New York era particolarmente fredda quel pomeriggio, infatti i nuvoloni grigi promettevano un forte acquazzone nel giro di poco tempo.

Cheryl, assunta da pochi giorni nella biblioteca, stava risistemando dei romanzi gialli su uno scaffale quando sentì una presenza alle sue spalle.
"Posso aiutarla ?" Chiese gentilmente, mentre scendeva la scala che aveva usato per raggiungere i punti più alti della libreria.
"A dire il vero sì." Le rispose una voce conosciuta.
Così si voltò e riconobbe il ragazzo di qualche giorno prima, un certo Mark.
"Ciao ! - Lo salutò allegra - Dimmi pure."
"A mia sorella è piaciuto un sacco il libro, così domani sera è il suo compleanno e vorrei regalargliene un altro. Puoi aiutarmi a sceglierlo ?" Le chiese, passandosi una mano tra i capelli corvini e perfettamente tirati all'indietro con del gel.
Era vestito in modo abbastanza elegante, in giacca e pantaloni scuri. Dimostrava qualche anno in più di quelli che effettivamente aveva.

"Certo, vieni, ti porto nello scomparto dedicato ai bimbi."
Lo guidò sino a una zona ampia della libreria, interamente dedicato a racconti su fate, principesse, folletti, cavalieri e altre creature fantastiche.
"Io direi che, visto che le è piaciuto molto lo scorso libro, questo potrebbe fare al caso suo." Propose, prendendone uno dalla copertina gialla.
"Parla di una principessa un po' particolare, molto più combattiva e moderna delle altre: lo adorerà." Sorrise sicura.
"Li conosci tutti questi libri ?" Ridacchiò.
"Più o meno !" Ribattè lei scherzando.
"Sono sicuro che Allie vorrebbe conoscere colei che sceglie tutti i suoi regali preferiti... che ne dici di venire alla sua festa di compleanno, domani ?" Tentò, mordendosi il labbro inferiore.

Cheryl non potè negare a sé stessa che il ragazzo era molto attraente, aveva un non so che di intrigante. E a lei serviva davvero un po' di svago per non pensare a... bhe, lui.

"Mhh... perché no ?" Sorrise facendo spallucce.
"Perfetto. Dovresti lasciarmi il numero, così ci mettiamo d'accordo sull'orario e tutto il resto." Disse, dandole il suo moderno cellulare.
Cheryl salvò il suo contatto, poi ebbe un ripensamento: e se si fosse trattato di una qualche creatura malvagia sottoforma di mondano ? Doveva avere una qualche prova dell'innocenza del ragazzo davanti a sé.
"Hai una foto di Allie ? Mi piacerebbe molto vederla." Chiese dolcemente.
Mark non esitò a mostrarle diverse foto che lo ritraevano insieme a una bambina la cui somiglianza era notevole.
Senza più dubbi, sorrise e gli fece pagare il libro alla cassa.
"A domani sera Cherry." La salutò, poco prima di uscire.

La bionda rimase pensierosa dietro il bancone per qualche altro minuto, a capire se la sua scelta fosse stata saggia o meno. Forse non del tutto prudente, dato tutto ciò che stavo succedendo con quel demone (anche se non erano più sicuri neanche che si trattasse di un demone).

La suoneria del suo cellulare la riportò alla realtà e, quando lesse quel nome sul display, sbiancò.
Luis Goodwin.
Il proprietario del LipGloss, ovvero il locale in cui lei lavorava e che Johnny era solito frequentare.
Prese un respiro profondo e rispose.
"Pronto ?"
"Sweet Cherry ! Tesoro scusa se ci ho messo così tanto a richiamarti ma ho avuto il mio bel da fare, so che sai di cosa parlo... - fece un pausa alludendo a qualcosa che diede il voltastomaco alla ragazza - ad ogni modo, ho ciò che tu e il tuo amico cercavate. Il nostro ex cliente, Johnny, godeva molto della compagnia di una nostra ragazza, Eliza, anche se qui è conosciuta come Nelly. Non so il suo indirizzo, sai che non vogliamo sapere nulla sulle nostre ragazze, quindi, a quanto pare, se vorrai sapere altro da lei dovrai tornare qui..."
Cheryl perse un battito: no. Non poteva farlo. Luis non le poteva star chiedendo di tornare a lavorare al LipGloss. Era troppo, troppo anche per lei.

"Cosa stai cercando di dirmi ?" Gli chiese, con il fiato mozzato.
Le sembrava che il cuore si fosse fermato e credeva che non avrebbe ripreso a battere sinchè l'uomo non le avesse parlato esplicitamente.

"Solo una sera. Torna a intrattenere i tuoi tantissimi fan, manchi molto a tutti noi. E poi si tratta solo di uno spettacolo... a quanto ho capito quelle informazioni sono molto importanti per te e quel tuo amico..." Sorrise maligno dall'altro capo del telefono.
"Perché mi stai facendo questo ? Non puoi semplicemente farmi parlare con lei ?" Chiese, con le lacrime che iniziavano a formarsi ai lati degli occhi.
Era stato un trauma lavorare in quel luogo spregevole, tornarci sarebbe stato rivivere tutto quel dolore.

"Sai come funzionano le cose al LipGloss: non si fa niente senza ottenere qualcosa in cambio e... bhe, farti parlare con una delle nostre ragazze è un sacrificio per me, chissà cosa potresti mettere nella testa di una delle mie migliori ballerine ! È il minimo che tu possa fare..."
"Stasera. Un'ora." Sospirò infine, con due lacrime che rotolavano lungo le sue guance.

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