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La macchinetta fa un rumore fastidiosissimo, però ringrazio Francisco perché senza di lui sarei andata col mio motorino alla festa e siccome indosso un vestito non sarebbe stato adeguato.
Il tragitto passa velocemente mentre canticchiamo le canzoni che trasmettono in radio.
New Americana di Halsey inizia e io e Francisco cantiamo quasi a squarciagola, ridendo come pazzi.
Arriviamo a scuola e lui parcheggia la macchinetta, poi ci dirigiamo verso l'entrata della palestra.
Ci sono già tante persone che ballano e chiacchierano.
"Vado a prendere da bere" dico a Francisco.
Non mi va di stare con lui quindi questa è la scusa migliore.
Mi avvicino al bancone con le bevande e mi faccio preparare un bicchiere con vodka al melone per alleviare i pensieri.
"Quanti anni hai?" chiede la barista.
"Diciassette."
"Va bene, ti credo. Sai, molti ragazzini vogliono da bere alcolici e hanno quattordici anni, ma tu li dimostri diciassette anni."
"A quattordici anni già bevono? Oddio!" dico.
Questi ragazzi di oggi ormai sono incontrollabili!
Pensando a quello che mi ha detto la barista mi metto in un angolo della sala a bere in tranquillità.
Sento l'alcool arrivare nel mio stomaco e bruciare, ma non ci faccio caso e finisco il cocktail in poco tempo.
Torno al bar e me ne faccio fare un altro che bevo in poco tempo, poi mi faccio spazio tra le persone che ballano in cerca di Francisco.
Mi sento toccare la spalla.
"Ehi, Fra!" dico girandomi.
"Oh, scusa, pensavo fossi Francisco" dico guardando Paulo negli occhi.
"Possiamo parlare?" dice.
"Certo."
Non voglio parlare con lui, ma l'alcool non mi sta facendo ragionare.
Noto che sui tacchi sono poco più alta di lui e ridacchio in silenzio.
"Sei con Francisco?"
"Sì, mi accompagna lui, perché?"
"Mi fai una promessa?"
"Va bene."
"Non andare a letto con lui."
"Ma mi hai presa per una puttana?"
Le sue parole mi offendono.
"Non intendevo dire questo, non lo farei mai! È solo che lui si approfitta delle ragazze ubriache per.. scopare. Quindi stai attenta."
Rifletto sulle sue parole.
Francisco è un bravo ragazzo, non farebbe mai una cosa del genere.
Mi giro e me ne vado.
Torno al bar e mi faccio preparare un bicchiere di vodka, stavolta alla ciliegia, per eliminare ogni pensiero negativo.
Qualcuno mi afferra i fianchi.
Spero che non sia Paulo.
Mi giro ed è Francisco.
"Balliamo?" chiede.
Non rispondo e lo seguo in mezzo alla palestra, dove tantissime persone ballano felici.
Il dj mette un lento.
Mentre ballo vedo Paulo che esce dalla palestra, però distolgo subito lo sguardo da lui.
Stasera devo divertirmi, punto.
Francisco mette le sue mani sui miei fianchi e io metto le mie intorno al suo collo per ballare il lento.
Lui mi sorride, io gli sorrido.
Ma non provo nemmeno un minimo di quello che provavo con Paulo.
Si avvicina sempre di più a me e appoggia le sue labbra sulle mie.
Sento la sua lingua picchiettare sulle mie labbra chiuse.
Devo provare a dimenticare Paulo.
Schiudo le labbra e faccio unire le nostre lingue.
Bacia veramente bene, ma non come Paulo.
Cazzo, non posso non pensare a quel ragazzo.
Il bacio con Francisco continua, ma io non provo nulla, allora mi stacco da lui e scappo via.
Salgo le scale che portano ai dormitori, apro la prima porta che trovo e mi siedo sul letto che c'è all'interno, senza chiudere la porta.
Appoggio la testa sulle mani.
Cosa sto facendo? Perché ho lasciato Paulo?
Sento dei passi provenire dal corridoio.
Mi nascono dietro il letto.
"Sei qua, puttana?" urla una voce familiare?
Cazzo, è Francisco.
Mi rannicchio sempre di più.
Vorrei diventare invisibile.
Lo sento avvicinarsi.
Sempre di più, sempre di più.
"Credevi di scapparmi?" dice afferrandomi per i capelli.
Urlo più che posso, ma nessuno mi può sentire, sono tutti alla festa.
"Che cazzo urli? Tanto non ti sente nessuno! Ora siediti sul letto."
"Tu non mi ordini di fare niente."
"O esegui i miei ordini giuro che ti uccido."
Rispondo con la maniera più efficace: gli sputo in faccia.
Però la sua stretta aumenta e non riesco a scappare.
Mi prende e mi solleva, è facile siccome peso poco.
Mi mette sdraiata sul letto.
No, tutto tranne questo.
"Togliti i vestiti."
Rimango immobile.
"Ho detto di toglierti i vestiti!" urla.
Eseguo i suoi ordini, ho deciso di fare tutto ciò che mi dice, così riuscirò ad uscire da questa situazione al più presto.
Rimango in reggiseno e slip, mentre tremo dal freddo.
Francisco mi blocca le mani con una stretta fortissima e si toglie i vestiti.
Chiudo gli occhi.
Non voglio guardarlo in faccia.
"Se racconti a qualcuno quello che sto per fare giuro che ti ammazzo."
Apro gli occhi.
È nudo e si sta infilando il preservativo.
"Non urlare, o faccio di peggio."
Mi tappa la bocca con le sue grandi mani.
Chiudo gli occhi di nuovo.
La sensazione che provo è indescrivibile.
Dolore, senso di impurità, vergogna.
"Eri anche vergine, puttanella che non sei altro" dice ridendo.
Siccome ho le mani libere raccolgo tutte le mie forze e graffio con le mie unghie lunghe la sua schiena.
I suoi gemiti di piacere si trasformano in gemiti di dolore.
Si stacca da me, allora apro gli occhi.
Lo vedo andare in bagno.
In silenzio mi infilo i vestiti, prendo le scarpe in mano e scappo via da quella stanza degli incubi scalza.
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Saaalve, se volete faccio doppio aggiornamento, commentate dicendo cosa preferite. ♡
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