Capitolo 32
Cammino fino ad arrivare al College sotto lo sguardo attento degli studenti.
Una mano mi afferra il polso prima di poter entrare nella mia camera.
Riconoscerei quella mano tra mille.
"Lasciami Paul"- sibilo tra i denti cercando di strattonare il mio braccio dalla sua presa- "No, ti prego, voglio parlare con te"- mi dice con tono pacato e gentile.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente girandomi poi verso di lui, lancio un'occhiataccia alla sua mano ancora sul mio polso. Lui la ritrae immediatamente e poi si passa una mano sul viso sbuffando frustrato.
"Possiamo parlare?"- mi chiede con lo stesso tono di voce di prima- "No, non possiamo. Se non hai altro da dire vorrei entrare in camera mia, farmi una doccia e mangiare qualcosa"- gli dico in tono freddo e distaccato.
Cosa credeva? Che lo avrei accolto con le braccia aperte? Ha tentato di violare la mia privacy due dannate volte e ora cosa vuole? Vuole parlare?
Sta per aprire bocca ma il mio telefono che squilla lo blocca, lo prendo e quando vedo che è una chiamata da parte di Trevor accetto velocemente.
"Pronto"- dico leggermente infastidita dalla presenza dell'essere davanti a me.
"Pronto un corno cazzo, ma dove sei stata? Ti ho chiamata trentamila volte"- mi dice sbuffando.
Me lo immagino camminare su e giu per la stanza passandosi nervosamente la mano sul viso e sui capelli.
"Sai benissimo dove ero. Mi dispiace mi sono addormentata"- gli dico calma e gentile mentre lui sospira.
"No scusa tu, non dovevo reagire in questo modo, mi sono solo preoccupato, non immaginavo che la mia ragazza fosse un ghiro"- mi dice ridacchiando.
Sgrano gli occhi e mi paralizzo sul posto, ha detto 'la mia ragazza'?
Non abbiamo mai definito realisticamente parlando la nostra relazione, nonostante sappia che non siamo solo 'amici', non mi ha mai chiamata in quel modo, se non in presenza di altre persone.
"Piccola ci sei ancora? Ti sei addormentata?"- mi chiede dopo un po' ridacchiando
"No idiota, solo...niente, lascia stare, ora devo scappare, a dopo"- gli dico sospirando e ridacchiando subito dopo.
"Sai credo che quando ci vediamo dovrai fare qualcosa per calmare i miei ormoni, vedere i tuoi reggiseni e le tua mutandine é abbastanza eccitante"- affanna con voce roca
Lo immagino gettare la testa all'indietro con una faccia maliziosa. Quando riesco a riprendermi dalla sua immagine nella mia testa sgrano gli occhi e spalanco la bocca a 'o'
"Se un idiota deficiente, vaffanculo Trevor!"- urlo in preda all'imbarazzo coprendomi gli occhi con le mani e cercando di non fare caso alle immagini di lui mentre entra dentro di me.
In compenso ricevo una risata roca alla quale sono costretta a stringere le gambe e mordere il mio labbro.
"Mi manchi tanto piccola"- mi dice in tono dolce.
"Tu no, sei un fottuto bastardo, vaffanculo di nuovo. Ora devo proprio andare"- gli dico ridacchiando.
"Certo come no, a dopo piccola"- mi dice lui ridacchiando a sua volta e chiudere la telefonata.
"State insieme?"- mi chiede Paul mettendosi le mani in tasca e appoggiandosi al muro difronte a me- "Non sono affari tuoi"- gli rispondo scontrosa mentre lui alza gli angoli delle sue labbra. Cosa ho detto di così tanto divertente?
"Senti, io non ti voglio costringere ma mi farebbe piacere se provassi ad ascoltarmi"- mi dice di nuovo tornando serio e guardandomi come un cane bastonato, inizio a ridere amaramente e batto le mani guardandolo schifata- "Vuoi parlare? E sentiamo di cosa vuoi parlare? Del colore dei tuoi capelli magicamente cambiato in nero? O delle volte in cui hai cercato spudoratamente di portarmi a letto? Oppure non lo so, della scenata che mi hai fatto fare con Kate e subito dopo con te? Ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Due cazzo di volte Paul, ma come ti è venuto in mente? La prima volta eri ubriaco e seppur mi ha fatto schifo e non ti giustifica, ci può stare, ma dopo? Non mi sembra che tu sia stato ubriaco in ospedale, ero in ospedale porca puttana, come ti sei permesso? Perché?"- sbraito a un centimetro dalla sua faccia, chiudo gli occhi e respiro a fondo rimettendo le distanze tra di noi.
