Apart
Wondering if I dodged a bullet
Or I just lost the love of my life
|| REINA ||
È strano, dopo il weekend di gara, tornare alla vita normale. Non so come i piloti riescano a sopportare tutte le volte lo sbalzo, o più semplicemente come riescano a stare lontani dalla pista.
Marc Marquez a parte, è stato incredibile tornare lì. Incredibile e spaventoso, ma sono contenta di essere riuscita a gestire anche questa volta la mia debolezza. Lo spettro di mio padre era ovunque eppure l'ho gestita bene.
Ho gestito tutto bene tranne la questione Marc.
Il fatto è che lui è impossibile da tenere a bada, impossibile da prevedere. Sopratutto, non è mai stato così con me.
Quando stavo con Alex non era così, anzi. Gli pesava vedere suo fratello intromettersi in cose che erano solo nostre, ma non si è mai permesso di fare niente del genere.
Marc è una persona impulsiva e non pensa al fatto che dando spettacolo al mondo su noi due non infastidisce solo me o Eric, ferisce Alex.
Proprio quando pensavo che io e Alex, nonostante tutto, stessimo piano piano rimettendo a posto i tasselli della nostra amicizia.
È solo un ragazzino, un ragazzino al quale voglio un bene dell'anima.
L'ho cercato prima di fare le valige e lasciare Jerez, ma quando l'ho visto, felice, a ridere e scherzare con i piloti della sua classe, non ce l'ho fatta.
Non so se o quando ha visto l'intervista, a questo punto però toccherà a Marc dargli spiegazioni. Se vorrà parlarne con me, sarò pronta ad aprirgli gli occhi su quanto sia idiota suo fratello.
Coprendomi con un asciugamano esco dalla doccia e mi guardo allo specchio.
Chi voglio prendere in giro?
Marc sarà anche un idiota ma io lo sono più di lui. La cosa folle è che io quel bacio avrei voluto darglielo, lì, in pista. Glie l'avrei dato al parco chiuso, nel paddock, prima della gara, dopo la gara, sempre. Marc lo bacerei sempre.
Lo so che non ho sbottato solo per Alex o per il modo in cui ha sminuito la mia presenza in diretta mondiale, cioè, anche, ma non è solo quello. È per il modo in cui riesce così facilmente a dire a tutti che avrebbe voluto baciarmi, quando io non riesco neanche ad ammetterlo al mio riflesso nello specchio.
È questo che intendo quando penso al fatto che non so cosa sono ai suoi occhi. Siamo solo amici, grandi amici? Sa che può giocare con me e questo lo diverte? Fino a che punto si spinge la sua mania di possesso nei miei confronti?
Lascio che il rumore dei miei pensieri si confonda con quello del phon mentre asciugo i capelli. Quando torno in camera mi accoglie la suoneria del telefono. È Eric. Ancora.
È più o meno la diciassettesima chiamata nel giro di tre ore.
In modo molto maturo ho chiuso con lui appena abbiamo rimesso piede a Cervera, era inutile continuare la farsa.
Dopo due giorni di silenzio stampa, rispettato da entrambi, è iniziato a venire fuori il lato psicopatico del mio bellissimo ex fidanzato. Credo che nei ragazzi scatti qualcosa, quando li tratti male, che li manda ancora di più fuori di testa. E si, è un discorso che vale anche per il genere femminile, ma loro impazziscono del tutto.
Eric continua a prendermi il posto accanto a lui a lezione, ad offrirmi il caffè alle macchinette, a chiedermi di riprovarci nonostante tutto, nonostante l'abbia palesemente lasciato perché quando scopavamo io pensavo a quella notte con Marc. E questo è il lato rozzo della questione, ma è ugualmente importante.
Oggi, a cinque giorni dal mio discorsetto su come la nostra storia non potesse funzionare, continua a riempirmi di chiamate e messaggi.
Eppure non spengo il telefono.
Perché?
Perché sono convinta che Marc sia tornato a casa questi giorni, ma non mi ha ancora scritto. Come io non ho scritto a lui. Lo so che la palla è nelle mie mani questa volta, però ancora spero che possa aiutarmi, in qualsiasi modo, a capire cosa fare. Qual è la scelta giusta ?
