Capitolo 31
Il giorno dopo...
"Vuoi che ti venga a prendere dopo?"- chiede Trevor per l'ennesima volta premendo la sua mano sul mio fianco.
Scuoto la testa prima di apoggiarmi al suo petto e stringere forte la sua vita- "No tranquillo, dopo vado al College. Sai Becky era molto legata a Cody, resto con lei. Sempre se non ti dispiace"- dico alzando la testa e incrociando i suoi occhi fantastici- "No ti capisco appieno. Lei ha più bisogno di te in questo momento, anche piu di me"- mi risponde ridacchiando per poi premere le sue labbra soffici sulle mie. Infila la lingua nella mia bocca attento ad essere il più dolce possibile.
Ci stacchiamo quando non abbiamo più ossigeno e la sua fronte si appoggia sulla mia.
"Trevor?"- gli chiedo una volta che si è staccato- "Dimmi piccola"- afferma prendendomi per la vita e stringendomi forte un'altra volta- "Potresti portare la valigia che ho usato per la vacanza in camera? Non ho voglia di girare troppo perciò andrò direttamente al College e mi butterò sul letto; un'altra cosa, ci sono alcuni vestiti sullo stendino controlla se sono asciutti e mettili apposto, non ho intenzione di fare la domestica quando tutto questo sarà finito"- esordisco facendolo ridere leggermente.
"Ai suoi ordini principessa, prometto che sarò ordinato. Chiamami se hai bisogno, nel frattempo credo che mi rimetterò in pari con lo studio, quest'anno ci sono gli esami e l'anno prossimo il diploma"- dice sbuffando.
Annuisco e gli lascio un ultimo bacio per poi salutarlo e dirigermi verso la camera di Cody.
Ieri è stato davvero un giorno pessimo. I miei genitori hanno ovviamente deciso di fermarsi qui e dato che le stanze del College sono abbastanza piccole, hanno dormito nella camera degli ospiti a casa di Trevor.
Mia sorella ha preferito rimanere con Becky e Diego si è offerto di stare con loro nel caso sarebbe successo qualcosa nonostante sapesse che fosse vietato dormire nelle stanze delle ragazze al College. Per fortuna niente guai. La mattina presto è tornato nella sua stanza.
I miei genitori sono usciti presto dicendo che avrebbero preso una camera all'hotel per non disturbare, Trevor ha ripetuto loro che era un piacere ospitarli e ha insistito a farli rimanere, con la scusa che gli Hotel sono scomodi, ma i miei genitori sono stato irremovibili.
Non ho dormito tutta la notte, appena chiudevo gli occhi l'immagine di un Cody nel letto di ospedale mi costringeva a riaprirli. Trevor non ha proferito parola, è rimasto sveglio con me, mi ha stretta al suo petto e ha lasciato che io mi sfogassi.
La verità è che ho molta paura di tutto quello che succede con Trevor, è come se fosse successo tutto così velocemente, ma dall'altra parte penso invece che sia tutto troppo lento.
Continuano a ronzarmi le sue parole in testa, non riesco proprio a capire a cosa si riferisce e tutto questo mi mette in ansia. Ho paura di perderlo, ho paura di fare sbagli, ho paura che sia tutto un fottuto sogno, che le braccia possenti e tatuate che mi stringono non siano reali.
Ho paura di ammettere a me stessa che Trevor sta diventato troppo importante e essenziale per me.
I miei pensieri di bloccano quando sono davanti alla porta di camera di Cody. La mia mano si blocca sulla maniglia, il mio cuore inizia una maratona, il mio ossigeno finisce e il mio stomaco si rivolta su stesso.
Deglutisco l'ultima volta e poi apro la porta.
La figura di Cody è stesa su un letto, la sua testa è fasciata quasi interamente, due tubicini infilati nel suo naso lo aiutano a respirare, le sue braccia scoperte ricadono lungo i fianchi, piene di aghi e graffi. Il suo viso è anch'esso pieno di graffi e l'occhio sinistro è particolarmente gonfio.
Menomale che il suo corpo aveva reagito bene.
Avanzo verso di lui lentamente e una lacrima solca immediatamente la mia guancia. Ci mancava solo questo.
Mi siedo sulla sedia accanto al suo letto e la prima cosa che faccio è intrecciare le nostre dita e appoggiarmi a esse sospirando pesantemente.
"Lo so che puoi sentirmi zucca vuota perciò non fare finta del contrario. Sai benissimo che non sono molto brava con le parole, quindi accontentati. Mi dispiace davvero tantissimo per tutto questo. Mi dispiace averti urlato contro quel giorno a casa, mi dispiace per non aver ricambiato il tuo abbraccio, mi dispiace non aver risposto, mi dispiace per averti fatto sentire in qualche modo sbagliato perché non lo sei, hai sempre e solo cercato di proteggermi e te ne sono infinitamente grata per questo. Ti sono grata di tutto ciò che hai fatto per me, ma..."- sospiro facendo una pausa per asciugarmi le guance inondate di lacrime.
