BOYS BEING BOYS
Harder, better, faster, stronger.
Now that that don't kill me,
can only make stronger.
|| REINA ||
Tutte le speranze che i contatti tra i due uomini della mia vita fossero iniziati e finiti la sera della festa sono andate in frantumi alla vista di Eric sulla sua moto.
Considerando l'esplosività del loro primo incontro, non ci tenevo particolarmente a riavere entrambi nel mio campo visivo nello stesso momento. Inoltre, si suppone che in quanto mio fidanzato dovrei essere contenta di passare del tempo con lui, che lui si interessi a me e ai miei amici. Invece ora rivivrei volentieri la scena di Marc che gli molla un pugno. Se lo meriterebbe.
Nessuno, e dico nessuno, può permettersi di rovinare questo momento. Le nostre corse, le nostre sfide.
Ci ho provato con Alex, ma era di troppo anche lui. Figuriamoci Eric.
Marc si alza la mascherina e catturo lo sguardo duro che rivolge al mio ragazzo.
«Spero tu riesca a stare al passo» dice con un tono che vuole sembrare scherzoso, ma credo che persino Eric si accorga di quanto in realtà sia tagliente. Poi parte, e sparisce in un attimo tra gli alberi.
Mi avvicino ad Eric mentre lui sale sulla moto.
«Disturbo qualcosa?» domanda lui, quasi divertito dalla situazione.
Vorrei dirgli che si, non doveva permettersi di presentarsi. Preferisco mormorare solo un "non fare cazzate" però, prima di dare gas e lasciarlo alle mie spalle.
Il rombo del suo motore si unisce subito al mio, per poi sparire quando accelero. Provo a fingere che non sia qui e quando il resto del mondo oltre la visuale del casco sparisce, quasi ci riesco. Accelero e cerco di non pensare. A Eric, ad Marc, a mio padre. Le mie lacrime, quella stretta di mano. Metto tutto in uno spazio remoto del cervello e mi sfogo sentendo la terra che trema e il manubrio tra le mani, l'accelerazione che mi colpisce lo stomaco e la bellissima sensazione di pace e libertà che ne deriva.
Riesco a ricucire la distanza su Marc, ma anche lui sta guidando come un dannato oggi e non riesco a farmi spazio davanti a lui.
Ad un certo punto Eric quasi mi affianca, ma rischia di strisciare contro un albero e si tira indietro. Un tempo ha provato anche lui a correre in pista e quando ha capito di non riuscire in quel campo si è dato alla motocross, ma non è niente di speciale.
E se io qui sono meglio di Marc, lui non ha speranze in questi sentieri né contro di me né contro di lui.
Questa volta non ci fermiamo al lago come di rito ma procediamo dritto, verso uno sterrato oltre la selva che solitamente usiamo per allenarci nel Flat Track. Riesco quasi ad entrare su Marc nell'ultima curva prima che gli alberi si diradino, e nel rettilineo che segna l'uscita dalla selva siamo l'uno accanto all'altra.
Sorrido e apro il gas, mentre il sole ci investe, non più filtrato dai rami, e gli ostacoli si dimezzano.
Lui fa lo stesso.
I nostri anteriori arrivano allo sterrato quasi nello stesso momento, dopo una tirata da far pura.
Così lui non potrà dire che ho perso, e neanche che ha vinto. Sta volta siamo pari.
Eric è in ritardo di poco meno di un secondo, se l'è cavata ma non credo che questo gli basti. Battuto persino dalla sua fidanzatina.
So anche che, per come è fatto Marc, vorrebbe iniziare a rinfacciargli giocosamente la sconfitta, come fa con me le poche volte che ci riesce. Mi sorprende però, e in silenzio si getta a capofitto nello sterrato.
Se Eric si è sentito in ombra fino ad ora, per la legge del maschio alfa deve dar prova qui delle sue capacità.
Si getta anche lui a capo fitto nello sterrato e girando in tondo inizia ad attaccare Marc, stuzzicando il suo orgoglio e trascinandolo in sorpassi folli, che lui ovviamente accetta volentieri portando avanti questa lotta di potere in mezzo al fango.
Mi godo dall'alto la scena, lasciando che i bambini sfoghino il loro testosterone, finchè il mondo si ferma davanti ai miei occhi mentre Eric allunga una gamba e butta giù Marc.
Lo guardo cadere per terra con la moto addosso, per un attimo paralizzata, ma prima di fiondarmi giù mi rendo conto che Marc è riuscito ad addrizzare ed ora insegue Eric finchè non si trovano appicciati e danno vita a quella che sembra la versione motociclistica di una rissa.
Marc però ha tanto in gioco, se dovesse farsi male metterebbe a rischio il titolo.
