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Capitolo 37

Camminiamo per i corridoi dell'ospedale fino a quando non intravediamo la mia famiglia, piangono tutti e cercano di entrare nella stanza di Cody ma il dottore glielo impedisce.

"Mi stia a sentire dottore, é mio figlio, voglio vederlo, é da un mese che stiamo aspettando di vederlo finalmente con gli occhi aperti"- sento dire da mia madre al dottore, Becky si ferma e quando me ne accorgo vado verso di lei, ella mi guarda nervosa e continua a torturarsi le labbra e le mani "Avanti Becky andiamo"- le dico prendendola per mano- "No, non ce la faccio"- risponde scuotendo la testa, la guardo confusa ma poi l'abbraccio.

"Non aver paura, Cody si renderà finalmente conto di quanto sei fantastica"- cerco di rassicurarla, lei annuisce e poi torniamo a camminare nella direzione della mia famiglia. Diego é rimasto sempre dietro di noi, come per farci da bodyguard; appena mia madre mi vede corre nella mia direzione sorridendo appena- " Tesoro non ce lo fanno vedere"- mi dice staccandosi- "Cosa vuol dire? Perché?"- ribatto velocemente- "Non lo sappiamo, ma siamo felici che voi siate qui"- si aggiunge mio padre abbracciandomi subito dopo.

Quando si stacca vari verso mia sorella e le prendo il viso tra le mani- " Ehy é tutto apposto, forse non é ancora pronto e stanno facendo degli esami "- cercò di rassicurarla sorridendole, lei annuisce e poi mi abbraccia, nel frattempo i miei genitori salutano Diego e Becky, diventata una fontana, per poi venire da me- " Tesoro manca Trevor, come mai non c'é? "- mi chiede mia madre accarezzandomi il viso, rimango pietrificata a sentire il suo nome e i miei occhi si sbarrano- "Lui non é potuto venire-"- inizio a dire ma vengo bloccata dal mio cellulare che squilla- "Rispondi é lui"- mi dice mia madre entusiasta. Sbuffo e poi mi allontano per rispondere.

"So che non dovrei chiamarti, ma voglio sapere come stai e se avete già visto Cody"- mi dice con voce dolce e premurosa.

Mi perdo nella sua voce e per un attimo rimpiango la scelta di allontanarlo.

"Non ce lo fanno vedere..."- rispondo secca.

Sento una portiera che sbatte e subito dopo un motore accendersi.

"So che non volevi che venissi ma voglio stare con te. Arrivo tra poco"- afferma con tono autoritario chiudendo la telefonata.

Cerco di dibattere ma ormai é inutile, da una parte sono contenta che sarà qui, dall'altra invece sono arrabbiata perché non rispetta le mie decisioni.

Sbuffo sonoramente e poi torno dalla mia famiglia- "Cosa dice Trevor tesoro?"- mi chiede mia madre sorridendo- "Sarà qui tra poco"- annuncio abbassando lo sguardo ma sorridendo debole- "Layla puoi venire un attimo con me?"- mi chiede Becky cercando di essere il più naturale possibile, annuisco piano e poi la seguo.

"Che cosa vuol dire che sarà qui tra poco?"- mi chiede tirandomi per il gomito, mi stacco brutalmente fulminandola con lo sguardo- "Senti Becky, io non ho fatto nulla, ha detto che voleva venire per vedere come stiamo, e non ho avuto nemmeno il tempo di ribattere. Inoltre mamma sarebbe felice di averlo qui"- affermo guardando mia madre- "A Cody non piacerà affatto Layla"- cerca di dirmi Becky- "Cosa credi, che io non lo sappia?"- strillo cercando pero di non attirare l'attenzione su di noi.

Becky allarga le braccia e poi se ne va lasciandomi da sola, raggiungo gli altri e con la scusa del bagno mi allontano di nuovo, nel tragitto non riesco fare a meno di ripensare a tutto che é successo solo oggi, é tutto un casino e sento che la mia testa potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Entro in bagno e per fortuna non c'é nessuno, mi appoggio al lavandino e chiudo gli occhi facendo respiri profondi, le immagini di due anni fa mi ritornano come boomerang.

"Si Layla, hai sentito bene"- ringhia venendomi incontro minacciossamente. Indietreggio piano piano prima di scontrarmi con l'armadio, lo guardo, non é lui in questo momento.

"Sei fatto anche adesso cazzo"- trovo la forza di urlare e spingerlo via da me. Prova ad avanzare di nuovo ma si ferma strattonandosi i capelli.

"Hai vinto! Sono fottutamente fatto, ho la testa leggerea come un palloncino"- sbraita freddo. Mi avvicino a lui e cerco di toccarlo ma si scansa brutalmente, ci riprovo d nuovo e questa volta si rilassa sotto il mio tocco .

"Basta! Basta per favore, smettila"- sbraito prendendomi la testa tra le mani.

"Perché ti ostini a rovinarti la vita?"- gli chiedo con tono dolce guardando i suoi occhi in questo momento rossi.

Sento il respiro accelerare troppo velocemente, il mio cuore esplodere di battiti, la testa leggera, le gambe di gelatina.

"Perché non sono niente senza di te, lo capisci? Non potrai mai stare con uno come me Layla, e io non ci voglio stare qui senza di te"- mi risponde lasciando cadere lacrime amare sulle sue guance.

