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Scotch e Affari

Fu un doppio beep a far sbloccare le serrature del suv, Mr. Spoon fece cenno ad Arden di salire.

-Andiamo ragazzo, ti porto a fare quattro chiacchiere in un posto meno squallido.-

-Senti, non voglio scocciature, la roba ce l'hai?-

-Non avere fretta Arden, ho molto di più da offrirti.-

Gregory accese l'auto, accelerò e si immise prepotente sulla strada, lasciandosi alle spalle l' agglomerato di catapecchie e lampioni intermittenti.

Il Delux era un club lungo la Monroe Avenue nel cuore di Detroit, non aveva nulla a che fare con lo squallore dei quartieri che era abituato a frequentare, l'insegna blu non era scrostata e il neon non perdeva colpi, Arden rimasto silenzioso ed immobile per tutto il viaggio, non poté fare altro che assecondare gli occhi, inevitabilmente attratti dal nuovo scenario.
Fuori dal locale gruppi di persone sostavano con un cocktail in mano, chiacchieravano e ridevano mezzi ubriachi. Le ragazze parevano uscite da qualche rivista, capelli luminosi e tacchi vertiginosi, niente a che vedere con le tipe dei suoi quartieri, gli uomini invece, bastava guardarli per capire la loro estrazione sociale. Gente con i soldi, gente che problemi non ne ha, e se proprio dovesse averne il tutto sarebbe riconducibile all'indecisione tra un brunch a lavoro o un aperitivo serale.

La prima cosa che Arden avvertì, tra petto e sterno fu un castrante senso di disagio, con quel posto lui non c'entrava niente, al massimo si vedeva portar via i sacchi dell'immondizia nel retro del locale dopo la chiusura.

-Senti Mr. Spoon, o come cazzo ti chiami, io non so che idea ti sei fatto, ma io non ho tempo da perdere.-

L'uomo abbozzò un mezzo sorriso, poggiò una mano sulla spalla del giovane e lo spinse verso l'entrata.

-Arden, Arden...levati dalla faccia quell'aria da scoglionato e cammina, sono sicuro che io e te diventeremo buoni amici.-

Bastò un cenno dell'uomo a far spostare l'energumeno all'ingresso, con un braccio teso, quello che pareva il sosia di Steven Segal, tenne ferma la ressa dell'ingresso e lasciò passare i due.
Le luci all'interno del Delux erano soffuse, faretti al neon tracciavano l'ingresso che portava al lounge bar, i tavoli contornati da divanetti vedevano gente sorridente ed ammiccante chiacchierare sorseggiando liquori scuri in bicchieri di vetro.
Gregory fece strada ad Arden, fermandosi di tanto in tanto per salutare qualche conoscenza.

-Siediti qui ragazzo, io torno subito tu non fare scherzi.-

Arden guardò ancora una volta l'uomo con fare diffidente, dopodiché lo osservò allontanarsi e scomparire inghiottito dalla folla.
Pochi minuti e molte sigarette dopo, Arden lo vide tornare con in mano due bicchieri.

-Niente di meglio che un buon bicchiere di Scotch per parlare d'affari, non trovi ragazzo?.-

-Ascoltami bene...non so che ci faccio qui, ma una cosa è certa, se non parli e mi dici che cazzo vuoi ci resterò per poco tempo ancora.-

-Vedi di darti una calmata, con i soldi che hai in tasca non ci paghi manco l'ingresso, quindi a meno che tu non voglia lasciare il locale tra le mani di Rudy, il tizio che hai visto poco fa all'ingresso, ti consiglio di tenere a freno la lingua.-

Arden si sentì umiliato, ma non era certo cosa nuova per lui.

-Dovrei stare qui a bere con te come un idiota solo perché non ho i soldi per pagare? Dammi la roba che mi hai promesso e lasciami andare.-

- E come ci torni a casa? Con un taxi?-

Mr.Spoon scoppiò in una fragorosa risata.