Così mi decido a correre da loro, mettendomi esattamente al centro della loro traiettoria.
La frenata che fanno per non prendermi è degna di nota, e solleva una quantità di terriccio improponibile, tale da ricoprire me e loro quasi interamente. Non mi importa.
Mi tolgo il casco e lo poggio sulla moto, poi mi avvicino minacciosa ad Eric che, con qualche difficoltà, cerca di ritrovare un equilibrio sulle ruote.
«Ma sei idiota?» sbotto, con una rabbia dentro crescente.
«Cos'è amore, lui può darmi un pugno e io non posso spingerlo in una sana competizione?» risponde lui, togliendosi il casco. Resta però a cavalcioni della moto, mentre Marc arriva alle mie spalle.
«Sai, la nella tua vita a nessuno frega se giri con un occhio nero, ma se fai volare Marc dalla moto si gioca il mondiale»
«Perché non si difende da solo e me lo rifà l'occhio nero, eh? Sai ero così sbronzo che non ricordo quanto poco deve avermi fatto male, facile prendersela con uno in quelle condizioni»
Sento gli occhi di Marc addosso, mentre le mie mani prudono e devo stringere i pugni quasi fino a far entrare le unghie nei palmi per non dare di matto più di così. E' vero, Eric è il mio ragazzo, ma il suo comportamento oggi è indifendibile.
Marc invece ha deciso di fare il diplomatico oggi. Mi afferra una spalla con le dita ancora nascoste nei guanti e mi sposta di lato, mettendosi di fronte ad Eric.
«Senti, siamo partiti con il piede sbagliato. Tu sei il ragazzo di Reina, io il suo migliore amico. Se tu le dai fastidio, io ti dò fastidio. A parte questo, non ho niente contro di te» argomenta Marc, con la faccia contratta e neanche l'ombra del suo solito sorriso «quindi evitiamo questa farsa di te che provi a battere il campione di MotoGP per dimostrare a te stesso quanto vali e a Reina che sei migliore di me. Qui è lei l'unica che può fare il culo a me e a te. È già è tanto che tu sia qui ad assistere»
Marc lo sa, Marc sa sempre tutto di me.
Sa che in questa giornata non potrei sopportare altro, sa come gestirmi. Sa di aver sbagliato a difendermi, l'altra volta. Sa che ho bisogno di sapere che sono io la più forte, e che posso gestire le mie situazioni da sola.
Mi ha lasciato parlare, ora calma le acque. Mi spalleggia, ma ha messo nelle mie mani l'attacco, e comunque evita di alzare il putiferio che volevo creare io. Qualcosa per la quale magari mi sarei pentita, visto che per quanto non sopporti che Eric sia qui a disturbarci lui resta la mia unica ancora per una vita normale.
Il problema è che questo conferma ancora una volta ciò che è sbagliato alla radice. Eric non potrebbe mai trattarmi come fa lui perché Eric non mi conosce così. Non gli ho permesso di farlo. Marc è l'unico al quale ho permesso di avvicinarsi, perché c'è sempre stato, perché io e lui insieme siamo qualcosa che va oltre gli schemi.
C'è un rapporto così profondo, così morboso, che spaventa.
Io lo so, e credo anche lui lo sappia.
Quindi restiamo incastrati in questa situazione, con la dolorosa consapevolezza che nessuno eguaglierà mai questa intesa. Meglio questo che niente, meglio che mandare tutto a puttane.
Eric sbuffa da dietro il casco, dopo averlo rimesso. Forse sperava in una fine della rissa in maniera più animata.
«Non ti capirò mai» mi dice, invece. Forse un po' afflitto, frustrato. Ed io, spiazzata, non so cosa rispondere.
Si riabbassa la visiera e mette in moto. Gas e via.
Lascia me e Marc, soli in mezzo alla pista, ad osservare la sua scia.
«Sai Reina, credo che per rilassarci sta volta la moto non basta. Sta sera ti offro una birra»
«Non hai capito niente. Pago io.»
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Buongiorno babyss! Perdonate questa assenza di qualche giorno, fino ai primi giorni di ottobre purtroppo la situazione sarà questa... Tanta voglia di scrivere e zero tempo per farlo.
E perdonate anche il capitolo relativamente corto, fa parte di un disegno più grande che ho dovuto interrompere per poter aggiornare prima.
Come state? Vi sta piacendo?
Fatemi sapere cosa ne pensate con una ⭐️, o un commento, o quello che volete 💕
Buona giornata😚
P.s. Si, dovrebbe essere Eric il ragazzo nella foto. Lo faccio bono così il mio compito di renderlo odioso sarà più difficile.
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