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Capitolo 24



Mi chiusi piano la porta alle spalle.

Erano le 22 e le mie piccole, se Louis, Harry, Zayn, Liam e Niall erano stati meticolosi come al solito, dovevano essere già belle addormentate nelle loro camere. D'altronde, non si sentiva una mosca volare. Prima di salire su per le scale, mi affacciai nella cucina vuota e notai che tutto era pulito e sistemato. Mi arrivò nello stomaco un gran senso di colpa per aver lasciato i ragazzi da soli con le mie sorelline a doverle mettere a dormire e a dover risistemare tutto. Mi dicevano sempre che si divertivano e basta e che per loro non era nessun disturbo perché, in fondo,"Siamo un'unica famiglia" come mi ricordavano ogni giorno. Io sorridevo ogni volta che me lo dicevano, ma non credevo poi sempre alle loro parole ed era facilmente intuibile il perché.

Aggrappandomi alla ringhiera di legno, salii le scale senza fare rumore e sentii delle risatine provenire dalla camera dei maschietti. Mi avvicinai e trovai Harry e Niall che, ridendo, cercavano di calmare Cody mentre scalciava con i suoi piedini sulle loro gambe.

-Desii!- appena Cody mi vide saltò in piedi sul letto e cercò di saltar giù, ma Niall lo prese prontamente al volo e se lo sistemò in braccio.

-Mamma mia, Cody, cosa ti farei se fossi mio fratello.- disse Niall esasperato facendo finta di tirargli un pugno in testa. Mi misi a ridere ed entrai nella cameretta, notando che Jordan non era nel suo lettino e che Luke era, sì, sotto le lenzuola, ma era ancora sveglio a ridere.

-Cosa combinate?- chiesi, scompigliando affettuosamente i capelli ad Cody.

Prima che potesse dir qualcosa, Niall gli tappò la bocca con una mano. -No, carino. Ora tu ti calmi e ti metti a dormire.- gli disse severamente ma con il solito sorriso che caratterizzava sempre il suo volto.

Cody, probabilmente, per tutta risposta gli leccò la mano e questo provocò la rabbia del biondino, che lo sbatté sul letto dando di nuovo inizio alla lotta tra i due per averla vinta. Harry si alzò dal letto di Luke e, sporgendosi su di me, mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia.

-Dove sei stata?- mi chiese guardando Niall che teneva giù con una sola mano Cody sul cuscino.

-Ho fatto un giro.- risposi evasiva.

Harry rimase in silenzio. Dopo qualche secondo riprese: -Abbiamo messo a letto tutte le piccole. Zayn è nella tua camera con Jordan, Liam è con Chantal e Christine perché stavano facendo casino e Louis è con Lucy.-

-Perché con Lucy? Di solito si addormenta subito.- chiesi preoccupata.

-Non saprei, è scoppiata a piangere dopo cena. All'inizio pensavamo fosse successo qualcosa con Elizabeth o con Sarah che le erano sedute vicine, ma loro hanno giurato di non aver fatto niente, quindi Louis l'ha presa in braccio e l'ha portata su in camera tua per cercare di capire cosa avesse. Poi io mi sono occupato con Niall di Luke e Cody tra doccia e pigiama quindi non ho più visto né Lou né Lucy.-

Mi prese leggermente il panico perché Lucy era una delle più tranquille e difficilmente si metteva a piangere per qualcosa. L'ultima volta era successo due settimane prima ed era un ottimo record considerando la frequenza dei litigi in casa Petal. In più, mi preoccupava il fatto che si fosse messa a piangere mentre io non c'ero: ero sempre io a consolare le mie piccole. I ragazzi erano meravigliosi a farle sorridere e divertire, ma per queste cose preferivo intervenire di persona.

-Vado a cercarli subito.- dissi uscendo dalla camera.

-Ah..Desi?- mi richiamò Harry. Mi bloccai sullo stipite e mi sporsi per ascoltarlo.

-Gran bel colpo prima, comunque.- e mi fece l'occhiolino.

***

Aprii la porta della mia stanza e trovai Zayn seduto sul mio letto con la schiena appoggiata ai cuscini mentre cullava Jordan, beatamente addormentato tra le sue braccia.

-Ciao, piccola.- mi sussurrò vedendomi e rivolgendomi il suo sorriso che preferivo. Mi avvicinai piano sul letto cercando di non sbilanciare troppo il peso e guardammo entrambi il volto paffutello del mio fratellino che sospirava con la bocca appena aperta.

-Si è addormentato da tanto?-

-Una decina di minuti. Ha passato gran parte della cena a buttare di qua e di là lo sformato di patate con la forchetta e in doccia ha schizzato dappertutto.- ridacchiò -La simpatia l'ha presa sicuramente da te.-

-Ha-ah-ha- risposi di rimando -Vedo che anche te non te la cavi male in simpatia. Hai per caso visto Louis e Lucy? Mi aspettavo di trovarli qui.-

-No, penso che Louis l'abbia portata giù in taverna.-

-In taverna?- chiesi perplessa. –Ma sai cosa è successo?-

Zayn sorrise: -No, Desi, ma non ti preoccupare. Non sarà nulla di grave.- disse alzandosi piano dal materasso. -Vado a mettere a letto Jordi.-

Mi alzai anch'io e gli tenni aperta la porta della camera mentre appoggiava la testolina della mia peste sulla sua spalla.

-E dì ad Cody e a Luke che se non si mettono a dormire nel giro di cinque minuti, do il permesso a Niall di far loro quel che vuole.- dissi a Zayn, sentendo ancora vociferare dalla camera più lontana del corridoio.

