Capitolo 13
I learned to live half alive,
And now you want me one more time.
~Christina Perri
Ashley.
Come non riconoscere quel rivoltante profumo, i capelli ossigenati, e le tette sicuramente rifatte. Andiamo! È secca peggio di un lapis ed ha una quinta che fuoriesce spudoratamente da quel minuto top che indossa.
"Che vuoi Ashley?" Dico tranquilla, sorvolando il fatto che mi ha appena chiamata puttana.
Sono soltanto di buon umore stamattina, altrimenti la mia pazienza- abbastanza precoce-rischierebbe di consumarsi all'istante.
"Non mi inganni sai? Cosa c'è fra te e il MIO Dylan?" dice marcando troppo la parola mio.
Diamine, non sono ancora sorda!
Sospiro "Prima di tutto Dylan non è una proprietà, e neanche il tuo ragazzo a quanto ne so. Oppure dovrei rinfrescarti la memoria di come ti ha trattata ieri?
Secondo non sono affari tuoi cosa c'è tra noi due" dico mantenendo la calma.
Che poi, cosa c'è realmente tra noi? Niente credo.
A parte il patto, che ovviamente lei non sa nulla.
La sua faccia si dipinge di un rosso peggio della minigonna che la "ricopre"
"Che intenzioni hai puttana?"
Okay. La mia pazienza finisce qui.
Le vado incontro facendole sbattere le spalle al muro.
"L'unica puttana qui dentro sei tu. Io non ho nessuna intenzione su nessuno. Quindi evita di rompermi nuovamente le ovaie okay?" Dico con tono brusco, ma la sua faccia è tra un mix di rabbia e sarcasmo.
Mi spinge, al che indietreggio.
"Non è finita qui" dice superandomi ovviamente dandomi una brusca spallata.
Sospiro. Ci mancava solo la bionda finta a tormentarmi!
Mi lavo la faccia, ed esco per tornare in classe. Ho già perso un sacco di tempo.
Entro e tutti gli sguardi si puntano su di me, incluso quello del professore che mi guarda indemoniato.
"Alla buon ora. Si sieda immediatamente" dice continuando a torturare quel povero gesso che ha fra le mani.
L'unico banco vuoto è quello vicino a Dylan, come la mia solita fortuna mi riserva.
Mi chiedo se in un'altra vita sia stata una trafficante di droga o cose del genere, altrimenti non si spiega questa mia perenne sfiga.
"Sei affogata per caso?" Chiede Dylan divertito.
Gli tiro subito un occhiataccia e un sorriso falsissimo.
"Veramente sono stata in bagno a discutere di te."
Lui apre la bocca "ti sei fatta un ditalino pensando a me?" Chiede sconvolto ma anche divertito.
Resto a bocca aperta.
Ma che diavolo si è bevuto stamattina questo ragazzo?
"Ma sei impazzito o cosa?" Dico a bassa voce per non farci sentire.
"Eh? Allora cos'hai detto?"
Oltre ad avere problemi mentali, ha anche problemi di udito. Andiamo alla grande!
Sbuffo "te lo dico dopo"
Scuote la testa "no no me lo dici adesso?"
"Wilde e Stewart! Volete per caso fare un salto in detenzione questo pomeriggio?!" sbraita il professore con gli occhi fumanti dalla rabbia.
"Ci scusi" mi affretto a dire mettendomi composta.
Ci mancava passare altre ore in questa scuola di merda.
Le lezioni passano come al solito un'eternità, e non ho neanche avuto modo di incontrare Dylan per raccontargli il bellissimo episodio di stamattina.
Mi affretto a raggiungere la sua macchina, quando finalmente il signorino decide di degnarmi della sua presenza.
"Dove diavolo sei stato? Sono venti minuti che ti aspetto" sbraito come una forsennata.
Se c'è qualcosa che odio più di tutti, è aspettare più del dovuto.
Mentre Dio distribuiva la pazienza, io sicuramente ero in fila per la dipendenza dal cibo.
"Scusa ma ero con.." E si ferma prima che possa dire il nome.
"Con?" Lo invito a continuare.
