⇝five♡
Non riesco a dormire. Sono le 2 di notte e non riesco ad addormentarmi. Sto qui sdraiata a guardare il soffitto di camera mia decorato a motivi floreali. Non faccio altro che pensare a lui. Le parole di quel biglietto mi ronzano in testa come una mosca fastidiosa e non riesco a mandarle via.
Continuo a ripensare alla frase "forse mi odi".
Vuol dire che mi sono davvero comportata come una stronza e che lui lo ha notato e ci è rimasto male. Ed era l'ultima cosa che volevo fare...
Continuo a pensare e a pensare e decido che da domani mi comporterò bene con lui e mi ci avvicinerò di più. Perchè infondo è un ragazzo dolce, ora l'ho capito, e non si merita questo.
Finalmente alle 4 di mattina riesco a prendere sonno.
Alle 7.30 mi sveglio non avendo sentito la sveglia delle 7.
Mi butto giù dal letto e vado di corsa in bagno.
Avendo dormito 3 ore e mezza sembro uno zombie e sono stravolta, ma sono motivata ad andare a scuola.
Anche se di fretta, scelgo bene i miei vestiti: jeans neri a vita alta e top rosa chiaro a maniche corte.
Mi pettino i capelli lasciandoli sciolti e mi trucco abbastanza ma non far vedere che avevo passato la notte insonne.
Infilo le mie amate superstar, prendo lo zaino e scendo di corsa di sotto.
«la colazione é pronta!» urla mia madre. Ma io sono troppo in ritardo per fare colazione.
«ciao mamma, ciao papà! l'autobus arriva tra 1 minuto!»
Mio padre seduto al tavolo mi guarda «Ti accompagno io...»
«no tranquillo papà, faccio colazione a scuola»
Però prima di uscire prendo un pezzo della crostata.
Mia madre mi fa l'occhiolino ma io non le do retta.
Riesco a prendere l'autobus in tempo e quando arrivo a scuola trovo all'entrata Audrey e Thomas.
«ehi Luna!» mi urla Audrey. Io corro verso di lei e l'abbraccio.
Facciamo così ogni mattina.
Quando mi stacco dall'abbraccio saluto Thomas con un bacio sulla guancia e stiamo li a parlare per un pò.
Poi giro lo sguardo e vedo Jace.
È appoggiato al muro della scuola con un gruppo di suoi amici.
E stanno fumando.
Alcune ragazze gli stanno intorno e il mio primo pensiero è "troie".
Suona la campanella e tutti entrano.
«ehi? vieni?» mi chiede Audrey.
«ehm..si, mi sono dimenticata una cosa. Adesso vi raggiungo» le rispondo inventando una scusa.
Mi guarda strano però poi si gira ed entra dentro.
Corro verso di lui e lo affianco.
«ciao» gli dico.
Lui continua a camminare guardando davanti a se con le mani in tasca «ciao clave, che c'è?»
«come va?» mi affretto a chiedergli.
Metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e lo guardo.
Lui non si gira e si alza il cappuccio.
«discretamente» risponde.
Discretamente? ma che risposta è?
Imbarazzata mi mordo il labbro. «sai..la crostata era davvero buona. Fai i complimenti a tua madre»
Lui annuisce.
Poi si ferma e si gira verso di me.
Inarca un sopracciglio e mi chiede: «miss simpatia, ma non eri allergica?». Incrocia le braccia.
«ehm pensavo fosse alla pesca» mi affretto a rispondere dicendo la prima cosa che mi viene in mente.
Mi guarda e si trattiene dal ridere.
«mh» dice.
«è vero!» insisto.
«okay» risponde ridendo.
«non ridere!» protesto dandogli una pacca sulla spalla.
«adesso dove hai lezione?» gli chiedo.
«non ne ho» risponde abbassandosi il cappuccio.
Cerco di trovare una scusa per stare di più con lui «io si..mi accompagni?» gli chiedo morendomi il labbro.
Lui si avvicina a me e sorride.
Io lo guardo zitta. Sento il sangue che mi sale alle guancie.
«perchè mordi sempre il labbro?» mi chiede.
Il mio cuore sta battendo fortissimo. «non lo so» rispondo con un filo di voce.
«non ti mangio» sussurra.
Okay, adesso è davvero vicino. PERICOLOSAMENTE vicino.
Io sorrido e sussurro «non ho paura».
«sei troppo bella per essere mangiata» risponde lui.
