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Capitolo 57

Entrambe saliamo a bordo della macchina, Trevor sfreccia via senza dire niente, durante il tragitto la sua mano si posa improvvisamente sulla mia coscia, lo fa sempre, quando stringe è nervoso o arrabbiato mentre quando mi accarezza è felice e tranquillo e naturalmente ora non può far altro che stringere.

Mi schiarisco la voce facendo si che il suo sguardo si posi immediatamente su di me e poi sulla sua mano, è un gesto così naturale che non se ne rende neanche conto, sospira smettendo di stringere proprio quando arriviamo nel vialetto di casa mia- "Dopo dovremmo passare a casa mia per preparare il pic-nic"- afferma torturandosi le mani- "Ci ho pensato io, ho chiesto a mia madre di preparare qualcosa"- ribatto facendo per uscire, la sua mano si stringe attorno al mio polso con delicatezza.

Sospiro di nuovo cercando di contenermi proprio come richiesto da Becky- "Lo sai che non mi bevo il 'non ho niente' vero? È per la questione di stamattina?"- chiede dolce accarezzandomi una guancia- "No, non c'è niente davvero, voglio solo godermi appieno il pomeriggio"- sussurro sporgendomi in avanti per far si che le nostre labbra si tocchino, al minimo contatto geme nella mia bocca- "Voglio solo che tu sia felice"- sussurra guardandomi negli occhi, annuisco cercano di sorridere prima di scendere dall'auto accompagnata da lui, le sue dita scivolano tra le mie incanstrandosi come meglio sanno fare.

Ci avviamo all'interno della casa sorpresi nel non vedere ancora Becky e Cody, dovevano venire anche loro- "Che strano, dove saranno Cody e Becky?"- do voce ai miei pensieri e sul suo viso compare un ghigno sghembo, gli punto un dito contro sbuffando- "Cody ha organizzato qualcosa per Becky"- ammette sorridendo- "Non mi ha detto niente, solitamente mi chiede sempre consigli con Becky"- ribatto- "Questa volta ha chiesto a me, tranquilla"- afferma a sua volta suonando il campanello di casa.

La porta non tarda ad aprirsi e una versione di mio padre con il grembiule e la farina sui capelli riesce a farmi sorridere veramente da stamani- "Ragazzi vi abbraccerei ma come vedete non sono nelle condizioni per farlo"- sibila sorridendo- "Tranquillo papà sei bellissimo come sempre- inizio ridendo- allora la principessa Sole dove si trova?"- concludo entrando in casa- "Sole è con tua madre in cucina, Trevor devo farti i complimenti, quella bambina è un tesoro- inizia rivolgendosi a Trevor che sorride annuendo- e tua madre Layla non si divertiva come oggi da molto tempo"- sorrido a mia volta cercando di scoprire cosa quelle due stiano combinando- "Non vale così principessa!"- l'urlo e le risate di mia madre si uniscono alle mie non appena le vedo.

Mamma ha in mano un sacco di posate ed è imbavagliata dalla testa ai piedi di farina mentre Sole se ne sta beata in un angoletto, non appena vede Trevor gli salta in braccio ridendo di più forte, costui non si lascia cogliere impreparato e infatti non appena Sole salta egli la prende facendola volteggiare in aria, vado verso di loro posando una mano sulla guancia del ragazzo che ora sta donando alla bambina più bella che abbia mai visto un bacio sulla tempia, mentre l'altra sui capelli di Sole che se ne sta tranquilla sul suo petto- "Non è bellissima?"- mi chiede Trevor continuando ad accarezzarla dolcemente- "Lo è"- confermo posandole un bacio sulla fronte- "Voi due fate proprio come mamma e papà, quando mi farete conoscere il cuginetto, o la cuginetta?"- Sole si risveglia dal suo stato di trance facendo ridere tutti i presenti.

"Andate via subito?"- mia madre continua a guardarci sorridendo- "Credo di si mamma, la principessa Sole avrà fame"- sorrido- "Signori Anderson vi ringrazio per esservi preso carico di questo mostriciattolo"- Trevor ridacchia facendo sbuffare Sole- "È stato un grandissimo piacere, potremmo cenare tutti insieme più avanti, intendo con la tua famiglia e quella di Sole"- mio padre prende la parola abbracciando mia madre, sembrano due pupazzi di neve.

