma il mio cuore perse un battito quando qualcuno mi prese per i fianchi e mi sussurrò all' orecchio:

- E tu cosa ci fai alzata?-

                                                                                                      ***

Louis poov

Fu il vuoto di fianco a me che mi fece svegliare: mi ero probabilmente assuefatto alla piccola presenza della mia ragazza mentre dormivo, oppure mi fece smuovere semplicemente il fatto che Desi non si fosse resa conto che la forza di gravità premeva anche su di lei, e che poteva risultare molto strano, in circostanze normali, uno strano sbilanciamento del materasso se non causato da una piccola figura che tentava di scavalcare un bisonte. Sospirai piano e alzai mentalmente gli occhi al cielo per la testardaggine di Desi.

Dio, quanto amavo quella ragazza, ma certe volte sapeva proprio come farmi incazzare. Stava cercando certamente guai, ma decisi che non volevo fargliela pagare subito.

Aspettai che mi scavalcasse del tutto e che scendesse dal letto e, per farla un po' spaventare, mi spostai sull'altro fianco socchiudendo un occhio per guardare la sua reazione.

Trattenni la risata non appena vidi il suo corpo irrigidirsi e voltarsi lentamente verso di me: avevo ottenuto il risultato sperato. Stavo per alzarmi e farla tornare immediatamente a letto, ma mi fece rimanere fermo il dito medio che Desi sfoderò con un piccolo sorrisetto.

Dio, me l'avrebbe pagata cara.

Sapevo perfettamente che Desi sarebbe tornata immediatamente a letto non appena gliel'avessi ordinato, ma dal momento che era ancora nei guai per una piccola questione impunita, decisi di giocarmela bene e di divertirmi un po'.

Mi alzai piano dal letto e non appena vidi che Desi si stava per dirigere verso la cameretta di Jenni, Cecilia e Lucy, la raggiunsi e le posi le mani sui fianchi, fermando la sua camminata silenziosa.

Desi sobbalzò, ma rimase subito dopo ferma. Probabilmente stava iniziando a recepire in che brutta situazione si trovasse.

- E tu cosa ci fai alzata?- le sussurrai piano all'orecchio.

Desi rimase un attimo in silenzio, ma sapevo che avrebbe iniziato a pararsi il culo di lì a poco.

Si voltò verso di me e disse:

-Beh, potrei farti la stessa domanda, Tomlinson.- Tipico.

Sorrisi alla sua sfacciataggine, come se fosse certa che in qualche modo se la sarebbe potuta cavare.

-Io sono venuto a riprendere chi fa finta di non ascoltare i mie ordini.- sussurrai spingendola contro il muro con il mio corpo sovrastante.

Desi espirò piano al contatto brusco tra i nostri corpi, ma cercò di mantenere un certo contegno.

-Non stavo facendo nulla di male: non riuscivo a dormire e ho deciso di venire a controllare che le piccole stessero bene.-

-Che dolce.- sussurrai iniziando a passare le labbra sul suo collo. - Quindi mi stai dicendo che dopo aver dato una sbirciata nelle camere, saresti tornata a letto di fianco a me?-

Nel silenzio che seguì continuai a lasciare piccoli baci sul suo collo, premendo sempre di più il mio corpo contro il suo.

-Sei nei guai, piccola.- bisbigliai al suo orecchio.

                                                                                                 ***

Desi poov

- Louis...- mormorai.

-Zitta.- mi ordinò piano, spingendomi verso la porta del bagno.

Sentivo il cuore andare a mille e il mio petto andava su e giù a discapito del mio respiro. Ero terribilmente preoccupata, ma allo stesso tempo mi sentivo eccitata dalle parole di Louis e di certo il contatto così brusco con il suo corpo non aiutava la mia lucidità.

Ma sicuramente non avrebbe... No, non in quel momento... O forse?

- Louis... Aspetta.- dissi prima che aprisse la porta del bagno dietro di me. Fermai la sua mano sulla maniglia e ciò provocò un suo forte sospiro.

