Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 23 ; Bad News

( in fase di correzione)

"Jennifer!" urlò spaventato Des dall'esterno.

"Cosa?" rispose urlando.

"Vieni veloce!!" disse con un tono ancora più urgente e mia mamma corse velocemente di fuori. Decisi di seguirla per vedere che cosa stava succedendo.

Des si trovava inclinato verso il terreno con mia nonna distesa fra le sue braccia. La sua testa era a penzoloni proprio come quella di un bambino sopra il grembo di Des. Le sue gambe erano immobili. Des ci guardò con occhi sgranati, aspettando che lo andassimo ad aiutare. 

"Cosa è successo?!" domandò mia mamma freneticamente. Rimasi affianco a mia madre, cercando di capire cosa stesse succedendo. Gli occhi di mia nonna erano chiusi, il suo petto saliva su e giù molto lentamente o quasi per niente. Pensai istintivamente che non fosse una buona cosa.

"Ha smesso di camminare, i suoi occhi si sono dilatati ed è svenuta. Sono riuscito ad afferrarla prima che cadesse per terra" spiegò.

"Dobbiamo portarla all'ospedale!" disse mia madre. Ora anche lei si stava agitando. Voglio dire, lo sarei anche io se fosse mia mamma. Ero spaventata perché era mia nonna, però sapevo che non dovevo farmi prendere dal panico.

Si diressero verso la macchina ed io li seguii, prima che mi venne in mente una cosa, così mi fermai.

"E Harry?" urlai.

"Ci vediamo all'ospedale!" disse Des attraverso il finestrino. Feci un cenno con il capo e corsi dentro in casa, su per le scale fino alla fine del corridoio, dove si trovava la sua camera. La porta era chiusa, allora cominciai a bussare insistentemente, finché non aprì la porta. Spalancò gli occhi e un ghigno gli attraversò il viso. 

"Perché bussavi in-"

"Dobbiamo andare all'ospedale!" dissi senza fargli finire la frase.

"Cosa? Perché?" disse cercando il mio viso. Ero sicura che sembrava che qualcuno fosse appena morto per come mi stavo comportando. Speravo non fosse troppo grave.

"Mia nonna è svenuta nel vialetto. Se ne sono appena andati, ma io sono tornata indietro per venire da te e hanno detto di incontrarci in ospedale"

Annuì, poi prese le chiavi della sua macchina. Ci precipitammo giù per le scale ed entrammo velocemente nella sua macchina, la mise in moto e ci dirigemmo verso l'ospedale.

Avevo le gambe che tremavano e non riuscivo a smettere di mordermi il labbro. Lo facevo solamente quando ero davvero nervosa... ed ora era uno di questi momenti.

"S-stai bene?" mi chiese Harry.

Scossi velocemente la testa. Harry si accorse della mia inquietudine, così allungò il braccio. Afferrai la sua mano e lui mi dette una stretta rassicurante. Gli sorrisi e cercai di pensare a qualcos'altro prima che arrivassimo alla nostra destinazione. 

Harry parcheggiò al primo posto libero che trovò, subito slacciai la cintura di sicurezza ed aprii la portella per uscire. Camminai a spasso spedito quasi correndo verso l'ingresso, ma qualcuno mi prese per il braccio. 

"Okay Mia, capisco che lì dentro ci sia tua nonna però potresti andare più piano?" domandò.

Presi un respiro profondo, poi annuii. Camminavamo uno di fianco all'altro ed entrammo all'interno della struttura.

Des stava aspettando nella sala d'attesa da solo. Harry si sedette vicino a suo padre ed io mi sedetti vicino a lui. 

"Dove sono andate?" domandò Harry.

"E' permesso entrare solo ai familiari, perciò è andata solo Jennifer con Edna ed io sono bloccato nella sala d'attesa.." disse Des. Annuì a suo padre, dopo di che mi dette un'occhiata veloce. Ero sicura di avere anche un'espressione nervosa, specialmente adesso che dovevamo aspettare per sapere che cosa che cosa stava succedendo. 

Cademmo tutti in un silenzio imbarazzante. 

