Capitolo 14
Baby, Daddy ain't leaving no more, "Daddy you're lying"
"You always say that, you always say this is the last time
But you ain't leaving no more, Daddy you're mine"
~Eminem
Il panico mi assale e io non so come comportarmi.
Sono sempre stata così vulnerabile quando si tratta di mio padre, nonostante la corazza che mi sono creata per farmi apparire più forte.
Ma lui mi rende quella che sono: la ragazzina stupida che ha paura di non valere niente, di non essere abbastanza.
Sono così distrutta nel dover di nuovo affrontarlo; in questo periodo mi sono addirittura dimenticata di lui, mi sono dimenticata del mio vero scopo per il quale mi sono trasferita.
I miei respiri si fanno così irregolari, e sento un altro attacco di panico farsi strada per impossesarmi.
Lui ha trovato il mio numero. Come hai fatto?
Sicuramente mi troverà.
Respiro lentamente mettendomi sul divano, e cerco disperatamente una soluzione adatta.
Gli darò soldi, e lui mi lascerà finalmente in pace.
Ma no, che non lo farà Ally! Ti chiederà sempre soldi puntualizza la mia vocina interiore.
Entro in bagno a bagnarmi il viso, nella speranza di riacquistare la mia giornaliera espressione.
A passi veloci, esco di casa raccogliendo le chiavi e busso al ragazzo della porta accanto.
Non appena lo vedo, il mio corpo si rilassa ma il mio cuore batte più forte di quanto lo fosse già.
Lui accena un piccolo sorriso, e la sua faccia è interrogativa.
"Posso entrare?" Chiedo con la voce tremante.
Annuisce e mi fa strada per farmi passare.
Senza chiedergli il permesso mi tolgo le scarpe e mi sdraio sul suo divano sotto il suo sguardo divertito.
"Il tuo divano non è comodo?" Dice sorridendo mentre si siede al bordo, spostandomi le mie gambe e riappoggiandole sulle sue ginocchia.
Continuo a respirare profondamente mentre lei mi accarezza la coscia.
Non può nemmeno rendersi conto, di come il suo tocco riesce a confortami, a darmi la sicurezza di cui ho bisogno.
"Tutto bene?" Chiede preoccupato.
Annuisco e mi alzo a sedere lasciando le mie gambe dondolare sulle sue ginocchia.
"Ho bisogno di un favore.."chiedo guardandolo negli occhi.
Lui annuisce continuando a sfiorarmi la coscia "dimmi pure"
Sospiro "ho bisogno che tu mi anticipi i soldi"
Noto lo stupore stamparsi sul suo viso, ma non lo biasimo. Si starà sicuramente chiedendo a cosa mi servono.
"Va bene.. Ma c'è qualcosa che non va Ally? Ti noto un po' tesa" dice guardandomi negli occhi.
Non voglio assolutamente dirgli niente di mio padre. Non lo deve sapere nessuno.
Risolverò .. In un modo o nell'altro ma risolverò.
"No va tutto bene" cerco di sforzare un sorriso.
"Ho soltanto bisogno di soldi.. Perché devo pagare la scuola e.. Comprarmi tante cose" dico sperando che la mia motivazione sia abbastanza credibile.
Lui mi guarda ancora sospettoso ma annuisce alzandosi.
"Torno subito" dice sparendo al piano di sopra.
Mi torturo le mani nell'attesa, e penso a come abbia fatto ad avere i miei contatti.
Non mi dovrei nemmeno meravigliare, dal momento che frequenta molta gente losca.
Ma a questo punto ho una tremenda paura che lui si presenti qui..
"Eccoti" dice porgendomi i soldi accordati all'inizio, in contanti.
"Grazie. Puoi prestarmi il tuo computer?"
"Perché?" Chiede incuriosito
"Devo cercare qualche annuncio per iniziare a lavorare"
Lui incupisce lo sguardo "Ally sei sicura che vada tutto bene? Se sono per i soldi del l'affitto, non fartene un problema"
"Oh no.. Tranquillo ti pago questo mese.. Ma devo lavorare"
"Okay" dice abbassandosi sul tavolo per porgermi il Mac.
