Capitolo 35
(Vorrete uccidermi in questo capitolo, ma finirà tutto bene. Alisha è il nome della prof di inglese, e Laurens è il suo cognome. Sono presenti scene non molo belle.)
Jason si accomoda su una sedia con un sorriso divertito stampato in volto, mentre la Laurens si avvicina lentamente. Resto davanti a Lucy per evitare che lei possa farle del male, nonostante fino ad adesso non l'abbia più toccata dopo la nostra chiacchierata.
<Ora fai la brava e vieni qua.>
Alzo un sopracciglio di disappunto e incrocio le braccia. Non crederà davvero che vada da lei di mia spontanea volontà.
<Bene, passiamo alle maniere cattive.>
In quel esatto momento tira fuori una pistola dal retro dei pantaloni, me la punta contro ed io divento seria.
<Ora vieni qua o ti sparo da qualche parte, per poi divertirmi un po' con quella troia della tua ragazza mentre tu starai a guardare> ringhia ormai stanca del mio non obbedirle. Mi volto verso la bionda, che sta decisamente meglio. Respira regolare anche se ha un espressione provata, il corpo è rilassato e gli occhi sono chiusi. Le bacio dolcemente le labbra e la sposto al lato del palo, all'angolo di un muro.
~Non andare da lei~ dice in tono di supplica. Apre gli occhi e tutto di lei mi dice di scappare.
-Ho perso mia sorella perché sono arrivata tardi, non perderó anche te- dico sorridendole tristemente. Mi alzo e vado verso Alisha. Mi fa alzare le mani ed inizia a perquisirmi. Il fatto è che che il coltellino è attaccato con dello scotch all'interno dello stivale destro, mentre lo spray al peperoncino è sotto al lato sinistro del reggiseno. Posti che lei non controllerebbe mai, o almeno lo spero.
<È pulita> dichiara. Jason fa un segno con una mano e Alisha sorride. Mi impongo di rimanere calma, qualsiasi cosa farà non dovró reagire, cedere o mostrarmi debole. Posa la pistola nel retro dei suoi pantaloni e poi prende una fiala. Mi ordina di berla ed io non so se ascoltarla o prenderla a calci, dato che l'arma l'ha posata.
-Vuoi drogarmi?- sbotto. Sospira stanca, mi afferra il volto e mi costringe a bere. Ha una presa salda ed io riesco a farle ritrarre la mano mordendogliela. Il liquido mi va di traverso e tossisco. Mi tira uno schiaffo che mi fa perdere l'equilibrio e mi fa cadere a terra. Non ci bado molto finché non ritorno a respirare. La guardo come se volessi incenerirla e lei si china alla mia altezza.
<Vorresti reagire vero? Allora perchè non lo fai? O forse non vuoi perchè c'è lei?> e indica Lucy. È stesa sul pavimento e ha gli occhi leggermente aperti. Sorride vittoriosa.
<Non la provocare, non è così debole come credi> la avverte serio Jason. Lei lo guarda storto e poi mi tira un calcio nella pancia. Soffoco un urlo e mi stringo il punto colpito con forza. La sento ridere e alzo il mio sguardo nel suo. Ha la stessa espressione che aveva Jason all'ora, quando si divertiva con mia sorella. La guardo con rabbia ed odio. Si lecca le labbra e poi mi alza per i capelli, dato che per il dolore non riesco ancora ad alzarmi.
<Ora avró la piccola rivincita, poi Jason ovviamente farà il resto> e lo guarda cercando il suo consenso. Mi lascia cadere al suolo e poi si mette su di me. Inizia a baciarmi il collo e con una mano mi sfiora il braccio. In quel momento sento come una scossa attraversarmi il corpo. È come se sentissi tutto amplificato.
