7) I can't keep ignoring
K= "Cos'è successo?"
Vivian non vuole dire l'accaduto, non vuole che sappia tutto.
Nella sua mente iniziano a formarsi pensieri veloci, e infine giunge a una conclusione: avrebbe raccontato il tutto a mamma Katy, perchè altrimenti lo avrebbe saputo dalla maestra al colloquio.
V= "Ebbene.... Sono stati due miei compagni"
K= "A fare cosa?!"
V= "Mi hanno picchiata"
Katy volge lo sguardo dal lato opposto di sua figlia, visibilmente arrabbiata, con gli occhi lucidi.
V= "Ah, non è una cosa nuova, sai?
Per tutto questo tempo a scuola mi hanno derisa e umiliata, trattata come un rifiuto, picchiata senza un apparente motivo..."
Katy era definitivamente in lacrime. Perchè quell'angioletta doveva essere trattata in questo modo?
V= "Ah, non ho finito.
In tutto ció la maestra ha dato una nota a me e ha chiesto il colloquio, perchè ovviamente sono io che ho atteggiamenti sbagliati verso gli altri compagni"
K= "Cosa?! Con la tua maestra ci vado, ci faccio un bel discorso e, se lo preferisci e lo trovi più adeguato, ti faccio cambiare scuola"
V= "Mamma, se per te non è un problema, sarebbe fantastico!"
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Katy dopo aver parlato con la maestra, la quale in ogni caso continua ad accusare Vivian, si reca in un istituto vicino a casa della sorella Angela.
Questo è molto più bello del precedente, infatti è più allegro e luminoso.
Dopo un colloquio con la preside, viene assegnata la classe dove la ragazzina passerà i prossimi giorni, fino al fatidico maggio 2014.
Vivian nel frattempo è a casa, ignara del tutto, fissando il soffitto.
Con la mente ripercorre tutti i suoi ricordi:
Ricorda l'orfanotrofio, con le sue maestre molto gentili e i suoi pochi amici...
In particolare c'era una bambina: Sophie.
Aveva i capelli rossi legati in due trecce e gli occhi nocciola.
Con lei aveva passato molti pomeriggi, era stata l'unica vera persona con cui dimenticava il fatto di trovarsi in un orfanotrofio non perchè era orfana, ma perchè non era mai stata accettata.
Era grazie a lei se le sue giornate non erano mai state noiose.
Sophie, nella sua semplicità, le aveva dato tanto.
Nonostante avesse solo 7 anni, l'aveva aiutata a non cadere e a credere che presto sarebbe stata accettata.
"Noi siamo qui perchè ci manca qualcosa, qualcosa che è il diritto di tutti. Per questo so che un anima gentile ci adotterà e potremo avere una figura che ci è sempre stata assente. Tutti hanno una mamma e un papà, per cui credici, Viv. La speranza è la via. Senza speranza il mondo sarebbe grigio e le persone sarebbero tristi da tempo. Invece no, ci sono ancora persone che continuano nonostante tutto, che combattono, che accettano la vita. Adoro la gente che per strada sorride senza un motivo, ma in realtà il senso c'è. Lo fanno perchè è il loro cuore che è felice, perchè i loro occhi sono luminosi, perchè hanno ancora speranza. Spera, Vivian, sogna e credici sempre"
Queste erano le parole di Sophie.
Nonostante fosse piccola aveva un' anima grande e matura.
Capiva che è il cuore che deve parlarci, non la testa.
Vivian non ha mai dimenticato questo discorso, le parole si sono incise nella pelle.
Per essere sicura di non scordarle si alza dal letto e prende il suo diario, scrivendole su una nuova pagina.
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Katy finalmente torna a casa e annuncia a Vivian la notizia.
Quest' ultima è davvero contenta, la sua vita si era già sistemata con l'accettazione da parte di sua madre, proprio come diceva Sophie, e ora sperava si sistemasse ancora di più, magari con nuovi amici.
Nessuno peró, molto probabilmente, avrebbe sostituito la ragazzina rossa di capelli, che era stata adottata un annetto prima che Vivian uscisse dall'orfanotrofio.
K= "Mi devi promettere peró che non ti farai mettere più i piedi in testa. Sei forte, figlia mia. Parla con me o con qualcuno se dovessero farti soffrire"
V= "Va bene, mamma. Grazie... Prima peró voglio farmi valere.
Voglio rivedere i miei ormai ex compagni e farli capire che non hanno vinto loro"
K= "Come vuoi... Fai attenzione peró, mi raccomando"
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Vivian il giorno dopo si trova davanti alla classe che l'aveva infastidita in tutto quel tempo.
"Toh, guarda chi si vede"
V= "Eh no, ragazzi. Sono venuta a darvi un saluto definitivo. Da oggi avrete l'onore di non vedermi più, dato che per voi sono stata una grande rompipalle, anche se non ho mai dato fastidio a nessuno.
Vado a passare le mie ore con persone più intelligenti. Addio"
La classe rimane senza parole dalla sorpresa.
Vedono Vivian uscire dalla porta in silenzio.
Alcuni di loro hanno dei sensi di colpa in fondo,altri se ne fregano e sono contenti, altri invece si sentono sconfitti.
Vivian intanto cammina, sollevata, verso la nuova scuola.
Finalmente ha voltato pagina.
Si trova davanti all'istituto.
Esso è molto più bello e moderno dell'altro.
Appena entrata il suo cuore inizia a battere più forte e velocemente: è emozionata, come chiunque, per il primo giorno in una nuova scuola.
Chiede ai bidelli all'ingresso la nuova classe e si presenta.
"Certo, piccola. La tua nuova classe e proprio quella, in fondo a destra. La vedi?"
V= "Si, l'ho vista. Grazie mille!"
"Di niente, benvenuta Vivian!"
La ragazzina si avvicina e, dopo un respiro profondo, apre la porta.
All'interno c'è la maestra, che la accoglie in modo gentilissimo.
Infine la presenta alla classe:
"Bene ragazzi. Questa è la vostra nuova compagna, Vivian Hudson"
"Ciao Vivian!" esclama la classe.
La biondina guarda i suoi nuovi compagni ma spalanca gli occhi appena vede il banco in fondo.
"Tu?!"
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Spazio autrice:
Ciao! Dopo più di una settimana (sorry!) ecco il 7 capitolo.
Ho provato a creare un po' di suspence, ma so di non esserne capace, per cui abbiate pietà •_•
Se vi è piaciuta la parte votatela e per suggerimenti, chiarimenti o eventuali correzioni scrivete nei commenti!
Grazie!!!
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