19. The morning
New York era particolarmente calda quella mattina. Meno rumorosa del solito, forse perché era ormai arrivato il week end. Il sole spendeva quasi accecante sulla città che non dorme mai e i suoi raggi arrivavano sino ad accarezzare i visi dei due ragazzi addormentati sul tetto.
Alec fu il primo ad aprire gli occhi e li strabuzzò più volte quando vide Cheryl sopra il suo petto, nuda. La spostò delicatamente e, dopo essersi rimesso i boxer, si passò diverse volte la mano tra i capelli, vicino a una crisi di panico.
Che cosa aveva fatto ? O almeno, che cosa era abbastanza ovvio, era tutto il resto che gli sfuggiva. Perché si era lasciato trasportare ? Si ricordò della promessa fatta a Magnus, che si sarebbe impegnato per recuperare la loro relazione. Si erano baciati e aveva dato la sua parola. E invece eccolo, Alec Lightwood, dopo aver trascorso un'intensa notte con Cheryl.
La ragazza si svegliò lentamente e sorrise nel vedere lo Shadowhunter in piedi poco lontano da lei.
"Buongiorno." Aveva ancora la voce impastata dal sonno. Si mise a sedere e si strofinò gli occhi, mentre Alec cercava qualcosa di sensato da dire.
"Devo andarmene." Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
"Aspetta, se vuoi facciamo colazione da me." Propose.
Lui, invece, si prodigò per raccogliere tutti i vestiti sparsi per il tetto e le lanciò i suoi.
"Che ti prende Alec ?" Chiese scocciata, infilandosi l'intimo.
"Niente, è solo molto tardi e io devo andare all'Istituto." Farfugliò, mentre si abbottonava i jeans.
"È per ieri sera ? Qualcosa non va ? Ti sei pentito ?"
Cheryl ormai lo conosceva troppo bene per credere a quella palese bugia.
"No, va tutto bene. Devo davvero andare, ora. Ti chiamo."
E, senza neanche salutarla, scappò via.
Cheryl rimase così, seduta mezza nuda sul tetto, con lo sguardo perso nel vuoto a cercare una risposta a quel comportamento. Eppure non capiva cosa avesse fatto di sbagliato per meritarsi quel trattamento. Era stata con uomini che ogni mattina scappavano lasciandola da sola, forse per non volersi prendere nessuna responsabilità, per non 'farsi coinvolgere troppo'. E a lei stava bene. In fondo non amava quei tizi, era solo divertimento.
Ma Alec... ci teneva troppo per accettare qualcosa del genere.
Non le andava proprio giù di essere una ragazza da 'una notte e via' o, ancor peggio, un modo per dimenticare Magnus.
Quella possibilità le fece celare il sangue nelle vene. No, lui non l'avrebbe mai fatto. Non era da Alec, dal ragazzo dolce e un po' impacciato nel relazionarsi agl'altri. Forse era davvero solo in ritardo per andare all'Istituto e non aveva dato peso alle sue azioni.
Si convinse che la risposta era quella, si rivestì e tornò a casa sua.
Trascorse la mattina a mettere in ordine l'appartamento, nuovamente di buon umore. Poi un postino suonò alla porta e le lasciò una lettera.
La aprì, pensando che fosse l'ennesimo avviso per pagare il gas, ma non lo era. A leggere quella parola, anche piuttosto corta, sbiancò e sentì le gambe farsi gelatina. Iniziò a tremare, tanto che la busta cadde a terra.
Sfratto.
La stavano mandando via, aveva perso tutto.
La lettera chiedeva di sgombrare l'appartamento in un mese.
Con le lacrime che iniziarono a scendere copiose, prese il cellulare e digitò velocemente il numero di Alec. Aspettò sino all'ultimo squillo ma non rispose. Ci riprovò nuovamente, forse non lo aveva sentito. Questa volta la chiamata si fermò al secondo squillo, segno che era stata declinata di proposito.
Così, mentre lei si accasciava a terra piangendo disperatamente, Alexander aveva visto il suo nome comparire sul display e aveva premuto sulla cornetta rossa. Pensò che probabilmente stava cercando spiegazioni per come si era comportato quella mattina e non si sentiva pronto per dargliele. Non sapeva neanche cosa dirle, tutto gli sembrava incredibilmente stupido. Lui si sentiva stupido.
"Alec."
Jace aprì la porta del suo ufficio ed entrò, chiudendola poi alle sue spalle.
"Non è il momento ora." Disse freddo il moro, chinando la testa su dei documenti e fingendo di leggerli.
"La regina Seelie ci ha impedito di entrare nel suo regno. Dice che non siamo noi coloro che dovrebbero incontrarla." Gli spiegò.
"Va bene, troveremo una soluzione." Continuava a non guardarlo, così Jace prese un respiro profondo e parlò.
"Volevo scusarmi con te, per come ho trattato Cheryl. Ho parlato con Izzy e mi ha fatto capire quanto tu tenga a lei quindi... per me è okay, qualunque cosa ci sia tra di voi. Non voglio che tu debba fingere con me."
Alec sospirò, sollevò il viso e guardò finalmente negli occhi il suo parabatai.
"Ho fatto un casino, con lei, con Magnus. Devo capire cosa voglio fare davvero. Comunque accetto le tue scuse, anche io ho esagerato. Ora che ci penso devo parlare con Izzy."
Si abbracciarono velocemente e poi il moro raggiunse velocemente la stanza della sorella. Ora più che mai aveva bisogno di un suo consiglio. Ma ad aprirgli la porta non fu lei.
Heilaaaaaaa 🖤🖤🖤🖤
Che ne pensate del capitolo ? Lasciate una stellina!☄☄☄☄
Secondo voi Alec ha fatto bene o male ? Mhh... ne vedremo delle belle... e questo è solo l'inizio !😄😄😄😄
Al prossimo capitolo amori 💖💖💖
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro