60. You'll regret it, Magnus Bane
Quando chi di dovere lasciò la camera, Cheryl si sentiva molto meglio. Diversi stregoni e Shadowhunters specializzati avevano fatto tutto ciò in loro potere per salvarle la vita e ci erano riusciti.
Fu Alec, quando la situazione era già migliore, a disegnarle una runa di guarigione appena sotto le costole e, quando la attivò, si sentì subito rigenerata.
Nell'infermeria, in quel momento, erano presenti tutti tranne Dylan, che era stato chiamato a fare rapporto dalla nuova direttrice.
"Abbiamo avuto così tanta paura..." singhiozzò Izzy, mentre si asciugava gli occhi.
"Sto bene, è tutto finito. Vorrei solo tornare a casa..." sospirò, mettendosi lentamente a sedere sul lettino.
"Hanno detto che devi stare ancora a letto, almeno qualche altra ora, sei debole." Le ricordò Jace.
Alec era seduto accanto a lei, con le labbra premute sul dorso della mano della bionda, in silenzio. I suoi occhi erano posati su Cheryl, incapaci di focalizzare altro che non fosse la sua figura.
"Vi lasciamo soli." Abbozzò un sorriso Izzy prima di uscire insieme a Jace e Clary.
"Sapevo mi avresti salvato. - gli disse lei, guardandolo teneramente - La speranza di vedere il tuo viso, i tuoi occhi, baciarti di nuovo, parlarti... era ciò che mi ha dato la forza di combattere, di non lasciarmi andare. Non ho mai dubitato, neppure per un secondo, di te. Ci sei sempre stato tu, con me, sempre."
Alec aggrottò la fronte, come se stesse provando dolore, dopodiché sollevò la testa e la guardò dritta negli occhi.
"Devi finirla qui." Affermò freddamente.
"Cosa stai dicendo, amore ?" La bionda non capiva.
"Non riesco a vivere sapendo che tu possa affrontare tutto questo nuovamente. Facendo questa vita, combattendo ciò che noi combattiamo... non possiamo andare avanti. Non ce la faccio. Non può continuare così."
Cheryl non sapeva che dire, era rimasta sotto shock.
Come poteva Alexander dirle una cosa del genere ?
"Io ho scelto di"
"No ! È questo il punto ! - sbottò, alzandosi - Tu non hai scelto proprio un bel niente ! Sono stato io ! È tutta colpa mia, è sempre colpa mia !"
La ragazza, ancora stremata per ciò che aveva vissuto poco prima, non riusciva a capacitarsi delle parole del Lightwood.
"Ascolta Alec, sono appena tornata, sono stanca. Smettila di incolparti per tutto, di farti del male da solo, di auto infliggerti punizioni psicologiche. Questo è ciò che siamo, accettalo come l'ho fatto io." Rispose, spazientita.
Non le era piaciuto che il ragazzo l'avesse messa davanti alla scelta se continuare la loro relazione o essere una Shadowhunter.
"Devo andare." Si limitò a dire lui, per poi lasciare la stanza.
Poco dopo, fu Dylan ad entrare.
"Il tuo amico sembrava nervoso." Osservò, appoggiandosi al muro opposto al letto di Cheryl.
"Abbiamo discusso. Ha idee confuse sul libero arbitrio delle persone." Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli biondi.
"Cheryl, giusto ?" Alzò un sopracciglio e lei annuì.
"Non avrai vita facile d'ora in poi, all'Istituto. È stata nominata una nuova direttrice, Helen Clayton, a cui non stai particolarmente simpatica. Dovrai darti da fare." La informò.
"Non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità e non lo farò ora. Perché Alec non lo capisce ?"
Fuori dall'infermieria, Magnus guardava, attraverso il vetro, Cheryl e Dylan parlare ed ebbe come un dejaz-vou, gli sembrò di aver già vissuto quella scena. Oh, sì, quando la ragazza era stata ferita dall'angelo e Alec l'aveva portata all'Istituto. Sembrava essere passata una vita da allora.
"Bane." Gli si affiancò Maryse Lightwood.
"Non mi eri mancata affatto." Le sorrise falsamente, senza neanche guardarla.
"Perché la situazione non è cambiata dall'ultima volta che ci siamo incontrati ? Sai cosa avverrà se non rispetterai il nostro patto."
Magnus prese un respiro profondo prima di rispondere.
"No. Non mi lascerò ricattare da te. Non sono così spietato da togliere anche Alec a Cheryl, ne ha già passate abbastanza ed è una mia amica. Non la tradirò." Disse sicuro.
"Non pensi sia troppo tardi per fare la cosa giusta ? Ci sei dentro fino al collo, stregone." Gli sorrise maligna.
"Stai perdendo il tuo tempo Maryse, non hai nessun altro da importunare ?"
"Te ne pentirai, Magnus Bane." Disse stizzita, prima di andare via.
Maryse era furiosa mentre si dirigeva verso la sua auto nei sotterrai.
Come si era permesso quello stregone da due soldi a mettersi contro di lei ? A dirle di no ? Non riusciva a sopportarlo.
Il nome dei Lightwood era più infagato che mai, soprattutto ora che la Kidshot era vista di malocchio dal Conclave.
Estrasse così il cellulare e fece partire una telefonata. Il destinatario rispose dopo pochi squilli.
"Mi serve un favore. Definitivo."
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