-Ascoltami molto bene Arden, non te lo ripeterò due volte, il caso ha voluto che io abbia tra le mani un lavoretto adatto a te, e non mi pare che tu abbia di meglio da fare. Tu vuoi droga e soldi, giusto? Bene, io posso darti entrambe le cose.-

Arden rimase con gli occhi fissi sull'uomo. Qualcosa iniziava ad avere senso, di certo l'uomo ingessato in quell'abito elegante che sedeva davanti a lui, non era propriamente di natura empatica e  non si trovava in quel quartiere di reietti per caso. Si erano incontrati tra i vicoli di uno dei peggiori quartieri di Detroit, Arden sapeva bene che non si passeggia lì per caso, a meno che non si abbia qualche giro sporco tra le mani. Ragionava Arden, ripensava alle parole di Spoon di certo l'aveva visto interessato quando un ora prima, durante la loro prima chiacchierata gli aveva fatto intendere che sarebbe stato disposto a pagare in natura. Evidentemente era stato quello a fargli venire in mente qualsiasi cosa ora gli stesse vagando per il cervello, si trattava di sesso, di vendersi forse.

-Da chi devo farmi scopare?- Sbottó d'un tratto.

Mr.Spoon lo guardò, trattenendo una sorta di risata roca.

-Ragazzo vedo che sei sveglio, piano piano ci stai arrivando da solo, ma dammi retta mi ringrazierai.-

Arden iniziava a sentire il peso della lucidità, la frustrazione ricominciava a farsi prepotente, la sentiva perforargli il cervello. Gli serviva la sua roba, prima possibile, o sarebbe stato costretto a fare i conti con quella sanguisuga affamata della sua coscienza.

-E dove sta la fregatura, dovrei ringraziarti per avermi dato la possibilità di dare via il culo? Grazie, potevo farlo anche sotto casa.-

-Frena, frena lascia da parte la fogna da cui sbuchi ragazzo, non ti sto dando in pasto ai primi maniaci che passano. Il tuo culo è salvo, queste sono donne Arden, donne con i soldi, insoddisfatte annoiate donne che, seppur piene di quattrini uno come te se lo sognano volentieri.-

-Donne?- Domandò perplesso come, chi non ha le idee ben chiare.

-Esatto Arden, profumate come i soldi che sarebbero disposte a pagare per averti qualche ora nel letto alla loro mercè.-

-Mi stai dicendo che quindi devo scopare e non farmi scopare per fare soldi?- Domandò Arden accennando un sorriso sardonico.

-Bello no? - Rispose l'uomo portando il bicchiere alle labbra e ingollando tutto d'un fiato il liquido scuro per poi continuare.

-Ti pagherebbero parecchio, potresti guadagnare in un mese quello che, mai hai visto in tutta la tua vita. La fortuna ragazzo mio è tutta tra le tue mani, o nel tuo uccello come preferisci, più sarai bravo a lavorartele e più loro ti ripagheranno profumatamente, per queste faccende vige l'anonimato, si sà, la metà di loro è sposata ed ha una reputazione da difendere ma, le voci corrono ugualmente e non è raro vedere una di queste arrapate milionarie alzare la posta pur di tenersi stretto un giocattolino.-

Arden ascoltava in silenzio. Di rapporti sessuali con ragazze ne aveva avuti, anche se per acquistarsi la droga, erano più quelli avuti con vecchi bavosi e gente senza scrupoli e dignità. Nonostante questo non sapeva come si sarebbe comportato di fronte a donne di mezza età, non sapeva come avrebbe reagito, perché un conto è scopare per qualche attimo, un altro è soddisfare tutta una notte di voglie di una ricca borghese e magari anche viziata.

La musica, tutta quella ricchezza, alcool a fiumi e gente che sembrava spassarsela per davvero. Nulla a che vedere con le facce grigie delle sue conoscenze , con i colori incupiti del suo quartiere e con lo schifo di droga che girava nel suo sobborgo. Qui la roba sembrava esser di qualità, come lo scotch che si stava gustando insieme a questo suo nuovo "amico".
Dentro di se Arden aveva già accettato l'offerta, dal primo schiaffo che la lucidità gli aveva tirato in faccia pochi minuti prima. Si sarebbe fatto fottere da un qualsiasi stronzo di passaggio, cedere alle lusinghe di qualche cinquantenne non sarebbe stata la fine.