Zayn sorrise e annuì e si avviò verso la cameretta dei maschietti.

Sospirai piano e scesi nuovamente la prima e la seconda rampa di scale. In casa sembrava regnare la solita tranquillità di sempre, ma quelle giornate di fine estate erano state, in realtà, un casino estremo e speravo non fossero un presagio di come sarebbe andato l'anno a partire da settembre, specie perché si preannunciavano già da sé mesi pesantissimi.

Arrivai al pianerottolo del piano interrato e aprii pianissimo la porta dell'unica stanza, quella dove di solito radunavamo tutte le piccole quando organizzavamo qualche gioco speciale o quando guardavamo un film tutti quanti insieme.

Seduto sul divano della taverna c'era Louis, che teneva Lucy ancora sveglia stravaccata sulle sue gambe incrociate a guardare Tom e Jerry in tv.

-Ciao Desi!- mi salutò felice la mia sorellina e mi incitò a sedermi di fianco a loro. Non sembrava avere il visino preoccupato, ma i suoi occhietti mi dicevano che si era fatta un bel pianto nel corso della serata. Le sorrisi di rimando e mi misi a sedere anch'io sentendo lo sguardo inquisitorio di Louis su di me.

-Come mai sei ancora sveglia, te?- chiesi a Lucy che si era sporta ad abbracciarmi. La presi da sotto le braccia e me la misi sulle gambe aspettando una risposta.

-Louis mi ha detto per stasera potevo rimanere sveglia fino a tardi a guardare i cartoni con lui.- mi rispose iniziando a giocherellare con la catenella che portavo al collo.

-Ah sì?- dissi alzando le sopracciglia - Com'è gentile questo Louis. L'hai ringraziato visto che è stato tutta la serata solo con te?- le chiesi.

Lucy si girò verso il mio ragazzo e gli mostrò un sorriso a trentadue denti sdentato. -Grazie Louis.-

-Prego, principessa.- rispose sorridendo e scompigliandole i capelli con una mano. - Andiamo a dormire ora?-

Non l'avesse mai detto, Lucy mise il broncio e abbassò gli occhi.

-Non possiamo stare ancora un po' visto che ora c'è anche Desi?-

Si sentiva benissimo nella sua voce che un po' temeva che Louis si arrabbiasse ma, anzi, era stata efficacemente brava a porre la domanda in quel modo anche perché, con quegli occhioni da cerbiatta, non si poteva dirle di no.

-Per favore- disse guardandolo con un faccino troppo dolce. Lucy sapeva benissimo come ottenere le cose, era una calcolatrice nata. Tutta sua sorella, modestamente.

Louis, di fatto, sospirò e alzò gli occhi al cielo. -Va bene, piccola. Ma solo per una quindicina di minuti, chiaro?-

A Lucy dovette sembrare un'eternità quei "quindici minuti" poiché sorrise compiaciuta pensando di avergliela fatta e tornò ad accoccolarsi tra le sue braccia che la abbracciavano protettive. La sua attenzione si spostò poi di nuovo sul cartone animato che stavano trasmettendo e non ci calcolò più di striscio.

Rimanemmo tutti in silenzio per circa cinque minuti a guardare tutti quei colori che si muovevano vorticosamente sullo schermo luminescente, finché non notai che Lucy si era già beatamente addormentata senza che Louis manco se ne accorgesse. Tipico.

-Attento Lou.- gli sussurrai, indicandogli che la mia sorellina stava per scivolare. Louis se la sistemò meglio tra le braccia sorridendo e scuotendo la testa pensando probabilmente alla testardaggine di Lucy e mise la modalità: muto sullo schermo con il telecomando così che il volume non disturbasse il sonno della nostra piccola.

Spostai i miei occhi sui suoi e ci guardammo per qualche secondo.

L'ultima volta che avevo visto il suo sguardo era stato qualche ora prima, in un contesto ben diverso. Sembrava passato un secolo da quello schiaffo, ma, di fatto, sembrava che quel suono secco risuonasse ancora nell'aria della casa e tale era la tensione che iniziavo a sentire all'altezza dello stomaco, come se fosse una presenza aleggiante nell'aria e non una mera sensazione del mio stato d'animo.

-Mi dispiace.- sussurrai, distogliendo lo sguardo.

-Ti dispiace per cosa?- mi chiese seppur sapesse già la risposta, con il chiaro intento di farmi sentire ancor più in colpa.

-Mi dispiace per come mi sono comportata.- risposi quasi aggressivamente. Dio santo, perché mi doveva sempre far sentire una bambina piccola quando mi rimproverava?

-Capisco.- rispose -Mi devi delle spiegazioni. E anche tante.- disse alzandosi dal divano con Lucy in braccio.

Rimasi seduta lì dov'ero.

-Sei arrabbiato con me?-

-No.-

Mi guardò dall'alto tenendo Lucy stretta tra le sue braccia. I suoi occhi erano limpidi come al solito e non mi sembrava aver detto una falsità. Perché non era arrabbiato con me? Sarebbe dovuto essere furibondo.

-Ti va di parlarne?- mi chiese senza sbilanciarsi in cattiveria o dolcezza.

Mi aveva posto una domanda, dunque mi aveva dato la possibilità di scegliere. Mi sentii sollevata per questo.

-In realtà no.- risposi con tutta sincerità.

-Bene, perché ne parleremo lo stesso.- disse aprendo la porta della taverna e uscendo fuori dalla stanza per portare a letto Lucy.

Alzai gli occhi al cielo. Fottutamente tipico.

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