Capitolo 15 ; You're Just Trouble
Entrai nella classe del Signor Roberts ed esaminai la stanza in cerca di Adam, ma non lo vidi. Mi sedetti al mio solito posto e aspettai che la lezione cominciasse per finire lo stupido compito che ci aveva assegnato.
Finalmente Adam entrò in classe, prima del suono della campanella. Si sedette nel banco a fianco al mio e mi sorrise in modo insicuro, come se non riuscisse a capire se volevo che fossimo amici o no. Un cipiglio ricopriva il mio viso, perciò credo abbia capito che la risposta era no.
"Tutto okay?" sussurrò Adam.
"Tutto okay" risposi. Non vedevo l'ora di aver finito.
"Il prossimo progetto sarà lungo circa due settimane e dovrete lavorare in coppia" spiegò il Signor Roberts. Ciò causò un lamento da parte di ognuno. Certo, sapevo che non dovevo essere gentile, anche se speravo di stare con qualcun'altro.
"Taylor e Jen, Katie e Riley, Anna e Alicia, Todd e Elijah, Mia e Adam, Gracie e Grayden, Michael e Jade. Dovrete capire voi come organizzare il lavoro. Io vii darò solo un paio di giorno e poi vedremo come ve la sarete cavata..."
Grande. Sarò costretta a passare del tempo con lui anche fuori dalla classe.
"Potete cominciare ora" concluse il Signor Roberts. Tutte le coppie cominciarono a spostarsi, in modo da essere sedute vicine, però io ed Adam eravamo già vicini.
Avvicinò ancorò di più il suo banco e mi sorrise. Tutta questa cosa mi stava mettendo di cattivo umore.
"Quindi...cosa facciamo?" domandò Adam.
"Non lo so" mormorai. "Mi fa già male la testa"
"Beh, se non finiamo, potresti venire a casa mia dopo scuola per concludere?"
"Non penso sia una buona idea"
"Dai Mia, non succederà nulla di male. Mi sento ancora male per quello che ti ho fatto. Inoltre non ci cascheresti una seconda volta"
"Hai ragione" dissi.
"Allora verrai?" chiese speranzoso.
"Ci penserò" risposi. Ci rimboccammo le mani e ci mettemmo al lavoro.
Quando la lezione terminò, eravamo molto indietro con il lavoro. Avrei dovuto andare a casa sua... ed ero sicura che Harry non ne sarebbe stato felice per niente. Uscimmo fuori dalla classe e lo salutai con la mano. Non mi piaceva affatto il suo piano di tornare 'amici'.
"Allora, che cosa voleva?" disse Harry, venendomi in contro.
"Cosa?" chiesi, abbandonando i miei pensieri.
"Adam, che cosa voleva?"
"Oh. Gli è stato affidato un tutor per inglese e ha scoperto che dobbiamo lavorare insieme per un progetto, però vuole anche che diventiamo amici" risposi.
"Sei sicura che non sta sfruttando questa opportunità solo per essere amici?"
"E' esattamente quello che sta cercando di fare"
"Non ricarcarci"
"Lo so Harry" dissi "Devo andare alla quarta ora. Ci vediamo a pranzo"
Harry's P.O.V.
Oh andiamo, il ragazzo che le ha rubato la virginità! Mia si comportava come se quel ragazzo non le avesse mai fatto nulla e ciò significava che avrebbe potuto rifarlo. Adam doveva starle lontano. Porta solo guai. Lei è la mia fidanzata...beh, lo è davvero? Sgattaiolavamo insieme, il che non significava che ci stiamo frequentando. Più tardi sarei andato da lei e le avrei parlato. Qualsiasi cosa avrebbe risposto, non avrei mai permesso che Adam si fosse intromesso fra noi due.
"Harry, qualcosa non va?" mi chiese Chester.
"Perché me lo chiedi?" domandai.
"Frate si vede che hai la testa tra le nuvole"
"È solo che non riesco a fare a meno di pensare all'ex fidanzato di Mia"
"Adam?" domandò. "Quello che...sai..."
"Si quello. Vuole che tornino amici solo perché devono lavorare insieme per un progetto di inglese. Mia si comporta come se non stesse cercando di fare niente e ogni volta che mi preoccupo per lei, finisce sempre che litighiamo"
"Adam sa cosa c'è fra voi due?"
"Mia ha detto che l'ha detto solo a Sammy ed io l'ho detto solo a te. Non possiamo permetterci che le persone scoprino di noi"
"Forse non è nulla?" suggerisce Chester.
"Lo dubito..." mormorai a me stesso.
*******
Mia's P.O.V.
Sono passati due giorni ed era l'ultima lezione in cui potevamo lavorare in classe al nostro progetto. Ci mancava ancora tanto da fare e non ero ancora riuscita a capire se le sue erano buone intenzioni.
La campanella suonò, segnalando la quarta ora, ma anche l'ultima lezione.
"Penso che mi toccherà venire da te" ammisi.
"Ti va bene dopo scuola?" chiese Adam.
"Certo" mormorai.
"Ci vediamo dopo allora" disse e si diresse verso la direzione opposta.
Durante la quarta ora, andai al bagno per mandare un messaggio a Harry per dirgli di non aspettarmi perché non sarei tornata a casa.
A Harry: Non vengo a casa oggi. Devo finire un progetto per scuola.