Mi guardo attorno nervosa "posso portarlo a casa? Se non ti dispiace..."
"Oh.. Certo nessun problema"
"Grazie" dico prendendo il computer e avviandomi alla porta per uscire.
Lui mi segue e mi poggia le mani sulle spalle "sei molto nervosa.. Ally dimmi che hai.."
Mi stacco dalla sua presa e sforzo un sorriso "niente davvero.. Ora devo andare, grazie ancora" senza aspettare una sua replica esco immediatamente da casa sua ed entro per appoggiare il computer.
Il cellulare suona nel momento in cui sto per uscire per andare alla banca.
"Pronto?" Rispondo senza vedere chi mi ha chiamata.
"Stronzetta, spero tu abbia già procurato ciò che ti ho chiesto non è così?"
Le mie mani tremano, e temo di cadere a pezzi in questo preciso istante.
"Si.. Ti darò questi soldi e tu dovrai lasciarmi in pace una volta per tutte!" Dico sperando di sembrare decisa ma la mia voce mi tradisce.
Lui sghignazza, sembra ubriaco. Come sempre, del resto.
"Ahhh.. Ally Ally! Tu dovrai scontare la tua pena per tutta la vita. Ricorda. Ricorda chi ha ucciso Meredith.
Tu sei l'unica responsabile della nostra infelicità. Ricordati che è tutta colpa tua."
Le lacrime rigano il mio volto e inizio a singhiozzare soffocando il respiro.
Mi sento male. Mi ha sempre detto queste cose. Ma sentirle dire dopo tanto tempo, fa davvero malissimo.
"Facciamo così stronzetta! Tu mi manderai tutti i tuoi soldi ogni mese, e non sentirai mai più la mia voce" dice come se il suo patto fosse equo.
Quale padre tratterebbe così sua figlia?
"Va bene" dico tra un singhiozzo e l'altro.
Chiude la chiamata, e mi accascio a terra fondendomi in un vero pianto liberatorio. Vorrei anche spaccare qualcosa ma la casa e gli oggetti non sono miei.
È strano come sono riuscita a non farmi prendere dal totale panico.
Forse perché sto seguendo i consigli di Dylan. Mi ricordo che l'ultima volta lui mi ha detto di respirare piano ma profondamente. Riesco a sentirlo, di nuovo, il vuoto dentro di me.
Mi alzo ancora tremolante, mi lavo il viso ed esco per raggiungere la banca.
Prendo un taxi, ed entro dentro.
Dopo avermi fatto firmare qualche foglio, risolvo la questione e mando un messaggio a mio padre mandandogli il codice per prelevare i soldi.
Un mese. E posso stare tranquilla.
'Puoi farcela Ally, andrà tutto bene.'
Mi sto auto convincendo, ma è l'unica cosa che posso fare del resto.
Quando esco dalla banca mi blocco immediatamente alla visone di Dylan.
"Ch- che ci fai qui?" Balbetto nervosa.
"Ti ho seguita." Risponde tranquillamente
Cosa?
"Che? Perché lo hai fatto?"
"Ally perché sei stata in banca? Se c'è qualcosa che ti turba, dimmelo.." Si avvicina per prendermi una mano ma io la scosto.
"Fatti i cazzi tuoi Dylan" dico brusca.
Sto sembrando un arrogante acida, ma non gli dirò mai il mio problema.
"Dimmelo." Dice avvicinandosi a me.
"non c'è niente da dire" dico a bassa voce
"Non mi prendere in giro Ally, ti conosco."
Sospiro "puoi semplicemente lasciarmi in pace?" Dico girandomi dall'altra parte per prendere di nuovo il taxi.
Stranamente non mi segue, ma so che non mi libererò di lui facilmente. Ho bisogno di una bugia credibile.
Non dovrà mai sapere della merda in cui sono cresciuta. Mai.
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Ho aggiornato di nuovo, amatemiii :3
PAGINA DI INSTAGRAM @official_youreworthit ci troverete
FOTO, CAST, ANTICIPAZIONI, EDIT ECC..
-la storia è arrivata a 100k ceh.. VI AMO. ❤️
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