Capitolo 9
Una volta usciti da quella casa, Trevor mi ha portata a casa sua, ho fatto una doccia, e ora sono nella sua stanza, nel suo letto e con i suoi vestiti, una semplice maglia a maniche lunghe e una tuta due volte più grandi di me. Siamo seduti uno di fronte all'altro sopra il letto ci guardiamo ma non diciamo niente, l'aria e un po' tesa cosi mi decido a rompere il ghiaccio per prima- "Tu vieni nel nostro stesso college come mai hai una casa tutta tua?"- la casa non è tanto grande: è un semplice appartamento con due camere, salotto, cucina e un bagno.
"Mi piace avere la mia privacy, insomma non mi piace condivedere la stanza con altre persone. Così eccomi qui tutto solo, c'è una camera in più per quando viene Alan. Lui ha una stanza al College ma a volte dopo gli allenamenti di football viene qui"- Cody non mi aveva mai detto di Alan- "Alan è tuo fratello? Il ragazzo che era con te al nostro primo incontro, vero?"- lo vedo sorridere appena prima di rispondere- "Mio fratello, si"- sospira torturandosi le mani.
Dopo questo nessuno dei due proferisce parola, avrei tante cose da chiedergli ma ho paura delle risposte, non so perchè ho accettato di andare via con lui, non so come conosce mio fratello e non capisco perchè Cody ha detto quelle cose, le stesse che mi ha detto Trevor in ospedale.
Mi nascondono qualcosa che per avere un rapporto con Trevor debba sapere.
"Trevor?"- sussurro- "Si?"- ricambia con lo stesso tono- "So che ti avevo detto che non volevo sapere ma non ci capisco più niente, prima mi tratti male mi dici delle cose orribili, poi mi aiuti mi porti a casa tua, mio fratello e quelle cose che ha detto, ho bisogno di sapere. Non mi fraintendere non voglio ficcare il naso nella tua vita privata ma come dovrei fare a fidarmi? Ho bisogno di sapere"- gli dico con tono quasi esausto, annuisce affranto- "Ho capito, hai ragione, ne parliamo domani ora riposati ne hai bisogno"- rimango un po' delusa ma infondo ha ragione mi sento uno schifo.
Mi kascia un bacio sulla fronte per poi alzarsi e dirigersi verso la porta- "Buonanotte Layla"- sospira- "Notte Trevor"- sorridiamo entrambi, quando esce dalla stanza mi ricado all'indietro emettendo un gridolio di frustrazione mentre il dolce profumo delle lenzuola mi invade lentamente.
Sento caldo e freddo allo stesso tempo, non riesco a capire cosa stia succedendo, mi guardo intorno e ancora non riesco a capire dove sia finita.
Faccio per alzarmi ma un forte giramento mi costringe a rimanere immobile. Scosto le lenzuola notando di non avere niente addosso, per un momento smetto di respirare mentre le immagini della notte precedente si avvolgono come una bobina nella mia testa. Guardando di fianco a me noto esserci ragazzo nelle mie stesse condizioni, altri due sono nella stessa stanza, qualcosa dentro di me si spezza procurandomi un forte senso di delusione verso me stessa. Qualcuno apre la porta e la persona dietro essa era l'ultima persona che doveva vedere questo schifo. Scuoto la testa in sue direzione mostrando tutto lo schifo che provo per me stessa, i suoi occhi sono pieni di frustrazione, rammarico, delusione, provo ad aprire bocca e ed egli lo stesso ma nessuno dei due dice niente. Non é possibile.
Mi sveglio di scatto provando una sensazione piu che conosciuta all'altezza del petto, un nodo alla gola mi porta a vomitarmi addosso le stesse colpe di due anni fa, ripongo la testa tra le ginocchia spostando malamente la coperta dal mio corpo.
Mi sento il respiro mancare fino a quando due braccia possenti non si stringono attorno a me, appoggio sopra esse la testa non riuscendo a capire perché tutto questo di nuovo.
"Sono qui, sono qui"- sussurra il ragazzo affianco a me accarezzandomi la schiena- "Mi dispiace averti svegliato, non volevo"- sospiro frustrata- "Ero gia sveglio, non riuscivo a dormire- confessa- posso sapere che cosa é successo?"- termina spostandosi leggermente dal mio corpo- "Le solite cose"- ammetto sentendo gli occhi farsi umidi di nuovo- "Riuscirai mai a dirmi che cosa ti perseguita e ti tormenta così tanto?"- sussurra guardandomi negli occhi, non lo so, ci riuscirò mai ad aprirmi di nuovo?