Des smanettava con il cellulare, Harry mi osservava ed io non riuscivo a smettere di fissare l'orologio.

"Mia non abbiamo ancora cenato, vuoi che andiamo a prendere qualcosa? C'è una caffetteria" mi chiese Harry. Scossi subito la testa, forse un po' troppo veloce. Sgranò gli occhi e si fece scappare un sospiro di sconfitta "Forza Mia, capisco che tu sia in ansia, però devi mangiare" si alzò dal suo posto e mi porse la sua mano. Sospirai a mia volta e finii per afferrarla. Lo seguii verso la caffetteria e ci sedemmo ad uno dei tanti tavoli, poi aspettai che andasse a prendere il cibo. 

Posizionò davanti a me un piatto con un panino e insalata. Presi la forchetta per mangiare l'insalata, invece cominciai a giocarci con essa...

"Coraggio Mia, devi mangiarla" disse Harry, portandosi alla bocca una forchettata d'insalata. Ruotai gli occhi alla sua affermazione e posai giù la forchetta. Lasciò cadere anche la sua forchetta e mi mandò un'occhiataccia seria, la sua espressione non faceva trasparire nessuna emozione... finché il suo solito ghigno familiare non riapparse. "Se non magi, non ti bacerò per una settimana" 

"Non è possibile, non ce la faresti" mormorai.

"Vedremo" disse, riprendendo a mangiare la sua insalata. L'avrebbe fatto davvero?

Mugolai, non potevo rischiare. Presi la forchetta e portai dell'insalata alla mia bocca. Sorprendentemente non era così male. Harry sorrideva soddisfatto mentre mi guardava mangiare la mia insalata. 

Il suo viso si avvicinò al mio, talmente vicino che riuscivo a percepire il suo respiro sul mio collo. 

"Hai ragione, non riuscirei a stare lontano da queste labbra" sussurrò al mio orecchio. Ciò mi fece rabbrividire e mandò dei brividi lungo tutto il corpo. Scoppiò in una risata mentre mangiava ed io feci lo stesso. 

Una volta finito, tornammo in sala d'attesa. Des era ancora seduto che aspettava da solo. Sollevò la testa appena ci vide.

"Saputo qualcosa?" domandò Harry. Des scosse la testa e la mia testa cadde di nuovo. Ci sedemmo e giuro che appena il mio culo toccò la sedia, entrò un dottore con mi madre al suo fianco. Mi alzai dalla sedia e ci dirisse verso di loro. Des e Harry mi seguirono. 

"Come sta?" domandai. 

"E' stabile" disse il dottore "E' svenuta perché non ha bevuto o mangiato abbastanza nelle scorse ventiquattro ore. Abbiamo fatto dei test e non è l'unico risultato che abbiamo trovato..."

"Beh, che cos'è?" chiesi, non avendo più pazienza.

"Ho paura che abbiamo trovato un segno di un avanzamento di tumore al seno sul suo seno destro. Visto che è lì da abbastanza tempo, si può operare. Prima che si diffonda anche sull'altro seno"

"Come vengono diagnosticati i tumori al seno?" chiese Des.

"Abbiamo effettuato una scansione su tutto il suo corpo. Ciò ci ha permesso di scoprire cosa le è successo ed ecco qui i risultati" 

Mia madre scoppiò in lacrime e cadde fra le braccia di Des. Fece scorrere le sue dita fra i suoi capelli e le strofinò la schiena gentilmente, cercando di confortarla. 

"Mi dispiace così tanto" disse il dottore. "Si trova nella stanza 320 se volete vederla" aggiunse, uscendo dalla stanza d'attesa. 

Le lacrime si stavano formando nei miei occhi, i quali cominciarono a bruciare. Alzai gli occhi ed incontrai lo sguardo di Harry. Mise un braccio intorno alle mie spalle e mi strinse in un forte abbraccio. Cominciai a singhiozzare e Harry mi strofinò dolcemente la schiena facendo dei piccoli cerchi. 

"Mi dispiace Mia" sussurrò gentilmente all'interno del mio orecchio. 

