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Capitolo 17

-Chi è?-
Cerco di nascondere il mio tono leggermente preoccupato, dato che ho il sapone negli occhi e non riesco a vedere nulla.
~Io ovvio, non vorrai lavarti solo tu spero, anche io voglio rinfrescarmi~ dice neutrale lei. In fin dei conti non ha torto, abbiamo "lottato" per mezz'ora e siamo un bagno di sudore.
-Va bene, ma entri quando esco io- dico affacciandomi dalla doccia. Ormai il sapone non c'è più e riesco a vederla bene. È solamente in intimo e dio il mio corpo vorrebbe saltarle a dosso.
~Sicura che debba entrare quando esci?~ chiede sorridendo maliziosa. Mi mordo il labbro e rientro la testa nella doccia chiudendo la porta. Prima di uscire metto l'accappatoio, mi faccio il turbante e tolgo il sapone rimasto al suolo. Esco dal bagno prima che lei finisca di spogliarsi, per evitare qualche azione malsana. Mi infilo mutande, reggiseno e canotta lunga fino alle cosce, poi inizio a sistemare la stanza. L'unica cosa ancora da sistemare è il letto, ma invece di fare quest'ultima buona azione mi ci butto sopra. Dopo pochi minuti esce Lucy dal bagno con una mia maglia a dosso e noto i suoi vestiti bagnati appesi nella doccia.
-Spero si asciughino entro stasera se no tornerai a casa nuda- dico ridendo. Lei si avvicina lentamente al letto con un bel sorriso stampato in faccia.
~E chi ha detto che io voglia tornare a casa?~ dice avvicinando la sua bocca al mio orecchio. Smetto di ridere e quando mi accorgo della posizione in cui siamo, arrossisco. Ha la gamba sinistra in mezzo alle mie e la destra fuori, di fianco alla mia gamba sinistra. Le mani sono appoggiate ai lati dei miei fianchi e il suo petto sfiora di poco il mio. Sento il suo respiro solleticarmi il collo e stringo le lenzuola con le mani per trattenere ogni impulso.
-E chi ha detto che io ti voglia stasera?- ribatto, nascondendo il mio imbarazzo. Abbassa il suo corpo ancora un po' facendo toccare i suoi seni con i miei. Trattengo il respiro e lo rilascio, seguito da un sussulto. Mi ha morso l'orecchio. Fortifico la presa sulle lenzuola cercando di restare calma.
~Se non mi volessi, mi avresti già cacciata di casa quando sono entrata in bagno con te sotto la doccia~ dichiara mentre si allontana. Si siede di fianco a me lasciandomi spiazzata. Notando la mia espressione confusa si mette a ridere, mentre io metto il broncio e mi volto di schiena. All'improvviso smette e non sento più il minimo rumore, solo la sua mano che traccia delle linee sulla parte di pelle in mezzo alle spalle. Mi volto piano per vedere la sua espressione.
~Chi è stato?~ chiede apparentemente calma. Dico apparentemente perchè i suoi occhi sono indecifrabili. Sospiro rassegnata, tanto prima o poi avrei dovuto dirglielo.
-Jason- e le mostro anche le cicatrici sulla parte alta della pancia. Qui per fortuna sono due o tre, e non si vedono moltissimo.
~Oh... Capisco.. Uhm non voglio sapere il motivo adesso, me lo dirai quando vorrai~ dice sorridendo triste. Le sorrido per ringraziarla. Non ne ho proprio voglia di parlarne adesso né di ripensarci. Questo triste momento viene spezzato da lei che mi fa una domanda parecchio strana.
~Amy, che taglia porti di vita?~
La guardo confusa, anche se lei è tranquilla e disinvolta.
~Ehm 42 perchè?~
Sorride e mi chiede di indicarle il cassetto della biancheria. La accontento e dopo tre secondi la vedo infilarsene una.
-Eri senza mutande?- dico quasi ridendo e lei annuisce. Certo che è proprio strana. Mi squilla il telefono e rispondo mentre finisco di ridere.
"Amy sono la mamma.. Ehm torno domani pomeriggio con papà, quindi non aspettarci"
Ogni volta la stessa storia.
"Ok, c'è Lucy a casa, la faccio dormire qua" rispondo neutra.
Appoggio il telefono sul comó e poi mi alzo.
-Ti va una partita a box con la kinect?- dico sfidandola.
~Certo che si~ ribatte lei.
• • •
Sono le 22:30 e il tempo non é mai passato così velocemente. Dopo aver giocato alla x box, abbiamo fatto una partita a carte, guardato "Spy" che ci ha fatte morire dal ridere, cantato e ballato e poi, come ultima cosa, abbiamo mangiato un bel piatto di spaghetti con le vongole. Ovviamente ci siamo fatte l'ennesima doccia dato che eravamo stanche e fradice. Ora siamo sul letto a giocare ad obbligo o verità.