- Desi... Io nella tua attuale posizione starei fottutamente zitto.-

-Aspetta, ascoltami. Non puoi...- mi fermai, troppo imbarazzata per continuare.

-Non posso cosa?- mi chiese sorridendo tornando a passarmi le labbra sulla guancia.

Rimasi in silenzio cercando di non pensare al suo contatto, ma lui, al mio totale silenzio, continuò:

-Dai Desi, cosa non posso fare?-

Sentivo che si stava divertendo da matti e sapevo che avrebbe trovato come scusa per una punizione il fatto che non gli avrei risposto.

Alla mia totale assenza di parole, infatti, emise un piccolo ringhio che gli fece vibrare il petto ed aprì di scatto la porta del bagno dietro di me, facendomi sbilanciare all'indietro.

Mi prese prontamente fra le braccia e, chiudendosi dietro la porta del bagno, mi spinse ancora contro il muro.

-Che c'è, piccola? Hai perso la voce?- disse con un tono più alto.

Le sua mani iniziarono a scendere verso il bordo della mia maglietta e la sollevarono quel tanto che bastava per entrare a contatto con la mia pelle nuda.

Chiusi gli occhi al tocco e cercai disperatamente le sue labbra portando le mani al suo viso.

Lui rise e mi bloccò i polsi portandomeli lungo i fianchi.

-Cerchi di cavartela così?- sussurrò ancora al mio orecchio.

Cercavo in tutti i modi di controllare la mia eccitazione al suo tocco e alla sua voce, ma sentivo che se avesse continuato a torturami senza darmi di più avrei raggiunto l'estremo.

-Cosa vuoi, Tomlinson?- dissi piano cercando di controllare la voce.

Louis spinse ancora di più il suo corpo contro il mio e continuò a sussurrarmi:

-Ascoltami bene, piccola. Stanotte non posso toccarti con un dito perché ti farei urlare così tanto da svegliare anche i vicini, ma sappi che stasera ti aspetta una punizione che non ti dimenticherai tanto facilmente.-

- Louis...- lo interruppi. Sentivo l'umore bagnarmi completamente e cercai in tutti i modi di frenare la disposizione del mio corpo, ma quello stronzo del mio ragazzo continuò a toccarmi, conscio che stavo per impazzire.

Sentii il sorriso che gli stava spuntando adagiato sul mio orecchio e continuò a parlare:

-E sappi che se mi prima di stasera mi provocherai in qualsiasi modo, ti punirò immediatamente. Quindi io, se fossi in te, non mi lascerei troppo andare davanti alle piccole in mia presenza.-

Strabuzzai gli occhi a questa affermazione.

-Cosa? Louis non puoi...-

-Scommettiamo?- disse lui – Io, per sicurezza, non sfiderei la sorte.-

Finalmente si staccò da me e io riuscii a tornare ad una respirazione regolare.

Dopo qualche secondo, Louis mi prese la mano e aprii piano la porta del bagno.

- Fila. – mi ordinò mormorando, indicando con un dito la nostra camera.

Alzai , come al solito, gli occhi al cielo, non rendendomi subito conto di ciò che avevo fatto.

Sentii un sospiro dietro di me e sobbalzai non appena sentii un forte colpo sulla natica destra. Merda.

Chiusi gli occhi cercando di trattenere un insulto e cercando di non far fremere troppo il mio corpo dall'eccitazione e decisi di non voltarmi verso il mio ragazzo per non dargli la soddisfazione di darmene un'altra.

Mi incamminai verso la camera e, appena entrata, mi sdraiai sul materasso di fianco a Niall.

Louis mi imitò e, dopo qualche secondo, contro la mia effettiva volontà, mi voltai verso di lui e appoggiai il capo sul suo petto.

Sentii l'eco di una risata e, poco dopo, avvolse il suo braccio intorno a me, avvicinandomi a lui.

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