"Basta, basta ti prego!"- sussurro accasciandomi vicino alla porta.

Lacrime incomprese sgorgano innumerevoli sul mio viso, le cicatrici di una volta non sono ancora chiuse, il dolore di una volta non é mai scomparso, eppure per un breve periodo ho pensato di poter cancellare tutto. Non riesco a sentire più nulla intorno a me, sento solo il mio cuore rompersi per l'ennesima volta, dovrei esserci abituata ma ogni volta é sempre peggio.

Sento il mio corpo essere avvolto da due braccia muscolose, senza alcun sforzo, poi qualcuno sussurarmi qualcosa- "Sono qui"- é lui, il suo profumo mi avvolge le narici e il suo corpo mi tiene stretta senza mai lasciarmi, le sue labbra toccare ripetutamente la mia fronte, chiudo gli occhi e mi lascio andare fra le sue braccia.

In lontananza sentiamo delle urla, mi impongo cosi di aprire gli occhi e chiedere a Trevor di lasciarmi giù, così fa e poi intravedo la mia famiglia correre verso di me- " Tesoro che cosa é successo? Stai bene? Trevor che ha Layla?"- chiede a raffica mia madre guardando prima me e poi Trevor- "Tranquilla mamma, sono solo stanca, ho avuto un calo di zuccheri"- cerco di rassicurarla ma lei continua a guardare Trevor-
" Zitta tesoro, Trevor caro, saresti cosi gentile da portarla via con te?"- ribatte mia madre senza mai smettere di guardare Trevor- "No, lei non va da nessuna parte con lui. La porto a casa io"- afferma decisa e dura Becky- " Non c'é bisogno Becky, posso portarla io"- ribatte infastidito Trevor.

Tutti guardano me e aspettano una risposta- "Vado da sola"- dico decisa- "No tesoro, non andrai da sola"- ribatte mia madre- "Lei viene con me"- afferma di nuovo Becky tirandomi per un braccio e rivolgendo a Trevor uno sguardo agghiacciante- "Layla viene con me"- ribatte a tono Trevor prendendomi per mano delicatamente e attirandomi al suo petto, stanno per ribattere ma fermo tutti quanti- "Adesso basta! Vado con Trevor, starò bene"- rassicuro Becky, mia madre annuisce e mio padre ci guarda confuso, entrambi mi abbracciano, lei non mi guarda nemmeno;

Trevor saluta tutti i presenti e poi mi prende per mano conducendomi verso la macchina. Nessuno dei due proferisce parola, arriviamo alla macchina e appena entro appoggio la testa contro il finestrino respirando a fondo- "Andiamo a casa mia o preferisci che ti porti in camera?"- mi chiede Trevor- "Come vuoi..."- sussurro senza mai guardarlo, lo sento sospirare per poi prendermi la mano e portarsela alla bocca. Mi sciolgo al suo tocco ma cerco di non darlo a vedere mostrandomi indifferente, sospira senza mai lasciare la mia mano, la porta al volante, sotto la sua, mette in moto e poi parte.

Apro gli occhi di colpo quando qualcuno mi tocca all'improvviso- "Hey sono io, tranquilla, siamo a casa mia. Andiamo a riposarci un po va bene?"- mi dice Trevor accarezzando il mio viso e avvicinando la sua testa al mio viso, più precisamente alle mie labbra, annuisco veloce e poi giro la testa dall'altra parte aprendo la portiera della sua Maserati blu.

Lo sento sbuffare infastidito per poi scendermi e venirmi affianco. Entriamo nell'appartamento e mi dirigo verso l'ascensore- "É guasto, dobbiamo fare le scale Layla"- mi avvisa Trevor, cambio direzione e mi preparo per le scale, appoggio una mano alla ringhiera ma appena salgo uno scalino la mia testa inizia a girare, facendomi perdere l'equilibrio, Trevor mi afferra per i fianchi e appoggia il suo petto alla mia schiena- "Sono qua, tranquilla, piano piano"- mi sussurra dolcemente, guardo davanti a me mentre il mio respiro accelera per la sua vicinanza, mi lascia un bacio sul collo e poi iniziamo a salire le scale piano piano.

Quando finalmente arriviamo davanti alla sua porta, egli la apre spingendomi dentro delicatamente per poi richiuderla dietro di sé- " Tu vai a riposarti, io preparo qualcosa da mangiare"- mi dice accarezzando il mio viso e guardandomi dolcemente- "D'accordo"- sussurro- " Dopo possiamo parlare?"- mi chiede in difficoltà deglutendo rumorosamente, capisco che non sta bene anche lui, che é sincero, cosi annuisco e piano piano mi avvicino fino a toccare le sue labbra con le mie.

All'inizio rimane sorpreso poi mi accoglie tra le sue braccia stringendomi forte e approfondendo il bacio sempre di più, senza mai essere volgare- "Dio quanto mi é mancato"- confessa appoggiando la sua fronte alla mia- " Vado a riposare un po"- affermo, lui annuisce e poi mi lascia andare. Per quanto io lo voglia negare, la voglia che ho di lui é cosi tanta che non riesco a fare ciò che sarebbe meglio per me: stargli alla larga.

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