8- Innocents' blood
Dina aveva cominciato ad agitare rabbiosamente la sua spada nel vuoto, come se potesse in qualche modo scalfirlo, e Jane era seduta a terra a fissare il vuoto.
«È inutile, Dina» disse all'improvviso. «Non possiamo uscire.»
La bionda scosse la testa con forza, senza fermare gli inutili attacchi. «Non ci credo, non ci credo! Deve esserci un modo!» ringhiò. «E aiutami, invece di stare lì impalata come facesti anche quella volta, Jane!»
Jane sembrò riscuotersi.
Ma non fu per quello che aveva gridato Dina, bensì per un'esile sagoma piccola e luminosa distante da loro. Aguzzò la vista.
Era... una bambina.
Era molto lontana, sì, ma per qualche motivo poteva vederne chiaramente ogni singolo dettaglio: dai capelli del dolce colore della nocciola e portati morbidamente sciolti al vestitino rosa confetto, fino a quegli occhioni enormi che sembravano scrutarla da lontano, verdi e curiosi, ingenui e privi di malignità.
Jane aprì la bocca con un'espressione di shock, mentre emozioni contrastanti si scontravano tra loro e un flash l'assaliva come una tempesta.
L'immagine sfocata di una donna.
È confortante, dall'aria materna e forte, e, in ginocchio, la sta circondando con le esili braccia, lo sguardo serio e pieno di sicurezza trasfigurato in una maschera di orribile terrore e le lacrime lungo le guance.
-Andrà tutto bene, andrà tutto bene... Tesoro, qualunque cosa tu senta, tieni gli occhi chiusi e resta chiusa qui dentro, al sicuro. Va bene?
-Sì, mamma...
Poi urla e sangue.
E un enorme sorriso grondante di rosso scarlatto nel buio della notte cupa...
«Jane?»
La ragazza, tornando alla realtà, notò che ora era Dina a stringerla.
«Jane, mi dispiace per quello che ho detto prima. Non è stata colpa tua, lo sai bene anche tu.»
Jane si lasciò abbracciare, ricambiando solo dopo qualche attimo di confusione, sebbene la sua attenzione fosse ancora incentrata su ciò che aveva visto e la bambina... la bambina era svanita.
«Sì... Sì, non ti preoccupare, sto... sto bene.»
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°~❌❌❌~°
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Ormai Gloria aveva smesso di piangere, ma non di chiedersi chi fosse il "biondino che aveva fatto tutta quella scena" al quale suo fratello aveva accennato.
‹Ora non vuole più saperne nulla di me... mi lascerà sola...
Nella stanza risuonò un debole singhiozzo, che cercò rapidamente di reprimere.
Qualcosa le suonava strano.
Per quanto lui l'avesse accusata, lei non aveva fatto assolutamente nulla... Cos'era successo? Ebbe una spiacevole sensazione... Come se qualcosa di brutto fosse irrimediabilmente vicino a lei, pronto a schiacciarla.
Mentre un'inspiegabile paura la trascinava nel fondo di un oceano cupo e senza ossigeno, un pensiero iniziò a torturarla e una voce a chiamarla.
Glory, vieni da me
›Sono pazza, nulla di questo è reale!
Avrebbe voluto convincersi di questo e rimanere nella sua stanza, ma un'energia tetra e potente da sembrare irreale la stava come costringendo ad alzarsi e aprire la porta. Fuori trovò ancora le sue compagne di stanza e le sorprese a parlare di lei. Tuttavia non ebbe nessuna reazione; imboccò il corridoio a sinistra, ignorando i loro richiami. Nessuna si azzardò a seguirla per tentare di fermarla: se le avessero scoperte a girare per i corridoi a quell'ora della sera, sarebbero state punite. Quindi perché mai rischiare?
Glory, ti aiuterò io~
La ragazza si muoveva come un burattino, senza riuscire a ribellarsi a quel controllo e a quella voce sottile e cantilenante. Man mano che andava avanti tutto intorno a lei diventava bianco e nero, l'atmosfera cupa e macabra.
Cosa stava accadendo?
Perché stava accadendo?
Provò il forte impulso di piangere e strillare, ma il suo corpo sembrava non rispettare più il suo volere.
Non avrai più bisogno di piangere, quando ci sarà Jackie a consolarti...
Si fermò davanti a una porta e lesse i numeri riportati sulla parte superiore: 789.
...giusto, Glory?
Fece per girarsi e scappare, ma la sua mano si allungò verso la maniglia. La porta venne spalancata e davanti a sé, a sovrastarla con la sua altezza, c'era un clown.
Il cuore di Gloria iniziò a battere: e non era di certo per l'emozione o la felicità di essersi trovata faccia a faccia con Laughing Jack.
Iniziò a tremare, mentre il clown dai tristi colori le accarezzava la testa e lei poteva solo seguire i suoi movimenti con la coda dell'occhio. La scrutava come un predatore osserva la sua preda.
Il clown portò gli artigli sulle guance della ragazzina e, graffiandole, le tirò finché le labbra non si curvarono forzatamente in un sorriso.
Finalmente le parlò, ma il suo tono, sebbene potesse sembrare dolce e comprensivo, non aveva in realtà nulla di rassicurante.
«Hai visto come sei carina quando sorridi, zuccherino?»
Oh, Isaac, perché questa piccola delizia mi ricorda così tanto te? Mm... Vediamo, potrei riservarle lo stesso trattamento. Forse stavolta sarà divertente! Del resto a te è piaciuto, no?
Jack iniziò a ridacchiare mentre intratteneva quell'immaginaria conversazione col suo amico per la vita.
Ma, Isaac, non c'è alcun bisogno che tu ti ingelosisca! Nessuno prenderà mai il tuo posto, ingrato amico mio~
°_×-°_×-°_×-°_×
Era notte, ma non era una notte cupa e dalle terribili ombre spaventose che prendevano vita e incutevano terrore. Era una notte illuminata dalle stelle e dalle mille luci di un Circo enorme, che si stagliava contro il cielo buio. Astrid fece qualche passo avanti e osservò topi e uccelli strani esibirsi con balli e trucchetti. Era ammirata - e anche leggermente disgustata, in realtà, per via dei roditori.
Poi, all'improvviso, sentì una lieve pressione sopra le sue spalle che stava diventando, col passare dei secondi, una presa ferrea. Alzò di scatto la testa e vide il viso sorridente di quello che sembrava essere un semplice clown. Però... qualcosa nel suo modo di sorridere e nel suo vestiario - non era animato di colori sgargianti ma in bianco e nero - attirò la sua attenzione quando si voltò completamente.
L'aveva riconosciuto, sapeva con certezza chi fosse, ma la sua mente era come annebbiata e si sentiva sprofondare in un abisso senza fine ogni volta che stava per ricordare. Il clown non disse nulla, lo stesso fece anche lei.
Poi, a un tratto, le si avvicinò. Qualcosa nella sua testa esultava: non riusciva a capire perché, ma sapeva di stare aspettando quel momento da tanto tempo.
I loro nasi si potevano sfiorare, ma le loro bocche erano ancora lontane; del resto, c'era il lungo naso a righe di lui a separarle.
Il clown sorrise e le parlò con tono basso e cantilenante, guardando negli occhi azzurri della biondina. Il cuore della ragazzina fece una capriola e lei arrossì. «Jack sa qualcosa che tu non sai... Tu sai qualcosa che Jack già sa... Che cos'è?»
Si riscosse. Jack! Sì, sì, era quello il suo nome! Ora lo ricordava: ricordava l'affetto che provava per lui... anche se ovviamente lui non era reale.
Quello che le aveva chiesto sembrava a tutti gli effetti un indovinello e si mise subito a pensare. Gli occhi di lui non si staccavano dai suoi. Vedendola in difficoltà gli scappò un risolino. «Ti darò un piccolo indizio.»
Solo allora Astrid notò i suoi artigli acuminati avvicinarsi al suo petto e tracciare i contorni di un cuore. Le stava incidendo la pelle, ma non le faceva affatto male, anche se aveva cominciato a sanguinare.
Astrid non sapeva se fosse esatto e il suo viso era in fiamme, ma tentò: «I-Innamoramento?»
«Quasi» disse Jack con un ghigno. «Nel frattempo» aprì gli artigli «lascia che io prenda questo come souvenir, Ciliegina Rossa!»
E un urlo straziante si levò nel cielo, insieme al sangue caldo di un petto squarciato e la risata inequivocabile di un folle.
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Mentre si muoveva agilmente per il boschetto, soddisfatto del compromesso, le sue orecchie elfiche vibrarono e il demone rivolse lo sguardo infuocato al cielo.
«Il sangue degli innocenti...» mormorò tra sé.
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[Angolino dei pazzi in libertà vigilata]
ECCOMI! CE L'HO FATTA A TERMINARLO!
Scusatemi anche stavolta per il ritardo. Ho finalmente capito: non riesco ad aggiornare una volta a settimana. Mi dispiace per averci messo così tanto a rendermene conto, sono una scema... T^T
PERÒ.
Però riesco ad aggiornare una volta ogni due settimane, sempre il Mercoledì! :3
Non so se si sta capendo o se qualcuno se lo sta chiedendo, ma no. No, Laughing Jack non è diventato improvvisamente "attratto" da Astrid né da Gloria. Ci sta solo... giocando, sì.
Scusatemi per non aver risposto ai vostri commenti! Non ne ho avuto la possibilità. Però li ho letti e mi hanno fatto sentire davvero felice. ❤
Rispondo adesso AHAHAH xD
Come... C-Come sta andando la storia, secondo voi...? 🙈
Grazie ancora per star continuando a leggere~ ❤
(Ohi, siamo ancora all'inizio della storia! xD)
Ci vediamo Mercoledì pro--... ehm... prossimo prossimo! (?)
•Ari-chan~°
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