-Che diamine mi hai dato?- le dico rabbiosa. Lei ride di gusto e apposta mi tocca il punto in cui mi ha colpito. Mi mordo forte il labbro per reprimere un lamento. Inizia a toccarmi le braccia, il collo, i fianchi, le gambe e le cosce. Ad ogni contatto faccio di tutto per non reagire sussultando o lamentandomi, ma quando la sua mano raggiunge la mia intimità da sotto la gonna non ci riesco. Sussulto rumorosamente e serro le gambe.
~Non la toccare!~ sento urlare dalla bionda. Non voglio guardi. Non voglio assista a ciò che sto per fare. Alisha sorride trionfante ed io la guardo schifata. Passa la mano libera sotto la camicia e capisco che è il momento di agire. Le blocco la mano con so quale volontá e la spingo via. Sta per tirare fuori la pistola ma io sono più veloce, mi butto contro di lei facendogliela volare da qualche parte. La sto bloccando con il mio corpo, cosa che mi costa molto autocontrollo, dato che il mio corpo ha l'adrenalina a mille per colpa di ciò che mi ha fatto bere. Alza una gamba, facendo toccare il suo ginocchio con la mia parte intima. Approfitta del mio momento di debolezza per spingermi via, avvicinarsi e darmi un pugno. Mi tocco la guancia pulsante e quando si avvicina di nuovo a me le faccio lo sgambetto. Cade e in quel momento mi avvento su di lei stringendole il collo, come l'ultima volta. Cerca di liberarsi in tutti i modi ma io non mollo. La lascio prima che collassi e poi le tiro un gancio destro che la fa svenire. Mi alzo dal suo corpo e mi allontano un po'. Sento il corpo fremere e all'improvviso due mani afferrare le mie braccia.
<Non sei cambiata per niente> sussurra lui al mio orecchio. Salto per lo spavento e non ho il tempo di girarmi che lui mi butta a terra e si toglie la maglia. Ha il corpo asciutto e noto ha messo su muscoli. Credo che per come sono messa adesso riuscirei a malapena a fargli male con un pugno.
<Basta giocare Amy> dice serio.
Mi slaccia i bottoni della camicia, quel tanto che basta a intravedere il mio seno. Cerco di respingerlo ma non ottengo risultati, se non il ricevere l'ennesimo schiaffo, tre volte più forte di quelli della Laurens. Annusa la mia pelle come un ricco avido annusa i suoi soldi e poi inizia a baciarmi. Io non ricambio, ma lui continua con forza. Sento Lucy che gli urla di smetterla e con la coda dell'occhio la vedo in ginocchio che piange. Vederla in quello stato mi fa stare davvero male. Jason sposta una sua mano sotto le mutande e senza dirmi nulla fa entrare due dita in me. Urlo dal dolore. Le muove violentemente avanti e indietro, mentre con l'altra mano mi palpa il seno senza togliere il reggiseno. Quel maledetto siero mi fa provare troppe emozioni in una volta, e il dolore che lui mi provoca é inspiegabile.
-Smettila! No! F-fe-r-mati!- chiedo tra un urlo e l'altro. Non è come quando mi tocca lei, non è la stessa cosa, non è lei. Tira rudemente le dita fuori da me e le lecca. Riprendo fiato mentre penso ad un modo per scappare da lui.
<Anche tua sorella mi guardava così> dice ad un tratto con l'aria da pazzoide.
-Non nominare mia sorella brutto porco di merda!- urlo con la rabbia a mille. Mi tira un pugno in pancia che mi mozza il respiro e che per poco non mi fa vomitare. Mi mette una mano alla gola e inizia a stringere. Cerco di arrivare allo stivale per prendere il colello, ma stringe cosi forte che sto iniziando a perdere i sensi. Vedo che si slaccia la cintura ridendo pazzamente, come se avesse una crisi isterica.
"Non puó finire così" penso. Si abbassa i pantaloni restando in boxer. Io ormai non riesco quasi più muovermi, sento le forze abbandonarmi.
~Non la toccare!~ sento urlare e poi uno sparo.
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