Quasi automaticamente, lasciando cadere l'asciugamano bagnato, anziché entrare nei pantaloni da casa mi infilo nella tuta da cross. Tutte queste pressioni mi stanno schiacciando. Ho bisogno di stare da sola con me stessa, sul percorso mio e di Marc.
Avviso mia madre che esco, lascio un bacio sulla guancia al mio fratellino che, come sempre, mi osserva ammirato mentre gli sfilo davanti in tuta. Allaccio gli stivali, infilo il casco, controllo un'ultima volta il telefono. La vista di tutte quelle chiamate, quei messaggi, ricevuti dalla persona sbagliata, mi innervosisce. Lascio il telefono a casa e metto in moto, pronta a raggiungere la mia meta felice. Senza la mia metà, questa volta.
|| MARC ||
Sono uno stronzo, se nonostante sia tornato a Cervera non ho chiamato Reina?
Lo so che delle cose che ho fatto questa è forse quella meno da stronzo, almeno sono giustificato dall'aver dato a lei la facoltà di scelta, eppure mi sembra tutto così sbagliato.
Era così incazzata a Jerez ed io come al solito sono stato inopportuno. Chiederle di venire con me a Les Mans, in quel momento, è stata la scelta sbagliata. Me la sono giocata male, come del resto ho fatto per tutto il weekend di gara.
È che sono un idiota quando si tratta di Reina, non so cosa fare e lascio che l'istinto prenda il sopravvento. Rovinando, come sempre, tutto.
Ah e Alex non mi parla.
Ho provato a dirgli che stavo scherzando, che io e Reina scherziamo sempre, ma non c'ha creduto sta volta. Non l'avrei fatto neanche io.
È stata una discussione di cinque minuti, da quel momento non parlo con mio fratello se non a tavola, quando siamo con i nostri genitori, con l'intento di dare una parvenza di normalità. Cosa del tutto inutile, visto che anche loro sanno cosa sta succedendo. Conosco anche le loro posizioni a riguardo, anche se non ne abbiamo mai parlato. Papà tifa per Alex, mamma per me. Si sa, le donne puntano sempre sulle storie impossibili.
Vorrei sapere cosa ne pensa Elèna, la mamma di Reina. Vorrei sapere tante cose in realtà, tipo cosa sta facendo ora Reina, se ha preso una decisione sul GP di Francia, se mi sta pensando.
Sono in moto, di ritorno da un incontro con il mio manager, e lungo la strada devio automaticamente verso una casa familiare, ma non mia.
Resto a fissare la finestra della camera di Reina per un tempo indeterminato, sentendomi ancora di più uno schifo perché sono qui fuori e sto lasciando che l'essere in balia di una sua decisione mi mandi fuori di testa.
Mi ci vogliono dieci muti per scendere dalla moto e avvicinarmi al cancello, altri dieci per decidermi a suonare il campanello.
È Elèna ad aprirmi la porta, bella e sorridente come sempre, come la figlia.
"Marc ciao, complimenti per la gara" mi accoglie con un abbraccio ancora prima di farmi mettere piede in casa. Le restituisco la stretta, sentendo il calore di questa donna come se fosse quello di mia madre.
"Merito anche di tua figlia questa volta" azzardo, sperando che Reina non le abbia fatto palese di quanto è incazzata con me. Bravo Marc, pensi che ingraziandoti la madre risolverai il diverbio con la figlia? "A proposito di Reina, è in casa?"
È la prima volta nella mia vita che fare questa domanda mi mette a disagio, è una sensazione che spero di non provare mai più. Non qui, non così.
"Mi dispiace Marc ma è uscita un paio d'ore fa e non so dove è andata" mi risponde, con una faccia quasi compassionevole "sai se è successo qualcosa? È intoccabile da quando è tornata da Jerez"
Perfetto, è ovvio che sia ancora incazzata con me.
La mia espressione tranquilla cade, lasciando il posto ad una faccia stanca. Io non ce la faccio a sopportare questa situazione.
Elèna se ne accorge e mi fa segno di entrare in casa, facendomi strada fino alla cucina. Come se non sapessi dove si trova. Ho anche dormito in questa casa.