"Ashley" dice mettendosi dalla parte del conducente, così mi affretto sedermi al mio posto e ad allacciare la cintura.
Una morsa colpisce il mio dannato stomaco, e mi sento letteralmente a disagio quando immagino quei due insieme.
"Cosa voleva?" La curiosità vince su tutto.
Mi guarda per un momento e mette in moto la macchina ingranando la prima marcia.
"Dice che le hai tirato i capelli non appena sei entrata in bagno."
"Che?" Non posso trattenere le risate dopo aver ascoltato questa cazzata.
Quella stronza, oltre ad avermi minacciata, va a fare la vittima con Dylan.
"Spero che tu non le abbia creduto" dico guardandolo.
"Ovviamente no. So di cosa è capace.. E non immagini le bugie che spara ogni giorno pur di stare con me" dice disgustato.
"Ti ama.." Dico sentendomi nuovamente a disagio.
Ma perché devo sentirmi così? È insopportabile come l'interno del mio corpo mi provochi così tanti fastidi.
Alza le spalle del tutto disinteressato "non voglio relazioni" spiega semplicemente.
A quanto so, però ne ha avuta una, e per l'appunto con la bionda ossigenata.
"Tu sei già stato fidanzato con lei" si ferma di colpo, e mi rendo conto che siamo arrivati a casa.
"E allora? Ci ho provato e non ha funzionato." Dice improvvisamente incazzato.
"Cos'è che non ha funzionato?"
Ally fatti i cazzo tuoi! È evidente che si sente a disagio, urla la fastidiosa vocina del mio subconscio.
Sospira "non ha funzionato e basta. Non mi riesce fare il fidanzato" risponde sgarbato.
Quest'ultima affermazione mi fa riflettere molto. Quindi se comunque ci ha provato, significa che Ashley è stata importante per lui per fare questo passo, nonostante lui si sia impegnato.
"La ami?"
Perché ho usato il presente?
Dovevo dire "l'amavi" e invece ho chiesto se la ama.
Quanto sono stupida.
Si acciglia a questa mia domanda "ma perché tutto questo interrogatorio? Non dirmi che sei gelosa." Sogghigna evitando completamente la mia domanda.
Sbuffo "figurati! Sono giusto un po' curiosa" mento spudoratamente.
In realtà mi sento andare in fiamme alla sola idea che lui possa aver provato qualcosa per quella finta Barbie, figurati se scopro che prova ancora qualcosa per quell'essere ripugnante.
"Non si direbbe."
Roteo gli occhi al cielo, scendo dalla macchina e lo saluto con un gesto vago con la mano.
Apro la porta di casa, e mi butto sul divano.
Finché una chiamata sul mio cellulare, fa risvegliare i miei pensieri.
Quando leggo il nome sullo schermo, sento le vene gelarmi.
Papà. Quel mostro di papà.
Tremando, scorro il tasto verde della chiamata e deglutendo avvicino il cellulare all'orecchio.
Respiro profondamente "pronto?"
Lo sento sogghignare, e soltanto quando ha questo tono di voce inizio a preoccuparmi per il peggio.
"Finalmente mi degni della tua voce stronzetta? Come hai potuto abbandonarmi?
Come hai potuto abbandonare il tuo papà."
Il mio respiro si fa sempre più irregolare... Da dove ha preso il mio numero... L'ho cambiato.. "papà io.."
Mi interrompe "no ascoltami bene stronzetta.. Ho bisogno di soldi"
Sospiro. Non posso credere di essere nuovamente al punto di partenza."non ho ancora ricevuto la mia paga" cerco di difendermi.
"Non me ne importa un cazzo. I soldi che mi hai lasciato non bastano. Sono finiti tutti.
Lavora qualche ora extra, chiedi un anticipo, fai come cazzo ti pare, ma mandami i soldi.
Altrimenti non la passerai tanto liscia come l'ultima volta." Riattacca e io rimango col fiato sospeso sentendomi le ginocchia crollare.
Non è ancora finita...
\\\\\\\
Sorry per il ritardo!
Devo riorganizzare le idee
RICORDO CHE LA PAGINA INSTRAGRAM È STATA GIÀ CREATA @official_youreworthit
Grazieeeee
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