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Capitolo 58

Quando apre la porta prende di nuovo la parola- "Adesso possiamo parlare?"- annuisco semplicemente- "Porto Sole in camera nostra prima"- avvampo per il fatto di aver definito la sua stanza nostra egli però ne sembra contento, vado in camera come detto adagiando il corpo di Sole sotto le coperte;

la guardo dormire beatamente e solo in questo momento realizzo quanto sarebbe bello tornare bambina, niente pensieri per la testa e niente problemi, esito ancora un po come a potermi in qualche modo farmi coraggio nel caso le cose vadano male.

Decido di cambiarmi e indossare un tuta e una felpa di Trevor prima di sospirare e tornare di là- "Stavo iniziando a preoccuparmi"- spegne la tv facendomi segno di sedermi accanto a lui sul divano- "E invece sono ancora tutta intera"- sibilo sedendomi- "Quindi possiamo iniziare a parlare"- sussurra posizionandosi più vicino a me- "Possiamo"- sussurro a mia volta, nessuno dei due dice più niente, un buon inizio, penso sbuffando silenziosamente.

Le sue dita si fanno strada tra le mie facendo si che le nostri mani si incrocino tra di loro- "So che non mi hai detto tutto"- dico frettolosamente- "In che senso?"- la sua voce è rassegnata, come se sapesse che dicessi questo- "Trevor lo so che la storia dei tuoi non è tutto, so che c'è altro, molto altro, solo non capisco perché tu non ti fida di me"- sputo guardandolo negli occhi- "Non è vero che non mi fido di te e questo lo sai, se non mi fidassi perché saremmo qui insieme? Perché ti avrei lasciata entrare? Perché ti avrei permesso di conoscere Sole e tutti gli altri?"- prende il mio viso a coppa tra le sue grandi mani imponendomi di guardarlo- "Non lo so dimmelo tu, lo so che mi nascondi qualcosa, perfino Becky sa cosa è successo, sa che tu e Cody un tempo eravate come fratelli. Io cosa so? So che vi odiavate a morte, so che vi siete evitati come la peste,
Non sapevo neanche che tu esistessi Trevor!"- mi alzo dal divano dandogli le spalle, passano interminabili secondi nei quali non dice niente, le sue braccia poi mi avvolgono prepotenti.

Le sue labbra si posano sul mio collo tracciando una scia di brividi- "Se non ti ho detto tutto ci sarà ragione, non credi anche tu?"- sussurra posando il suo capo sulla mia spalla- "E quale sarebbe?- domando con voce un po troppo alta staccandomi dal suo abbraccio- Perché Emma ti sta così addosso? Perché dice che torni sempre da lei? Sto impazzendo ok? Non ci capisco più niente, sento storie su storie ma sento che nessuna corrisponde alla realtà, tutti questi problemi con Paul e chissà con quante altre persone. Ti ho perdonato più di una volta per il fatto che non mi dicevi tutto ma ancora dovrei farlo?"- concludo allargando le braccia quasi disperata- "Amore senti"- lo blocco non appena cerca di riavvicinarsi, riuscirei a dirgli tutto ciò che devo se mi lascio abbindolare così?

"Trevor ascoltami, i problemi con la dogana, il motivo per cui tutti ti guardano in quel modo, cosa sono?"- chiedo abbassando la voce- "Se non te lo dico è perché voglio proteggerti"- risponde gesticolando- "Mi vuoi proteggere da chi? Ti rendi conto che non sapendo mi metti ancora più in difficoltà? Perché Emma sa, lei non volevi proteggerla? Tu ne eri innamorato perché non hai protetto lei?- nessuna risposta- Merda, merda, merda Trevor! Perché tutti sanno? Anche Kate lo sa, ho sentito Emma e Kate parlare e oltre ad aver scoperto che sono parenti ho anche scoperto che lei ti conosceva! Kate ti conosceva, tutti ti conoscevano, Kate ha detto che da quando ci sono sorridi di nuovo dopo anni ma che cazzo è successo per ridurti così? "- sbraito fuori di me, mi metto le mani nei capelli non capendo per quale motivo ancora non mi dica nulla- "Adesso scegli: o mi dici tutto o Io esco dalla tua vita per sempre, per sempre Trevor"- chiarisco spintonandolo leggermente- "È questo ciò che mi avevi promesso? È questo Layla? Mi ami davvero o è tutto uno scherzo per te?"- ringhia avvicinandosi pericolosamente- "Tu non mi lasci altra scelta, non ti devi neanche permettere di insinuare che io mi stia divertendo! Perché non mi dici tutto e basta?"- ribatto a tono- "Perché io non voglio perderti cazzo! Perché io ti amo merda! Perché io darei la mia vita per te, perché io voglio proteggerti per sempre, perché io voglio solo che tu sia mia e di nessun altro. Io ti amo alla follia, perché non lo capisci?"- sbraita quasi fuori sé facendomi bloccare il respiro non appena intravedo una lacrima scendere sulle sue guance.