"Marc lei è mia figlia e conosco te da altrettanto tempo. Conosco voi." Mi dice, appoggiandosi sul tavolo di legno che domina la stanza."tesoro, ricorda che Reina è una di quelle persone che cercherà sempre di proteggere chi ha attorno, difendendo al tempo stesso la sua immagine di ragazza forte e indipendente. Intacca il suo orgoglio e la perderai. Però, è una persona anche lei e come tutti può essere ferita."
"Reina non è facile da gestire" rispondo. Cercando di fare il punto della situazione mi rendo conto che attualmente ho ferito le persone attorno a lei, ho ferito lei e intaccato il suo orgoglio. 3/3. Quante probabilità che mi perdoni ci sono a questo punto?
È Mati, l'ometto di casa, a interrompere questo particolare discorso. Come sempre quando mi vede, mi si getta tra le braccia ed io lo metto sulle mie gambe. Se Reina varcasse la porta d'ingresso in questo momento l'idilliaco quadretto famigliare sarebbe completo e perfetto. Mi viene da ridere al solo pensiero, per non parlare della faccia che farebbe lei davanti a cotanta dolcezza. Schifata sarebbe un eufemismo.
"Reina sta correndo sulla moto" il sussurro di Mati nelle mie orecchie interrompe il filo dei miei pensieri. È andata a correre e non mi ha avvisato?
Fingo un sorriso davanti alla faccia paffutella del bambino castano con gli occhi scuri e lui gonfia il petto in modo fiero. È così intelligente.
"Marc domenica è il mio compleanno, mi insegni a guidare la moto?" Mi chiede poi, speranzoso.
Non è una decisione che posso prendere io, ovviamente. Eppure il solo pensiero che lui lo chieda a me, come io lo chiesi a suo padre, mi fa sentire un buco al centro del petto. Niente di negativo. Sono emozionato in senso buono.
Prima di tutto però, per poter esaudire il desiderio di Mati, devo andare a recuperare l'amicizia con sua sorella.
Faccio scendere il piccolo dalle mie gambe, poi mi allungo per lasciare un bacio sulla guancia di Elèna. Chiedo ad entrambi di non dire a Reina che sono passato.
Lascio casa loro leggermente più confortato di prima, ma sempre con la sensazione che il mondo mi stia crollando sulle spalle.
Non ho tempo per andare a cambiarmi e mettere la tuta, così mi dirigo verso il nostro tracciato consapevole di non poter correre come vorrei. Tanto, sta volta, non sono qui per correre. Incredibile vero?
Alle porte della selva intravedo le tracce di una moto che seguono il percorso tra gli alberi.
Non appena il cuore accelera il suo battito, il polso inizia a costringere la moto ad andare più veloce.
Mi ritrovo a sfrecciare in lungo e in largo per la selva, fottendomene di un'ipotetica caduta che potrebbe mandare all'aria tutto il motomondiale.
Corro senza neanche sapere cosa farò quando la vedrò.
Corro, finchè non mi accorgo che le tracce per terra sono due. Finché il mio cervello non pensa al fatto che se giro da più di quaranta minuti e ancora non l'ho trovata, e la traccia è a doppio, vuol dire che si Reina è stata qui, ma anche è già andata via.
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Buongiorno ragazzeeeeeeeeeeeee
Sono così contenta di essere tornata e di aver ritrovato le vostre ⭐️
Mi dispiace davvero di essere mancata tutto questo tempo, vi prometto che cercherò di essere più costante.
Ad ogni modo, nelle sessioni d'esame, è difficile trovare il tempo per scrivere e si finisce a lasciar perdere. Perdonatemi per questo, farò del mio meglio!
Beh? Che ne pensate di come stanno evolvendo i "sentimenti" dei nostri protagonisti ?
Finalmente almeno Eric, se così si può dire, ce lo siamo tolti davanti! Ma le cose non saranno facili ora, sopratutto con Alex che si sta rendendo conto della situazione e, beh, l'imprevedibilità di Marc e del destino .... vedrete!
Fatemi sapere cosa ne pensate, ah e avete visto il trailer? Ahahahahha ditemi se è imbarazzante o riesce ad essere almeno decente.
Baci baci baci e alla prossima!
Ci sentiamo nei commenti 💕🙆🏼
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