"Mi dispiace tanto ok? Mi dispiace davvero devi credermi. Non so cosa mi sia successo, volevo far pagare a quel ragazzo, volevo fargliela pagare a tutti costi, per avermi urlato contro e per avermi mandato in ospedale. Semplicemente era lui il mio obbiettivo e sapevo che se volevo far soffrire lui dovevo colpire il suo punto debole e quando l'ho trovato non ci ho pensato per più di due secondi a fare quello che ho fatto. Ho saputo che eri in ospedale e ho visto Trevor accostare nel parcheggio e così sono entrato consapevole che mi avrebbe visto fare quello che ho cercato di fare. Certo non avrei immaginato il seguito, volevo che lui vedesse ogni singolo momento, eppure nulla di ciò è successo. Quando mi sono reso conto di quello che avevo pensato e quello che avevo fatto mi sono fatto schifo da solo, mi sono pianto addosso, ho bevuto fino ad arrivare a vomitare l'anima sul tappeto della mia stanza"- conclude lui sospirando e prendendo il mio viso tra le mani.
Non ha capito che rivelandomi questa cosa ha fatto solo peggio?
Le lacrime scorrono sulle mie guance ma il mio sguardo rimane duro, freddo, lui asciuga le mie lacrime ma io cerco di scrollarmelo di dosso.
"Toglimi le mani di dosso, ora"- riesco solo a dire cercando di spostarlo- "Ti prego non- "- inizia a dire- "Ti prego un cazzo, ti rendi conto di ciò che hai detto? Mi fai schifo, e non credere di cavartela con un 'mi dispiace'. Vai all'inferno"- biasico guardandolo schifata togliendomi le sue mani dalla mia faccia.
Cerca di ribattere ma la figura di una ragazza si avvicina a noi.
" Che ci fai qui Paul?"- chiede la ragazza guardando il fratello scioccata- "Non sono affari tuoi Jade, va via, stiamo parlando"- ribatte lui scontroso stringendo le mani in pugni e contraendo la mascella.
" Non é vero! Va via! Andate via entrambi, non voglio vedere ne sentire nessuno!"- urlo io contro i due entrando in camera e sbattendo la porta alle mie spalle.
Mi accascio a terra guardando un punto indefinito, impedendo alle mie lacrime di uscire. Sento i due fratelli urlarsi contro e uno dei due se ne va tirando un pugno sul muro.
Deduco che è Jade la persona rimasta al suono dei tacchi, si siede per terra e inizia a parlare- "So che sei ancora li, quindi mi senti"- inizia sospirando lentamente- "Mi dispiace per quello che ti ha fatto mio fratello davvero. Ho sentito ciò che ti ha detto e non è vero, almeno non tutto cio che ti ha detto è vero. La prima volta era ubriaco e quindi non ha resisto, la seconda volta lo ha fatto per Kate. Mio fratello è sempre stato un ragazzo dolce e gentile, o almeno fino all'arrivo del College, è diventato uno di quei ragazzi che si fanno tutte le ragazze, che a volte bullizzano le persone, un vero bad boy, ma resta comunque il fatto che è rimasto dolce con noi, non ha mai fatto del male neanche a una mosca. Molto più avanti ha conosciuto Kate, e ti sembrerà strano ma si sono innamorati- fa una pausa ridacchiando per poi continuare - Quando ti sei, giustamente, difesa Kate se l'è presa, come giusto che sia, con lui, hanno litigato violentemente e poi sono finiti a lettk, ma omettendo questo dettaglio, si sono lasciati brutalmente. Anche se non lo da a vedere ne soffre molto. Certo ha fatto tutto questo per far soffrire te e Trevor, ma lo ha fatto principalmente per Kate. Detto questo so che non è giustificato, so come ti senti"- continua mentre la sento alzarsi e sbuffare.
"Ora vado, volevo solo parlarti. A domani"- conclude girando i tacchi e andandosene via.
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