"Ma devi capire che non sono più una bambina cazzo, sono cresciuta Cody. Ti capisco perfettamente, ma io provo davvero qualcosa per Trevor, perché con lui mi sento viva capisci? Mi sento bene, mi sento come se tutto quello che è successo non sia mai successo. Mi sento viva per la prima volta dopo tanto tempo, e mi piace. Mi piace quello che provo, e sarò anche egoista ma mi piace più di qualsiasi altra cosa. Ne sono diventata dipendente. Non capisco quale sia il vostro problema, per quale motivo lo odi così tanto, sembra che tu voglia staccargli la testa dal collo ma devi farlo per me, devi cercare di capire che io voglio stare con lui, ma ciò non constata che io voglia perdere te, non voglio scegliere e non lo farò, per favore non costringermi a farlo"- mi fermo e cerco di immaginarmi una sua risposta, cerco di immaginare le sue labbra muoversi, e per un momento lo vedo, poi tutto svanisce, così mi rassegno e torno ad appoggiare la testa sulla sua mano.
"Ti odio, ti odio così tanto. Non mi lasciare ti prego, non lo fare. Voglio te al mio fianco, voglio te e tutta la nostra famiglia. Apri quei cazzo di occhi porca puttana! Muoviti, fai qualcosa, qualsiasi, l'importante è che tu torni da me, da noi.
Ti ricordi quella volta ala vigilia di Natale?"- chiedo sorridendo appena prima di continuare.
"La mamma e il papà stavano litigando, io avevo solo sei anni e Eva quasi quattro, tu ne avevi solo nove eppure ti sentivi in dovere di proteggerci. Quella notte mi hai detto che avremmo fatto un pigiama party, avevi preso anche Eva e mi ricordo che ne ero parecchio gelosa, perchè io ero la tua sorellina da proteggere, solo io. Ma tu non hai mollato, hai detto che ci saremmo divertiti, che avremmo insegnato a Eva qualcosa di divertente, che saremmo stati insieme come una vera famiglia, e così la gelosia e la rabbia era svanita. Non avevamo fatto nulla di tutto ciò in realtà. Ci siamo stesi sul letto e tu ci hai abbracciate forte, stringendo la presa quando i nostri genitori urlavano più forte. Io piangevo, mi dimenavo e tremavo, ma tu non mi hai lasciata, mi hai stretta tra le tue braccia sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene e che domani avremmo aperto i nostri regali tutti insieme. E così ero finita per addormentarmi. Quando ci siamo svegliati era come se non fosse successo nulla, mamma e papà si abbracciavano, si baciavano, erano più forti di prima. Avevi ragione, sarebbe andato tutto bene. Da quel giorno sei diventato il mio eroe, il mio porto sicuro, colui che mi avrebbe sempre stretta con le sue braccia se qualcosa andava storto"- respiro a fondo e prendo un sorso d'acqua prima di continuare.
"Per questo non puoi mollare, non ora. Perciò alza al più presto il culo pesante da questo letto e torna da noi, torna da me . Ti voglio così bene eppure ti odio così tanto che ti spaccherei la faccia proprio ora"- concludo baciando le sue nocche e poi il palmo della sua mano.
In quel momento il mio telefono inizia a vibrare, un messaggio di Trevor, un semplice messaggio che è stato in grado di contorcere le mie budella e farmi sorridere
"Come ordinato ho messo apposto i vestiti, sto per portare la valigia in camera vostra. Chiamami appena puoi, mi manchi tanto"
Digito velocemente una risposta e la mando.
"Non sono sicura che sia tutto apposto ma questa volta farò un tentativo per crederti. Mi manchi tanto anche tu"
Poggio il telefono sul tavolino e appoggio di nuovo la testa sulla mano di Cody chiudendo gli occhi.
Qualche ora dopo...
"Layla?"- una voce mi richiama e quando alzo la testa noto che mi sono addormentata sulla mano di Cody. Quando mi riprendo riesco a vedere l'immagine di Becky.
"Quanto ho dormito?"- le chiedo strofinandomi gli occhi come un bambino- "Dipende da quando sei qui. È mezzogiorno"- mi dice sbuffando pesantemente quando il suo sguardo si sposta verso la figura di Cody- "Ho dormito per tre ore! Ti lascio con lui, ti aspetto al College, torna pure quando vuoi ok?"- le dico dolcemente raccogliendo le mie cose.
"Ti accompagno se vuoi..."-cerca di chiedermi- "No rimani con lui, so per certa che hai tante cose da dirgli. Digli tutto ciò che provi, non ti nascondere più"- le rispondo sorridendole per poi abbracciarla e baciarle le guance- "Come fai a saperlo?"- mi chiede abbozzando un sorriso che ricambio- "Sei la mia migliore amica, e lui mio fratello. Ho visto come lo guardi e come lui guarda te"- esordisco sospirando- "Non lo so, lui mi vede come una sorella"- risponde dispiaciuta- "Ti vedeva come una sorella, siete cresciuti non avete più dieci anni, fidati di me. A dopo bellezza"- le dico nuovamente facendole un occhiolino.
Esco dall'ospedale e mi dirigo a passo spedito verso il College ripensando a tutto quello che ho detto a mio fratello.
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