- E uno come te Spoon, uno con un vestito come il tuo deve scopare davvero bene per permettersi una macchina da centomila dollari.-

-Se mi stai chiedendo come ci sono finito io in questo mondo beh, ti basti sapere che una volta da ragazzo avevo una faccia simile alla tua, ma grazie a Dio varie conoscenze e la mia naturale intraprendenza mi hanno portato ai piani più alti. Mettiamola così ragazzo. Accetti?-

-Accetto.- Rispose senza tentennamenti.

-Molto bene, lo vedi che sei intelligente ragazzino, ma adesso parliamo d'affari.-

-Che vuoi dire?.- chiese Arden.

-Cosa credi che sia qui per fare beneficenza? Voglio una fetta dei tuoi guadagni, bello! Il cinquanta per cento per l'esattezza.-

Arden annuì, consapevole che a questo mondo tutto ha un prezzo, e quello non gli pareva essere troppo elevato, aveva accettato ben altre condizioni gravose in vita sua.

Gregory sapeva che quel viso pulito e da bravo ragazzo sarebbe senz'altro risultato appetitoso agli occhi di molte tardone. Intravedeva fior di quattrini all'orizzonte, facili guadagni. Era entrato molti anni prima in questo giro, con un famiglia disastrata alle spalle s'era sempre dovuto arrangiare da solo, prima i furtarelli, qualche dose allungata qua e là e alla fine l'incontro con Justine, un affascinante quarantenne milionaria che l'aveva introdotto in questo mondo fatto di lussuosi hotel nella hig society di Detroit. Con i soldi guadagnati dopo qualche anno Gregory s'era aperto un attività pulita, ma era comunque rimasto in contatto con Justine e si dilettava a fare la cresta su quelli che iniziava a questa nuova vita. Li sceglieva disperati, per la strada così che fossero storditi dalla frustrazione e dal disagio e non riuscissero a vedere quanto fruttuoso potesse essere quell'impiego, tanto da voler ritrattare con lui per il prezzo.

I due si strinsero la mano e buttarono giù tutto lo scotch rimasto nel bicchiere.

-Quando dovrei iniziare?-

-Dammi un minuto.- Rispose Mr.Spoon sotto lo sguardo sorpreso del giovane. Tirò fuori dalla tasca della giacca uno smartphone e compose un numero di telefono, dopo qualche secondo con una voce pulita e squillante lo sentì parlare con qualcuno.-

- Elizabeth, amica mia! Dimmi che mi pensi ogni tanto eh, io ho una sorpresa per te, lo sai che sei sempre la prima per me.-

L'uomo mentre parlava al telefono, guardava Arden come se dovesse studiarne le fattezze per poterlo vendere al meglio, Arden dal canto suo non provava nessun tipo di fastidio, aveva smesso di provarne perfino, verso le parole della madre che lo disegnavano come la conseguenza di un preservativo bucato. Tutto sommato aver incontrato quell'uomo non pareva essere stata una sciagura, anzi, in quasi due ore non l'aveva mai insultato, non aveva provato a fregarlo e tantomeno a cambiarlo. Mr. Spoon da perfetto sconosciuto gli aveva portato molto più rispetto di tutte le persone che aveva incontrato nella sua vita fino ad allora.

-Ragazzo, ce l'hai un vestito buono? Domani sera si comincia.-

-No, non ce l'ho.-

-Fatti trovare dove ci siamo incontrati prima, domani alle undici ti passo a prendere così ti porto a darti una ripulita, vedi d'essere puntuale.-

-Ok, adesso dammi la mia roba.-

Spoon tirò fuori dalla tasca del doppiopetto una bustina, portava sempre con se qualcosa quando andava a caccia di disperati.

-Tieni, ma dovresti andarci piano.-

-Dovrei.-

-Vieni, ti riporto a casa.-

I due uscirono dal locale. L'uno con la consapevolezza di aver ricevuto qualcosa dall'altro.

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