A sentire quelle parole mi sento mancare il terreno sotto i piedi.
Sento il mio viso andare a fuoco.
Lui sorride e mi affretto a dire «mi dispiace essere stata così antipatica. scusa»
«tranquilla» risponde.
Siamo completamente soli in corridoio.
Le sue labbra sfiorano le mie.
A quel contatto sento mille scosse per tutto il corpo.
Non sto sognando vero?
Guardo le sue labbra e lui si allontana un pò.
«d..devo andare..in..in classe..» cerco di dire, ma riesco solo a balbettare.
Jace lancia uno sguardo all'armadietto dietro alle mie spalle.
Serra le labbra, mi tira a se per i fianchi e mi bacia.
In questo momento penso che il mio cuore potrebbe esplodere da un momento all'altro.
Le sue labbra sono morbide e mi stringe forte a se.
Non mi ero mai sentita così.
Mi sento al sicuro, amata e libera.
Tutto in un solo bacio.
Quando si stacca sussurra «non ti posso accompagnare scusa..»
Sono ancora intontita da quello che è appena successo e non riesco a rispondere.
Lui si allontana da me, si gira e si incammina di fretta per il corridoio.
Lo guardo andare via e alla fine riesco a sussurrare un «o..okay..tranquillo»
Rimango li in mezzo al corridoio da sola, incapace di muovermi.
Il mio viso sta ancora andando a fuoco e il cuore sta battendo fortissimo.
Morirò di infarto.
Lo guardo allontanarsi finchè non sparisce dalla mia visuale.
Cerco di riordinare i miei pensieri e fermare quel tornado che c'è nella mia testa per cercare di capire cosa è successo.
Quando me ne rendo conto inizio a ridere.
La felicità che provo in questo momento è indescrivibile.
É stato il mio primo bacio.
Quando mi calmo un pò cerco di ricordare dove sono e mi ricordo che sono nel corridoio della mia scuola e che sono in ritardo per la lezione.
«merda!!»
inizio a correre come una matta per il corridoio verso la classe.
Quando arrivo mi prendo un cazziatone dal prof, ma non mi interessa perchè sono al settimo cielo e non sento neanche quello che mi dice.
***
Passa tutta la giornata e arriva l'ora di uscire.
Lo avevo cercato a ricreazione ma senza risultati.
Audrey e Thomas sono andati a mangiare fuori e ho preferito lasciarli da soli.
Mi incammino verso casa a piedi.
Cammino a testa bassa e ad un certo punto sento il rumore di un motore che rallenta vicino a me.
Mi giro e vedo Jace sulla sua moto affiancata al marciapiede.
Mi sorride e gli sorrido anche io.
«vuoi salire?» mi chiede.
«mi vuoi rimorchiare?» chiedo ridendo.
«andiamo, ti prego» insiste «non riesco a smettere di pensarti»
Come faccio a dirgli di no?
«okay» dico alzando le spalle.
Salgo dietro di lui e lo abbraccio da dietro. Appoggio la testa sulla sua schiena.
«neanche io riesco più a smettere di pensarti. Dove eri oggi? ti ho cercato..» gli chiedo.
«in giro. anche io ti ho cercata» risponde.
Si gira verso di me e mi da un bacio.
Sento dinuovo mille scosse per tutto il corpo.
Quando ci stacchiamo appoggio il mio naso contro il suo e chiudo gli occhi.
E la stessa cosa fa anche lui.
«andiamo?» mi sussurra.
Annuisco.
Mi appoggio a lui come prima con gli occhi chiusi.
«dove vuoi andare?» mi chiede girandosi verso di me.
Io tengo ancora gli occhi chiusi e mi dice «guardami»
Adoro quando lo dicono.
Apro piano piano un occhio e guardo quei suoi occhi stupendi.
Quando lo faccio li apro tutti e due per guardarlo meglio.
«ti sto guardando» dico sorridendogli.
Sorride e risponde «così va meglio. Dove vuoi andare?»
«al mare» rispondo.
Sorride «okay, avevo pensato la stessa cosa».
Mette in moto e mi appoggio a lui chiudendo gli occhi.
Poi parte e in quel momento, abbracciata a lui, mi sento un'altra volta al sicuro, felice e libera.
~~
sono sempre ioo時候
questo capitolo l'ho fatto più lungo perchè mi andava così e non volevo lasciare troppo in sospeso la storia.
Spero vi sia piaciuto e perdonatemi se ci sono errori.
Commentate se vi piace la storia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.❁
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