Trevor cambia immediatamente umore, è in difficoltà- "Papà poi ne parleremo, ora dobbiamo proprio scappare"- intervengo velocemente, ci dirigiamo alla porta dove salutiamo i miei per poi recarci in macchina- "Andiamo al parco?"- chiede Sole una volta entrati in macchina, Trevor conferma mettendo in marcia per partire- "Zio Trevor è arrabbiato?"- sussurra Sole al mio orecchio- "No tesoro, è solo un po stanco per la scuola"- le spiego dando un'occhiata a Trevor che intanto stringe il volante facendo sbiancare le sue nocche, sospiro forse per l'ennesima volta oggi.

Non appena arriviamo al parco Sole prende la mano di entrambi per recarci in un posto all'ombra, naturalmente abbiamo proposto un picnic in quanto la giornata soleggiata ma sappiamo benissimo che entro un certo orario calerà la temperatura.

"Zio, zia, andiamo lì?"- Sole scuote le nostre mani indicandoci un posto perfetto sotto un grande albero- "Si principessa, andiamo subito"- Trevor ridacchia guardandomi con uno strano luccichio negli occhi, mi accarezza la guancia con l'altra mano muovendosi poi nella direzione indicata da Sole;

non appena arriviamo i due si buttano a terra rotolando in maniera goffa, Sole sopra il petto di Trevor ride a crepapelle seguita da costui- "Forza datemi una mano a mettere apposto"- affermo acquisendo la posa da solita guastafeste- "Zia Layla a volte è noiosa"- sussurra Sole- "Si a volte è proprio noiosa"- conferma Trevor schiarendosi la voce- "Guardate che vi ho sentiti"- punto un dito contro di loro fingendomi offesa, i due si guardano alzando le spalle-
"Su amore non dicevamo mica sul serio"- prova Trevor alzandosi per abbracciarmi da dietro- "Si zia, era per finta"- Sole si aggrappa alle mie gambe mentre Trevor mi avvolge con le sue grandi braccia.

Ogni volta che lo fa sento come se fossi avvolta da due grandi ali soffici, come se potessero ripararmi da tutto, come ad esempio una bufera, come ad esempio una grossa delusione, ma se fosse lui la causa della mia delusione? Se fosse lui la causa del mio grande dolore? E se invece fosse lui la mia vera anima gemella? Se io mi lasciassi andare su queste grandi ali esse sarebbero così forti e coraggiosi da sorreggermi?

Sorrido nell'esatto momento in cui le sua labbra, soffici e calde, si adagiano lentamente sul mio collo procurandomi, come sempre, una serie di brividi fino alla colonna vertebrale- "Ti aiutiamo, ok?"- la sua voce è bassa ma alta abbastanza per far smuovere l'ennesima farfalla all'interno del mio stomaco, annuisco e poco dopo tutti e tre siamo seduti su una leggera coperta intenti a mangiare- "Zio posso mettermi in mezzo a voi due?"- Trevor annuisce e batte la mano nello spazio che ci divide, Sole non se lo fa ripetere due volte e in qualche secondo è già vicino a noi- "Attenta che ti macchi tutta"- afferro un tovagliolo per pulirle la bocca mentre Trevor le versa del succo, nell'esatto momento una coppia di anziani passa davanti a noi- "Guarda come sono belli, sono anche giovanissimi, non trovi siano dei genitori perfetti Carl?"- si guardano e io e Trevor lo stesso- "Ma certo mia cara, i giovani di oggi Addison non perdono tempo"- insieme camminano piano piano fino ad arrivare a una panchina poco distante da lì, il ragazzo affianco a me continua a sorridermi.

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"La principessa Sole quindi adora le fragole"- constato ridacchiando insieme a loro- "Da piccola piangeva per quelle, scommetto che lo fa anche adesso, vero piccola?"- Trevor si diverte ad avere un contatto con lei, toccarla, darle i bacini o semplicemente accarezzarla è quasi un bisogno per lui- "Ma zio!- si lamenta Sole incrociando le braccia- Sono grande, non lo faccio più!"-esclama la piccola profondamente offesa- "Ti rivelo un segreto, anche io vado matto per le fragole e anche io ho pianto per averle varie volte"- confida Trevor stendendosi insieme a lei- "Zia vieni anche tu"- Sole mi prende per un polso trascinandomi con loro- "Io invece piangevo per le ciliegie, ero così ossessionata che i miei genitori non potevano stare in casa senza esse"- scoppiamo a ridere tutti insieme non curandoci dei presenti- "Siete così belle"- sussurra Trevor ssnza mai smettere di guardarci, Sole lo abbraccia forte seguita a ruota da me.