"Forse, ci proverò"- gli confesso, annuisce alzandosi per andarsene- "Potresti rimanere con me perfavore?"- chiedo titubante, egli si blocca di colpo, viene verso di me e in un attimo sento di nuovo il suo calore avvolgermi. Mi distendo e lui fa lo stesso, mi cinge un fianco con un braccio stringendomi e avvicinandomi a lui, l'altra mano la mette sotto la mia schiena per poi farla arrivare davanti a me, mi lascia poi un bacio sulla spalla rimasta scoperta, in quanto la maglia troppo lunga è scivolata, prima di cadere in un sonno profondo.
In questo momento mi sento così bene che mi sento così in colpa per quello che è successo, non volevo arrivare a questo, non so se quello che sta succedendo con Trevor sia giusto, da una parte mi sento così egoista che mi convinco che con Trevor sia la cosa giusta da fare, che è arrivato per me il momento di ricominciare, ma dall'altra parte mi sento maledettamente in colpa che penso che il sentirmi bene con Trevor non sia giusto, che non me lo merito adesso e ne mai.
Sento qualcosa suonare e dal suo rumore fastidioso deduco sia la sveglia, Trevor infastidito allunga una mano e con un colpo secco la spegne. Solo ora mi accorgo di essere sopra di lui. La mia testa é appoggiata nell'incavo del suo collo, i miei capelli gli coprono per metà il suo viso, una mia mano lo tiene per la spalla mentre l'altra e sotto la sua schiena scoperta.
La cosa piu strana é che non ha la maglietta addosso.
Riesco a intravedere i suoi addominali scolpiti e i tatuaggi che ne contornano, sul petto ha una divinità indù, sulla gola ha un fiore rosa molto bello, e le braccia sono interamente tatuate, riesco a riconosce alcuni volti quali Dalí e Frida, tutti fantastici, ha due piercing anche sui capezzoli, appena lo realizzo sento le guance andare a fuoco, é pieno di sorprese.
Una sua mano mi stringe il fianco tenendomi su e l'altra è appoggiata molto dolcemente appena sotto la mia spalla. Ma come ci siamo finiti in questa posizione? Lo sento sorridere tra i miei capelli lasciarci un dolce bacio sopra e lamentare qualcosa.
Tolgo la mano da sotto la sua schiena e mi alzo sorreggendomi con i gomiti per vedere la sua faccia. È possibile che è bellissimo anche così? I suoi capelli sono tutti arruffati, al contrario di tutti i giorni quando sono tirati all'indietro con il gel, gli occhi sono chiusi ma sta sorridendo.
"Mi spieghi perchè sei senza maglietta? E perchè siamo in questa posizione?"- gli chiedo con ancora la voce impastata-"Buongiorno anche a te, ho dormito benissimo anche io e so di essere bellissimo ma cosi mi sciupi"- mi dice scoppiando a ridere e facendomi fare lo stesso, mi ha comunque irritata- "Su dico davvero, come ci siamo finiti così?"- chiedo stiracchiandomi appena- "Tranquilla, mi sono alzato perchè avevo caldo e ho tolto la maglietta, ma poi mi sono rimesso come prima. Come ci siamo finiti cosi non lo so"- dice ridendo di nuovo, lo guardo ancora un po poi mi alzo e mi metto a sedere facendo fare a lui lo stesso.
Mi abbraccia da dietro con le sue braccia muscolose e tatuate, mi lascia un bacio sulla guancia al quale rabbrividsco- "Buongiorno principessa"-sussurra- "Queste parole dolci risparmiale alla donna che viene chiamata mamma"- gli dico ridendo, egli si irrigidisce e si scosta da me in tutta fretta- "Ho detto qualcosa di sbagliato?"-chiedo notando la sua espressione -"Sta tranquilla è tutto ok"- sputa acido.
Se ne va lasciandomi lì, mi alzo velocemente e lo seguo- "Vuoi del caffe?"- mi chiede con lo stesso tono di voce di prima- "Trevor"- affermo sospirando, vado da lui gli prendo le mani poggiandole sulla mia vita- "Mi dispiace, non volevo"- gli accarezzando il viso e al mio gesto sospira, getta la testa all'indietro e mi stringe di più a lui.
"Non so cosa mi sia preso"- gli sorrido e lui fa lo stesso, mi da un bacio sull'angolo della bocca, mi stacco velocemente da lui proponendo di fare colazione, in questo momento non c'è più nessuno, nessun passato, solo io e Trevor.
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