02
→ confidarsi
Seungmin si portò una mano sul viso per proteggere i propri occhi dai raggi fastidiosi del sole del primo pomeriggio. Avevano appena finito di pranzare e fortunatamente lui e i ragazzi non avrebbero dovuto dirigersi correndo in sala prove, dato che fra qualche ora avrebbero dovuto sopportare lo shooting per il loro primo album, GO LIVE. Se doveva essere sincero, l'ansia gli stava mangiando lo stomaco: temeva che le canzoni che stavano preparando non sarebbero piaciute, ma cercava di non dar troppo peso a questi pensieri per fare da supporto ai suoi amici.
Si sedette su una sedia e la avvicinò alla ringhiera, sulla quale appoggiò il mento. Chiuse gli occhi per evitare di accecarsi, godendosi le carezze del sole di maggio sul proprio viso con un piccolo sorriso a fior di labbra. La primavera era la sua stagione preferita, l'aveva sempre vista come un nuovo inizio della vita dopo il freddo e buio inverno. Quando era piccolo i suoi genitori lo portavano sempre in montagna e lui si divertiva a raccogliere i fiori con suo padre, farci un mazzo colorato e poi darlo a sua madre, che sorrideva felice. Pensò che avrebbe dovuto rifarlo quando avrebbe trovato il tempo.
«Che caldo!»
Seungmin si voltò e sorrise quando vide Felix appoggiato alla vetrata che cercava di farsi aria con un ventaglio. «Vai dentro allora, Chan aveva acceso i condizionatori se non sbaglio».
Felix gli lanciò un'occhiataccia e gli si avvicinò, allacciando le braccia intorno al suo collo e appoggiando il mento sulla sua spalla. Quando i loro visi furono a una distanza minima, increspò le labbra in un broncio. «Ma ci sono gli altri che fanno confusione!» esclamò. «Posso dare un po' noia al mio cagnolino preferito?»
Seungmin roteò gli occhi, anche se in verità tutte quelle attenzioni non gli dispiacevano affatto. Adorava essere coccolato, ma non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. «Non sono un cane, ma sì, puoi» rispose e trattenne un sorriso quando sentì Felix esultare e lasciargli un bacio sulla guancia. «Perché mi stai così appiccicato? Non ti faceva caldo?»
«Tanto lo so che ti fa piacere ricevere tutte queste attenzioni» replicò Felix affondando l'indice sulla guancia di Seungmin e ridacchiò quando lo vide arrossire. «Comunque sì, effettivamente qui al sole fa troppo caldo per starti addosso» continuò dopo qualche secondo e prese una sedia, sulla quale si accomodò. «Contento adesso?»
Seungmin gli lanciò un'occhiata divertita. «Non sai quanto».
Improvvisamente sentirono un grido provenire dall'interno del dormitorio, seguito da un'imprecazione, ed entrambi si guardarono con gli occhi fuori dalle orbite. «Ma che stanno facendo gli altri? Giocano ad uccidersi senza di me?» domandò Seungmin, serio.
Felix sbatté le palpebre un paio di volte, poi spostò lo sguardo all'interno del dormitorio: dalla vetrata che dava sulla terrazza si vedeva solo il salotto, completamente vuoto. «Non lo so. Minho sta ancora dormendo, credo, e Jisung è in cucina con Changbin e Jeongin. A quanto ho capito stanno facendo una gara per chi prepara la merenda più buona a Jeongin».
Seungmin aggrottò le sopracciglia. «Ma se abbiamo finito di pranzare da poco più di mezz'ora!» esclamò.
Felix scrollò le spalle. «Lo sai che Jeongin ha sempre fame».
«Già, mentre Minho è il solito vecchio: mio nonno si mette a fare il sonnellino subito dopo pranzo».
«Lo prendi tanto in giro, ma l'altra sera gli hai rimboccato le coperte».
Seungmin avvampò e distolse lo sguardo dall'espressione divertita di Felix. «Avevo detto a Hyunjin di stare zitto!» esclamò disperato. «E poi l'ho fatto solo perché Minho aveva un po' di febbre e stava tremando. L'unica volta nella mia vita in cui sono stato gentile con lui» mentì, perché non era la prima volta che, nel momento in cui andava a dormire, rimboccava le coperte a Minho, che riusciva ad addormentarsi appena toccava il letto. Cercava di farlo quando non c'era nessuno in giro per non sentirsi in imbarazzo. L'altra sera tuttavia non era stato fortunato ed era stato beccato da Hyunjin, che aveva poi insistito perché voleva essere coccolato anche lui.
«Mh, come dici tu».
I due sobbalzarono quando sentirono altre urla dalla cucina. «Changbin, porca puttana! Dopo pulisci tu tutto questo casino!» esclamò Jisung.