"Non avevi paura di perdere Emma? Non avevi paura di perdere Cody? Cos'ho io di così speciale? Rispondimi ora!"- sbotto spingendolo all'indietro- "Basta, smettila! Vuoi sapere? Allora saprai! Ma sappi che se una volta saputo tutto scapperai via da me io dubiterò per sempre del tuo amore per me e non ti perdonerò mai- sussurra a qualche centimetro dalla mia faccia, i suoi occhi sembrano sprizzare sangue, è arrabbiato ed era quello che volevo- siediti"- ordina prepotente- "Non mi toccare"- sibilo scansandomi dalla sua presa, so che me ne pentirò ma quel che è necessario è necessario.

"Ho conosciuto Cody non appena ho messo piede nella famiglia Harrison, avevamo entrambi tredici anni e fin da subito siamo diventati come fratelli, insieme ad Alan ovviamente; all'età di diciassette ho iniziato ad avere più problemi, i ricordi tornavano sempre più forti, sono diventato aggressivo e la voglia di uccidere con le mie stesse mani quel lurido mi assaliva sempre di più, ti avevo detto quanto io amassi mia madre. Ho iniziato a fumare sempre di più, come ogni ragazzo che inizia a ribellarsi al sistema, non facevo uso di stupefacenti, preferivo essere lucido o avrei fatto qualcosa di cui mi sarei pentito davvero"- non mi guarda, sta di spalle e mantiene un tono fermo.

"È stato un periodo brutto, e più o meno il periodo in cui la sorella del mio migliore amico ha incontrato il magnifico Blake Hemmings"- il mio respiro si blocca immediatamente- "Tu sapevi tutto"- sussurro sentendo la rabbia diventare più forte, egli non si gira neanche adesso- "Ti sbagli, Cody mi ha raccontato che vedeva qualcosa tra di voi ma non ha mai saputo con certezza cosa stesse accendendo, a me non importava nulla di te, infondo tu chi eri per me? Eri la sorella del mio migliore amico che egli stesso non ha mai voluto farmi conoscere; in quel periodo più brutto del solito ho incontrato Emma e me ne sono innamorato subito. Emma era colei che mi avrebbe aiutato a oltrepassare quel verme, pensavo che fosse unica e pensavo che lei amasse me come io amavo lei- un altro colpo allo stomaco- la guardavo con ammirazione in tutto ciò che faceva, poteva essere il lavoro più sporco di sempre ma fatto da lei diventava splendido, la amavo tutto qui"- nessuna traccia di emozioni, è tornato il Trevor freddo e distaccato e questo mi fa paura- "Cos'è andato storto?"- stesso tono, non ho intenzione di cedere ora- "Emma diceva che diventavo sempre più nervoso e aggressivo e che molte le facevo anche del male, le ho creduto per il suo bene ma non ho davvero creduto al fatto che potessi farle del male, non lo avrei mai fatto"- la sua voce si incrina alla fine e solo ora capisco quanto quella ragazza possa avergli fatto male.

In un primo momento faccio pressione sulle braccia per poter correre da lui ma qualcosa mi impone di non farlo assolutamente- "Ha iniziato a darmi dei calmanti, una medicina per te, diceva, ma era impossibile che un calmante potesse effettivamente tenermi a bada e sopratutto le allucinazioni non dovevano essere un sintomo, però per lo stesso discorso di prima ho continuato a prendere quella roba anche se sapevo che era sbagliato ma ne diventavo sempre più dipendente era impossibile non berne tre o quattro al giorno, a volte anche di più"- spiega versandosi dell'acqua- "Una sera prima di uscire mi aveva preparato il solito intruglio, stavamo camminando normalmente per qualche veicolo che diceva lei essere scorciatoie per arrivare in un posto segreto; quella cosa iniziava a darmi qualche problema ma decisi di stare zitto e godermi la serata però qualcosa doveva per forza andare storto. Quattro uomini incappucciati ci hanno raggiunto e ci hanno minacciato- una risata amara lo interrompere- o almeno così pensavo, ho iniziato a lavorare per pezzi grossi, più precisamente mafia con origini napoletane, una delle più toste. Hanno detto che se non avessi asportato ragazze in bordelli Emma sarebbe finita là dentro"- si siede sulla poltrona mentre io mi paralizzo all'istante, come può averlo detto con cosi tanta semplicità? Riesco a percepire il freddo fin dentro le ossa e la paura per ciò che sta per accadere mi porta a domandarmi se io veramente conosco la persona a cui ho dato tutta la mia anima.

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