Quando il mondo smise di vorticare, Lily si alzó. Nei giorni precedenti si era rattristata spesso della mancanza di ricordi e di risposte, tuttavia, in quel momento, avrebbe volentieri preferito quel silenzio. Non che non avesse nulla da dire. Piuttosto, era talmente colma di emozioni, di parole e di pensieri che non riusciva a creare una frase di senso compiuto. Ecco, possedeva tutto ció che aveva ardentemente richiesto. Ogni domanda era stata chiarita, ogni dubbio espulso e ogni paura domata. Eppure...
Perché nella sua vita ci doveva essere sempre un eppure? Non poteva semplicemente essere felice? O almeno fuori dai guai? Non voleva molto, in fondo: semplicemente una vita lontana da minacce di morte e pazzi assassini con manie di protagonismo. Si diede dell'egoista superficiale più volte, per il cinismo dei suoi pensieri. Ma era talmente stanca, talmente spaventata...
-Stai bene?- domandó James. Oh James...
Ecco un altro eppure. La sua vita era un turbinio di pericoli e contraddizioni, eppure c'era lui. Era stato il suo punto fermo da sette anni, senza nemmeno saperlo. Avevano superato ogni tipo di ostacolo, insieme...
Quando James le prese le mani, lei ricacciò i pensieri in uno scompartimento della mente. Alzó gli occhi sui suoi, abbozzando un sorriso incerto.
-Si- rispose.
-Io, insomma...- James sembrava...imbarazzato? Lily alzó le sopracciglia. -Che succede?-
-Mi ricordo tutto. Tutto- disse, scandendo le ultime parole.
Anche lei ricordava tutto. Dal bacio nel parco di Hogwarts, a quello negli spogliatoi del Campo (che la fece arrossire), dallo Specchio delle Brame, a Raven. La fugace visione di loro due sulla scopa quella notte la fece rabbrividire. Lo aveva anche sognato, ma era stata così stupida da dimenticarlo. Ricordava anche la guerra, Remus nella Foresta Proibita, lei accasciata sul corpo morente di James, e poi Fanny, e Piton, e Raven morta, i dissennatori, la paura che non era più paura, ma terrore cieco. Era accaduto tutto talmente in fretta...
E poi si erano trovati lì, in quel futuro scelto da loro. Come avevano fatto a non capirlo? Harry aveva avuto una reazione talmente ovvia... Un affetto immenso le riempì il cuore. Harry!
Quel giorno nella Stanza delle Necessità avevano pensato a tutto, ma non a quel bambino che avevano visto. Aveva sedici anni, ma un coraggio enorme. Era riuscito a comportarsi in modo estremamente maturo con loro due. E invece loro erano stati così cattivi...
Con chi era cresciuto? Chi gli era stato vicino? Speró ardentemente che la risposta fosse Remus Lupin. Avrebbe accettato anche Sirius, certo. O magari Emmeline, o Alice e Frank. Alice! Neville era stato così vago su di lei! Che le fosse successo qualcosa? Con malinconia si accorse che le domande non erano scomparse, anzi si erano moltiplicate.
-Riesco ancora a vedere i piccoli ingranaggi che si muovono nella tua mente, Lily. A cosa pensi?-
-Vorrei sapere così tante cose che penso di stare per impazzire-.
-Con impazzire intendi una furia omicida o magari qualcosa tipo andare girando nuda per i corridoi?-
Lily alzó un sopracciglio. -No, sai, lo dico perché credo di poter apprezzare di più la seconda-.
-Il fatto che io mi ricordi di te, non mi impedisce di romperti una gamba-.
-Purtroppo qualcosa mi dice che sei più incline alla prima-.
-Come fai a scherzare in un momento del genere?-
-Il sarcasmo è la mia unica difesa-.
-Oh si, ovvio. Fai una delle tue battute a Voldemort: sono sicuro che sarà così divertito da consegnarti la bacchetta e chiedere scusa!-
James strinse le labbra, fingendosi offeso. Lei non ci pensó due volte ad abbracciarlo, e il fatto di poterlo fare la fece sentire leggera. James le diede un bacio sulla fronte, poi sullo zigomo e infine sulla curva della mandibola.
-Mi dispiace- mormorò Lily.
-Per cosa?-
-Per aver avuto dei dubbi-.
-E poi?-
-E poi cosa?-
-So che c'è dell'altro, Lily. Dimmi cosa ti preoccupa-.
Lily sospiró. -Mi dispiace non esserci stata per Harry- in quei pochi giorni o negli ultimi quindici anni, aggiunse nella sua mente.
James non staccó le labbra dalla sua guancia, per cui le sue parole furono un mormorio appena udibile.
-Anche a me, ma siamo ancora qui. Possiamo recuperare?-
-Non so se ne sono capace..-
-Tu? Io gli ho puntato contro una bacchetta!-
Lily soffocó una risata. Poi sussultó.
-Che ci facciamo ancora qui?!Dobbiamo parlare con Silente! È quello che ci ha detto Silente. Cioè il nostro Silente. Il Silente di ora deve sapere che il Silente del nostro tempo...anche se in realtà sono la stessa persona. Sono entrambi Silente. Aspetta, ho perso il filo del discorso!-
James scoppió in una fragorosa risata.
-Okay, Lily. Adesso parliamo con uno dei tanti Silenti che affollano la tua mente!-