«Abbassa la voce, così sveglierai Minho! Dopo te la vedi tu con lui, io non voglio rischiare di morire giovane!»
Felix lanciò un'occhiata divertita a Seungmin, che si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere. «Secondo me si è già svegliato».
Seungmin si alzò. «Infatti io scappo. Chan e Hyunjin dove sono?» domandò.
Felix aggrottò le sopracciglia e cercò di fare mente locale. «Hyunjin credo sia andato a fare la spesa, dato che voleva fare un giro. Chan se non sbaglio è alla JYP, penso che stia facendo una delle sue Chan's room» spiegò.
Seungmin annuì. «Va bene. Vado da Chan allora, sperando che abbia già finito. Tu cerca di aiutare Changbin e Jisung, non vorrei che facciano ancora più confusione sporcando luoghi improponibili».
«Hai ragione. A dopo allora» lo salutò Felix, per poi correre verso la cucina.
Seungmin si diresse in camera cercando di fare meno rumore possibile nell'aprire la porta, e sobbalzò quando vide la figura di Minho seduta sul letto: aveva un'espressione più che innervosita dipinta sul viso, i suoi occhi lanciavano saette e si stava passando una mano fra i capelli. «Chi cazzo è che sta facendo tutta questa confusione?» domandò.
«E-Ehm, Jisung e Changbin» balbettò Seungmin: aveva veramente paura per quei due. «Stanno facendo a gara per chi prepara la merenda migliore a Jeongin» continuò, sperando che il motivo potesse calmare la furia che si trovava davanti.
Minho si alzò e afferrò la maglietta che aveva lasciato sopra la sedia, infilandosela velocemente. «Allora dovranno preparare qualcosa anche a me, se non vorranno ritrovarsi senza la testa» disse e uscì dalla stanza.
Seungmin rimase immobile per qualche secondo, poi scrollò le spalle. Si spogliò e indossò un paio di jeans chiari e una maglietta a maniche corte nera; prese il cellulare e le scarpe e tornò in salotto. Lanciò un'occhiata alla cucina e sorrise quando vide Jisung provare a nascondersi dietro Felix, mentre Changbin usava come scudo Jeongin; Minho era di spalle e aveva in mano un mestolo – non lo avrebbe mai usato, ma gli serviva per enfatizzare la propria rabbia.
Seungmin scrollò il capo e indossò velocemente le scarpe, per poi correre fuori dal dormitorio con la mascherina sul viso e gli occhiali da sole. Decise di andare a piedi, giusto per muoversi un po' e godersi il calore del sole sulla pelle. Inoltre non c'erano troppe persone in giro, dato che l'ora di pranzo era passata da poco, quindi non doveva preoccuparsi di avere qualche scomodo inconveniente.
Mentre camminava, iniziò a pensare a come avrebbe dovuto spiegare ciò che provava a Chan. Aveva paura di essere guardato male perché per loro, che erano idols, l'amore non doveva esistere, specialmente poi se era rivolto verso un membro dello stesso gruppo. Adesso che il confronto con il leader si avvicinava, aveva paura che gli dicesse di smettere di amare Hyunjin. Seungmin l'avrebbe fatto, o almeno, avrebbe provato a farlo, ma sarebbe stato male. Non era nemmeno un giorno che aveva compreso che il suo fosse amore e non semplice amicizia, e già molto probabilmente avrebbe dovuto dirgli addio. Tremava solo al pensiero, ma forse non avrebbe avuto altra scelta.
Sarebbe potuto tornare indietro e tenere per sé i propri sentimenti – che non erano nemmeno ricambiati, perché Hyunjin non avrebbe avuto alcun motivo per provare qualcosa per un ragazzo bruttoccio come lui –, ma non voleva nascondersi. Faceva parte di un gruppo, doveva essere sincero e chiedere aiuto quando si trovava in difficoltà. E adesso si trovava in difficoltà, perché le uniche cose che conosceva sull'amore le aveva scoperte tramite le canzoni che ascoltava o cantava; non sapeva nient'altro su quel sentimento che era sulla bocca di tutti.
I suoi pensieri si fermarono quando raggiunse l'ingresso della JYP. Prese un profondo respiro ed entrò, finalmente togliendosi gli occhiali da sole e la mascherina. Salutò con un inchino i dipendenti che erano all'ingresso, quindi entrò nell'ascensore per arrivare al secondo piano, dove si trovava lo studio che Chan usava per fare le sue live. Sperava che avesse già finito, non voleva disturbarlo e nemmeno stare con l'ansia per ancora più tempo, o sarebbe svenuto.