Stavo per andarmene quando ricevetti un messaggio.
Da Harry: Vai a casa di Adam?
Oh dio...
A Harry: non dovresti usare il cellulare mentre sei a scuola.
Da Harry: Neanche tu.
A Harry: Sono al bagno, non in classe.
Da Harry: Non importa. Comunque non hai risposto alla mia domanda.
A Harry: Si, per terminare il progetto di inglese. Prometto che starò attenta, non succederà niente. Lavoreremo solo al progetto. Non ti preoccupare per me, tornerò subito a casa. Ora torno in classe, ci vediamo a casa...
Speriamo bene. Spensi il cellulare e ritornai in classe.
"Benvenuta" disse Adam. Entrai nella sua casa. Respirai dentro e fuori lentamente, questo posto mi rendeva molto nervosa. I ricordi tornarono a galla.
"Non andremo in camera tua questa volta" dissi.
"Va bene" rispose Adam. "Possiamo rimanere in salotto"
Ci sedemmo sul divano e posizionammo le cose di cui avevamo bisogno sul tavolino di fronte a noi. Dovevamo fare anche un cartellone e ciò ci occupò la maggior parte del tempo.
"Riusciremo a finire oggi?" chiesi, sperando che la risposta fosse si.
"Non lo so" disse. Speriamo di si.
"Hai fame?"
"Un po' "
"Vado a preparare la cena" disse, alzandosi dal divano.
Perfetto! Stava sicuramente cercando di farci perdere altro tempo. Ci impiegò quarantacinque minuti per preparare la cena. Aveva cucina purè e pollo. Era molto buono.
"Ora mettiamoci al lavoro. Speriamo di finire oggi" dissi. Annuì e riprendemmo a lavorare, facendo di tutto pur di terminare. Ci vollero tre ore e mezza ma almeno finimmo il progetto. Erano le nove passate però almeno ero contenta che non avrei più dovuto tornare qui.
"Grazie per essere venuta. So che non volevi ma almeno abbiamo finito" disse.
"Già, sono felice" dissi, quasi alzandomi per andarmene.
"Ascolta" disse Adam. Rimasi seduta, aspettando che riprenda a parlare. "Lo so che ti ho ferito e anche altre ragazze. Ho capito che è sbagliato. Mi dispiace che mi sia voluto così tanto per capirlo. Se potessi tornare indietro, lo farei. Mi piacerebbe aver fatto le cose meglio fra di noi"
Vuoleva tornare insieme? Si, faceva male ma se non avessimo continuato a frequentarci, non avrei mai scoperto quello che provava Harry per me ed io non gli avrei mai rivelato i miei sentimenti.
"Odio il fatto di aver rovinato tutto" disse Adam. "Non avrei dovuto prendere ciò che era tuo. Non avrei dovuto lasciarti andare. E non avrei dovuto dire a Harry i tuoi sentimenti"
"Non hai rovinato niente. Anzi, le cose tra di noi stanno andando molto bene" ammisi...più di quanto tu possa immaginare.
Girai la testa verso l'orologio e mi accorsi che erano quasi le 21:30. Gli dissi che sarei andata a casa ma venni sorpresa da qualcosa.
Adam portò le sue labbra sulle mie baciandomi, ma mi allontanai immediatamente prima ancora che riuscissi a capire cosa stava succedendo. Si allontanò lasciandomi seduta lì a bocca aperta.
"Voglio aggiustare le cose fra noi, mi dispiace" disse fissandomi.
"Lo so ma non posso" risposi, una volta tornata alla realtà.
"Perché no?"
"Perchè mi hai veramente ferita. Ti sei scusato ma cambieranno davvero le cose? Inoltre sto con qualcun'altro"
"Oh" fu tutto ciò che riuscì a dire.
"Penso che dovrei andare" mi alzai dal divano e mi diressi verso la porta con le mie robe.
"Ciao" mormorò, prima che uscissi.
Merda! Mi ero dimenticata che Adam mi aveva portata qui con la sua macchina e pensavo che mi avrebbe riportata a casa. Gemii e mi incamminai. Tirai fuori il cellulare, cercai il numero di Harry nei contatti e selezionai il suo numero.
"Hey tutto okay?" chiese Harry appena rispose.
"Uhm, potresti venire a prendermi?" domandai.
"Dove sei?"
"Vicino casa di Adam...sai dove si trova?"
"Sarò lì fra cinque minuti" disse, poi chiuse la chiamata. Mi allontanai un po' più lontano e camminai avanti e indietro, aspettando che Harry arrivi il più presto possibile. Non volevo allontanarmi troppo. Dopo circa cinque minuti, intravidi la macchina di Harry. Si fermò davanti a me e salii nel posto del passeggero.
"Cosa è successo?" domandò quando entrai in auto.
"Mi stava dicendo quanto dispiaciuto fosse e poi...Mi ha baciato" spiegai.
"Lo ammazzo" disse, spacciandosi la cintura di sicurezza.
"Per favore Harry, lascia stare. Andiamo a casa" dissi, afferrandolo per il braccio in modo che non riuscisse ad uscire.
"Gli ho detto che sto con qualcun'altro"
"E chi sarebbe?" domandò con un ghigno.
"Tu" risposi. Il suo ghigno si trasformò in un sorriso con tanto di fossette.
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