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Un nuovo mondo

Una parte della ragazza voleva tornare a casa ma l'altra Ashleen camminava lungo i vecchi vicoli bui e stretti. Il sole stava tramontando e Ashleen seguì i fiori fino a ritrovarsi di fronte ad un vecchio edificio circondato da un'enorme recinzione in ferro che le permetteva di vedere all'interno.
La ragazza notò che l'edificio era molto simile ad una villa...no, ad un castello.
"Una reggia. Le lezioni di inglese non sono così inutili come pensavo" pensò Ashleen.
La reggia sembrava un vecchio edificio del 1800, Ashleen notò una certa somiglianza tra quell'edificio e la Casa Bianca. La struttura era circondata da un grande giardino; l'unico ostacolo che Ashleen si trovò di fronte fu un enorme portone di legno alto circa tre metri. La ragazza sentiva il proprio cuore battere all'impazzata nel proprio petto, voleva solo andare a casa...ed entrare in quella vecchia proprietà, così, spinse il portone che emise un lieve cogolio aprendosi.
Luce.
Fu l'unica cosa passata per la mente della ragazza; una forte luce veniva emanata dal luogo che prima era nascosto dal portone.
Istintivamente, spinta da qualcosa, entrò in quel vortice di luce, con gli occhi sbarrati.
Sentì il portone chiudersi alle sue spalle. Silenzio. Non era silenzio: rumori di rami secchi, animali che posandosi su essi, causavano la caduta di foglie, che venivano trasportate dal vento, rumore di acqua, doveva esserci un piccolo lago o una piscina nei dintorni e l'odore di bruciato provocato, probabilmente, da un barbecue finito male.
La mente di Ashleen era sommersa da pensieri, da domande, ma non era pronta ad aprire gli occhi, sapeva che non si trovava nel vecchio quartiere.
Delle voci, sentiva qualcuno parlare, con gli occhi ancora serrati si preparò mentalmente a ciò che avrebbe visto.
Aprì lentamente gli occhi, non si era preparata a quello.
La reggia era dipinta di un bellissimo bianco, che era reso luminoso dai raggi solari, ora si distinguevano bene i tratti dello stile coloniale,del fine 1700, l'edificio sembrava tre volte più grande del precendente, ora somigliava quasi ad un castello.
L'edificio era dotato di una gradinata esterna che portava ad una porta, grande quasi quanto il portone, sopra ad essa erano situate una decina di finestre; la parte frontale dell'edificio era decorata da due alte colonne che sostenevano un enorme balcone.
Ashleen restò una trentina di secondi ad osservare quell'edificio prima di rendersi conto che qualcosa le stringeva la vita, in un abbraccio,così, guardò di chi si trattasse.
"Una ragazzina...
Una pianta...
È un'allucinazione" pensò Ashleen osservando quella piccola creatura.
Aveva il corpo di una bambina di sei o sette anni,ma aveva le orecchie a punta, i capelli di un verde scuro e la sua pelle....era tinta di verde, come una piccola pianta.
Ashleen si ricordò di alcuni miti greci che raccontavano di creature mitologiche che vivevano tra gli alberi, con la pelle verde e le orecchie a punta...
Una ninfa》disse sottovo e
La creaturina la liberò dall'abbraccio è con un saltello le si posizionò di fronte, con un enorme sorriso sul volto.
Il viso non era strano, era quello di una normale bambina,tranne per il color clorofilla.
《Tu sai che cosa sono!》esclamò la ninfa tutta contenta
《Già...ma dove ci troviamo esattamente?》chiese incredula Ashleen, a lei sembrava tutto un sogno, non poteva essere reale.
《A Thafiwer》 le rispose allegra
《Thafi...cosa?》
《Thafiwer. È una specie di città parallela a Thaseville,come un mondo parallelo.》
《Quindi siamo in un mondo parallelo?》
《Si》
"È decisamente un sogno" pensò Ashleen.
《Ho dimenticato di presentarmi...io sono Rose》disse porgendole un inchino, come se fosse al cospetto della ragina
《Ok, Rose io...》 la ninfa la interruppe
《Ashleen, so tutto su di te: sei nata a Thaseville, il 2 dicembre, era una mattina fredda e...》iniziò Rose
《Conosco la storia, grazie. Mi diresti come si fa ad uscire da qui?》disse la ragazza accennando un sorriso.
《Oh...ecco...in realtà come ninfa reale dovrei mostrarti il mondo del tuo elemento》
《Del mio elemento?》 Ashleen iniziava a dubitare della propria sanità mentale, forse stava diventando pazza.
《Si, questo mondo si divide in sei parti: il villaggio,cioè dove ci troviamo in questo momento, la terra di fuoco, la valle della natura, il regno dell'acqua, il dominio celeste e il reame oscuro, temporaneamente chiamato reame della luce》spiegò Rose
《Molto dettagliato ma io devo proprio andare》
Ashleen si voltò verso il portone,fece per aprirlo, ma Rose le si avvinghiò alla gamba impedendole di camminare.
《Rose! Lasciami!》
Ashleen le puntò la propria mano contro, con il palmo verso la ragazzina e pensò quanto sarebbe stato utile se venisse ricoperta da un mucchio di foglie e..
Un vortice di foglie si materializzò dalla mano della ragazza ricoprendo Rose, come aveva desiderato.
《Ma che...?》Ashleen si fissò il palmo della mano destra, incredula.
《Come?...io?》la ragazza si accorse del mucchio di foglie accanto al suo piede che ora rivelavano il volto della piccola ninfa
《Mi dispiace...io..》 le disse Ashleen
《È stato fantastico!》esclamò lei, entusiasta
《Il mondo del mio elemento è la valle della natura, giusto?》
Rose annuì.
《Il sogno,era reale, questo è reale.. tu sei reale》 Ashleen aveva ormai gli occhi lucidi, non riusciva a credere a tutto quello che le stava accadendo.
Prese in braccio la piccola Rose e la strise a sè, nemmeno lei ne conosceva la ragione, ma amava quella bellissima creaturina come una sorella.
Rose si limitò a sorridere, soddisfatta di essere riuscita a fare ragionare la ragazza e piena di allegria per quel gesto di affetto.
Le due rimasero in quella posizione per qualche secondo, l'abbraccio finì quando Ashleen si rese conto che doveva tornare a casa se voleva dormire su un materasso quella notte.
《Devo tornare a casa》 disse la maggiore
《Puoi cenare con noi al banchetto e puoi dormire nella tua stanza》chiarì Rose, cercando di convincea a restare.
《Ho una mia stanza?》
《Certo, tutti i protettori ne posseggono una, in realtà le stanze sono da due persone》
《E posso passare qui la notte? Tutte le volte che voglio?》chiese Ashleen felice all'idea di non essere più costretta a vivere con la madre.
《Certo, sei sempre la benvenuta》
《Io adoro Thafiwer》dichiarò, sorridente, la ragazza.

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