Si avvicinò alla porta dello studio, intenzionato ad appoggiarvi l'orecchio per ascoltare ciò che accadeva all'interno, ma questa si aprì e si ritrovò davanti Chan. «Oh, Seungmin» disse quest'ultimo, sorpreso, e si fece da parte per far entrare il minore; poi chiuse la porta. «Volevi qualcosa?»
Seungmin si sedette sul divanetto, mentre Chan sulla poltrona di fronte. «Hai finito la live?» gli chiese il minore, anche se immaginava già la risposta.
«Sì, proprio adesso».
«Capisco...» mormorò Seungmin e abbassò lo sguardo. Si era preparato un discorso, eppure adesso ogni parola gli sembrava banale o non adatta. Odiava i momenti come quello, in cui non riusciva ad essere razionale e pensare lucidamente.
Chan si accorse della sua difficoltà e si alzò, per poi sedersi accanto a lui accarezzandogli la schiena. «Sai che puoi dirmi tutto, vero?»
Seungmin annuì e prese un profondo respiro. «Ecco, vorrei fare la cover di una canzone che stavo ascoltando ieri sera». Decise di partire in questo modo, temporeggiando per trovare un po' di coraggio.
«Davvero!? Che canzone è?» gli chiese Chan sorridendo.
«You were beautiful dei DAY6».
Gli occhi del maggiore si illuminarono. «È veramente bella, e poi la tua voce è perfetta per cantarla. Good choice» disse e Seungmin sorrise, felice per quel complimento. «Ma sono sicuro che non sei venuto qui solo per dirmi questo, quindi cos'è che ti turba?»
Seungmin abbassò lo sguardo sui propri piedi e si morse il labbro inferiore. «Ecco... La stavo appunto ascoltando ieri sera e mi sono soffermato sul ritornello. Ogni parola che ascoltavo mi toglieva il fiato, perché c'è una persona talmente bella da non farmi desiderare nient'altro che averla al mio fianco; c'è qualcuno al quale penso la mattina quando mi sveglio e la sera quando vado a letto; qualcuno che rende, ai miei occhi, bella qualsiasi cosa solo con la sua presenza. Ho capito che c'è qualcuno che amo, in poche parole» disse tutto d'un fiato: se si fosse fermato anche solo un momento avrebbe smesso di parlare e sarebbe scappato – cosa che desiderava fare in quel momento, mentre si guardava le mani con gli occhi ricolmi di lacrime.
Chan si morse l'interno della guancia e rimase in silenzio per qualche secondo, poi prese parola: «È una cosa bella amare qualcuno, smettila di tremare. Quindi è per questa persona che vuoi fare la cover di You were beautiful?» Seungmin si limitò ad annuire, perché aveva un groppo alla gola che gli impediva di parlare. «Posso sapere chi è la fortunata, o il fortunato?»
Seungmin alzò la testa di scatto nel sentire quelle parole: Chan non aveva dato per scontato che la persona a cui Seungmin si stava riferendo fosse una ragazza e questo, non sapeva nemmeno lui perché, lo faceva stare bene. Poi però tornò con i piedi per terra, forse troppo velocemente. «Mi odieresti, hyung, perché è sbagliato e l'agenzia non approverebbe mai».
Chan fece un sorrisetto. «Come se l'agenzia dovesse scoprirlo» commentò lasciando Seungmin di stucco per la seconda volta nel giro di pochi minuti. «Quindi, o è qualcuno che fa parte di un altro gruppo dell'agenzia, o uno di noi» continuò, poi fece al minore un occhiolino. «Sono io, vero?»
Seungmin fece una faccia schifata, causando le risate dell'altro. «Ti prego, ho dei gusti in fatto di ragazzi» scherzò.
Chan scattò in piedi. «Quindi è un ragazzo! È uno di noi, vero?» chiese e Seungmin avvampò e distolse lo sguardo dal suo. «Tranquillo, non ti chiederò altro, anche se immagino già chi sia il fortunato».
Seungmin annuì, poi aggrottò le sopracciglia. «Non hai intenzione di dirmi niente? Tipo di dimenticarmi di ciò che provo perché potrei mettere in pericolo il futuro del gruppo, o cose del genere?».
Chan scosse il capo. «Assolutamente no».
«Perché?»
«Perché non ho il diritto di impedirti di amare qualcuno, nessuno ce l'ha. Prima di essere idol, siamo persone come tutte le altre, proviamo dei sentimenti, e io, come amico ma anche come leader, voglio solo il meglio per te e per gli altri. Avete e avrete sempre la mia completa fiducia. So che starai attento se le cose dovessero andare bene, perché abbiamo lottato tutti insieme per debuttare e per diventare qualcuno. Sii felice, Seungmin, è tutto quello che ti chiedo».
a.a.
Chan ma senza essere un angelo. Spero vivamente che vi stia piacendo, datemi qualche parere se volete <3 ilysm!
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