-Verità-
~Sei vergine?~
-Si-
Non rimane affatto sorpresa e credo di capire il perchè. Tengo tutti alla larga ed è gia tanto se dico ciao a qualcuno, figuriamoci andarci a letto.
-Tocca a te-
~Obbligo~
Per la mente mi passano ogni tipo di azioni non caste da farle fare, ed io parlo senza pensare.
-Fatti fare un succhiotto, se ti opponi dovró scriverti in fronte "Sono idiota".-
Ridacchia e poi sposta i suoi capelli sulla spalla destra. Mi avvicino a lei e guardo il suo collo. Mi sento un po' un vampiro ma muoio dalla voglia di farlo. Appoggio le mie labbra sulla sua pelle liscia e inizio a succhiarla piano. Quando la mordo come aveva fatto lei la prima volta con me, fa un piccolo saltello di sorpresa e quando mi allontano mi lecco le labbra. Sa di lampone, il mio doccia schiuma.
~Non sei per nulla delicata, tocca a te~ dice massaggiandosi il collo.
-Uhm, obbligo dai-
Dire sempre verità è noioso.
~Per venti secondi dovrai stare ferma, non potrai opporti a niente. Se lo farai...beh poi pensiamo alla penitenza.~
Deglutisco non sapendo cosa mi aspetta e resto ferma. Lei mette il timer e poi si avvicina a me. Inizia a baciarmi il collo, a mordicchiarlo e poi la sento farmi un succhiotto.
~Quello di prima si è tolto~ si giustifica lei. Mi bacia sulle labbra e dopo averle morse, lascia che la mia lingua si faccia strada nella sua bocca. Baciarla mi è sempre piaciuto, mi fa stare bene e mi fa sentire desiderata. Perchè è così, lei con un solo bacio mi fa sentire la voglia che ha di me. Nel frattempo mi stende e con la mano destra inizia ad accarezzarmi il fianco sinistro da sopra la canotta. Sta per farla salire fino al seno quando la sveglia suona. Si stacca da me per spegnerla, ma quando si allontana la fermo e la attiro di nuovo sul mio corpo. Voglio di più, anche se so, che tanto oltre non andró. Ci conosceremo da 5 mesi ormai, dato che tra poche ore sarà gennaio, ma non so cosa siamo; cosa più importante peró, noi non stiamo insieme. Nonostante questo, una parte di me vuole un po' di più. Ricomincio a baciarla con desiderio, con foga e poi lascio che le sue mani esplorino il mio corpo. Mette le mani sotto la canotta e sentirle in quel punto, sulla mia pelle, mi fa venire i brividi. Sussulto e lei, dopo avermi morsa il labbro mi guarda indecisa. Annuisco tranquilla e lei, con una delicatezza che non mi aspettavo, mi sfila la maglia. Sotto il suo sguardo mi sento una completa idiota, così copro il viso con le mani. Lei me le sposta ai lati del letto, poi inizia ad annusare il mio corpo dalla vita fino al seno e poi espira.
~Voglio vedere ogni tua singola espressione, non coprirti il volto~ mi dice dolcemente, mentre comincia a baciarmi il collo fino a scendere al mio petto. Io dal canto mio respiro tranquilla, rilassata, e metto le mani tra i suoi capelli. Sento vari pizzichi un po' ovunque e poi, le sue mani arrivano ad abbassarmi le bretelle del reggiseno. Non lo toglie, lo abbassa solamente di qualche centimetro, poi ritorna a me e mi bacia voracemente. Faccio passare le mie mani sulla sua schiena e poi sui suoi glutei. Senza pensare minimamente a cosa sto facendo, le infilo nelle mutande, toccando la sua pelle morbida e iniziando a stringerle il sedere. Si stacca dalle mie labbra, mi sorride e poi con la mano sinistra inizia a toccarmi il seno destro. Sussulto al contatto e quando lei lecca il capezzolo e poi lo succhia, sento una scarica di adrenalina attraversare il mio corpo. Più lei lo morde e ci gioca con la lingua e più io mi sento bene. Passa all'altro poco dopo mentre con la mano sinistra mi lascia carezze sul ventre. Spingo in basso i suoi glutei facendo avere più contatto la sua intimità con la mia. A quel punto capovolgo le posizioni e mi sfilo il reggiseno.
-Ora tocca a me- sussurro con un po' di affanno e lei si sporge in avanti e mi afferra i fianchi.
~Sono tutta tua~ risponde, poi mi fa un succhiotto sul fianco sinistro.

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