Nessuno dei tre sembra volersene andare ma i momenti più belli oggi sembrano voler essere rovinati sempre da un'unica persona, Emma cammina con i suoi tacchi nella nostra direzione, l'istinto di saltarle addosso purtroppo inizia a prevalere- "No, fermati, non lasciare che lei sappia che ha potere su di te, sii indifferente"- Trevor sussurra e per quanto io cerchi di tenere a bada la mia rabbia essa prevale.

"Che ci fai qui?"- mi alzo dalla coperta senza permetterle di avvicinarsi oltre- "Calma tesoro vi ho visti e ho pensato di salutarvi"- la sua voce non fa altro che ribollire il sangue nelle mie vene- "Non ce n'è bisogno, puoi andare"- affermo decisa - "Guarda chi c'è, la piccola Sole, sei cresciuta molto piccola!"- ella mi ignora totalmente e dopo avermi mandato un'occhiata truce si avvicina a Sole che ignara di tutto si nasconde dietro a Trevor- "Lei non ti conosce"- ringhia a bassa voce Trevor, giusto per non far spaventare la piccola- "Come? Sono zia Emma"- esclama contenta- "Zio possiamo tornare a casa?"- Sole colpisce di nuovo mentre Emma sbuffa- "Certo, amore andiamo"- Trevor mi risveglia velocemente iniziando a mettere via mentre Sole si rifugia dietro al mio corpo.

"Sai dovresti smetterla di seguirci dovunque"- sibilo- "Ma cara cosa dici? Non è bello essere tutti insieme? "- solo per il fatto che si stia prendendo gioco di me vorrei poterle tirare quei capelli- "Stai lontana dalla mia famiglia Emma, stai lontana da me, da Trevor e da chiunque mi circondi. Vuoi una guerra, stai cercando quella? Trevor sceglierà da che parte stare e a me sembra già evidente chi abbia scelto delle due. Prova solo ad avvicinarti ancora una volta a noi e tu assicuro che questa volta non me ne starò con le mani in mano, la pagherai"- sputo a qualche centimetro dalla sua faccia spingendola leggermente con il dito sul suo petto, apre bocca per parlare ma Trevor è più veloce- "Vorrei poterti dire che è stato un piacere ma non è così"- circonda i miei fianchi per poi prendere Sole in braccio.

Il tragitto verso casa è silenzioso per tutti, Sole si è addormentata e io e Trevor non osiamo prendere la parola per paura di una reazione aggressiva dell'altro, continuo ad accarezzare i capelli di Sole stesa con la testa sulle mie gambe mentre la mia testa è totalmente altrove.

Guardo insistemente fuori dal finestrino come se un qualcosa là fuori potesse in qualche modo tirarmi fuori da questa assurda situazione o semplicemente aiutarmi, getto la testa all'indietro chiudendo gli occhi- "Tutto ok?"- finalmente rompe il ghiaccio tra di noi prendendo la parola, il suo tono graffiato, forse ancora irritato- "Tutto ok"- confermo senza guardarlo- "Possiamo parlare?"- chiede esitando- "Sole dorme"- rispondo solamente, egli sembra capire che non ho intenzione di farlo in questa macchina infatti non dice più niente.

Quando arriviamo nel vialetto di casa il vento si innalza quasi prepotentemente, vorrei essere come lui, vorrei soffiare via tutto senza indugiare su niente e nessuno, vorrei essere forte e coraggioso come lui ma niente di questo può succedere. Prendo Sole tra le mie braccia attenta a non farle battere la testa- "Posso portarla io se vuoi"- Trevor mi affianca guardando Sole sorridendo- "Ce la faccio, prendi la mia giacca in macchina e coprila- fa come dice goffamente- attento, così la svegli"- vorrei poter non sorridere di fronte a questa scena tenera ma non posso farne a meno, lui è così diverso quando è in compagnia di Sole e della sua famiglia- "Non ho molte esperienze"- spiega stando questa volta più attento- "Andiamo"- sospiro incamminandomi all'interno del palazzo, egli mi segue senza dire nulla.

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