"Non è colpa tua Harry" riuscii a dire, continuando a piangere fra le sue braccia. Dopo alcuni minuti, finalmente riuscii a smettere di piangere. Harry aveva ancora un braccio avvolto intorno alle mie spalle per essere sicuro che stessi bene. Nel frattempo mia madre continuava a piangere fra le braccia di Des.

"Mamma, vuoi andare da lei..." riuscii a dire.

Fece un cenno con la testa, poi Des prese la sua mano. Strinse le braccia intorno alla sua vita, avvicinandola al suo fianco. Appoggiò la sua testa sulla sua spalla e si incamminarono verso la stanza 320. Harry massaggiò gentilmente il mio braccio e li seguimmo finché  non giungemmo lì.

Des aprì la porta ed entrammo tutti. Mia nonna era sdraiata sul letto dell'ospedale e non si muoveva. Tuttavia i suoi occhi erano aperti e fissava il soffitto. Riuscivo ad intravvedere del rossore nei suoi occhi. Si vedeva che aveva pianto anche lei.

"Mamma?" disse con voce spezzata mia mamma. La nonna si voltò verso di noi. Si strofinò il naso prima di tirare su e sedersi un po'. 

"Ciao tesoro" disse. 

"Come stai?"

"Terribile" rispose.

"Come mai non stai mangiando nonna?" domandai curiosa, cercando di allontanarmi dall'argomento della nuova malattia...

"Perché non mangio quando sono nervosa" disse "Da quando ho scoperto di avere un gnocchetto, ho vagamente toccato cibo"

Quindi lo sapeva? Aveva trovato il gnocchetto, dunque si era spaventata? Altre lacrime si formarono nei miei occhi. Mi sentivo male per lei. Ero terrorizzata, che cosa succederebbe se dovessimo perderla? 

"Scusatemi" disse un'infermiera che era entrata nella stanza "Edna, è ora della medicina"

"Che medicina deve prendere?" chiede mia mamma.

"Solo una medicina per far salire i fluidi al livello normale..." disse. Mia madre annuì in segno di risposta. Mi nonna assunse le pillole che l'infermiera le aveva dato. 

"A proposito, il dottore vuole che lei e sua figlia prenotiate un appuntamento. 

"Perché?" dissi, prima che mia madre abbia avuto la possibilità di proferire parola. 

"Perché il tumore al seno è ereditario. Adesso che Edna lo ha, c'è un 24% di possibilità che anche voi siate diagnosticate. Il dottore vuole fare un esame al seno ad entrambe, solo per essere sicuri che stiate bene" 

"Anche mia mamma aveva un tumore al seno" mormorò mia nonna.

"Questo aumenta il rischio del 36%. Se è già successo in due generazioni, c'è una possibilità che possa capitare anche a voi. Il dottore vuole solo assicurarsi che non è iniziato e vuole parlarvi delle opzioni di diminuire il rischio" 

"Diminuire?" domandò mia madre. 

"Beh si, ci sono alcune cose che si possono fare. Potreste fare una mastectomia, anche se non lo avete. Sarebbe impossibile che vi venga con quello. Anche se quella è una delle tante possibilità...volete che prenotiamo per domani, se siete d'accordo?" 

"Fatelo" disse fermamente mia nonna. L'infermiera annuì e lasciò la stanza.

"Mamma, lo faresti?" 

"Perché se non  possiamo diminuire il rischio, potrebbe capitare e non voglio che succeda a  nessuna di noi due"

"E' solo un esame al seno mamma" dissi "Non è la cosa peggiore del mondo, anche se non è il massimo"

"Che cos'è un esame al seno?" domandò Harry tranquillamente. 

"Il dottore tocca intorno per sentire se ci sono dei gnocchi o qualcosa di insolito" dico. 

Harry annuì con la testa e sussurrò al mio orecchio, così che solo io potessi sentire "Te lo faccio io un esame al seno" mormorò.

La mia bocca si spalancò ed io gli colpii il braccio. Alzai lo sguardo e trovai mia mamma e Des indaffarati in una conversazione con mia nonna. Bene, almeno non ci stavano badando. Colpii Harry di nuovo e lui ruotò gli occhi al cielo.

... 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro